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IL MARE NORDEST E LA CONSERVAZIONE DEGLI ELASMOBRANCHI DEL MEDITERRANEO. Dr Emilio SPERONE. Bisogna proteggere l’uomo…. …o lo squalo?. Vediamo un po’ di numeri. Sono ai vertici delle reti trofiche. Grande squalo bianco. Delfini e squali bentonici. Otarie. Pesce azzurro. Uccelli marini.
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IL MARE NORDEST E LA CONSERVAZIONE DEGLI ELASMOBRANCHI DEL MEDITERRANEO Dr Emilio SPERONE
Sono ai vertici delle reti trofiche Grande squalo bianco Delfini e squali bentonici Otarie Pesce azzurro Uccelli marini Osteitti Echinodermi Abalone Kelp
STATUS ATTUALE A tuttoggi sono note circa 500 specie di squali, con una grande varietà di forme e dimensioni. Si va dai 25 cm della specie Etmopterus carteri ai 20 m dello Squalo balena Rhincodon typus. Essi sono presenti in tutti i mari del mondo, tranne che nelle acque antartiche
STATUS ATTUALE • Nel 2003 lo Shark Specialist Group (SSG) dell IUCN per la prima volta (meglio tardi che mai) ha provveduto alla determinazione dello status di minaccia di tutte le specie di squali. Di queste: • il 21% sono minacciate (Critically Endangered, Endangered, Vulnerable) • il 24% sono Near Threatened • il 24 % non è classificabile per mancanza di dati (Data Deficient) • il 31% non è a rischio (Least Concern) • Tra le specie ad alto rischio di estinzione ci sono gli squali di profondità, gli squali endemici di ristrette aree costiere e molte speciedi grandi dimensioni (Squalo Balena, Squalo Bianco, Squalo Elefante, Squalo Tigre, Squalo Martello Maggiore)
IL MEDITERRANEO • 2514 km2 (0,81% del totale) • 4000 km da Gibilterra al Bosforo • profondità massima 5121 m (Ionio) • 8000 specie vertebrati (2-18% del totale mondiale)
IL MEDITERRANEO • fattori ecologici spiegano come una fauna si mantenga in una regione • fattori storici permettono di ricostruire come quella fauna si sia originata
IL MEDITERRANEO: fattori ecologici • due bacini: orientale ed occidentale, separati dal canale di Sicilia e dalla CALABRIA • ORIENTALE: T da 16 a 29°C, salinità 39‰ • OCCIDENTALE: T da 12 a 23°C, salinità 36‰ MEDITERRANEO OCCIDENTALE MEDITERRANEO ORIENTALE
IL MEDITERRANEO: fattori ecologici • da ovest ad est le acque diventano più calde, dense e salate grazie al contributo di 3 flussi di acqua: • MAW o Acque Atlantiche (0-200 m di profondità) • LIW o Acque Levantine (200-1000 m di profondità) • MDW o Acque Profonde (oltre 1000 m di profondità)
IL MEDITERRANEO: fattori ecologici STAGIONALITA’ In estate il Sole riscalda lo strato superficiale rendendolo meno denso. In autunno lo strato superficiale inizia a raffreddarsi. In inverno i venti raffreddano la superficie che “sprofonda” per downwelling.
IL MEDITERRANEO: storia • TRIASSICO (240 MA) • Pangea • Pantalassa • Tetide: bacino a forma di cuneo, Tropicale
IL MEDITERRANEO: storia • GIURASSICO (200-150 MA) • Tetide: canale tropicale, scambio di faune
IL MEDITERRANEO: storia • OLIGOCENE (50-60 MA) • l’Africa collide con l’Europa: nasce il Mediterraneo • 30 MA acquista la sua conformazione attuale, ma con carattere tropicale • 10 MA si forma l’istmo di Suez (separazione dall’Indo-Pacifico), finisce l’influsso tropicale
IL MEDITERRANEO: storia • MESSINIANO (6 MA) • si chiude Gibilterra, il bilancio idrico è insufficiente • prosciugamento, estinzione fauna profonda, pochi laghi salati rimasti (mare Sarmatico o Paratetide)
IL MEDITERRANEO: storia • fine del MESSINIANO (5 MA) • QUATERNARIO: alternanza di periodi glaciali ed interglaciali, migrazioni atlantiche e senegaliane
IL MEDITERRANEO: storia • 1856: l’ingegnere Ferdinand de Lesseps propone e realizza il taglio del Canale di Suez • MIGRAZIONE LESSEPSIANA ed ANTILESSEPSIANA
IL MEDITERRANEO: oggi • TROPICALIZZAZIONE DEL MEDITERRANEO • fase interglaciale (SENEGALIANA) • intensificazione traffici marittimi • cambiamenti climatici • migrazione lessepsiana
ELASMOBRANCHI ADRIATICI • SQUALOMORFI (8 specie) • SQUATINOMORFI (2 specie)
BATOIDEI • CHIMERIFORMI (1 specie) TOTALE 51 SPECIE
Ordine CHIMERIFORMI Famiglia CHIMERIDI Chimaera monstrosa • Distribuzione Oloartica (Atlantico e Mediterraneo) • Demersale di fondo molle fino a -1700 m • La puntura provoca forti dolori
SQUALOMORFI: Ordine EXANCHIFORMI • Specie batofila ampiamente distribuita • 6 branchie, 550 cm max TL, molto comune nei nostri mari, pigro, lento e docile se non provocato Hexanchus griseus
SQUATINOMORFI: Ordine SQUATINOFORMI • Specie demersale • 5 branchie, 183 cm max TL, ovovivipara Squatina squatina
BATOIDEI: Ordine RAIFORMI • Famiglia RAIDI • disco romboidale • I dorsale più vicina alla coda che alle pelviche • Pinne pelviche divise in due lobi Rajabrachyura • Specie demersale non adale • 5 branchie, 100 cm max TL, ovipara
BATOIDEI: Ordine TORPEDINIFORMI • disco ovale e dorsali bombate • I dorsale più vicina alle pelviche che alla coda • Organi elettrici Torpedo torpedo Torpedo marmorata • Specie demersali • 5 branchie, 60 cm max TL, ovovivipare
BATOIDEI: Ordine MILIOBATIFORMI Mobula mobular • nectonica • 5 branchie, 500 cm max TL, ovovivipara
GALEOMORFI: Ordine LAMNIFORMI Alopias vulpinus • Epipelagico • Lobo superiore della caudale lungo quanto il corpo • 5 branchie, 610 cm max TL, ovoviviparo
GALEOMORFI: Ordine LAMNIFORMI Cetorhinus maximus • Epipelagico • Filtratore • 5 branchie, 1000 cm max TL, viviparo oofagico
GALEOMORFI: Ordine LAMNIFORMI Carcharodon carcharias • Epipelagico • Endotermia regionale • 5 branchie, 600 cm max TL, ovoviviparo oofagico
GALEOMORFI: Ordine CARCARINIFORMI • Pinne dorsali senza spina • Bocca arretrata rispetto agli occhi • Presenza di membrana nittitante Galeus melastomus Scyliorhinus stellaris Scyliorhinus canicula • Costieri bentonici • Base I dorsale su base I pelvica • 5 branchie, 162 cm max TL, ovipari
GALEOMORFI: Ordine CARCARINIFORMI Prionace glauca • Oceanica epipelagica • Acque temperate • 5 branchie, 380 cm max TL, vivipara
GALEOMORFI: Ordine CARCARINIFORMI Sphyrna zygaena • Epipelagico • Schooling • 5 branchie, 400 cm max TL, viviparo
QUALE E’ IL RUOLO DEL MARE NORDEST?? • Ospita il 53 % delle specie di elasmobranchi segnalate per il Mediterraneo • E’ ipotizzato che la verdesca, lo squalo volpe e lo squalo grigio abbiano delle nursery in Adriatico • Il 10% delle specie presenti è di interesse conservazionistico • AMPLIARE LE CONOSCENZE DI BASE • AVVIARE E PROMUOVERE PROGRAMMI DI PESCA SOSTENIBILE • SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA • MODIFICARE L’IMPORTANZA ECONOMICA DI QUESTI PESCI