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Base legislativa. 3 delibere CIPE n. 17 e n. 83 del 2003 e n. 20 del 2004, recanti Ripartizione delle risorse per interventi nella aree sottoutilizzate triennio 2003-2005", hanno assegnato 28 milioni di Euro al Ministero degli Affari Esteri per il finanziamento del ProgrammaAttuazione del Prog
E N D
1. Il Programma di sostegno alla cooperazione regionale
2. Base legislativa
3 delibere CIPE n. 17 e n. 83 del 2003 e n. 20 del 2004, recanti “Ripartizione delle risorse per interventi nella aree sottoutilizzate – triennio 2003-2005”, hanno assegnato 28 milioni di Euro al Ministero degli Affari Esteri per il finanziamento del Programma
Attuazione del Programma disciplinata da due Accordi di Programma Quadro tra le Amministrazioni nazionali (MEF e MAE) e le Amministrazioni regionali stipulati il 2 dicembre 2005
“APQ Paesi dei Balcani” con la Regione Piemonte
“APQ Paesi del Mediterraneo” con la Regione Sardegna
3. Attori coinvolti Il Ministero degli Affari Esteri DGEU - DGMM - DGCS
Il Ministero per lo Sviluppo Economico
Il Comitato Partenariale di Indirizzo e Monitoraggio - CIM
Il Gruppo Tecnico di Monitoraggio - GTM
Il Nucleo Tecnico di Valutazione - NTV
La Regione Responsabile di APQ Balcani e Mediterraneo (rispettivamente Piemonte e Sardegna) - RAP
La Regione Responsabile unico di procedimento (Capofila di Progetto integrato) - RUP
L’Assistenza tecnica (FORMEZ e Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo - OICS)
Le Regioni partecipanti al PI
I soggetti realizzatori identificati dalle Regioni in fase di progettazione
4. Aree geografiche di riferimento
Sponda Sud del Mediterraneo:
Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia.
Balcani occidentali:
Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Serbia e Montenegro
5. Obiettivi e risorse Obiettivo generale: Rafforzare il “sistema Italia”, con riferimento ai nuovi strumenti europei per la promozione della cooperazione di prossimità e di preadesione.
Obiettivo specifico: Creare le condizioni opportune e supportare le Regioni italiane nella identificazione e definizione di interventi interregionali di cooperazione verso i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e dei Balcani occidentali
Risorse : 8 milioni di € per i Paesi dei Balcani occidentali
15 milioni di € per i Paesi del Mediterraneo
6. Principali risultati Rafforzamento delle competenze e degli assetti organizzativi delle Regioni Ob.1 al fine di sostenere i processi di cooperazione decentrata e i rapporti di partenariato territoriale
Realizzazione di eventi internazionali per il rafforzamento dei partenariati internazionali (missioni, seminari internazionali, ecc)
Creazione di un ambiente web di comunicazione e collaborazione permanente
Rafforzamento della capacità di collaborazione interregionale e interistituzionale (ca. 100 tavoli interistituzionali realizzati)
6 progetti integrati verso i Balcani occidentali
8 progetti integrati verso la sponda sud del Mediterraneo
I risultati del Programma sono disponibili sul portale
www.cooperazioneinternazionale.it
7. I progetti integrati Linee tematiche d’intervento
2.1 Sviluppo socio-economico
2.2 Trasporti e logistica
2.3 Ambiente e sviluppo sostenibile
2.4 Dialogo e cultura
2.5 Sanità e welfare
8. I progetti integrati
9. Partecipazione delle regioni ai progetti integrati
10. Coinvolgimento dei paesi partner
11. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.1
Titolo Progetto integrato: Sviluppo della Filiera Lattiero Casearia in Algeria
Regione Capofila: Sardegna
Durata: 24 MESI
Budget totale: 1.150.000 Euro
Contributo regionale: 150.000 Euro
Area geografica di intervento: Algeria
Regioni partner Sardegna, Piemonte, Molise Sicilia, Basilicata
Referenti locali: Ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale.
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto il cui titolo e costo coincide con il P.I.
Sintesi del Progetto Integrato
La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di cooperazione economica e sociale finalizzate, in particolare, all’accompagnamento dello sviluppo della filiera lattiero casearia in Algeria e alla realizzazione di “distretti del latte”. Le attività di progetto si avvarranno dell’esperienza acquisita dalle Regioni italiane nel settore dell’impresa, della cooperazione e della ricerca.
Il coinvolgimento diretto delle istituzioni, impegnate nel progetto in azioni comuni e/o complementari, permetterà di accrescere le competenze e le capacità organizzative e di cooperazione istituzionali tra le regioni italiane, gli enti e gli operatori partecipanti al progetto.
Il progetto “SVILUPPO della FILIERA LATTIERO-CASEARIA IN ALGERIA”
Si localizza nella Wilaya di Tizi Ouzou, per quanto riguarda il comparto bovino, e di El Oued, per il comparto caprino.
Il progetto che sarà realizzato in partenariato con istituzioni ed associazioni algerine che operano nel campo della produzione agricola e zootecnica, con compiti di ricerca a sostegno delle stesse produzioni. Saranno inoltre coinvolti operatori economici interessati a favorire i processi di sviluppo.
Il progetto parte dalla convinzione che la creazione di distretti del latte sia tra le attività di tipo economico che in alcune zone dell’Algeria possono trovare possibilità di sviluppo, dato che nel paese si consuma latte alimentare che generalmente è importato sotto forma di polvere. La ricostituzione del latte avviene in stabilimenti ubicati generalmente in prossimità dei centri urbani.
Solo in misura molto marginale viene commercializzato latte vaccino UHT con seri problemi di trasporto e distribuzione.
In alcune zone recentemente alcuni produttori hanno iniziato l’allevamento di vacche da latte. La produzione di latte ovino e caprino è invece limitata e l’allevamento dei piccoli ruminanti, in particolare degli ovini ha come obiettivo principale la produzione di carne.
Il progetto intende valorizzare le risorse locali al fine di favorire la nascita di distretti di produzione di latte e di prodotti da esso derivati.
Per favorire la commercializzazione dei prodotti si intende affrontare il problema della sicurezza alimentare e della certificazione dei prodotti in conformità alla normativa europea, oltre che favorire processi di cooperazione tra produttori locali al fine di accrescerne la competitività.
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto il cui titolo e costo coincide con il P.I.
Sintesi del Progetto Integrato
La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di cooperazione economica e sociale finalizzate, in particolare, all’accompagnamento dello sviluppo della filiera lattiero casearia in Algeria e alla realizzazione di “distretti del latte”. Le attività di progetto si avvarranno dell’esperienza acquisita dalle Regioni italiane nel settore dell’impresa, della cooperazione e della ricerca.
Il coinvolgimento diretto delle istituzioni, impegnate nel progetto in azioni comuni e/o complementari, permetterà di accrescere le competenze e le capacità organizzative e di cooperazione istituzionali tra le regioni italiane, gli enti e gli operatori partecipanti al progetto.
Il progetto “SVILUPPO della FILIERA LATTIERO-CASEARIA IN ALGERIA”
Si localizza nella Wilaya di Tizi Ouzou, per quanto riguarda il comparto bovino, e di El Oued, per il comparto caprino.
Il progetto che sarà realizzato in partenariato con istituzioni ed associazioni algerine che operano nel campo della produzione agricola e zootecnica, con compiti di ricerca a sostegno delle stesse produzioni. Saranno inoltre coinvolti operatori economici interessati a favorire i processi di sviluppo.
Il progetto parte dalla convinzione che la creazione di distretti del latte sia tra le attività di tipo economico che in alcune zone dell’Algeria possono trovare possibilità di sviluppo, dato che nel paese si consuma latte alimentare che generalmente è importato sotto forma di polvere. La ricostituzione del latte avviene in stabilimenti ubicati generalmente in prossimità dei centri urbani.
Solo in misura molto marginale viene commercializzato latte vaccino UHT con seri problemi di trasporto e distribuzione.
In alcune zone recentemente alcuni produttori hanno iniziato l’allevamento di vacche da latte. La produzione di latte ovino e caprino è invece limitata e l’allevamento dei piccoli ruminanti, in particolare degli ovini ha come obiettivo principale la produzione di carne.
Il progetto intende valorizzare le risorse locali al fine di favorire la nascita di distretti di produzione di latte e di prodotti da esso derivati.
Per favorire la commercializzazione dei prodotti si intende affrontare il problema della sicurezza alimentare e della certificazione dei prodotti in conformità alla normativa europea, oltre che favorire processi di cooperazione tra produttori locali al fine di accrescerne la competitività.
12. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.1 Titolo Progetto integrato: Attivazione di sistemi produttivi integrati tra l’Italia e l’Egitto (SPIIE)
Regione Capofila: Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo
Durata: 24 MESI
Budget totale: 1.629.170 Euro
Contributo regionale: 212.500 Euro
Area geografica di intervento: Egitto
Regioni partner Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sicilia, Toscana e Veneto
Referenti locali: Ministero dell’Agricoltura
.
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto il cui titolo e costo coincide con il P.I.
Sintesi del Progetto Integrato
La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di cooperazione economica e sociale finalizzate, in particolare, all’accompagnamento dello sviluppo della filiera lattiero casearia in Algeria e alla realizzazione di “distretti del latte”. Le attività di progetto si avvarranno dell’esperienza acquisita dalle Regioni italiane nel settore dell’impresa, della cooperazione e della ricerca.
Il coinvolgimento diretto delle istituzioni, impegnate nel progetto in azioni comuni e/o complementari, permetterà di accrescere le competenze e le capacità organizzative e di cooperazione istituzionali tra le regioni italiane, gli enti e gli operatori partecipanti al progetto.
Il progetto “SVILUPPO della FILIERA LATTIERO-CASEARIA IN ALGERIA”
Si localizza nella Wilaya di Tizi Ouzou, per quanto riguarda il comparto bovino, e di El Oued, per il comparto caprino.
Il progetto che sarà realizzato in partenariato con istituzioni ed associazioni algerine che operano nel campo della produzione agricola e zootecnica, con compiti di ricerca a sostegno delle stesse produzioni. Saranno inoltre coinvolti operatori economici interessati a favorire i processi di sviluppo.
Il progetto parte dalla convinzione che la creazione di distretti del latte sia tra le attività di tipo economico che in alcune zone dell’Algeria possono trovare possibilità di sviluppo, dato che nel paese si consuma latte alimentare che generalmente è importato sotto forma di polvere. La ricostituzione del latte avviene in stabilimenti ubicati generalmente in prossimità dei centri urbani.
Solo in misura molto marginale viene commercializzato latte vaccino UHT con seri problemi di trasporto e distribuzione.
In alcune zone recentemente alcuni produttori hanno iniziato l’allevamento di vacche da latte. La produzione di latte ovino e caprino è invece limitata e l’allevamento dei piccoli ruminanti, in particolare degli ovini ha come obiettivo principale la produzione di carne.
Il progetto intende valorizzare le risorse locali al fine di favorire la nascita di distretti di produzione di latte e di prodotti da esso derivati.
Per favorire la commercializzazione dei prodotti si intende affrontare il problema della sicurezza alimentare e della certificazione dei prodotti in conformità alla normativa europea, oltre che favorire processi di cooperazione tra produttori locali al fine di accrescerne la competitività.
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto il cui titolo e costo coincide con il P.I.
Sintesi del Progetto Integrato
La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di cooperazione economica e sociale finalizzate, in particolare, all’accompagnamento dello sviluppo della filiera lattiero casearia in Algeria e alla realizzazione di “distretti del latte”. Le attività di progetto si avvarranno dell’esperienza acquisita dalle Regioni italiane nel settore dell’impresa, della cooperazione e della ricerca.
Il coinvolgimento diretto delle istituzioni, impegnate nel progetto in azioni comuni e/o complementari, permetterà di accrescere le competenze e le capacità organizzative e di cooperazione istituzionali tra le regioni italiane, gli enti e gli operatori partecipanti al progetto.
Il progetto “SVILUPPO della FILIERA LATTIERO-CASEARIA IN ALGERIA”
Si localizza nella Wilaya di Tizi Ouzou, per quanto riguarda il comparto bovino, e di El Oued, per il comparto caprino.
Il progetto che sarà realizzato in partenariato con istituzioni ed associazioni algerine che operano nel campo della produzione agricola e zootecnica, con compiti di ricerca a sostegno delle stesse produzioni. Saranno inoltre coinvolti operatori economici interessati a favorire i processi di sviluppo.
Il progetto parte dalla convinzione che la creazione di distretti del latte sia tra le attività di tipo economico che in alcune zone dell’Algeria possono trovare possibilità di sviluppo, dato che nel paese si consuma latte alimentare che generalmente è importato sotto forma di polvere. La ricostituzione del latte avviene in stabilimenti ubicati generalmente in prossimità dei centri urbani.
Solo in misura molto marginale viene commercializzato latte vaccino UHT con seri problemi di trasporto e distribuzione.
In alcune zone recentemente alcuni produttori hanno iniziato l’allevamento di vacche da latte. La produzione di latte ovino e caprino è invece limitata e l’allevamento dei piccoli ruminanti, in particolare degli ovini ha come obiettivo principale la produzione di carne.
Il progetto intende valorizzare le risorse locali al fine di favorire la nascita di distretti di produzione di latte e di prodotti da esso derivati.
Per favorire la commercializzazione dei prodotti si intende affrontare il problema della sicurezza alimentare e della certificazione dei prodotti in conformità alla normativa europea, oltre che favorire processi di cooperazione tra produttori locali al fine di accrescerne la competitività.
13. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.1 Titolo Progetto integrato: Sviluppo dei saperi artigianali tradizionali ed integrazione dei sistemi produttivi in Marocco e in Italia
Regione Capofila: Sardegna e Piemonte
Durata: 24 MESI
Budget totale: 1.812.291 Euro
Contributo regionale: 395.675 Euro
Area geografica di intervento: Marocco
Regioni partner Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana
Referenti locali: Ministero dell’industria, Commercio ed Economia, Ministero del turismo artigianato ed economia sociale
.
Obiettivi generali:
1. Sostenere il sistema regionale italiano per mettere a frutto le sue migliori compe-tenze e capacità affinché il sistema Italia aumenti le proprie competitività attra-verso: il rafforzamento del partenariato tra le regioni italiane, del partenariato con le autorità centrali e territoriali delle due aree di riferimento in vista della promozione di una collaborazione di lungo periodo; la maggiore animazione ed il maggior coinvolgimento dei soggetti tecnici attivi sui territori regionali.
2. Attivare un processo di sviluppo socio-economico stabile e duraturo attraverso un processo di salvaguardia delle specificità culturali, tecniche ed esecutive dei saperi artigianali tradizionali.
3. Promuovere l’integrazione economica fra specifiche aree dell’Italia e del Marocco ed il rafforzamento dei rapporti di cooperazione attraverso azioni mirate al collegamento fra i rispettivi sistemi produttivi ed al supporto dell’integrazione dei mercati italo-marocchini all’interno delle catene di valore e dei processi di internazionalizzazione euromediterranei.
Sub progetti previsti:
Il progetto integrato prevede due sub progetti:
1. Recupero e valorizzazione dei saperi artigianali tradizionali; importo 1.442.202,87 €
2. Integrazione fra i sistemi produttivi italiani e marocchini; importo 289.851,27 €
Sintesi
Il progetto integrato intende contribuire al processo di sviluppo socio-economico attraverso la realizzazione di azioni mirate al recupero e alla valorizzazione delle specificità produttive locali (in particolare nel settore dell’artigianato tipico e tradizionale) e promuovere l’integrazione dei sistemi produttivi fra le due sponde (con particolare riferimento ai settori del tessile per abbigliamento e della concia). Il recupero e la valorizzazione dei saperi tradizionali non è solo considerato elemento per il mantenimento dell’identità culturale, ma anche e soprattutto strumento strategico di sviluppo dei settori specifici oggetto dell’intervento.
L’artigianato tradizionale in Marocco rivesta un ruolo importante nell’economia del Paese, ma le sue possibilità di sviluppo sono limitate dall’assetto aziendale spesso poco organizzato, o dalla scarsa capacità di innovazione di prodotto e di processo. A ciò si aggiunge la perdita delle conoscenze e competenze necessarie al manteni-mento di standard qualitativi alti, con conseguente difficoltà di rispondere alle richieste del mercato europeo ed internazionale.
Anche in Italia la grande tradizione artigianale risente dell’analoga perdita di conoscenze e competenze. La mancanza di una adeguata politica di salvaguardia delle specificità locali non ha portato all’elaborazione di soddisfacenti sistemi di custodia e valorizzazione di questi saperi, causando in alcuni casi un’importante perdita di valore aggiunto nei territori.
Si intende quindi realizzare un processo di “riqualificazione” delle imprese e dei prodotti marocchini, che passi anche attraverso interventi sui sistemi di lavorazione e sulle condizioni economiche e sociali in cui si svolgono queste lavorazioni, al fine di valorizzare la filiera complessa italo-marocchina.Obiettivi generali:
1. Sostenere il sistema regionale italiano per mettere a frutto le sue migliori compe-tenze e capacità affinché il sistema Italia aumenti le proprie competitività attra-verso: il rafforzamento del partenariato tra le regioni italiane, del partenariato con le autorità centrali e territoriali delle due aree di riferimento in vista della promozione di una collaborazione di lungo periodo; la maggiore animazione ed il maggior coinvolgimento dei soggetti tecnici attivi sui territori regionali.
2. Attivare un processo di sviluppo socio-economico stabile e duraturo attraverso un processo di salvaguardia delle specificità culturali, tecniche ed esecutive dei saperi artigianali tradizionali.
3. Promuovere l’integrazione economica fra specifiche aree dell’Italia e del Marocco ed il rafforzamento dei rapporti di cooperazione attraverso azioni mirate al collegamento fra i rispettivi sistemi produttivi ed al supporto dell’integrazione dei mercati italo-marocchini all’interno delle catene di valore e dei processi di internazionalizzazione euromediterranei.
Sub progetti previsti:
Il progetto integrato prevede due sub progetti:
1. Recupero e valorizzazione dei saperi artigianali tradizionali; importo 1.442.202,87 €
2. Integrazione fra i sistemi produttivi italiani e marocchini; importo 289.851,27 €
Sintesi
Il progetto integrato intende contribuire al processo di sviluppo socio-economico attraverso la realizzazione di azioni mirate al recupero e alla valorizzazione delle specificità produttive locali (in particolare nel settore dell’artigianato tipico e tradizionale) e promuovere l’integrazione dei sistemi produttivi fra le due sponde (con particolare riferimento ai settori del tessile per abbigliamento e della concia). Il recupero e la valorizzazione dei saperi tradizionali non è solo considerato elemento per il mantenimento dell’identità culturale, ma anche e soprattutto strumento strategico di sviluppo dei settori specifici oggetto dell’intervento.
L’artigianato tradizionale in Marocco rivesta un ruolo importante nell’economia del Paese, ma le sue possibilità di sviluppo sono limitate dall’assetto aziendale spesso poco organizzato, o dalla scarsa capacità di innovazione di prodotto e di processo. A ciò si aggiunge la perdita delle conoscenze e competenze necessarie al manteni-mento di standard qualitativi alti, con conseguente difficoltà di rispondere alle richieste del mercato europeo ed internazionale.
Anche in Italia la grande tradizione artigianale risente dell’analoga perdita di conoscenze e competenze. La mancanza di una adeguata politica di salvaguardia delle specificità locali non ha portato all’elaborazione di soddisfacenti sistemi di custodia e valorizzazione di questi saperi, causando in alcuni casi un’importante perdita di valore aggiunto nei territori.
Si intende quindi realizzare un processo di “riqualificazione” delle imprese e dei prodotti marocchini, che passi anche attraverso interventi sui sistemi di lavorazione e sulle condizioni economiche e sociali in cui si svolgono queste lavorazioni, al fine di valorizzare la filiera complessa italo-marocchina.
14. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.1 Titolo Progetto integrato: Promozione della cooperazione territoriale tra le Regioni italiane la Tunisia attraverso la realizzazione di iniziative di sviluppo socio-economico
Regione Capofila: Sicilia
Durata: 24 MESI
Budget totale: 1.629.170 Euro
Contributo regionale: 212.500 Euro
Area geografica di intervento: Tunisia
Regioni partner Campania, Calabria, Lazio, Puglia, Veneto, Abruzzo, Toscana, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia
Referenti locali: MDCI- Cooperazione bilaterale
MCDI- Cooperazione regionale
Obiettivi generali:
Contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati dalla politica di prossimità dell’U.E. attraverso la realizzazione di programmi di partenariato territoriale tra le Regioni mediterranee
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto, coincidente con il Progetto Integrato
Sintesi del progetto:
La presente iniziativa si colloca nel quadro Politica Europea di Prossimità e di Vicinato, ponendo l’accento sui temi del co-sviluppo socio-economico e della progettualità integrata. Il programma valorizzerà in particolare la contiguità geografica tra la Regione Sicilia e la Regione del Nord Ovest della Tunisia, intervenendo su elementi e priorità congiuntamente identificate rispetto ad obiettivi di sviluppo locale e d’internazionalizzazione. Si valorizzeranno anche i rapporti tra Regione della Grande Tunisi e di Scusse, in connessione con iniziative di cooperazione avviate dalla Regione Campania e dalla Regione Toscana.
L’iniziativa coinvolgerà un numero più ampio di regioni italiane e sarà realizzata anche in altre aree prioritarie che rientrano nelle future zone eleggibili nel contesto dei programmi multi/bilaterali di bacino ENPI di prossima programmazione.
Il progetto si snoda attorno a due percorsi specifici, il primo volto alla promozione di processi di cooperazione economica, di integrazione delle filiere produttive e di sviluppo locale congiunto, il secondo mirante invece al rafforzamento delle strutture locali (istituzioni ed agenzie) preposte alla promozione di detti processi.
Punto di forza del programma sarà la capacità dei proponenti e della rete del partenariato di operare in maniera sinergica rispetto ad una strategia di sviluppo condivisa e che sia in grado di apportare benefici in termini di sviluppo locale sia in Tunisia che sul territorio regionale italiano.
Le filiere economiche d’interesse comune per il sistema regionale italiano e i territori tunisini sono l’agroindustria, la pesca, il turismo, il comparto moda (tessile per abbigliamento e concia) e la valorizzazione delle risorse minerarie estrattive. Tra questi settori il tema dello sviluppo socio-economico si concentrerà principalmente sul settore agroalimentare (oleicolo, vinicolo ed ortofrutticolo) con la finalità principale di promuovere investimenti di natura produttiva in Tunisia. Le azioni di sostegno si snoderanno pertanto attorno a questi settori di interesse comune e che possono fungere da volano di dinamiche di sviluppo locale che abbiano effettive ricadute sia sui territori regionali italiani che sulle realtà territoriali tunisine.
Il progetto intende realizzare una esperienza pilota multiregionale mediterranea nel settore ortofrutticolo. Il paniere dei prodotti “euro-mediterranei” valorizzerà gli elementi qualitativi, operando sulla stagionalità della produzione nelle diverse realtà regionali coinvolti. La produzione dovrà rispettare criteri qualitativi, sanitari e di tracciabilità e rispondere, quando possibile, ai più elevati standard di innovazione tecnologica integrando gli aspetti legati alla produzione con elementi di innovazione e ricerca. Infatti uno degli obiettivi progettuali è quello di realizzare una esperienza pilota multiregionale mediterranea in diversi settori. Obiettivi generali:
Contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati dalla politica di prossimità dell’U.E. attraverso la realizzazione di programmi di partenariato territoriale tra le Regioni mediterranee
Sub progetti previsti:
E’ previsto un solo sub-progetto, coincidente con il Progetto Integrato
Sintesi del progetto:
La presente iniziativa si colloca nel quadro Politica Europea di Prossimità e di Vicinato, ponendo l’accento sui temi del co-sviluppo socio-economico e della progettualità integrata. Il programma valorizzerà in particolare la contiguità geografica tra la Regione Sicilia e la Regione del Nord Ovest della Tunisia, intervenendo su elementi e priorità congiuntamente identificate rispetto ad obiettivi di sviluppo locale e d’internazionalizzazione. Si valorizzeranno anche i rapporti tra Regione della Grande Tunisi e di Scusse, in connessione con iniziative di cooperazione avviate dalla Regione Campania e dalla Regione Toscana.
L’iniziativa coinvolgerà un numero più ampio di regioni italiane e sarà realizzata anche in altre aree prioritarie che rientrano nelle future zone eleggibili nel contesto dei programmi multi/bilaterali di bacino ENPI di prossima programmazione.
Il progetto si snoda attorno a due percorsi specifici, il primo volto alla promozione di processi di cooperazione economica, di integrazione delle filiere produttive e di sviluppo locale congiunto, il secondo mirante invece al rafforzamento delle strutture locali (istituzioni ed agenzie) preposte alla promozione di detti processi.
Punto di forza del programma sarà la capacità dei proponenti e della rete del partenariato di operare in maniera sinergica rispetto ad una strategia di sviluppo condivisa e che sia in grado di apportare benefici in termini di sviluppo locale sia in Tunisia che sul territorio regionale italiano.
Le filiere economiche d’interesse comune per il sistema regionale italiano e i territori tunisini sono l’agroindustria, la pesca, il turismo, il comparto moda (tessile per abbigliamento e concia) e la valorizzazione delle risorse minerarie estrattive. Tra questi settori il tema dello sviluppo socio-economico si concentrerà principalmente sul settore agroalimentare (oleicolo, vinicolo ed ortofrutticolo) con la finalità principale di promuovere investimenti di natura produttiva in Tunisia. Le azioni di sostegno si snoderanno pertanto attorno a questi settori di interesse comune e che possono fungere da volano di dinamiche di sviluppo locale che abbiano effettive ricadute sia sui territori regionali italiani che sulle realtà territoriali tunisine.
Il progetto intende realizzare una esperienza pilota multiregionale mediterranea nel settore ortofrutticolo. Il paniere dei prodotti “euro-mediterranei” valorizzerà gli elementi qualitativi, operando sulla stagionalità della produzione nelle diverse realtà regionali coinvolti. La produzione dovrà rispettare criteri qualitativi, sanitari e di tracciabilità e rispondere, quando possibile, ai più elevati standard di innovazione tecnologica integrando gli aspetti legati alla produzione con elementi di innovazione e ricerca. Infatti uno degli obiettivi progettuali è quello di realizzare una esperienza pilota multiregionale mediterranea in diversi settori.
15. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.2 Titolo Progetto integrato: Integrazione logistica e trasportistica sulle relazioni Italia – Sponda Sud del Mediterraneo
Regione Capofila: Regione Campania
Durata: 24 MESI
Budget totale: 3.450.000 Euro
Contributo regionale: 450.000 Euro
Area geografica di intervento: Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia
Regioni partner Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, , Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna e Veneto
Referenti locali: Ministero Trasporti, Direzione dei Porti dell’Algeria; Ministero Infrastrutture e Trasporti del Marocco; Ministero dei Trasporti della Tunisia; altri da identificare
.
Obiettivi generali:
Sviluppo del ruolo dell’Italia nella regione Mediterranea attraverso il rafforzamento economico ed istituzionale del settore ortofrutticolo
Sub progetti previsti:
1. Acquisizione ed analisi dati ed informazioni sui temi della logistica e del trasporto merci sugli assi Italia-sponda Sud del Mediterraneo (durata: 9 mesi; costo 223.750Euro).
2. Analisi di fattibilità tecnico economica di nuove linee marittime ed aree sulla direttrice fra l’Italia ed i Paesi sponda Sud del mediterraneo (Durata 12 mesi: costo 340.800 Euro)
3. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con l’Algeria (Durata: 21 mesi, costo 446.450 Euro).
4. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con l’Egitto (Durata: 21 mesi, costo 607.000 Euro).
5. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con il Marocco (Durata: 21 mesi, costo 637.000 Euro).
6. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con la Tunisia (Durata: 21 mesi, costo 916.800 Euro).
Sintesi del progetto:
L’obiettivo specifico del progetto integrato consiste nel “Miglioramento delle connessioni per il traffico commerciale sull’asse Italia-Sponda Sud del Mediterraneo” dove il miglioramento va inteso sia in termini quantitativi (numero dei collegamenti disponibili) sia qualitativi (regolarità, affidabilità, puntualità,…), sia in termini di competitività (costi e tempi). I benefici connessi al raggiungimento di tale obiettivo possono essere riassunti nei seguenti termini:
Per l’Italia, svolgere un ruolo di piattaforma logistica continentale a supporto delle esportazioni dei paesi partner, favorendone la commercializzazione nel nostro paese ed in Europa centro-orientale attraverso l’utilizzo dei servizi offerti dai nostri porti, aeroporti, interporti e dalle nostre imprese di trasporto e logistica industriale; in alcuni settori produttivi, (ad esempio la filiera agro-alimentare) e per alcune regioni del Mezzogiorno (ad esempio la Sicilia), ciò potrà avvenire anche attraverso l’inserimento dei prodotti tipici del Nord Africa nella catena produttiva e distributiva nazionale, fatte salve le esigenze delle produzioni regionali e nazionali, onde evitare la concorrenza diretta di tali prodotti;
Per i paesi partner, migliorare la capacità di penetrazione delle esportazioni verso l’Europa continentale, grazie all’adozione di soluzioni organizzative e manageriali innovative nelle tecniche di manipolazione delle merci grazie al miglioramento dei servizi di trasporto e logistica lungo tutta la catena distributiva, dalle aree di produzione dei beni destinati all’esportazione fino a quelle di commer-cializzazione finale. Ciò potrà avvenire anche attraverso l’adozione di livelli di servizio sempre più allineati agli standard europei, nei porti, negli aeroporti e nelle piattaforme logistiche intermodali, attualmente in fase di progettazione nei paesi di riferimento.
Destinatari dell'intervento sono i principali attori della catena logistica e dei trasporti dei paesi partner, responsabili delle attività relative alle diverse tipologie di servizi legati a tale catena, a partire dai cosiddetti nodi della rete dei collegamenti materiali ed immateriali: i porti, gli aeroporti, gli interporti e le piattaforme logistiche. Qualità, efficienza, affidabilità e rapidità di esecuzione di tali servizi rappresentano i presupposti fondamentali perché i flussi economici e commerciali si intensifichino nei prossimi anni con reciproco beneficio per i rispettivi sistemi produttivi nazionali.Obiettivi generali:
Sviluppo del ruolo dell’Italia nella regione Mediterranea attraverso il rafforzamento economico ed istituzionale del settore ortofrutticolo
Sub progetti previsti:
1. Acquisizione ed analisi dati ed informazioni sui temi della logistica e del trasporto merci sugli assi Italia-sponda Sud del Mediterraneo (durata: 9 mesi; costo 223.750Euro).
2. Analisi di fattibilità tecnico economica di nuove linee marittime ed aree sulla direttrice fra l’Italia ed i Paesi sponda Sud del mediterraneo (Durata 12 mesi: costo 340.800 Euro)
3. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con l’Algeria (Durata: 21 mesi, costo 446.450 Euro).
4. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con l’Egitto (Durata: 21 mesi, costo 607.000 Euro).
5. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con il Marocco (Durata: 21 mesi, costo 637.000 Euro).
6. Sviluppo delle relazioni nel campo dei trasporti di merci e della logistica con la Tunisia (Durata: 21 mesi, costo 916.800 Euro).
Sintesi del progetto:
L’obiettivo specifico del progetto integrato consiste nel “Miglioramento delle connessioni per il traffico commerciale sull’asse Italia-Sponda Sud del Mediterraneo” dove il miglioramento va inteso sia in termini quantitativi (numero dei collegamenti disponibili) sia qualitativi (regolarità, affidabilità, puntualità,…), sia in termini di competitività (costi e tempi). I benefici connessi al raggiungimento di tale obiettivo possono essere riassunti nei seguenti termini:
Per l’Italia, svolgere un ruolo di piattaforma logistica continentale a supporto delle esportazioni dei paesi partner, favorendone la commercializzazione nel nostro paese ed in Europa centro-orientale attraverso l’utilizzo dei servizi offerti dai nostri porti, aeroporti, interporti e dalle nostre imprese di trasporto e logistica industriale; in alcuni settori produttivi, (ad esempio la filiera agro-alimentare) e per alcune regioni del Mezzogiorno (ad esempio la Sicilia), ciò potrà avvenire anche attraverso l’inserimento dei prodotti tipici del Nord Africa nella catena produttiva e distributiva nazionale, fatte salve le esigenze delle produzioni regionali e nazionali, onde evitare la concorrenza diretta di tali prodotti;
Per i paesi partner, migliorare la capacità di penetrazione delle esportazioni verso l’Europa continentale, grazie all’adozione di soluzioni organizzative e manageriali innovative nelle tecniche di manipolazione delle merci grazie al miglioramento dei servizi di trasporto e logistica lungo tutta la catena distributiva, dalle aree di produzione dei beni destinati all’esportazione fino a quelle di commer-cializzazione finale. Ciò potrà avvenire anche attraverso l’adozione di livelli di servizio sempre più allineati agli standard europei, nei porti, negli aeroporti e nelle piattaforme logistiche intermodali, attualmente in fase di progettazione nei paesi di riferimento.
Destinatari dell'intervento sono i principali attori della catena logistica e dei trasporti dei paesi partner, responsabili delle attività relative alle diverse tipologie di servizi legati a tale catena, a partire dai cosiddetti nodi della rete dei collegamenti materiali ed immateriali: i porti, gli aeroporti, gli interporti e le piattaforme logistiche. Qualità, efficienza, affidabilità e rapidità di esecuzione di tali servizi rappresentano i presupposti fondamentali perché i flussi economici e commerciali si intensifichino nei prossimi anni con reciproco beneficio per i rispettivi sistemi produttivi nazionali.
16. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.3 Titolo Progetto integrato: Programma per la salvaguardia, la razionalizzazione e l’uso efficiente delle risorse idriche (RISMED)
Regione Capofila: Regione Basilicata
Durata: 24 MESI
Budget totale: 2.815.759 Euro
Contributo regionale: 565.631Euro
Area geografica di intervento: Egitto, Giordania, Marocco, Tunisia
Regioni partner Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto
Referenti locali: Ministero per la gestione del Territorio, Acque e Ambiente del Marocco, Governatorato Chaoiua, Ouardigha, Ministero dell’Agricoltura e Ministero delle Risorse Idriche e dell’Irrigazione dell’Egitto, Ministero dell’Agricoltura e delle Risorse Idriche della Tunisia e vari partner locali Obiettivi generali: 1. 1. Promozione e consolidamento del dialogo interculturale e promozione e consolidamento di un sistema di relazioni tra partner scientifici ed istituzionali. 2. Promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico e del relativo territorio, attraverso la realizzazione di specifiche operazioni di conservazione e valorizzazione di aree archeologiche, e la predisposizione di più generali strumenti di gestione e promozione. 3. Valorizzazione del sistema economico locale attraverso la promozione e il miglioramento dell’offerta turistica legata al patrimonio culturale 4. Miglioramento delle competenze regionali nel quadro delle attività previste dalla cooperazione decentrata, rafforzamento della cooperazione istituzionale e delle partnership internazionali, attivazione delle competenze regionali.
Sub progetti previsti: Non sono previsti sub progetti, ma sono previsti 4 workpackages che assumono funzione simile:
1. Teatri antichi ed aree archeologiche: conoscenza e valorizzazione (Tunisia) – ArTea. Capofila Sicilia (838mila Euro)
2. Parco archeologico urbano Oasi di Siwa (Egitto) – SIWA. Capofila Puglia (516mila Euro)
3. Portale dei beni culturali del Mediterraneo – Portale. Capofila Sardegna (542 mila Euro)
4. Valorizzazione, comunicazione e divulgazione dei siti archeologici: un progetto pilota di collaborazione italo-giordana – ArcheoGiordania. Capofila Basilicata (256 mila Euro)
5. La valorizzazione del ‘parco archeologico’ come strumento di riqualificazione urbana e territoriale – ArcheoUrb (Egitto, Tunisia e Marocco). Capofila Campania (213mila Euro)
6. Convegno internazionale: Valorizzazione e gestione delle aree archeologiche e dei teatri antichi nel Mediterraneo ed esperienze di partnership tra le regioni italiane ed i paesi mediterranei. Capofila Lombardia. (179mila)
7. Valorizzazione del patrimonio musivo della Nymfarum Domus di Nabeul in Tunisia – Mosaici. Capofila Veneto (53mila Euro).
Sintesi del progetto: Il progetto intende promuovere il patrimonio culturale ed archeologico come fulcro per sviluppare dialogo e promuovere forme di sviluppo territoriale consapevoli delle ricchezze culturali del proprio territorio ed orientate alla loro piena valorizzazione, salvaguardandole, quindi, da forme indiscriminate di sfruttamento.
Si intende accrescere la conoscenza reciproca attraverso l’individuazione di azioni specifiche che consentano l’interazione, la conoscenza, e la produzione di risultati comuni, aventi come oggetto il patrimonio culturale ed archeologico dell’area, tenendone sempre evidente, però, non tanto la dimensione strettamente specialistica, ma quella legata alla sua fruibilità ed alla sua potenzialità di generatore di sviluppo.
Il progetto presenta una diversificazione territoriale; in particolare per le azioni specifiche si individuano le seguenti localizzazioni: Egitto: Oasi di Siwa; Tunisia: Bulla Regia, Nabeul; Marocco: Tangeri–Tetouan; Giordania: Jerach e Jumm el Jamal
Attraverso le diverse localizzazioni il progetto svilupperà differenti prospettive tematiche rivolte ai diversi aspetti della valorizzazione. L’insieme di queste prospettive tematiche troverà vari momenti di interazione sia nei diversi subprogetti, sia in momenti di confronto generale costituiti dal coordinamento del progetto e dai convegni che sono previsti.
Le aree tematiche sviluppate nei diversi interventi sono: 1) le metodologie ed i piani di gestione dei siti e la pianificazione urbanistica delle aree territoriali in cui sono collocati; 2) la valorizzazione di aree archeologiche di particolare interesse attraverso progetti pilota riguardanti diversi aspetti (integrazione territoriale, portali telematici, rappresentazione virtuale di specifiche realtà archeologiche); 3)la valorizzazione e fruizione dei teatri antichi.
Obiettivi generali: 1. 1. Promozione e consolidamento del dialogo interculturale e promozione e consolidamento di un sistema di relazioni tra partner scientifici ed istituzionali. 2. Promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico e del relativo territorio, attraverso la realizzazione di specifiche operazioni di conservazione e valorizzazione di aree archeologiche, e la predisposizione di più generali strumenti di gestione e promozione. 3. Valorizzazione del sistema economico locale attraverso la promozione e il miglioramento dell’offerta turistica legata al patrimonio culturale 4. Miglioramento delle competenze regionali nel quadro delle attività previste dalla cooperazione decentrata, rafforzamento della cooperazione istituzionale e delle partnership internazionali, attivazione delle competenze regionali.
Sub progetti previsti: Non sono previsti sub progetti, ma sono previsti 4 workpackages che assumono funzione simile:
1. Teatri antichi ed aree archeologiche: conoscenza e valorizzazione (Tunisia) – ArTea. Capofila Sicilia (838mila Euro)
2. Parco archeologico urbano Oasi di Siwa (Egitto) – SIWA. Capofila Puglia (516mila Euro)
3. Portale dei beni culturali del Mediterraneo – Portale. Capofila Sardegna (542 mila Euro)
4. Valorizzazione, comunicazione e divulgazione dei siti archeologici: un progetto pilota di collaborazione italo-giordana – ArcheoGiordania. Capofila Basilicata (256 mila Euro)
5. La valorizzazione del ‘parco archeologico’ come strumento di riqualificazione urbana e territoriale – ArcheoUrb (Egitto, Tunisia e Marocco). Capofila Campania (213mila Euro)
6. Convegno internazionale: Valorizzazione e gestione delle aree archeologiche e dei teatri antichi nel Mediterraneo ed esperienze di partnership tra le regioni italiane ed i paesi mediterranei. Capofila Lombardia. (179mila)
7. Valorizzazione del patrimonio musivo della Nymfarum Domus di Nabeul in Tunisia – Mosaici. Capofila Veneto (53mila Euro).
Sintesi del progetto: Il progetto intende promuovere il patrimonio culturale ed archeologico come fulcro per sviluppare dialogo e promuovere forme di sviluppo territoriale consapevoli delle ricchezze culturali del proprio territorio ed orientate alla loro piena valorizzazione, salvaguardandole, quindi, da forme indiscriminate di sfruttamento.
Si intende accrescere la conoscenza reciproca attraverso l’individuazione di azioni specifiche che consentano l’interazione, la conoscenza, e la produzione di risultati comuni, aventi come oggetto il patrimonio culturale ed archeologico dell’area, tenendone sempre evidente, però, non tanto la dimensione strettamente specialistica, ma quella legata alla sua fruibilità ed alla sua potenzialità di generatore di sviluppo.
Il progetto presenta una diversificazione territoriale; in particolare per le azioni specifiche si individuano le seguenti localizzazioni: Egitto: Oasi di Siwa; Tunisia: Bulla Regia, Nabeul; Marocco: Tangeri–Tetouan; Giordania: Jerach e Jumm el Jamal
Attraverso le diverse localizzazioni il progetto svilupperà differenti prospettive tematiche rivolte ai diversi aspetti della valorizzazione. L’insieme di queste prospettive tematiche troverà vari momenti di interazione sia nei diversi subprogetti, sia in momenti di confronto generale costituiti dal coordinamento del progetto e dai convegni che sono previsti.
Le aree tematiche sviluppate nei diversi interventi sono: 1) le metodologie ed i piani di gestione dei siti e la pianificazione urbanistica delle aree territoriali in cui sono collocati; 2) la valorizzazione di aree archeologiche di particolare interesse attraverso progetti pilota riguardanti diversi aspetti (integrazione territoriale, portali telematici, rappresentazione virtuale di specifiche realtà archeologiche); 3)la valorizzazione e fruizione dei teatri antichi.
17. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.4 Titolo Progetto integrato: La valorizzazione del patrimonio archeologico come veicolo per il dialogo interculturale (DIARCHEO)
Regione Capofila: Regione Puglia
Durata: 24 MESI
Budget totale: 3.449.990 Euro
Contributo regionale: 449.998 Euro
Area geografica di intervento: Marocco, Egitto, Tunisia
Regioni partner Puglia, Sicilia, Calabria, Sardegna, Abruzzo, Piemonte, Campania, Provincia Bolzano
Referenti locali: Egitto: Ministero della Cooperazione, Governatorato di Matrouh
Giordania: Ministero del Turismo e delle Antichità Marocco: Ministero della Cultura, Regione di Tangeri– Tetouan, Provincia di Larache
Tunisia: Institut National du Patrimoine-
Obiettivi generali:
Promuovere criteri di pianificazione territoriale integrata finalizzati al corretto utilizzo della risorsa idrica sia ai fini potabili che irrigui, in linea con quanto contenuto nella Direttiva Quadro europea 2000/60.
Formare un nucleo di quadri ed ingegneri a livello ministeriale, a livello di Governatorato e a quello di utente che sappia trasferire i concetti di gestione finalizzata sia al risparmio idrico che alla lotta alla desertificazione ad un pubblico più vasto (formazione di formatori).
Promuovere la formazione e la operazionalità di Associazioni di Utenti (WUAs).
Sub progetti previsti:
1. Programma per la salvaguardia, la razionalizzazione e l’uso efficiente delle risorse idriche
2. Avvio di azioni tutela e gestione integrata delle risorse idriche in un quadro urbanistico complesso e assistenza per l’introduzione di tecnologie ambientale: l’area industriale di Sahel e di Berrechid nella Regione di Chaouia Ourdigha
3. Lotta alla desertificazione: razionalizzazione delle risorse idriche con gli attori locali e uso sostenibile delle falde con particolare attenzione al tema della ricarica artificiale
Sintesi del progetto:
L’obiettivo generale del Progetto integrato è quello di implementare, in coerenza con la Direttiva CE 2000/60, con la Convenzione delle Nazioni Unite sulla Lotta alla desertificazione (UNCCD) e con i principi di Agenda 21 (Summit di Rio e Johannesburg), a partire dal sistema di governance delle risorse idriche ad oggi sviluppato, un modello di gestione del sistema idrico che interessi un ampio territorio dell’Italia meridionale e un ampio territorio dei Paesi partner. Il Programma è articolato in tre sub-progetti.
Con RISMED si affronta il tema della salvaguardia e gestione della risorsa idrica sotto tre aspetti:
- quello della governance istituzionale e della pianificazione della gestione, in linea con le direttive comunitarie più recenti in materia;
- quello dell’utilizzo della risorsa a fini potabili ed agricoli: innovazione tecnologica e buone pratiche;
- quello dell’utilizzo della risorsa a fini industriali: innovazione tecnologica e buone pratiche.
Questi tre aspetti sono affrontati in tutti i sottoprogetti, approfondendo però in maniera differente uno o più aspetti in ciascun paese in base alle esigenze e caratteristiche proprie del territorio scelto, in base alle attività pregresse e già in atto da parte delle regioni, e non ultimo in base alla esigenze espresse da parte dei partner locali di riferimento.
Il progetto è stato strutturato ed articolato attraverso un approccio metodologico che sconta logiche di integrazione sia a livello italiano sia a livello dei partner locali:le regioni, si daranno metodi comuni di lavoro, opereranno insieme nei medesimi territori con ruoli e funzioni diverse ma dovranno dialogare e confrontarsi per affrontare attività e problematiche fortemente interconnesse ma in territori differenti.
Obiettivi generali:
Promuovere criteri di pianificazione territoriale integrata finalizzati al corretto utilizzo della risorsa idrica sia ai fini potabili che irrigui, in linea con quanto contenuto nella Direttiva Quadro europea 2000/60.
Formare un nucleo di quadri ed ingegneri a livello ministeriale, a livello di Governatorato e a quello di utente che sappia trasferire i concetti di gestione finalizzata sia al risparmio idrico che alla lotta alla desertificazione ad un pubblico più vasto (formazione di formatori).
Promuovere la formazione e la operazionalità di Associazioni di Utenti (WUAs).
Sub progetti previsti:
1. Programma per la salvaguardia, la razionalizzazione e l’uso efficiente delle risorse idriche
2. Avvio di azioni tutela e gestione integrata delle risorse idriche in un quadro urbanistico complesso e assistenza per l’introduzione di tecnologie ambientale: l’area industriale di Sahel e di Berrechid nella Regione di Chaouia Ourdigha
3. Lotta alla desertificazione: razionalizzazione delle risorse idriche con gli attori locali e uso sostenibile delle falde con particolare attenzione al tema della ricarica artificiale
Sintesi del progetto:
L’obiettivo generale del Progetto integrato è quello di implementare, in coerenza con la Direttiva CE 2000/60, con la Convenzione delle Nazioni Unite sulla Lotta alla desertificazione (UNCCD) e con i principi di Agenda 21 (Summit di Rio e Johannesburg), a partire dal sistema di governance delle risorse idriche ad oggi sviluppato, un modello di gestione del sistema idrico che interessi un ampio territorio dell’Italia meridionale e un ampio territorio dei Paesi partner. Il Programma è articolato in tre sub-progetti.
Con RISMED si affronta il tema della salvaguardia e gestione della risorsa idrica sotto tre aspetti:
- quello della governance istituzionale e della pianificazione della gestione, in linea con le direttive comunitarie più recenti in materia;
- quello dell’utilizzo della risorsa a fini potabili ed agricoli: innovazione tecnologica e buone pratiche;
- quello dell’utilizzo della risorsa a fini industriali: innovazione tecnologica e buone pratiche.
Questi tre aspetti sono affrontati in tutti i sottoprogetti, approfondendo però in maniera differente uno o più aspetti in ciascun paese in base alle esigenze e caratteristiche proprie del territorio scelto, in base alle attività pregresse e già in atto da parte delle regioni, e non ultimo in base alla esigenze espresse da parte dei partner locali di riferimento.
Il progetto è stato strutturato ed articolato attraverso un approccio metodologico che sconta logiche di integrazione sia a livello italiano sia a livello dei partner locali:le regioni, si daranno metodi comuni di lavoro, opereranno insieme nei medesimi territori con ruoli e funzioni diverse ma dovranno dialogare e confrontarsi per affrontare attività e problematiche fortemente interconnesse ma in territori differenti.
18. Progetti verso il Mediterraneo: Linea 2.5 Titolo Progetto integrato: Sanità e Welfare per un’Azione di Partenariato - SWAP
Regione Capofila: Regione Campania
Durata: 24 MESI
Budget totale: 1.725.000 Euro
Contributo regionale: 225.000 Euro
Area geografica di intervento: Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto
Regioni partner Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia
Referenti locali: Ministeri della Sanità di Algeria, Marocco, Egitto, Tunisia
.
Obiettivi generali:
1. Rafforzare le competenze delle Regioni italiane in materia di cooperazione internazionale in sanità e welfare, con particolare riferimento ai settori della chirurgi e della salute mentale, nei confronti ed in partenariato con i Paesi dell’area mediterranea, con riferimento ed in coerenza con i nuovi strumenti europei per la promozione della cooperazione di prossimità e decentrata
2. Rafforzare il partenariato delle Regioni italiane con le autorità centrali e territoriali dei Paesi della costa sud del Mediterraneo, promuovendo una collaborazione di lungo periodo, valorizzando le risorse umane nel settore della sanità e della salute mentale nei paesi partener
Sub progetti previsti:
Il progetto integrato prevede due sub progetti:
1. Progetto di alta formazione in chirurgia microinvasiva e chirurgia sperimentale (Surgiland). Capofila Campania. Costo 1.265.170 Euro
2. Mental Health Network: Supporto allo sviluppo dei servizi di salute mentale di comunità in Egitto (MeHeNet). Capofila Lazio. Costo 394.659 Euro.
Sintesi del progetto:
Il progetto pone l’attenzione sul rafforzamento del ruolo delle Regioni italiane nel mondo delle cooperazione internazionale, garantendo un coordinamento delle attività progettuali nel campo sanitario , settore rilevante sia per le risorse necessarie per garantire l’accesso e la qualità delle cure, sia per i processi di riforma sanitaria in corso nei Paesi dell’area.
Per quanto riguarda il primo volet, il Progetto Surgilandè stato disegnato per formare personale medico ed infermieristico altamente qualificato in campo medico-chirurgico ed in particolare nell’ambito della chirurgia, chirurgia micro-invasiva e microchirurgia. Queste tecniche chirurgiche d’avanguardia, permettono, nel medio periodo, l’abbattimento dei costi peri e post operatori, consentendo la riduzione dei problemi e dei costi associati alla chirurgia, un migliore utilizzo dei fondi e quindi favorendo l’accesso equo della popolazione a prestazioni di qualità. La proposta deriva dall’esperienza formativa sviluppatasi tra Campania e Tunisia.
Per quanto riguarda il secondo volet, l’iniziativa si inquadra nella strategia egiziana di integrazione dei servizi di salute mentale nel sistema nazionale di medicina di base, sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da alcuni donatori internazionali.
Si intende sostenere, a livello di governatorato e di distretto, la pianificazione dell’organizzazione dei servizi di salute mentale di comunità, seguendo un modello di de-istituzionalizzazione che punti al miglioramento delle competenze degli operatori sanitari, che definisca percorsi assistenziali e riabilitativi dei pazienti de-ospedalizzati e che sviluppi adeguati sistemi informativi al fine di monitorare e valutare la riorganizzazione dei servizi.
La Cooperazione Italiana è presente fin dai primi anni ’90 in Egitto, in particolare nei Governatorati di Becera e Qena, ove sono state investite importanti risorse nel potenziamento dei servizi sanitari di base.Obiettivi generali:
1. Rafforzare le competenze delle Regioni italiane in materia di cooperazione internazionale in sanità e welfare, con particolare riferimento ai settori della chirurgi e della salute mentale, nei confronti ed in partenariato con i Paesi dell’area mediterranea, con riferimento ed in coerenza con i nuovi strumenti europei per la promozione della cooperazione di prossimità e decentrata
2. Rafforzare il partenariato delle Regioni italiane con le autorità centrali e territoriali dei Paesi della costa sud del Mediterraneo, promuovendo una collaborazione di lungo periodo, valorizzando le risorse umane nel settore della sanità e della salute mentale nei paesi partener
Sub progetti previsti:
Il progetto integrato prevede due sub progetti:
1. Progetto di alta formazione in chirurgia microinvasiva e chirurgia sperimentale (Surgiland). Capofila Campania. Costo 1.265.170 Euro
2. Mental Health Network: Supporto allo sviluppo dei servizi di salute mentale di comunità in Egitto (MeHeNet). Capofila Lazio. Costo 394.659 Euro.
Sintesi del progetto:
Il progetto pone l’attenzione sul rafforzamento del ruolo delle Regioni italiane nel mondo delle cooperazione internazionale, garantendo un coordinamento delle attività progettuali nel campo sanitario , settore rilevante sia per le risorse necessarie per garantire l’accesso e la qualità delle cure, sia per i processi di riforma sanitaria in corso nei Paesi dell’area.
Per quanto riguarda il primo volet, il Progetto Surgilandè stato disegnato per formare personale medico ed infermieristico altamente qualificato in campo medico-chirurgico ed in particolare nell’ambito della chirurgia, chirurgia micro-invasiva e microchirurgia. Queste tecniche chirurgiche d’avanguardia, permettono, nel medio periodo, l’abbattimento dei costi peri e post operatori, consentendo la riduzione dei problemi e dei costi associati alla chirurgia, un migliore utilizzo dei fondi e quindi favorendo l’accesso equo della popolazione a prestazioni di qualità. La proposta deriva dall’esperienza formativa sviluppatasi tra Campania e Tunisia.
Per quanto riguarda il secondo volet, l’iniziativa si inquadra nella strategia egiziana di integrazione dei servizi di salute mentale nel sistema nazionale di medicina di base, sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da alcuni donatori internazionali.
Si intende sostenere, a livello di governatorato e di distretto, la pianificazione dell’organizzazione dei servizi di salute mentale di comunità, seguendo un modello di de-istituzionalizzazione che punti al miglioramento delle competenze degli operatori sanitari, che definisca percorsi assistenziali e riabilitativi dei pazienti de-ospedalizzati e che sviluppi adeguati sistemi informativi al fine di monitorare e valutare la riorganizzazione dei servizi.
La Cooperazione Italiana è presente fin dai primi anni ’90 in Egitto, in particolare nei Governatorati di Becera e Qena, ove sono state investite importanti risorse nel potenziamento dei servizi sanitari di base.
19. Progetti verso i Balcani: Linea 2.1 Titolo Progetto integrato: Programma Regionale Integrato di cooperazione Economica e Sociale (PRICES)
Regione Capofila: Regione Puglia
Durata: 24 mesi
Budget totale: 3.220.000 Euro
Budget richiesto su APQ: 2.800.000 Euro
Contributo regionale: 420.000 Euro
Area geografica di intervento: Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia
Regioni partner: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto
Referenti locali: Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia
20. Progetti verso i Balcani: Linea 2.2 Titolo Progetto integrato: Integrazione logistica e trasportistica sulle relazioni Italia- Balcani
Regione Capofila: Regione Campania
Durata: 24 mesi
Budget totale: 1.839.767 Euro
Budget richiesto su APQ: 1.599.767 Euro
Contributo regionale: 240.000 Euro
Area geografica di intervento: Albania, Serbia e Montenegro
Regioni partner Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto
Referenti locali: Ministero dei Lavori Pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni (Albania), Ministero per gli Investimenti Capitali (Serbia), Partner da identificare (Montenegro)
21. Progetti verso i Balcani: Linea 2.3 Titolo Progetto integrato: Progetto per la Riqualificazione Ambientale del Bacino di Scutari (RIVA)
Regione Capofila: Regione Basilicata
Durata: 24 mesi
Budget totale: 800.029 Euro
Budget richiesto su APQ: 687.379 Euro
Contributo regionale: 112.650 Euro
Area geografica di intervento: Albania
Regioni partner: Toscana, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna, Sardegna e Sicilia
Referenti locali: Ministero Ambiente Albanese, Ministero dell’Economia Albanese, Regione di Scutari, Comune di Scutari
22. Progetti verso i Balcani: Linea 2.3 Titolo Progetto integrato: Monitoraggio ambientale in aree ad elevata criticità, assistenza tecnica per l’elaborazione di piani e programmi per la tutela, la salvaguardia ed il miglioramento di risorse naturali in siti inquinati (PRIMA)
Regione Capofila: Regione Basilicata
Durata: 24 mesi
Budget totale: 1.057.058 Euro
Budget richiesto su APQ: 912.621 Euro
Contributo regionale: 144.438 Euro
Area geografica di intervento: Serbia, Bosnia
Regioni partner Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Sicilia, Sardegna
Referenti locali: Serbia Comuni di Comuni di Pancevo, Jagodina, Nis
Bosnia: Cantone di Zenica
23. Progetti verso i Balcani: Linea 2.4 Titolo Progetto integrato: Infrastrutture culturali e territori
Regione Capofila: Regione Puglia
Durata: 18-24 mesi
Budget totale: 1.380.000 Euro
Budget richiesto su APQ: 1.200.000 Euro
Contributo regionale: 180.000 Euro
Area geografica di intervento: Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia e Bosnia
Regioni partner Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia
Referenti locali: Varie istituzioni a livello centrale e locale dei paesi di intervento
Subprogetti: 6 – VATRA – Dialogo interculturale tra Italia e Balcani (durata 18-24 mesi; 275.576,50 Euro)
24. Progetti verso i Balcani: Linea 2.5 Titolo Progetto integrato: Welfare and Health Cooperation in Balkans – WHCB
Regione Capofila: Regione Molise
Durata: 18 Mesi
Budget totale: 1.036.000 Euro
Budget richiesto su APQ: 800.000 Euro
Contributo regionale: 236.000 Euro
Area geografica di intervento: Albania, Serbia, Montenegro, Macedonia
Regioni partner Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Liguria, Sardegna, Sicilia
Referenti locali: Albania: Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e Affari Sociali, Municipalità di Valona e Scutari
Serbia: Ministero delle Politiche Sociali, Ministero del Lavoro, Ministero della Salute, Municipalità di Novi Sad
25. Contatti
Formez – Ufficio Attività Internazionali
Via Rubicone 11 – 00198 Roma
Tel. 06 84892225
Fax. 06 84892357
E-mail rel.internazionali@formez.it
Sub progetti previsti:
Non previsti nella versione finale
Sintesi del progetto:
Il progetto presentato nasce da relazioni costruite da parte di attori pugliesi in Egitto e si articolerà principalmente in un complesso di azioni ed attività che prevedono interventi tra essi complementari e sinergici.
Il progetto intende sviluppare delle azioni in Egitto per il miglioramento e l’incremento della produzione ortofrutticola attraverso l’assistenza alle locali strutture ministeriali per la creazione di centri di produzione gestiti, in modo efficiente, da forme aggregate di agricoltori che si interfaccino ed interagiscano con strutture italiane interessate ad importare prodotti nel rispetto della stagionalità e complementarità con le produzioni italiane.
L’accompagnamento che le Regioni italiane offrono con tale progetto si estrinseca attraverso l’assistenza alla formulazione di normative in materia di qualità delle produzioni, l’addestramento di tecnici per la gestione della filiera ortofrutticola sia nella fase di produzione che in quella del confezionamento e conservazione e nella logistica affinché si possa prevedere una continuità tra il sistema produttivo in Egitto e quello delle distribuzione sul territorio europeo da parte di aziende singole o associate italiane.
In particolare, il progetto intende supportare la creazione e la qualificazione delle relazioni economiche nelle filiere ortofrutticole e prevede azioni dirette a favorire l’avvio di partenariati tra aziende italiane ed egiziane, e il rafforzamento dei centri servizi del Ministero. Inoltre il progetto è diretto al rafforzamento istituzionale per l’armonizzazione delle normative volontarie e cogenti finalizzate alla libera circolazione delle merci con attività incentrate sull’elaborazione di protocolli comuni di trasformazione e produzione per le diverse colture , sulla promozione di organizzazioni per la gestione della filiera produttiva e l’attivazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità.
In tale ambito, si intende sottolineare il ruolo prioritario del Mezzogiorno italiano nel promuovere l’iniziativa di integrazione della filiera ortofrutticola. Nella proposta la Puglia si pone come regione promotrice, con benefici che ricadrebbero anche sulle altre regioni coinvolte.
Il progetto proposto, quindi, vede la sua concentrazione in Egitto ma può rappresentare un modello esportabile e replicabile in altri Paesi nell’ottica sia di una armonizzazione necessaria per la creazione dell’area di libero scambio nel bacino del mediterraneo sia di un’integrazione tra il sistema produttivo italiano e quello dei paesi della riva sud e di un sostegno alla creazione di uno sviluppo economico congiunto.
Sub progetti previsti:
Non previsti nella versione finale
Sintesi del progetto:
Il progetto presentato nasce da relazioni costruite da parte di attori pugliesi in Egitto e si articolerà principalmente in un complesso di azioni ed attività che prevedono interventi tra essi complementari e sinergici.
Il progetto intende sviluppare delle azioni in Egitto per il miglioramento e l’incremento della produzione ortofrutticola attraverso l’assistenza alle locali strutture ministeriali per la creazione di centri di produzione gestiti, in modo efficiente, da forme aggregate di agricoltori che si interfaccino ed interagiscano con strutture italiane interessate ad importare prodotti nel rispetto della stagionalità e complementarità con le produzioni italiane.
L’accompagnamento che le Regioni italiane offrono con tale progetto si estrinseca attraverso l’assistenza alla formulazione di normative in materia di qualità delle produzioni, l’addestramento di tecnici per la gestione della filiera ortofrutticola sia nella fase di produzione che in quella del confezionamento e conservazione e nella logistica affinché si possa prevedere una continuità tra il sistema produttivo in Egitto e quello delle distribuzione sul territorio europeo da parte di aziende singole o associate italiane.
In particolare, il progetto intende supportare la creazione e la qualificazione delle relazioni economiche nelle filiere ortofrutticole e prevede azioni dirette a favorire l’avvio di partenariati tra aziende italiane ed egiziane, e il rafforzamento dei centri servizi del Ministero. Inoltre il progetto è diretto al rafforzamento istituzionale per l’armonizzazione delle normative volontarie e cogenti finalizzate alla libera circolazione delle merci con attività incentrate sull’elaborazione di protocolli comuni di trasformazione e produzione per le diverse colture , sulla promozione di organizzazioni per la gestione della filiera produttiva e l’attivazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità.
In tale ambito, si intende sottolineare il ruolo prioritario del Mezzogiorno italiano nel promuovere l’iniziativa di integrazione della filiera ortofrutticola. Nella proposta la Puglia si pone come regione promotrice, con benefici che ricadrebbero anche sulle altre regioni coinvolte.
Il progetto proposto, quindi, vede la sua concentrazione in Egitto ma può rappresentare un modello esportabile e replicabile in altri Paesi nell’ottica sia di una armonizzazione necessaria per la creazione dell’area di libero scambio nel bacino del mediterraneo sia di un’integrazione tra il sistema produttivo italiano e quello dei paesi della riva sud e di un sostegno alla creazione di uno sviluppo economico congiunto.