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IO E LA MATEMATICA. Matematica:. Una parola semplice e comune come tante altre che nella mia vita non compare per la prima volta a scuola ma il suo ingresso avviene molto prima.
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Matematica: Una parola semplice e comune come tante altre che nella mia vita non compare per la prima volta a scuola ma il suo ingresso avviene molto prima.
All’inizio della scuola primaria avevo già fatto una serie di esperienze di carattere matematico, nella scuola dell’infanzia, in contesti di gioco o nella mia vita familiare e sociale, consolidando diverse competenze logico-matematiche.
Come ad esempio: • Contare gli oggetti e valutarne la quantità sul piano concreto • Eseguire semplici operazioni sempre sul piano concreto • Confrontare, ordinare, classificare • Porre in relazione oggetti in rapporto a diverse proprietà ( estensione, lunghezza, altezza,forma, colore, …. )
5. Utilizzare semplici strumenti di misura 6. Orientarmi nello spazio ( avanti-indietro, sopra-sotto ) 7. Orientarmi nel tempo ( prima-dopo ) 8. Localizzare persone e oggetti nello spazio 9. Rappresentare ed eseguire percorsi anche dietro semplici indicazioni verbali …
Credo pertanto che sia superficiale ridurre la matematica a soli 1, 2 ,9,5000, 6,87 o a difficili 48790 + 24359, 56793: 567, 9950 X 9099, ritenerla lontana dalla vita di tutti i giorni e riservata solo ai cosiddetti GENI, così come ho fatto io fino a qualche anno fa. Solo con il tempo ho imparato ad apprezzarla come una disciplina che va al di là di tutto questo.
A scuola la matematica, come materia, non è mai stata il mio forte. Certo me la cavavo tra problemi da risolvere, calcoli veloci, equivalenze ma lo percepivo sempre come un obbligo, un qualcosa da fare non per piacere , perché mi aiutava ad ampliare le conoscenze ma perché era da fare e basta.
Ho ancora chiari nella mente i ricordi delle lezioni di matematica nella scuola primaria, dove due pomeriggi alla settimana ,dopo l’ora dedicata alla palestra , ci attendevano sempre per tutto l’arco dell’anno i problemi, da fare fino alla nausea per imparare…oppure i castighi di operazioni in colonna o il ripasso delle tabelline… EPPURE….
Eppure solo più tardi ti accorgi di quanto anche questa rigidità può esserti di aiuto nel continuare a mettere mattone su mattone per giungere a costruire una profonda e solida base.
A mio parere la scuola sbaglia quando frena l’esplorazione spontanea dei numeri in prima elementare tenendola entro i numeri bassi,nel concreto, rispondendo a quel percorso che va dagli insiemi ai numeri, considerando la logica subordinata all’aritmetica. INVECE….
La conoscenza della matematica non è lineare ma sistemica e tocca piani differenti: • Grafico • Linguistico • Astratto • Etc…
Durante la scuola media inferiore la passione per la matematica è andata crescendo grazie anche all’esempio di una professoressa, che è stata in grado di trasmettere non solo contenuti ma anche una modalità di approccio alternativo alla disciplina.
Questo ha influito molto sul mio futuro e di fronte alla scelta della scuola superiore pochi sono stati i dubbi: il mio percorso sarebbe stato quello del: LICEO SCIENTIFICO
Qui tuttavia, a differenza di come si crede, le ore dedicate allo studio della matematica vera e propria non occupano la maggior parte del tempo ma affiancano quelle di molte altre discipline…. È evidente che tra esse spesso potevano essere fatti facili collegamenti.
Un autore come Pitagora può essere affrontato in filosofia così come dal campo matematico fornendo un quadro completo del sapere.
Alla conclusione del liceo il mio rapporto con la matematica si è completamente ribaltato in quanto ho fatto esperienza di essa in malo modo. Ho incontrato serie difficoltà nel comprenderla, nel studiarla e nell’applicarla.
I sentimenti provati nei confronti della matematica sono stati di: • Grande confusione; • Inutilità in ogni campo della mia vita; • Disinteresse • “Nausea”
Ecco che non mi sono data per vinta e mi auguro che con il proseguire degli studi possa giungere a considerare la matematica non solo un insieme di concetti da imparare, ma come un metodo di ragionamento, un'abitudine ad analizzare le situazioni, anche se i numeri non c'entrano per niente. Ciò non toglie che questo procuri anche un vantaggio quando si inizia a trattare con i numeri.In questo senso il matematico è come un prestigiatore di numeri: riesce a fare calcoli con i numeri, spesso a mente, che gli altri non riescono. E come con i veri prestigiatori, si pensa che l'abilità sia una dote "magica", o frutto di duro (eccessivo) allenamento, o anche di imbroglio!