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ASAL Associazione Scuole Autonome del Lazio. Seminario di approfondimento tecnico Cosa (e come) si contratta a scuola? [2ª parte]
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ASAL Associazione Scuole Autonome del Lazio Seminario di approfondimento tecnico Cosa (e come) si contratta a scuola? [2ª parte] Modalità e criteri applicativi delle nuove relazioni sindacali nelle scuole alla luce della Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 7 del 13 maggio 2010 Roma, 27 ottobre 2010 - ore 15:30 / 18:30 Aula magna ITIS “G. Galilei” – Roma Via Conte Verde n. 51
Cosa sta succedendo a Roma e nel Lazio/1 • Molti dirigenti non hanno avviato la contrattazione di istituto. Cosa rischiano i dirigenti? Cosa rischiano i lavoratori? • Altri l’hanno avviata in modo talmente interlocutorio da dare la netta sensazione di voler “fare melina” fino a fine anno. • Molti altri dirigenti hanno iniziato la contrattazione sulla base del contratto integrativo dello scorso anno, senza preoccuparsi della loro legittimità • In pochissimi casi si sta procedendo ad una revisione consensuale delle materie oggetto della contrattazione integrativa ai sensi dell’art. 65, comma 1, del D. Lgs. n. 150/2009 (e analizzate una per una dalla dott.ssa Armone)
Cosa sta succedendo a Roma e nel Lazio/2 • Alcuni dirigenti hanno consegnato una informazione preventiva su alcune materie che fino all’anno scorso erano oggetto di contrattazione (ESEMPIO: IL PIANO DELLE ATTIVITA’ DEL PERSONALE ATA). Ma questa iniziativa è passata soltanto laddove la parte sindacale ha riconosciuto che la contrattazione precedente aveva sconfinato dal proprio terreno indipendentemente dal decreto Brunetta. • Alcuni sindacati fanno capire esplicitamente che se il dirigente non conferma l’assetto del vecchio contratto integrativo sono pronti a far partire una denuncia ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori (L. 300/1970) (comportamento antisindacale).
I problemi immediati (1) • La confusione attuale suggerirebbe di attendere (almeno la risposta al quesito inviato dal Miur al DFP) ma l’attività delle scuole deve andare avanti. • Cosa fare dei contratti integrativi di istituto dello scorso anno (alcuni siglati prima del 15/11/2009, altri dopo)? • Cosa fare da qui al 31/12/2010 e cosa succederà a partire dal 1/1/2011. Non solo ai contratti integrativi ma anche a quello nazionale. • CHI deve concretamente far operare il decreto Brunetta nell’intrico delle clausole dei nostri contratti. • Che fine fa l’art. 6 del Contratto nazionale. Se contiene clausole riservate alla legge chi le individua e le dichiara nulle?.
I problemi immediati (2) • C’è poi il problema del blocco delle retribuzioni ex art. 9 della Legge 122/2010 che blocca il trattamento economico complessivo dei pubblici dipendenti. Che conseguenze ha il blocco sulla retribuzione accessoria di docenti e ATA? • Che tipo di controllo effettueranno i revisori dei conti? Non sarebbe bene (anche per loro) saperlo prima?
Il nostro punto di vista – In generale (1) • La guerra di interpretazioni tra sindacati della scuola e Dipartimento della Funzione Pubblica non fa bene alle scuole autonome. • E’ stato detto che la legge delega 15/2009 e il D. Lgs. 150/2009 “ridefiniscono gli equilibri tra legge e contratti collettivi” (G. D’Alessio) spostando energicamente il baricentro dai secondi alla prima. • E’ evidente che in questo momento stiamo assistendo alla prevedibile reazione della parte sindacale che si vede sottratta una consistente fetta di potere negoziale. • E le scuole rischiano di diventare lo strumento di questo conflitto, tutto politico.
Il nostro punto di vista – In generale (2) • Al fondo di questa guerra sembra essere in gioco la stessa sopravvivenza delle RSU di istituto e della contrattazione di scuola. • Per una buona autonomia scolastica occorre certamente una dirigenza responsabile e dotata di poteri decisionali chiari. • Ma, allo stesso tempo, il buon funzionamento di ciascuna scuola autonoma richiede buone relazioni sindacali ed un ampio spazio di contrattazione. • Se davvero vogliamo un’autonomia scolastica vera ed efficace pensiamo che molte materie che attualmente sono negoziate al livello nazionale dovrebbero essere consegnate alla contrattazione di scuola. • ESEMPI: a) Numero di ore funzionali all'insegnamento; b) Numero di ore per gli organi collegiali; c) Utilizzazione del FIS; d) Numero dei collaboratori del dirigente scolastico; e) Orario dei collaboratori scolastici; ecc.
Il nostro punto di vista – In generale (3) • Condividiamo in pieno i principi ispiratori del decreto Brunetta (premialità, selettività, miglioramento continuo del servizio… idea del servizio pubblico appunto come SERVIZIO interamente finalizzato a soddisfare il mandato che gli è stato affidato. • Tale mandato ha per noi due facce: quella nazionale e quella locale • Ma siamo convinti che il servizio scolastico ha una sua specificità e una sua natura ordinamentale non rintracciabile in nessuna altra amministrazione ( ESEMPIO: rapporto tre dirigente e organi collegiali) • Le scuole, a differenza di molti uffici pubblici, sono organismi vivi e, mediamente, molto partecipati. • Le scuole sono comunità non uffici.
Fine dell’introduzione Grazie
ASAL Associazione Scuole Autonome del Lazio Seminario di approfondimento tecnico Cosa si contratta a scuola? Modalità e criteri applicativi delle nuove relazioni sindacali nelle scuole alla luce della Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 7 del 13 maggio 2010 Roma, 27 settembre 2010 - ore 15:30 / 18:30 Aula magna ITIS “G. Galilei” – Roma Via Conte Verde n. 51
Qual è il nostro angolo visuale? Non è quello della tutela dei lavoratori; Non è quello della tutela dei dirigenti. E’ quello della tutela degli interessi delle scuole autonome. Cioè dell’intera comunità scolastica di ogni scuola. ESEMPIO: E’ pesante e sgradevole controllare assiduamente il rispetto della puntualità del proprio personale (compresa la puntualità dei professori nel correggere i compiti in classe in tempi ragionevoli…). Ma una buona scuola autonoma esige questo controllo.
UN ELENCO STRINGATO DI QUESTIONI CRITICHE • QUESTIONI GENERALI 1 • Quanto è stata considerata la specificità del comparto scuola nel processo di elaborazione del D. Lgs. 150/2009?. Le scuole sono organismi educativi che hanno nella cooperazione e nella collegialità uno dei loro caratteri costitutivi (e problematici). • Cosa accade alle norme del Contratto Nazionale (bloccato per tre anni) che invadono la riserva di legge? ESEMPIO: Il dirigente può scegliere due soli collaboratori (art. 88, comma 6 del CCNL 2007). Chi stabilisce se una norma è disapplicata?
QUESTIONI GENERALI 2 • Cosa accade dei contratti di istituto firmati dopo il 15 novembre 2009 non in linea con Decreto 150/2009? • Che valore ha il richiamo alla “ratio” di una norma in relazione alla natura premiale e selettiva cui è connessa l’erogazione delle risorse? • Il tono dell’intera circolare è fortemente e minuziosamente prescrittivo. Non sembra affatto ispirata al principio della separazione tra attività di indirizzo e attività gestionale. ESEMPIO: Si elencano punto per punto gli elementi che deve contenere la relazione illustrativa del Contratto di istituto.
QUESTIONI PARTICOLARI 1 • Chi decide se l’assegnazione dei docenti alle sezioni staccate e ai plessi può essere considerata come parte dell’ “organizzazione degli uffici”? (noi pensiamo di sì…) • Le norme contenute nel D. Lgs. 150/2009 abrogano anche altre norme di legge? ESEMPIO: Competenze degli organi collegiali sui criteri di assegnazione dei docenti alle classi… • Che fine farà il CCNI sulle utilizzazioni, sicuramente non in linea con il Decreto 150/2009? • La premialità, che non si applica ancora ai docenti, è allora già operante per il personale ATA? • Come si calcola il grado di differenziazione della retribuzione accessoria? (va bene un indice statistico come la varianza?)
QUESTIONI PARTICOLARI 2 • Quando verranno resi disponibili gli schemi da utilizzare per la relazione tecnico-finanziaria? • Cos’è la responsabilità per danno erariale richiamata in premessa? Come potrà essere quantificata? • Con che criteri i revisori dei conti possono certificare il “rispetto delle competenze del contratto integrativo” e “il rispetto dei criteri di meritocrazia”? Di chi è l’ultima parola? • Pubblicizzazione del contratto: le scuole non hanno un sito istituzionale né hanno i mezzi per crearlo e mantenerlo secondo le linee guida del DFP.