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Il razzismo Spiegato a mia figlia Tahar Ben Jelloun. Che cos’è il razzismo?. Il razzismo è un comportamento che consiste nel disprezzare il diverso. Che cosa intendiamo con il termine “diverso”?.
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Il razzismo Spiegato a mia figlia Tahar Ben Jelloun
Il razzismo è un comportamento che consiste nel disprezzare il diverso. Che cosa intendiamo con il termine “diverso”?
Col termine “diverso” indichiamo qualcuno o qualcosa che si scosta dal nostro modo di essere. Spesso dimentichiamo che ognuno di noi rappresenta la diversità per l’altro.
Ma da che cosa nasce il razzismo?
Il razzismo è esistito fin dai tempi antichi. Già nella preistoria si manifestano le prime forme di prevaricazione di un uomo sull’altro anche solo per impadronirsi di un semplice pezzo di terra,di alimenti o di una donna. Esso nasce dalla paura e dalla diffidenza nei confronti degli stranieri.
Il razzismo nella storia Esempi di razzismo Nei confronti degli schiavi negri, nei primi tempi del colonialismo, gli europei avevano un disprezzo legato alla loro condizione sociale. I"barbari" erano considerati tali, dai greci e dai romani, per motivi culturali non biologici. Il disprezzo che si aveva per la loro arretratezza culturale, tecnica, scientifica, militare ha sempre impedito di cogliere gli aspetti positivi del loro stile di vita e dei loro valori tribali.
Nel Medioevo i cattolici europei si consideravano superiori a tutte le altre popolazioni del mondo non solo per motivi culturali ma anche e soprattutto per motivi religiosi: di qui il disprezzo e le persecuzioni di ebrei, musulmani, eretici e pagani. Nel XIX sec. si passa a interpretare la storia come una competizione tra razze forti e razze deboli. La decadenza delle grandi civiltà viene spiegata con l'incrocio delle razze che impoverirebbe la purezza del sangue. Queste tesi furono adottate dal nazismo, che mirò all'eliminazione fisica delle “razze inferiori”.
Mussolini considerò gli Slavi e i neri come dei popoli sottosviluppati da sottomettere,perseguitò gli ebrei, dopo l'alleanza con la Germania. Hitler chiedeva allo Stato tedesco di porre al centro della politica demografica il concetto di razza, per spopolare l'Europa e creare lo "spazio vitale" indispensabile all'espansione del popolo tedesco. Tanta e tant’ altra storia è stata invasa da pregiudizi razzisti.
Chi è il razzista e quali sono i suoi comportamenti?
Il razzista non nasce tale ma lo diventa a causa di una cattiva educazione. Egli è come un malato che subisce o il concetto di superiorità o,molto meno, quello di inferiorità rispetto a colui che si presenta diverso. Inoltre tende ad isolarsi e ad evitare il confronto con gli altri.
“Il razzista è un pericolo e una vittima” Il razzista è un pericolo per gli altri poiché i suoi pregiudizi e le sue discriminazioni lo conducono all’aggressività ma è vittima di se stesso poiché viene soffocato dalla xenofobia e dai propri errori.
La xenofobia è la “paura del diverso” ossia la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. A volte questo atteggiamento non si ferma alla semplice paura ma sfocia in una vera e propria intolleranza e discriminazione nei confronti dell'oggetto della propria paura.
Come può guarire un razzista?
La guarigione di un razzista dipende da egli stesso. Se il razzista è capace di impegnarsi a conoscere e tollerare le diversità dell’ altro,solo allora potrà guarire se stesso e potrà contribuire alla scomparsa del fenomeno.
Secondo noi per superare il razzismo è necessario mettersi in discussione e superare i propri limiti e le proprie paure. Anche l’autore,con questo libro basato su un dialogo diretto,si mette in discussione parlando a sua figlia e provando a chiarirle dei concetti base sull’argomento.
fonti • Immagini da google/immagini • Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun / Bompiani • Informazioni da skuola.tiscali.it
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