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SANITA’ TOSCANA Area Vasta “Centro”. Corso per ANIMATORI della FORMAZIONE. Firenze (Careggi / Villa Pepi) - Ottobre / Novembre 2006. OBIETTIVI. Acquisire strumenti concettuali ed operativi per svolgere il nuovo ruolo di Animatori della Formazione Consolidare la “squadra degli Animatori”
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SANITA’ TOSCANA Area Vasta “Centro” Corso per ANIMATORI della FORMAZIONE Firenze (Careggi / Villa Pepi) - Ottobre / Novembre 2006
OBIETTIVI • Acquisire strumenti concettuali ed operativi per svolgere il nuovo ruolo di Animatori della Formazione • Consolidare la “squadra degli Animatori” • Creare una “rete” tra di voi e tra voi e la Formazione centrale • Sviluppare nel gruppo un clima di apprendimento collaborativo
SANITA’ TOSCANA * Area Vasta “Centro” Corso per ANIMATORI della FORMAZIONE LA FORMAZIONE degli ADULTI
L’APPRENDIMENTO: alcune definizioni • … è un mutare relativamente permanente del comportamento, risultato di pratica ed esperienza • … è un cambiamento nelle capacità o nelle attitudini umane, che può essere conservato e che non si può semplicemente attribuire al processo di crescita • … è un processo psichico che consente una modificazionedurevole del comportamento per effetto dell’esperienza mutare – cambiamento - modificazione permanente – può essere conservato – durevole pratica ed esperienza – non attribuibile al processo di crescita - esperienza
LE TEORIE DELL’APPRENDIMENTO • COMPORTAMENTISMO - stimolo/risposta: Thorndike, Pavlov - condizionamento operante:Skinner • COGNITIVISMO: Kohler, Tolman • COSTRUTTIVISMO: Kelly, von Glasefeld, Maturana, Varela
COMPORTAMENTISMO • La mente come “registratore”, l’apprendimento come effetto: - dell’associazione tra stimolo e risposta - oppure della possibilità di ottenere una ricompensa • Modello didattico “trasmissivo”, frazionamento in unità minime di contenuto.
COGNITIVISMO • Si basa su modelli di apprendimento per intuizione (INSIGHT) e percezione sensoriale (vista, udito, olfatto, ecc.) • L’apprendimento dipende: - dall’organizzazione e strutturazione della situazione -dall’esperienza -dalla capacità • L’apprendimento può essere trasferito a situazioni analoghe (estrapolazione)
COSTRUTTIVISMO • L’apprendimento è un processo di costruzione soggettiva che procede per assimilazione e accomodamento • Partecipazione attiva dell’individuo nella costruzione della conoscenza • Esistenza di una struttura cognitiva di base che dà una forma all’esperienza • Visione dell’uomo come un sistema auto-organizzante che mantiene e protegge la propria integrità (autopoiesi)
COSTRUTTIVISMO • Modello didattico basato su: -apprendimento per “scoperte e sperimentazioni personali” -situazioni in cui costruire i propri processi di soluzione dei problemi - apprendimento attivo ed autoregolato
L’ANDRAGOGIA secondo KNOWLES • Il concetto di sé L’adulto deve sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato. Non vuole imposizioni; deve essere collocato in una situazione di AUTONOMIA
L’ANDRAGOGIA secondo KNOWLES • Il ruolo dell’esperienza L’esperienza è una risorsa per l’apprendimento. Il nuovo apprendimento deve integrarsi con l’esperienza precedente Per l’adulto l’esperienza è CHI EGLI E’: non sottovalutare o ignorare la sua esperienza
L’ANDRAGOGIA secondo KNOWLES • La disponibilità ad apprendere - L’adulto è disponibile ad apprendere soprattutto ciò che ritiene utile in quel momento per i proprio ruolo (lavoratore, genitore, coniuge, …) - Le motivazioni più forti sono quelle “interne” (autostima, qualità della vita, maggiore soddisfazione sul lavoro, …)
L’ANDRAGOGIA secondo KNOWLES • L’orientamento all’apprendimento - L’adulto si orienta verso un apprendimento centrato sui problemi, vuole usare OGGI quello che apprende oggi
SANITA’ TOSCANA * Area Vasta “Centro” Corso per ANIMATORI della FORMAZIONE LE FASI del PROCESSO FORMATIVO
LA FORMAZIONE COME PROCESSO: macroanalisi Analisi dei bisogni Progettazione Gestione Valutazione risultati
LA FASE DI ANALISI Identificare i bisogni di formazione Analizzare ruoli e competenze Identificare caratteristiche popolazione
LA FASE DI PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO Definire gli obiettivi didattici (comportamenti finali attesi) Elaborare il progetto (programma, strategie didattiche, contenuti, lezioni, esercitazioni) Elaborare strumenti di verifica dei risultati
LA FASE DI GESTIONE Validare il progetto (edizione pilota) Erogare le edizioni previste
LA FASE DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI Verificare che gli obiettivi siano stati raggiunti ed i bisogni soddisfatti
LA VALUTAZIONE DEIRISULTATI Più specificamente può essere effettuata con riferimento: • alla soddisfazione degli utenti e del committente • all’apprendimento degli utenti • all’apprendimento organizzativo • al ritorno economico dell’investimento formativo (ROI)
I RISCHI • Analisi generica: si rilevano come formativi bisogni di altra natura • Progettazione predefinita: si predispongono progetti in base a ciò che sa il docente, non a ciò che serve al discente • Gestione scolastica: non si rispetta il bisogno di autonomia dell’adulto, non si rispettano le “regole” della comunicazione • Valutazione dei risultati omessa:ormai il corso è finito, è inutile perdere tempo a… E QUINDI, … FORMAZIONE “APPARENTE”
LA FORMAZIONE COME PROCESSOsistemi informativo ed operativo Analisi dei bisogni Sistema informativo Progettazione Sistema operativo Gestione Valutazione risultati
LA FORMAZIONE VUOTAforse é difficile Analisi dei bisogni Sistema informativo Valutazione risultati
LA FORMAZIONE CIECAinvece è frequente Senza un efficace sistema informativo non si sa bene a chi e perchè si fa formazione o si ignorano i risultati di essa … Progettazione Gestione Sistema operativo
LA FORMAZIONE COME PROCESSO CONTINUO Analisi dei bisogni Soddisfazione e apprendimento Progettazione Gestione Valutazione risultati
SANITA’ TOSCANA * Area Vasta “Centro” Corso per ANIMATORI della FORMAZIONE L’ ANALISI dei BISOGNI di FORMAZIONE
L’ANALISI dei BISOGNI FORMATIVI (ABF) • L’analisi dei bisogni formativi (ABF) è una ricerca di tipo sociologico che può essere inquadrata sotto tre profili: • In base al TIPO DELLE INFORMAZIONI RILEVABILI • Ricerca QUANTITATIVA (rileva grandezze, entità misurabili, valori esprimibili in numeri) • Ricerca QUALITATIVA (rileva opinioni, punti di vista, impressioni soggettive, entità non misurabili) • In base alla FONTE DELLE INFORMAZIONI • Ricerca DOCUMENTALE (si basa sull’analisi di documenti esistenti) • Ricerca EMPIRICA (sul campo) • In base alle FINALITA’ GENERALI • Ricerca CONOSCITIVA (il fine è aumentare la conoscenza del fenomeno indagato) • Ricerca OPERATIVA (il fine è trarre dalla ricerca indicazioni per agire) • L’ABF che ci riguarda tipicamente può essere sia qualitativa che quantitativa, può essere documentale o empirica, ma è • SEMPRE OPERATIVA.
DESTINATARI TESTIMONI PRIVILEGIATI A B F ORGANIZZAZIONE SOCIETA’ L’ANALISI dei BISOGNI FORMATIVI (ABF) L’ABF si sviluppa, secondo il modello teorico completo, incrociando 4 tipi di dati, di provenienza diversa: Nell’ambito del progetto limiteremo l’ABF alle rilevazioni riguardanti i destinatari e i testimoni privilegiati (intesi come INTERNI all’organizzazione sanitaria).
ZOOM SULLA FASE DI ANALISI • PRIMA TAPPA: Il bisogno di formazione • Diagnosi organizzativa/formativa per evidenziare problemi, cause e rimedi, estrapolando quelli di carattere formativo • Soggetti concorrenti sono di solito- il committente (vertice aziendale) - l’utente (futuro partecipante) • Entrambi portano il proprio punto di vista: sta al tecnico/formatore la lettura integrata e la sintesi soddisfacente
ZOOM SULLA FASE DI ANALISI SECONDA TAPPA: Analisi del ruolo e delle competenze • Definizione delle attività, delle relazioni e delle aspettative legate al ruolo organizzativo • Definizione delle competenze necessarie per agire efficacemente quel ruoloorganizzativo
IL RUOLO… una definizione La sociologia definisce come RUOLO una particolare posizione in una organizzazione, o società, o gruppo.
IL RUOLO… un’altra definizione Il ruolo esprime un complesso di aspettative reciproche tra chi occupa una certa posizione e gli altri membri del gruppo (sociale, aziendale, ecc.)
CONTENUTI DEL RUOLO • MISSION • AZIONI • ASPETTATIVE RECIPROCHE • COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI
RUOLO/PERSONALITA’ COMPORTAMENTI PRESCRITTI + ELABORAZIONI INDIVIDUALI = COMPORTAMENTO DI RUOLO
IL RUOLO NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: CONCETTI CHIAVE • E’ l’insieme di • OBBLIGHI, • NORME, • ASPETTATIVE • che convergono su di una persona in quanto occupa una • POSIZIONE nell’ORGANIZZAZIONE
F. TAYLOR (1856-1915) “La maggior produzione è ottenibile quando a ciascun lavoratore è affidato un compito definito, da eseguirsi in modo definito, in tempo definito
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SINO ALL’ALTRO IERI (ANNI ’70) • *CONTESTO SOCIO/ECONOMICO: • Stabile, con crescita costante, prevedibile e sostenuta • Bassa innovazione tecnologica • Bassa sofisticazione forza lavoro *FOCUS SUGLI ADEMPIMENTI: • Orientamento al rispetto delle procedure *ORGANIZZAZIONE AZIENDALE GERARCHICA * RUOLI RIGIDAMENTE DEFINITI E PRESCRITTI
LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DEI RUOLI SINO ALL’ALTRO IERI *ELEVATA DIVISIONE DEL LAVORO • Mansioni rigidamente definite • Separazione tra ideazione ed esecuzione *SEPARAZIONE NETTA TRA MANSIONE E PERSONA *RESPONSABILITA’ DEFINITE NELL’AMBITO DI DELEGHE RIGIDE
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SINO AD IERI (FINE ANNI ’90) *CONTESTO SOCIO/ECONOMICO: • Instabile, imprevedibile, competitivo • Rapida evoluzione tecnologica *FOCUS SUGLI OBIETTIVI • Razionalizzazione della produzione • Informatizzazione *ORGANIZZAZIONE AZIENDALE FLESSIBILE • Per adattarsi al cambiamento rapido e continuo *RUOLI SEMPRE MENO RIGIDI E PRESCRITTI
LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DEI RUOLI SINO A IERI *DIMINUISCE LA DIVISIONE DEL LAVORO • Mansioni più “ampie” *SEPARAZIONE MENO NETTA TRA PERSONA E MANSIONE *AUMENTANO RESPONSABILITA’ E LIVELLI DI DELEGA
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DI OGGI *CONTESTO SOCIO/ECONOMICO: • Ipercompetitivo • Dominato dalla “rete” • Qualità del prodotto • Qualità del servizio *FOCUS SULLA COMUNICAZIONE • Le persone, risorsa strategica • La Formazione, investimento primario *ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DECENTRATA, A RETE *RUOLI APERTI E POCO PRESCRITTI
LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DEI RUOLI OGGI NON ADEGUATE AL CONTESTO ATTUALE ADEGUATE AL CONTESTO ATTUALE • Elevata divisione del lavoro • Separazione netta tra lavoro e persona • Deleghe rigide • Limitata specificazione dei ruoli • Ruoli arricchiti dalla personalità’ • Deleghe flessibili
PROFESSIONALITA’ E RUOLO LA PROFESSIONALITA’ E’ L’ANIMA DI UN RUOLO, cioè LA CAPACITA’ DI UNA PERSONA DI: • INTERPRETARLO • ANIMARLO • SVILUPPARLO
LA COMPETENZA NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DI OGGI • L’insieme di CONOSCENZE tecnico/specialistiche e di COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI che rispondono alle attese aziendali • Alcuni ESEMPI di competenza: • Flessibilità’, • Orientamento al cliente/utente, • Tensione verso l’obiettivo, • Lavoro di gruppo, • Conoscenza tecnica del proprio lavoro, • …
LA COMPETENZA: DEFINIZIONE “…una CARATTERISTICA INTRINSECA di un individuo che è CAUSALMENTE collegata ad una performance efficace o superiore in una mansione o in una situazione …” Mc Clelland, Boyatzis, Spencer ovvero, per parlar più semplice: “…un insieme di COMPORTAMENTIOSSERVABILI, SISTEMATICAMENTECORRELATI con prestazioni di successo…”
LA COMPETENZA: DEFINIZIONE CARATTERISTICA INTRINSECA La competenza è parte integrante e duratura della personalità, e ne determina il comportamento sul lavoro CAUSALMENTE (non CASUALMENTE) collegata La competenza è causa (o predice) comportamenti e risultati
LA COMPETENZA: DEFINIZIONE COMPORTAMENTI OSSERVABILI Se la competenza non si tradude in un comportamento osservabile, essa resta inespressa SISTEMATICAMENTE CORRELATI Se i comportamenti si correlano solo OCCASIONALMENTE con prestazioni di successo, essi sono casuali, e non causali: non interessano quindi l’organizzazione
LE COMPETENZE: STRUTTURA E CARATTERISTICHE Conoscenze Abilità’ Comportamenti organizzativi Immagine di sé, atteggiamenti, valori Tratti Motivazione
LE CARATTERISTICHE • Le CONOSCENZE (procedure, norme, discipline…): • Possono derivare dallo studio o dall’esperienza…; • Predicono che cosa una persona può fare, non cosa farà; • Sono perciò condizione necessaria, ma non sufficiente Rappresentano il SAPERE
LE CARATTERISTICHE • Le ABILITA’ • Riguardano la capacità di eseguire un determinato compito, fisico od intellettuale (la capacità di svolgere un lavoro manuale, ma anche la capacità di eseguire un trapianto cardiaco) • Sono l’esplicitazione a livello operativo dell’applicazione di conoscenze ed esperienze Rappresentano il SAPER FARE