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Ambiguità e vaghezza: i termini

Ambiguità e vaghezza: i termini. 1 telefonino. Un termine è ambiguo quando ha più significati. Cellulare. 2 veicolo blindato della polizia. Alto. Un termine è vago quando vi sono casi in cui non è chiaro se esso si applichi o no.

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Ambiguità e vaghezza: i termini

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Presentation Transcript


  1. Ambiguità e vaghezza: i termini 1 telefonino Un termine è ambiguo quando ha più significati Cellulare 2 veicolo blindato della polizia Alto Un termine è vago quando vi sono casi in cui non è chiaro se esso si applichi o no Un uomo adulto di m 1.78 può essere considerato tale?

  2. Ambiguità e vaghezza: i termini Ambiguità senza vaghezza: “banco” Vaghezza senza ambiguità: “città”

  3. Ambiguità lessicale e strutturale Un ragazzo straniero viene presentato al padre della sua fidanzata e chiede: “Gradisce un sigaro cubano?”. “No, non amo i generi di importazione”. Un enunciato è lessicalmente ambiguo quando contiene uno o più termini dal significato plurimo “Ma veramente le donne pagano così poco viaggiando in maggio e in giugno?” “Perbacco! E’ un’offerta per donne senza trucco”. Un enunciato è strutturalmente ambiguo quando i termini usati hanno un unico significato, ma la loro disposizione consente più interpretazioni “A Tonio è stato vietato di andare a giocare a carte da sua moglie” La comunicazione creativa e comica utilizza spesso il registro dell’ambiguità

  4. Fallacie dell’ambiguità e della vaghezza

  5. Quaternio terminorum “far morire” = “divertire” P1: “Ieri sera ho visto lo spettacolo di Benigni! Mi ha fatto morire…” P2: Chi fa morire qualcuno è un criminale C: Benigni è un criminale “far morire” = “uccidere”

  6. Anfibolia L’argomento cessa di apparire forte se disambiguiamoP1: P1: A Tonio è stato vietato di andare a giocare a carte da sua moglie P2: Tonio e sua moglie convivono nella stessa casa C: A Tonio è stato vietato di andare a giocare a carte a casa propria P1’: La moglie di Tonio ha vietato a Tonio di andare a giocare a carte

  7. Fallacia dell’accento “Vieni a ballare! Non vorrai startene su quella sedia per tutta la festa!” “No di certo, sto solo aspettando che si liberi l’altra, quella più comoda!” PRIMA INTERPRETAZIONE: Non vorrai startene su quella sedia per tutta la festa! SECONDA INTERPRETAZIONE: Non vorrai startene su quella sedia per tutta la festa!

  8. Sorite P1: Una persona con 0 Euro di patrimonio è povera P2: Due persone il cui patrimonio differisce di 1 Euro sono o entrambe povere o entrambe non povere C: Quindi: una persona con 1 Euro è povera, una persona con 2 Euro è povera, una persona con 3 Euro è povera … una persona con 100.000.000 di Euro è povera Attenzione Per questa fallacia – o meglio,paradosso– non vi è alcun consenso sulla diagnosi: coesistono più teorie e interpretazioni tra loro rivali

  9. Interpretazione epistemica • La vaghezza è vista come una forma di incertezza • Esiste davvero una cifra ben precisa al di sopra della quale una persona cessa di essere povera, ma non possiamo sapere quale essa sia; ciò oltrepassa le nostre capacità di discriminazione. • Il paradosso si risolve, allora, constatando che la premessa P2 è falsa, e quindi l’argomento è scorretto.

  10. Interpretazione semantica • La vaghezza è vista come una forma di ambiguità • Termini quali “povero” ammettono numerose precisazioni possibili: si può considerare povero chi ha meno di 10.000 Euro, o chi ne ha meno di 30.000, e così via. • Il paradosso viene risolto sottolineando che per ognuno di tali significati esiste una netta demarcazione tra il dominio di applicabilità del predicato e il suo complemento (e quindi P2 è falsa), ma non vi è nessuna demarcazione che funzioni uniformemente per tutti i significati possibili (il che spiega la plausibilità di P2).

  11. Interpretazione ontologica • La vaghezza non risiede nel linguaggio o nelle nostre capacità conoscitive, ma nelle cose stesse. • Logica classica: ogni enunciato è o assolutamente vero (ha valore di verità 1) o assolutamente falso (ha valore di verità 0). • Logica fuzzy: un enunciato può avere un “grado di verità” intermedio tra la verità assoluta e la falsità assoluta (cui viene associato un numero reale compreso tra 0 e 1). • La premessa P2 è solo approssimativamente vera, ma con un grado di verità assai vicino alla verità assoluta – il che spiega la sua plausibilità. Ogni applicazione del modus ponens, quindi, produce una conclusione “un po’ più falsa” rispetto alla premessa categorica da cui essa discende, sino a che – tramite un processo di graduale accumulazione di piccoli errori – si giunge a una conclusione assolutamente falsa.

  12. Argomento tendenzioso Definizione Argomento nel quale viene fatto un uso disinvolto di locuzioni e artifici retorici allo scopo di presentare la conclusione in una luce favorevole, anche qualora essa non segua dalle premesse date con un alto grado di plausibilità. Uso tendenzioso di locuzioni o verbi Domande con presupposto e allusioni Eufemismi Enfasi Disfemismi Minimizzazioni

  13. Esempi di tendenziosità: eufemismi e disfemismi Eufemismo “E’ parsimonioso, determinato e sensibile” (detto di una persona avara, testarda e permalosa). Eufemismi vs disfemismi Un reportage sulla guerriglia afghana o irachena può indurre nel destinatario impressioni molto diverse a seconda che gli autori di attentati vengano definiti “resistenti” o “terroristi”…

  14. Esempi di tendenziosità: minimizzazioni ed enfasi “In vendita a soli 9 Euro” “In vendita a 9 Euro” “Non consuma che un litro ogni 20 km”  “Consuma un litro ogni 20 km” “Ho ben tre lauree, una delle quali persino in ingegneria nucleare”  “Ho tre lauree, una delle quali in ingegneria nucleare” “Possiede la bellezza di sei ville”  “Possiede sei ville” L’enfasi e la minimizzazione non aggiungono nulla che possa accrescere la plausibilità della conclusione.

  15. Esempi di tendenziosità in locuzioni o verbi Uso tendenzioso di locuzioni o verbi “Se attiva la nostra promozione, può risparmiare fino a 100 Euro mensili” “Grande Punto.Da9300 Euro” Non ci si impegna sul fatto che il cliente li risparmierà Ciò che resta impresso nella mente del destinatario Risparmio massimo ma potrebbe essere di gran lunga inferiore

  16. Esempi di tendenziosità: domande con presupposto Domande con presupposto Alcune domande sono tali da “incastrare” l’interrogato indipendentemente dalla risposta fornita. Se chiedo “Ha smesso di picchiare sua moglie?” “Perché non mi ami più?” “Quando inizierai a studiare per l’esame?” l’interlocutore non ha via d’uscita: comunque risponda, confermerà la mia tesi.

  17. Esempi di tendenziosità: le allusioni Allusioni • “Il candidato del partito avversario, stavolta, ha detto la pura e semplice verità”. • “Il candidato del partito avversario si è recentemente distinto per le sue iniziative a favore del quartiere. Io ho iniziato le mie battaglie per il quartiere nel 1985”. • CFR. SOTTINTESI CONVERSAZIONALI

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