510 likes | 687 Views
Meglio noia che… Bè , non ho niente da raccontare , la mia vita è una noia ! Vivo in un ordinario palazzo , vado in un'ordinaria scuola con i miei ordinari compagni. Tornato a casa faccio la mia ordinaria merenda e proseguo ordinariamente il resto della giornata.
E N D
Meglio noia che… Bè , non ho niente da raccontare , la mia vita è una noia ! Vivo in un ordinario palazzo , vado in un'ordinaria scuola con i miei ordinari compagni. Tornato a casa faccio la mia ordinaria merenda e proseguo ordinariamente il resto della giornata. Oggi , dopo una barbosissima ora di grammatica con tanto di analisi logica tornai a casa.
Mi voltai per girare la chiave nella toppa ma… - Mamma, mamma, dove sei finita? - La cercai in cucina e… spade, spade sul tavolo! Mammaa - ripetei, - Perché ci sono spade sul tavolo!? Nessuna risposta ma… in quel momento percepii una nenia orribile che più aumentava più faceva udire gridi e stridii… Presi una spada e mi feci coraggio… :- Se là c'è un vordak affamato (creatura immaginaria), - Lo affronterò con onore ! - Entrai nella camera da letto e… non ebbi il coraggio di urlare… Orrore : vidi uno scheletro incappucciato, uno zombie! La creatura fece colare del sangue dall'orribile bocca e pronunciò delle parole…Sollevai la spada, le parole divennero più comprensibili : - Pronome personale… Cane nome comune di animaleee …-
Il timore diventò paura , la paura diventò orrore , l'orrore terrore e il terrore diventò angoscia . L'analisi … era riuscita di nuovo a soggiogarmi ! L'ambiente subì una mutazione , mi si annebbiò la vista … - Micheelee strillò la professoressa adirata anzi furiosa , - Cos'è cotoletta - - Cibo ? - risposi. Il vero incubo fu il compito di punizione.
La strega e il pozzo Un giorno vidi una signora con i capelli rossi e pensai "che brutta strega è mai questa " e seppi più tardi che era proprio una strega. Avevo indovinato, perché pochi secondi dopo mi ritrovai nelle sembianze di un micio spelacchiato, ma io non mi persi d'animo e corsi a morderle il polpaccio. Improvvisamente i suoi capelli sprizzarono fulmini, di colpo ridivenni umana e lei perse tutti i suoi poteri, e se ne andò tutta infuriata. Il giorno dopo quando uscii di casa incontrai di nuovo la strega. Notai che i suoi capelli erano diversi, sempre rossi ma con delle pinzette anch'esse rosse e appena mi vide disse: - Ci rivediamo ancora piccola mocciosa, impertinente! Allora lei svelta come una lepre mi trasformò in una puzzola. Non so come avesse fatto a riacquistare i suoi
poteri. A quel punto l’avvisai: - Attenta a non pestarmi altrimenti farò una puzza terribile! Lei non ci badò, mi schiacciò, e svenne. Io per fortuna riacquistai il mio vero aspetto, e caricatami in spalla la strega, la buttai dentro il pozzo e andò così in fondo che non uscì mai più di lì.
007 Dall'Antartico con amore Sentivo le eliche dell’elicottero, mi stavo avvicinando. Il palazzo era sotto di noi, ci buttammo legati a delle funi, atterrammo in piedi, adesso ognuno doveva andare per la propria strada . Io andai nei condotti di aerazione, scendevo con cautela , il minimo errore avrebbe provocato il fallimento dell’operazione. I laser erano caldi, ne sfiorai uno e per fortuna non scattò nessuna trappola; usci e trovai i lingotti d’oro. Ben presto arrivarono gli altri componenti del team, ma uno di noi ci tradì e ci puntò la pistola contro. Per un colpo di fortuna una delle telecamere lo vide e sparò, cadde a terra, ma non era l’oro che ci interessava, ma ben si il CD . Era nascosto vicino, quando l’agente 7-2 lo trovò, la missione era compiuta, e senza esitare levammo le tende . Salii sull’elicottero e tornai a Boston , a casa mia, in un appartamento isolato. Ero stremato, non avevo più forze. Dicono che quando muori rivedi la tua vita dall’inizio e purtroppo fu così…
Mi chiamo Vittorio , era un giorno come altri, lavoravo come recluta, ero il migliore, quando lì sul marciapiede un uomo mi attendeva, salii sulla sua auto, e dopo circa mezz’ora scesi accompagnato da due persone. Entrai in un palazzo, e lì mi offrirono il lavoro più pericoloso che venne in mente agli uomini di creare, la spia, accettai, cambiai nome, e il 10 marzo 1995 partecipai alla mia prima missione e poi… Ce l’avevo nel mirino. Dannazione squillò il cellulare, era Talpa Marina , il mio capo, dissi “ Che c’è” “ Devi lavorare per noi” “ Ci sto”. Attaccai ma quando ripresi il fucile qualcuno mi aveva rubato il posto il soggetto nel mio mirino era morto. Mi fu affidata la missione” Rea in Antartide”. Il 10 marzo ero là, al campo base. La postazione nemica era situata in mezzo ai ghiacci, comandata dal generale Ritzechi, piena di trucchi e trappole malvagie, l’obbiettivo era semplice distruggere tutto, generale compreso.
Ma la parte forte fu l’equipaggiamento: una macchina, Nera, come la mia tuta, che poteva diventare invisibili e poteva trasformarsi in qualsiasi mezzo di trasporto. L’armamento era composto da armi leggerissime quindi trasportabili, due pistole semi automatiche, un lanciafiamme tascabile, un fucile ultra preciso e un coltello d’assalto, qualche bomba a tempo, un paracadute Nero e occhiali a visione notturna. Partii nel gelato inverno Artico. La macchina era invisibile, come me.
. Cascai in una trappola. Presi il lanciafiamme e forai un muro di ghiaccio. Il materiale freddo si sciolse e l’acqua mi aiutò ad arrivare in cima alla fossa. Sapevo di essere vicino, ma dove? Per la rabbia sparai un colpo a terra e la neve cominciò a tremare rivelando delle scale che scendevano verso gl’inferi, l’avevo trovata. Scesi con cautela indossando gli occhiali a visione notturna. Mi guardavo intorno, il tunnel era illuminato da una fioca luce proveniente dall’entrata. Distrattamente pestai una sporgenza del pavimento, che si rivelò un trucco e che chiuse il varco da cui ero entrato. Imprecai ma senza perdere la calma continuai, scesi degli scalini ghiacciati, mi ritrovai in una stanza senza uscita. Le porte alle mie spalle si chiusero con un leggero cigolio, scesero le tenebre ma senza perdermi d'animo accesi la torcia situata sul casco. Esaminai la sala tutti i muri erano di ghiaccio, ero convinto di doverne distruggere almeno uno, alla vecchia maniera con cazzotti e spallate. Ne distrussi uno ma rimasi sgomento c'è n'era un altro, e poi un altro ancora cedevano sotto la carica delle mie spalle. Sfondai quello che si rivelò l'ultimo e andai a schiantarmi contro un muro d'acciaio .Capii che doveva esserci un varco da qualche parte .Sentii dei passi, veloce mi nascosi, spensi la torcia, era uno scagnozzo di Ritzechi, toccò una parete e quella si aprì senza il minimo sforzo e rivelò una luce abbagliante e un corridoio con dietro due pareti di ghiaccio. Il soldato sparì nel corridoio e le porte si chiusero alle sue spalle.
. Uscii dal mio nascondiglio, ma una telecamera spuntò dal nulla e diede l'allarme. Dovevo scappare e avendo visto due pareti pensai che per sfondarle avrei dovuto prendere molto rincorsa. Partii la porta si era aperta dovevo fare in fretta stavano arrivando, piazzai una bomba a tempo ma , ero circondato, lanciai un fumogeno, me la diedi a game e vidi Ritzechi che scappava con un Jet-pak, ne presi uno anch'io e lo insegui. Mi buttai appena in tempo la base era esplosa la Fase 1 era compiuta, ora dovevo uccidere Ritzechi cominciò un duello aereo, ma lui era disarmato dopo un po' lo presi alla gola e pronunciai :"Crepa" prendendo una pistola gli sparai nel cervello. Maledizione il mio Jet-pak stava finendo il carburante, aprii il paracadute e atterrai sul motoscafo dei miei, erano venuti a prendermi. Missione Compiuta Spirai e il buio m'avvolse.
Il grande viaggio La città per alcuni è una cosa fantastica per altri è una gabbia senza uscita. Per me è una gabbia o meglio un labirinto senza uscita. Le tegole di casa mia si sgretolano e cadono. Avevo deciso di cambiare aria, volevo andare in INDIA a fare il ricercatore. 11 marzo 1999 ore 5 Sono partito con la bufera, la neve, la pioggia. L'aereo è decollato con difficoltà. UFFA !!! Il viaggio è durato più di 3 ore ! Dopo la cena sull'aereo siamo sbarcati. L'India è fantastica. Appena sono arrivato nel villaggio ho fotografato un bellissimo esemplare di elefante indiano. Il tramonto è fantastico, rimarrò qui per sempre.
27 MARZO 1999 Oggi per le strade del villaggio c'è poca gente , perché è nuvoloso e le nuvole sono minacciose. Io e altri miei amici, Sahid e Jamalh, siamo andati in mezzo alla radura, eravamo tutti attrezzati di macchine foto e altri aggeggi. Abbiamo deciso di rimanere fuori a dormire nelle tende. NOTTE, ore : 0,25. 28 marzo 1999 Siamo stati attaccati da alcune iene. Meno male che Jamal aveva portato un fucile con proiettili sonniferi ma il pericolo non è ancora passato. 31 MARZO 1999 Siamo tornati al villaggio incolumi, o quasi, Sahid si è tagliato una gamba ma siamo riusciti a curare l'infezione con un' amputazione.
30 APRILE 1999 Oggi è piovuto ma il sole è tornato a splendere ed è venuto subito un bellissimo arcobaleno, i frutteti hanno dato buoni risultati, abbiamo raccolto: datteri, banane, albicocche e pesche. Questa notte si festeggerà il grande raccolto. NOTTE, ore 9,45 - 31 MAGGIO 1999 La festa è stata rinviata per la morte del capo villaggio Imbaue. Il falò è caldissimo, stiamo mangiando pollo, cinghiale e altra selvaggina MMMMM… è fantastico stare insieme a questa tribù Indigena. Rimarrò qui per sempre !!
Il naso maledetto Sei troppo lungo! Sei pieno di brufoli! Pieno di muco e caccole! Tutte le volte che ti soffio esce uno tzunami… cose brutte e verdi e un liquido molliccio. Subito, dopo qualche secondo ho le narici otturate! Le mie narici sono profonde… ma così profonde che, se metto il dito per scaccolarmi, perdo il senso dell' orientamento. E' come stare in un labirinto caccoloso. Mi fai sentire molti odori ,molto profumati, ma a volte… Ci sono talmente tante ma tante caccole che fanno da secondo strato allo scheletro. Addirittura, potessi vedere con i miei occhi… avrei gli incubi per qualche giorno. Quello che ti voglio dire è che… ti odio, anzi voglio fare un trapianto di naso urgentissimo! Addio!
Una giornata al mare Un giorno andai al mare, mi tuffai nell’acqua e cominciai a scendere sempre più giù, poi sentii una voce, era una balena che mi parlava. Mi condusse nella sua casa e me la fece visitare tutta. Ad un tratto mi crebbe una bella coda da sirena, nuotavo sempre più veloce così vidi molti pesci rossi, gialli, verdi e blu. Vidi anche uno strano tappo di bottiglia aveva gli occhi e la bocca, e anche le branchie per respirare e le pinne per muoversi. Tutto ad un tratto il mare si trasformò in terra e ill tappo di bottiglia diventò un bambino, e la balena una maestra…
Pico contro l’Arcibombolo Panzoso Eravamo lì ad est delle montagne Blu che si innalzano maestose con le cime ricoperte di neve. Il panorama era bellissimo, verdi colline solcate da torrenti cristallini che riflettevano la luce del sole e alberi in fiore. Di notte, l’uccello magico dalle ali argentee e la coda rossastra ci faceva fare il giro delle montagne, che scintillavano alla luce della luna. Il mattino seguente, mentre stavamo ideando un piano per recuperare i nostri sogni, rinchiusi nel castello dell’Arcibombolo Panzoso, vedemmo un bambino scendere dal cielo, gli chiedemmo come si chiamava e perché era qui.
Lui ci rispose che si chiamava Pico e che era qui perché un orco aveva rinchiuso i suoi desideri in una cella. Dicemmo a Pico che il piano per riprendere i nostri desideri era semplice; saremmo entrati nel castello, avremmo ripreso i nostri sogni e saremmo scappati sul dorso dell’uccello magico. Lui dubbioso andò a dormire. Il mattino seguente salimmo sull’uccello magico e raggiungemmo il castello. Quello che accadde poi alla vostra fantasia, se preferite continuate voi il racconto…
I tre regni.Quel giorno i re dei tre regni si incontrarono tutti sull’ Albero Regnoso.Gli abitanti di quella strana città si spaventarono per un rumore che non avevano mai sentito prima di allora, era un suono continuo, fastidiosissimo e spaventoso, somigliava all’ululato di un lupo. Tutti erano spaventatissimi, anche i poliziotti gufetti, così cominciarono a fuggire. Si resero conto che si trattava del lupo Paven. Non conoscevano quell’animale ma i loro nonni avevano tanto raccontato, nelle loro leggende la crudeltà di quel lupo che tanti disastri e uccisioni aveva compiuto a scapito degli abitanti dei tre regni. I conigli cacciatori cercarono di intrappolarlo non per mangiarlo ma per insegnargli le buone maniere.Il giorno dopo i tre re si rincontrarono nel regno della Nuvola Sonda, ma furono nuovamente disturbati da lupo Paven.
Tutti i cacciatori aquile cercarono di prenderlo ma anche il secondo tentativo ormai era fallito. Il giorno seguente alla riunione nel Regno della Grande Mela furono di nuovo interrotti da lupo Paven che non riuscirono ancora a catturare. Per fortuna un bel giorno tutti i cacciatori dei tre regni si riunirono, presero Paven e lo rinchiusero nella prigione dei tre regni per poterlo educare. Dopo alcuni anni riuscì a comportarsi bene così una saggia contadina e i re decisero che da quel giorno Paven diventasse il saggio postino dei tre villaggi.
L'estateSentii un colpo forte provenire dalla cucina, pensai il peggio, mi diressi come un razzo in cucina, sentii la voce di mia madre urlare:- NOOOOOOOO... stavo per svenire ma continuai a correre .Quando arrivai capii cosa era successo e svenni dalla contentezza. Ma ora vi racconto cosa era successo prima. Due ore prima, eravamo io, mia madre e mia sorella in spiaggia, io e mia sorella eravamo sugli scogli a caccia di granchi; quando vedemmo un granchio gigantesco era venticinque centimetri, corremmo a prendere retino e secchio. Dopo pochi minuti di lotta per prenderlo lo catturai col retino e lo misi nel secchio, lo portai a casa e ci mettemmo a cuocerlo, ed io andai in camera mia; ecco ora posso continuare da dove ero rimasto:- Ah, a scoppiare era il carapace del mega granchio.
La città dei biscotti Era stata l’estate più divertente del mondo soprattutto per quel giorno!...Si proprio per quel giorno. Ma che giorno? Ora mi rammento quel giorno. Faceva molto caldo e grondavo di sudore. Avevo deciso di andare al supermercato perché c’era l’aria condizionata . Mentre camminavo per strada vidi tante persone che correvano, pensai, sta a vedere che a tutti è venuta la mia stessa idea. Arrivata al supermercato scoprii che c’era lo sconto su un particolare tipo di biscotti cinesi. Appena mangiavano quei biscotti tutti diventavano biscotti. L’acqua di mare poi si trasformò in latte e le persone che erano diventate biscotti si tuffarono in mare. A quella vista dissi – Che stupenda colazione!
La scoperta di polis C'era un paese costruito su un tavolo, nessuno lo conosceva, fino a quando Martina, non lo andò a visitare. Era un paese a due piani: aveva due scale, una per salire al primo piano e l'altra per salire dal primo al secondo; due scivoli, uno per scendere dal primo piano l'altro dal secondo. Polis era conosciuta da tutti come la più piccola città del mondo.
Un giorno andai a visitare Polis e vidi degli gnomi piccoli come il mio dito, le case erano piccole come il mio portapenne; ma appena entrai in quella stanza mi trasformai in uno gnomo, ma cos'era successo e perché mi ero trasformata in uno gnomo? Se Martina è uscita normale soltanto per dare un 'occhiata, perché non si è trasformata in uno gnomo e io si ? Cercai di uscire, ma non riuscii; allora dovetti restare sempre con loro a Polis. Vedevo ancora appannato per il forte sbalzo di temperatura, era un posto freddo, batteva il vento.
Finalmente vedevo giusto, era la città fatta di gelato. D'un tratto mi venne fame, iniziai a mangiare tutto quello che trovavo, una casa crollò, una panchina si ruppe perché ne mangiai una gamba. Ormai ero a pancia piena quando arrivò un poliziotto, che mi diede una multa di 17 coni e 4 coppette per aver mangiato di tutto.
Da quel momento quella città non mi piaceva più, non potevo neanche prendere un gelato al cioccolato; dopotutto la fame mi era passata. Pensavo un mondo dove non esisteva il gelato da mangiare, ma anche se era solo una mia immaginazione potevo domandarmi: "CHE MONDO SAREBBE SENZA GELATO".