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2. GLI INIZI LA STORIA DELLA RIABILITAZIONE ALCOLOGICA IN ITALIA INIZIA PRESSO LA SEZIONE DI CASTELLERIO DELL’OSPEDALE CIVILE DI UDINE ,NEL 1980,
PER INIZIATIVA DI RENZO BUTTOLO E SOTTO LA SUPERVISIONE DI VLADIMIR HUDOLIN
3. IL PROSEGUIMENTO DA QUEL MOMENTO LE INIZIATIVE SI MOLTIPLICANO , SOPRATTUTTO NEL NORD ITALIA,DA PRINCIPIO AD IMITAZIONE DELLA SEZIONE DI CASTELLERIO POI IN MANIERA PROGRESSIVAMENTE PIU’ AUTONOMA ED ORIGINALE MA SEMPRE CON « MOLTA DISCREZIONE »
4. IL PROSEGUIMENTO II
CARATTERISTICA FONDAMENTALE DI
QUESTO APPROCCIO RIABILITATIVO E’
SEMPRE STATA QUELLA DI NON
AVERE PRETESE “TOTALIZZANTI” , MA
DI ESSERE SEMPRE RIMASTO UN NODO
DELLA RETE DI SUPPORTO
5. LA SITUAZIONE ATTUALE LE DIAPOSITIVE CHE SEGUONO VOGLIONO ESSERE UNA FOTOGRAFIA ABBASTANZA FEDELE
DI UNA MODALITA’ DI TRATTAMENTO ORMAI DISCRETAMENTE DIFFUSA MA POCO CONOSCIUTA E POCO STUDIATA
6. Figure Professionali Coinvolte
8. Assessment In tutti i Servizi esiste una procedura standard relativamente al processo di accoglienza e presa in carico
Nel 92,30% dei Servizi analizzati, la diagnosi del disturbo da uso di alcol/sostanze viene effettuata secondo criteri che fanno riferimento a modelli specifici (DSM: 91,66%, ICD: 66,66%)
9. Disturbi da utilizzo di altre sostanze In tutti i Servizi analizzati viene effettuata tale valutazione
Avviene mediante:
Colloquio Clinico (100%)
Esami Tossicologici (100%)
Interviste strutturate o semistrutturate (30,76%)
Scale (15,38%)
Questionari Autosomministrati (15,38%)
10. Interviste:
SCID I
ASI
MAC
MINI
11. Area della Personalità 1/2 Nel 46,15% dei Servizi analizzati viene indagata l’area della personalità
Nel rimanente 53,85% tale indagine viene effettuata solamente quando se ne intuisce l’utilità clinica, con gli strumenti indicati nel grafico seguente
12. Interviste:
SCID 2
MMPI
13. Nel 18,18% dei Servizi analizzati vengono sempre utilizzati strumenti per la valutazione delle funzioni cognitive.
Nel rimanente 81,82% tale indagine viene effettuata solamente quando se ne intuisce l’utilità clinica.
Gli strumenti utilizzati sono:
MSE
Mini Mental
Test Neurologic
WCST
Matrici di Raven
TMCR
WAIS-R
DIGIT
SPAN
TMTA-B
MODA
Osservazione Strutturata sulle Abilità Sociali Area della Personalità 2/2
14. 12 dei 13 Servizi fanno riferimento ad un particolare modello riabilitativo:
Metodo Minnesota (0 su 13)
Metodo Hudolin (3 su13)
Metodo Multimodale (9 su 13)
15. Per 12 Servizi su 13, il percorso complessivo di formulazione della diagnosi avviene secondo “steps” definiti da procedure.
In tutti i Servizi vengono indagate routinariamente le seguenti aree:
Medica
Uso di sostanze
Lavorativa
Legale
Famigliare
Sociale
Psichica
In 4 dei 13 Servizi viene utilizzata una “Cartella Alcologica”, mentre nei rimanenti si utilizza una cartella adattata
16. Interventi previsti per il trattamento
17. All’interno della Struttura in cui operano i Servizi di Alcologia, i trattamenti avvengono prevalentemente in setting:
Individuale (6)
Gruppale (13)
Terapia della famiglia (4)
Gruppi multi-famigliari (6)
In tutti i Servizi sono previste diverse fasi del programma terapeutico, definite secondo una procedura. Modalità di trattamento
18. Durata complessiva della residenzialità Al termine della residenzialità i pazienti rimasti in carico risultano essere:
-Per 5 Servizi, lo 0%
-Per 5 Servizi, tra il 10 e il 15%
-Per un Servizio tra il 25 e il 50%
-Per un Servizio tra il 50 e il 75%
-Per un Servizio oltre il 75%
19. Alla dimissione vengono prevalentemente suggeriti i seguenti percorsi terapeutici: Percorso Terapeutico prevalentemente suggerito al termine della residenzialità
20. Per i pazienti dimessi, al termine del percorso terapeutico vengono effettuate verifiche di follow-up in otto (8) servizi su tredici (13), con i seguenti strumenti:
Colloquio (6)
Interviste (2)
Questionari (1) Follow -up
21. UNA NOTA INTERESSANTE IL GETTITO TOTALE DELLE SOLE STRUTTURE ESAMINATE
E’ DI
1700-2500 PAZIENTI/ANNO
22. ALCUNE AFFINITA’ La durata del trattamento è molto simile
Esiste una notevole affinità rispetto alla presa in carico ed alla diagnosi
Esiste una diffusa sensibilità per eventuali altre sostanze di abuso (di solito ricercate attraverso test tossicologici)
Esiste una diffusa attenzione per tutte le aree vitali
23. ALCUNE AFFINITA’ 2 Praticamente tutte le strutture usano l’approccio gruppale, gli interventi formativi/educativi, le attività espressive
Vi è un diffuso utilizzo della terapia farmacologica
Quasi nessuno mantiene in carico i pazienti dopo la dimissione, anche se vengono effettuate verifiche di follow-up
24. ALCUNE DIFFERENZE Il modello a cui si ispira l’intervento è molto vario anche se sembra esserci una tendenza a preferire l’approccio cognitivo-comportamentale con una propensione all’ecclettismo
Molto variegato è l’uso di strumenti psicodiagnostici