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PRIMO SOCCORSO. PROBLEMATICHE ASPETTI TERAPEUTICI Guglielmo TELLAN DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANESTESIOLOGICHE MEDICINA CRITICA E TERAPIA DEL DOLORE UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA”. Basic Life Support (B.L.S.).
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PRIMO SOCCORSO PROBLEMATICHE ASPETTI TERAPEUTICI Guglielmo TELLAN DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANESTESIOLOGICHE MEDICINA CRITICA E TERAPIA DEL DOLORE UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA”
Basic Life Support (B.L.S.) • Insieme di manovre d’emergenza, eseguite dal primo soccorritore sul luogo dell’accidente,per evitare danni irreparabili da ipoperfusione ed anossia
CAUSE DI ARRESTO CARDIORESPIRATORIO • CAUSE PRIMARIE A CARICO DELLE VIE AEREE COME LE OSTRUZIONI • CAUSE “CENTRALI” DI DEPRESSIONE DEL CENTRO RESPIRATORIO • CAUSE RESPIRATORIE • CAUSE CARDIACHE O CIRCOLATORIE
CAUSE DI OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE • TRAUMI DIRETTI DEL VOLTO O DEL COLLO • CORPI ESTRANEI (PER ES. CIBO, DENTI ECC,) • SANGUE • VOMITO • EPIGLOTTIDITE • ALTRE CAUSE FLOGISTICHE A CARICO DELLE PRIME VIE AEREE • LARINGOSPASMO • BRONCOSPASMO • SECREZIONI BRONCHIALI IPERDENSE
CAUSE “CENTRALI” DI DEPRESSIONE RESPIRATORIA • TRAUMI CRANICI • PATOLOGIE INTRACRANICHE COME ISCHEMIE, EMORRAGIE O IPERTENSIONI ENDOCRANICHE ACUTE • DISTURBI METABOLICI COME IL DIABETE • CAUSE FARMACOLOGICHE • CAUSE TOSSICHE • ABUSI (ALCOOL E DROGHE)
CAUSE RESPIRATORIE • INSUFFICIENZE RESPIRATORIE ACUTE O CRONICHE RIACUTIZZATE CHE DETERMINANO IPOSSIEMIA ED IPERCAPNIA • TRAUMI TORACICI CON PNEUMOTORACE, EMOPNEUMOTORACE E CHILOTORACE ACUTI SOPRATTUTTO SE DETERMINANO SBANDIERAMENTO MEDIASTINICO
CAUSE CARDIACHE • ISCHEMIA CORONARICA • INFARTO MIOCARDICO • CARDIOPATIA IPERTENSIVA • PATOLOGIE VALVOLARI • FARMACI (COME ANTIARITMICI, ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI, DIGITALE, ECC.) • ACIDOSI • ALTERAZIONI ELETTROLITICHE (POTASSIO, MAGNESIO, CALCIO) • IPOTERMIA • ELETTROCUZIONE
“CATENA DI SOPRAVVIVENZA” • SEQUENZA DI OPERAZIONI DA ESEGUIRE ENTRO INTERVALLI DI TEMPO PREDETERMINATI SUBITO DOPO AVER ACCERTATO L’ARRESTO CARDIACO.
“CATENA DI SOPRAVVIVENZA” • IL SUO SCOPO E’ DETERMINARE UNA VENTILAZIONE ED UNA CIRCOLAZIONE, ADEGUATE ALLE ESIGENZE DELL’ORGANISMO, SINO AL RIPRISTINO DI FUNZIONI AUTONOME E SUFFICIENTI
TELEFONATA 118 MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO (M.C.E.) RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA O BOCCA-NASO Entro 2 minuti Entro 4 minuti Queste manovre devono essere iniziate dai testimoni e proseguite da soccorritori esperti “CATENA DI SOPRAVVIVENZA”
CARDIOVERSIONE ELETTRICA PRECOCE RIANIMAZIONE SPECIALISTICA Entro 8 minuti e comunque non dopo i 12 minuti Entro i 12 minuti e con un limite di 20 minuti Da eseguirsi a cura di personale qualificato “CATENA DI SOPRAVVIVENZA”
“CATENA DI SOPRAVVIVENZA” • Nozione “ESSENZIALE” di solidarietà dei quattro anelli della catena: • L’inadeguatezza di uno solo dei quattro anelli interrompe e compromette l’efficacia dell’intero insieme sulle possibilità di sopravvivenza senza sequele.
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Verificare la reale perdita di coscienza del soggetto. • Tale perdita di coscienza deve permanere anche dopo l’applicazione di uno stimolo nocicettivo • Verificare la presenza di ostacoli alla ventilazione e/o di materiale occupante il cavo orale e le prime vie respiratorie
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Durante le manovre di liberazione delle vie aeree si deve tenere presente la possibilità di un trauma del rachide, soprattutto nel tratto cervicale, per il rischio di aggravare l’eventuale danno midollare con reliquati funzionali.
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Aprire la bocca e rimuovere qualsiasi corpo estraneo presente (protesi, denti, residui alimentari, ecc.) • Se certi dell’assenza di un trauma cervicale iperestendere la testa sul collo ponendo una mano sulla fronte ed una dietro la nuca
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • IN CASO DI SOSPETTA LESIONE CERVICALE BISOGNA IMPEDIRE MOVIMENTI DELLA CERNIERA ATLANTO-OCCIPITALE PONENDO IL PAZIENTE SU DI UN PIANO DURO E CON LA TESTA BLOCCATA LATERALMENTE.
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Bloccata la testa, per liberare le prime vie respiratorie, è necessario lussare anteriormente la mandibola ponendo le due mani con le dita dietro le branche montanti e sul mento. In tal modo la lingua viene stirata in avanti ed in alto liberando la laringe.
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Liberate le vie aeree si dovranno ricercare i segni di un’attività respiratoria spontanea: • Movimenti toraco – addominali • Movimenti respiratori • Flusso d’aria • Se presenti porre il paziente in posizione laterale di sicurezza.
EVENTI DI ATTIVAZIONE DELLA CATENA • Se il paziente non possiede attività respiratoria spontanea si devono attivare rapidamente la respirazione assistita (BaB o Bocca-naso) e verificare l’esistenza di attività cardiocircolatoria spontanea
POSIZIONE DI SICUREZZA • Ha lo scopo di favorire il mantenimento della pervietà delle vie aeree in pazienti in respiro spontaneo permettendo anche il drenaggio di eventuali secrezioni, di materiale proveniente dal rigurgito gastrico o di quant’altro possa raggiungere le vie aeree stesse.
POSIZIONE DI SICUREZZA • Il passaggio nella posizione di sicurezza deve essere eseguito con cautela evitando manovre brusche che possano sollecitare eccessivamente le articolazioni del paziente in caso di traumatizzati e nella posizione definitiva nulla deve ostacolare le espansioni toraciche
MANOVRA DI HEIMLICH • Il suo scopo è risolvere l’ostruzione delle vie aeree determinata dalla presenza di un corpo estraneo a livello laringeo o tracheale tanto da impedire la ventilazione • Il suo principio è realizzare una iperpressione intrapolmonare grazie ad una brusca pressione epigastrica diretta dal basso verso l’alto
MANOVRA DI HEIMLICH • L’energia cinetica, determinata dall’ascensione delle cupole diaframmatiche, è sufficiente a mobilizzare la massa d’aria contenuta nei polmoni creando una forza espulsiva nei confronti dell’ostacolo intratracheale. • Il flusso espiratorio può salire, in tali condizioni da 52 a 205 l/min in un quarto di secondo.
MANOVRA DI HEIMLICH • Consiste nel porsi dietro il paziente, in piedi, ponendo il pugno di una mano, circondata dall’altra, sull’addome del paziente stesso ed esercitando una forte pressione sulla linea mediana tra ombelico e apofisi xifoide con direzione dal basso verso l’alto
MANOVRA DI HEIMLICH • Nel caso di pazienti particolarmente robusti od incoscienti si può praticare la manovra in posizione supina ponendosi all’altezza delle anche del soggetto ed utilizzando ambedue le mani a piatto
MANOVRA DI HEIMLICH • Qualora non riuscisse al primo tentativo può essere ripetuta associandovi anche la percussione violenta infrascapolare (4-5 colpi in rapida successione) purchè certi dell’assenza di traumi spinali • Scarsi effetti collaterali (vomito e nausea) di rilievo solo nei pazienti privi di coscienza
RICERCASEGNI DI ARRESTO CARDIACO • ASSENZA DI POLSO PERIFERICO IN ARTERIE PRINCIPALI COME CAROTIDI (PREFENZIALMENTE) O FEMORALI • ASSENZA DI PULSAZIONE PERCEPIBILE AL GIUGULO • POCO VALIDO RICERCARE I TONI CARDIACI AUSCULTANDO IL TORACE
RICERCA DEL POLSO CAROTIDEO • DEVE DURARE NON PIU’ DI DIECI SECONDI • CON UNA MANO SI INDIVIDUA LA PROMINENZA DELLA CARTILAGINE TIROIDEA • SI PROCEDE LATERALMENTE VERSO LO STERNOCLEIDOMASTOIDEO • SUPERATO IL MARGINE DEL CAPO STERNALE ESERCITARE UNA SOTTILE PRESSIONE IN DIREZIONE DELLE APOFISI TRASVERSE DELLE VERTEBRE CERVICALI
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO (M.C.E.) • QUALORA ACCERTATA L’ASSENZA DI ATTIVITA’ CARDIACA DEVE ESSERE INIZIATO TEMPESTIVAMENTE • CONSISTE NELLA COMPRESSIONE RITMICA DEL TORACE ESERCITATA ATTRAVERSO UNA PRESSIONE DELLA PARTE INFERIORE DELLO STERNO • DEVE ASSICURARE UNA EFFICACE AZIONE DI “POMPA” SUL CIRCOLO TANTO DA GARANTIRE LA PERFUSIONE DEGLI ORGANI NOBILI
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO • PAZIENTE SUPINO ED ADAGIATO SU DI UNA SUPERFICIE DURA PER NON DISPERDERE L’ENERGIA ESERCITATA DAL MASSAGGIO • LE GAMBE DEVONO ESSERE PREFERENZIALMENTE SOLLEVATE PER FAVORIRE IL RITORNO VENOSO • LA TESTA NON DEVE ESSERE PIU’ ALTA DEL TRONCO PER FAVORIRE LA PERFUSIONE CEREBRALE
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO • PORRE IL PALMO DI UNA MANO SULLA PARTE INFERIORE DELLO STERNO A DUE DITA TRASVERSE DALL’APOFISI XIFOIDE • PORRE L’ALTRA MANO A PIATTO SUL DORSO DELLA PRIMA • ESERCITARE UNA PRESSIONE SUFFICIENTE A PROVOCARE UNA DEPRESSIONE DI 4-5 CM • AGIRE CON UNA FREQUENZA DI 80-100/MIN
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO • IMPORTANTE RILASCIARE LA PRESSIONE SULLO STERNO DOPO OGNI COMPRESSIONE PER PERMETTERE UN NUOVO RIEMPIMENTO VENTRICOLARE • DURATA UGUALE DI OGNI COMPRESSIONE E RILASCIAMENTO • VERIFICARE SEMPRE L’EFFICACIA DEL MASSAGGIO ATTRAVERSO LA RICERCA DEL POLSO CAROTIDEO
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO • LE BRACCIA DEVONO ESSERE TESE • LE SPALLE DEVONO ESSERE SULLA VERTICALE DELLE MANI • SI DEVE SFRUTTARE IL PESO DEL CORPO E NON LA FORZA ESERCITATA DALLE SPALLE E DALLE BRACCIA