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NUOVI MODELLI CURRICOLARI NELL’ARENA INTERNAZIONALE Intervento presentato al seminario di formazione sulla dimensione europea e internazionale della scuola “L’Europa che siamo, il mondo che vogliamo” organizzato dalla Direzione regionale dell’sitruzione, Perugia, 13 febbraio 2008.
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NUOVI MODELLI CURRICOLARI NELL’ARENA INTERNAZIONALEIntervento presentato al seminario di formazione sulla dimensione europea e internazionale della scuola “L’Europa che siamo, il mondo che vogliamo”organizzato dalla Direzione regionale dell’sitruzione,Perugia, 13 febbraio 2008 Norberto Bottani, Parigi, www.oxydiane.net
III: Gli standard Una via di compromesso tra discipline e competenze
Gli standard : cosa sono? Un concetto complicato e ambiguo Indicano il cammino per sviluppare la competenza Designano con precisione i risultati da conseguire, non sono generiche attese Si presentano come obiettivi dettagliati, per impostare l'insegnamento e verificarne i risultati Sono costruiti secondo la gradualità di padronanza di una competenza Permettono di fissare un livello medio, di sapere se si è sotto o sopra la media, di monitorare la progressione nell'apprendere
Standard e discipline: una buona compatibilità • Gli standard riguardano settori disciplinari precisi (es. geometria) e ne evidenziano i concetti fondamentali. • Aiutano a strutturare sia l'insegnamento sia l'apprendimento.
Caratteristiche degli standard • Focus:si concentrano sul nucleo di una disciplina. • Continuità:tengono presente il percorso nel tempo delle competenze da acquisire, richiedono una visione globale dello sviluppo di una competenza. • Chiarezza: sono formulati in modo comprensibile per tutti • Obbligatorietà: indicano le condizioni minime di una competenza. Sono pertanto obbligatori e irrinunciabili. • Applicabilità: non basta promulgare gli standard; occorre fornire risorse umane e materiali per realizzarli
Esempio di standard in USA Educazione musicale nella secondaria superiore cantare, da soli e insieme, un repertorio musicale vario. compiere performance strumentali, da soli e insieme, da un repertorio musicale vario. 3. saper improvvisare melodie, variazioni e accompagnamenti. 4. saper comporre e arrangiare musica entro specifiche linee-guida. 5. saper leggere e scrivere musica 6. saper ascoltare, analizzare e descrivere musica. 7. saper valutare la musica e le performance musicali. 8. capire le relazioni tra musica, le altre arti e le altre discipline. 9. capire la musica in relazione alla storia ed alla cultura.
USA: struttura degli standard per la musica Ogni standard è suddiviso in due parti: Standard minimo di competenze Standard avanzato di competenze
Esempio di standard minimo e avanzato Standard 2: compiere performance strumentali, da soli e insieme, attingendo da un repertorio musicale vario STANDARD MINIMO DI COMPETENZE Gli studenti che partecipano a un insieme corale o strumentale suonano a prima vista con accuratezza ed espressività musica di livello di difficoltà 3 su scala da 1 a 6 Gli studenti dimostrano abilità nel suonare una partitura vocale o strumentale in un indice da 1 a 4 descrivendo come gli elementi grammaticali e sintattici della musica sono utilizzati STANDARD AVANZATO DI COMPETENZE Gli studenti dimostrano abilità a suonare interamente una partitura vocale o strumentale descrivendo come gli elementi della musica sono utilizzati e sanno trasportare i brani in tutte le chiavi; Gli studenti decodificano ed eseguono brani in notazioni non convenzionali proprie dei repertori del ventesimo secolo Gli studenti che fanno parte di un ensemble corale o strumentale leggono con accuratezza ed espressività brani musicali di un livello di difficoltà 4 su una scala da 1 a 6.
Problemi suscitati dagli standard(daosservazioni raccolte negliStati Uniti) • Sfasatura tra standard dei test dei singoli Stati e quelli del test centrale (il NAEP). • Impoverimento dei programmi d'insegnamento: Teaching to test • Allievi deboli dirottati verso classi speciali o scartati • Selezione scolastica accentuata se gli standard sono alti
Una via d’uscita: la personalizzazione dell’insegnamento Tre principi fondamentali: L’allievo èuna risorsa e non solo un utente L’equità è tale quando ogni allievo riceve ciò di cui ha effettiva necessità rispetto sia alle peculiarità individuali sia alle aspettative della società. La discriminazione positiva diventa criterio centrale nelle politiche scolastiche: chi ha meno riceva di più Un nuovo concetto positivo di welfare, che si oppone alla logica assistenzialistica che produce dipendenza e passività
Un nuovo quadro culturale e politico per l’insegnamento Superare le modalitàstandardizzate e uniformi d’istruzione decise dall’alto Privilegiare l’autonomia delle persone (allievi, insegnanti, dirigenti, genitori), coinvolgerli nell’ organizzazione e gestione della vita scolastica Evitaredipendenza, passività, rassegnazione