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La storia ci aiuta a sapere da dove veniamo. Interpretrare la storia locale. scatena l’ interesse. e ci dà un’identità culturale. Prof. Melchiorre. La necropoli di Val Fomdillo.
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La storia ci aiuta a sapere da dove veniamo Interpretrare la storia locale scatena l’ interesse e ci dà un’identità culturale. Prof. Melchiorre
La necropoli di Val Fomdillo Nella zona di Val Fondillo, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, è stata rinvenuta una necropoli risalente al quarto - quinto secolo a.C. Erano clan di pastori che abitavano nella zona sottostante la montagna di Opi sulla quale si pensa che fosse un tempio alla dea Cerere. Nella necropoli, tra 47 tombe appartenenti a uomini, donne e quattro bambini, c’era anche quella di una sacerdotessa. Ognuno aveva un suo arredo e corredo personale. Nel clan viveva la sacerdotessa Alvina che aveva una grande importanza fra le famiglie
La sacerdotessa Alvina La sacerdotessa Alvina(amica degli elfi)è una donna di 30-35 anni,è alta 160 cm. Assume un comportamento severo e autoritario,si distingue fra tutte le altre donne perché è saggia e sa comunicare con tutti. Alvina possiede doti di veggente che usa con le persone e fatti.
Il suo capo è coperto da un manto bianco di lino che scende sulle sue spalle. Veste una tunica stretta e lunga ed i suoi orecchini fanno da cornice al volto mentre il collo è ornato da una collana di ambra. Esorcizza malvagità utilizzando la chatelaine (lunga catena) e asperge farine e semi che rappresentano l’abbondanza di Cerere. Celebra i riti funebri ed Alvina occupa il primo posto.
Mentre gli uomini scavano la fossa, la rivestono con lastre di pietra calcarea, le donne avvolgono il defunto in un grosso lenzuolo di lino fermato con delle fibule (spille), Il capo del defunto viene deposto su un cuscino di pietra rivolto verso nord. Al centro delle tombe c’è il capo clan e le altre continuano a spirale.
Il tempio di Cerere è il luogo dove Alvina vive ed opera, ma la natura è il tempio aperto. Nel tempio conserva sigilli, aromi e polveri di semi offerti dalla natura. .
Di solito Alvina ama restare in solitudine fra le valli, i boschi, le sorgenti di Fondillo
I componenti del clan mettono, nella tomba, oggetti che gli sono appartenuti in vita, mettono del cibo e nelle anfore le cose liquide. .
Intanto la sacerdotessa prega e asperge, ciondola la chatelain per scacciare gli spiriti e augurare una vita serena nell’aldilà
Anche per Alvina arriva la fine dei suoi giorni. È sopraggiunta l’estate e la sacerdotessa Alvina inizia ad avvertire forti dolori alla spalla e al gomito destro. I suoi tre figli scoprono che la mamma si indebolisce sempre di più e vengono meno anche i suoi poteri. Cerere pensa che sia meglio sostituirla
Nei primi giorni dell’autunno la natura si trasforma, cambia i suoi colori mentre la sacerdotessa Alvina, tanto amata e rispettata dal suo clan… muore. Alvina, amica degli elfi, viene sepolta al centro della necropoli del suo clan ed una sua figlia prende in eredità il suo posto diventando la sacerdotessa Alvina seconda.
Testo realizzato dagli alunni classe IV Liberamente tratto dalle notizie gentilmente fornite dall’ Ente Parco scuola Primaria di Pescasseroli