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Matefavole La morale? La matematica!! La giraffa e lo struzzo L’asino selvatico e l’asino domestico Il cane Tobia. La giraffa e lo struzzo. C’era una volta una giraffa che ogni giorno passeggiava in un prato, fiera e orgogliosa della sua altezza.
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Matefavole La morale? La matematica!! La giraffa e lo struzzo L’asino selvatico e l’asino domestico Il cane Tobia
La giraffa e lo struzzo C’era una volta una giraffa che ogni giorno passeggiava in un prato, fiera e orgogliosa della sua altezza.
Uno struzzo che stava poco più in là la osservava con invidia e un bel giorno ebbe la presunzione di sfidare la giraffa e disse : - Facciamo a chi è più alto?
La giraffa accettò e i due si confrontarono, ovviamente la giraffa era più alta di ben dieci spanne.
La giraffa con calma e con molta grazia salì anch’essa sullo stesso muretto e con grande meraviglia dello struzzo tornò ad essere più alta di dieci spanne • Lo struzzo con aria malandrina salì su un muretto che stava poco distante e disse : • Visto che sono più alto io?
Poi scesero dal muretto ma la situazione non cambiò, la giraffa restava sempre di ben dieci spanne più alta. A questo punto lo struzzo nascose la testa tra le gambe e corse via in un lampo. Lo struzzo presuntuoso non sapeva che se aggiungi o togli la stessa grandezza ad entrambi i termini la differenza non cambia. Lo struzzo ha scoperto la proprietà invariantiva della sottrazione 47 – 35 = 12 47 – 35 = 12 +2 +2 -5 -5 42 – 30 = 12 49 - 37 = 12
Il cane Tobia In una vecchia fattoria un cane di nome Tobia amava stare sempre da solo. Mentre gli altri animali della fattoria si divertivano a giocare insieme, lui trascorreva le sue giornate a dormire nella sua cuccia. Un giorno scoppiò un terribile temporale così tutti gli animali si organizzarono in gruppo per costruirsi un riparo. Solo il burbero Tobia decise di rimanere nella cuccia che si allagò subito. Gli animali lo videro e corsero a salvarlo, Tobia finalmente capì che era meglio avere tanti amici che stare da solo. Questa MATEFAVOLA vuole insegnare che l’amicizia , come l’addizione, è sempre possibile.
L’asino selvatico e l’asino domestico Un simpatico asino selvatico trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava. Durante uno dei suoi giri ebbe modo di vedere un asino che brucava l’erba in un grande prato recintato e osservandolo pensò:- Che bella vita! Lui si che sta bene: è spensierato, senza problemi e con il cibo a volontà, infatti l’asino riposava in una stalla e gli venivano serviti due pasti al giorno. Un giorno l’asino selvatico incontrò sulla via l’asino domestico e gli chiese di scambiare i ruoli e l’asino domestico accettò. Il mattino dopo l’asino selvatico s’incamminò per prendere il posto dell’asino domestico ma il padrone lo sovraccaricò di legna e lo frustò. Allora l’asino selvatico si rivolse all’asino domestico e disse:- Ehi caro amico a questo prezzo non farei cambio con te, a me nessuno dà dei comandi, sono libero e leggero come una libellula. Avevano cambiato i ruoli ma il risultato non era cambiato perché asino era e asino era rimasto come in matematica : “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”