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Le “stagioni” dell’Infanzia. Breve Itinerario Storico. Definizione. Infanzia: Termine dalla natura transizionale dipendente dalla valutazioni che ogni epoca, ogni società, ogni ideologia hanno dato
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Le “stagioni” dell’Infanzia Breve Itinerario Storico
Definizione • Infanzia: Termine dalla natura transizionale dipendente dalla valutazioni che ogni epoca, ogni società, ogni ideologia hanno dato • L’importanza dell’infanzia è connessa al fatto che il bambino è indifeso e dipendente per un periodo di tempo maggiore a quanto accade negli altri mammiferi
Le “Stagioni” dell’Infanzia • Antichità • Medioevo • Età moderna • Età contemporanea
L’Infanzia nell’antichità • Infanzia intesa in modo totalmente subordinato ai voleri degli adulti • Fenomeni quali l'infanticidio, l'abbandono, la compravendita, le violenze sessuali erano frequenti e accettati pressoché da tutti i popoli.
L’Infanzia nell’antichità:I Greci • Poca attenzione all’infanzia in quanto categoria specifica d’età • Trasmissione dell’idea di infanzia • La “educazione” ad Atene (Socrate) • La “pedagogia” a Sparta (addestramento collettivo, statale)
L’Infanzia nell’antichità:Roma • I romani derivarono dai Greci il concetto di scuola • Svilupparono sul concetto di infanzia una coscienza che superò quella greca
L’Infanzia nell’antichità:Roma • Quintiliano (I sec. d.C.) studia la natura del bambino • Sconsiglia le pene corporali e le percosse • Sottolinea che il bambino non va degradato o scoraggiato • Assegnare compiti proporzionati alla capacità del bambino (nemo ad impossibilia tenetur) • I romani creano un nesso tra adolescenza e idea del pudore
L’Infanzia nell’antichità:Roma • “Ci rallegriamo se dicono parole sconce; e accogliamo con un sorrisetto o con un bacio parole permesse ai buffoni alessandrini …. non c’è da stupirsene noi insegniamo, essi apprendono da noi. Ogni banchetto echeggia di canzonacce, si fanno vedere cose che ci si dovrebbe vergognare solo a nominarle” Quintiliano, Istitutio Oratoria I, ii, 6-7
L’Infanzia nell’antichità:Roma • Visione “moderna” • Idea che i bambini vadano protetti, allevati, educati e tenuti lontano dai segreti degli adulti
L’Infanzia nel Medioevo • Dopo i Romani scompare un’idea sull’infanzia • Essere bambino nel medioevo comportava essere, già durante la preadolescenza, “compagno naturale dell’adulto”
L’Infanzia nel Medioevo • Scomparsa dell’alfabetizzazione • Ritorno dell’Europa ad una condizione “naturale” della comunicazione umana dominata dalla parola e dal canto
L’Infanzia nel Medioevo • Non vi era nel mondo medioevale alcun concetto in relazione allo sviluppo del bambino e neppure in relazione alla scuola come momento di preparazione al mondo degli adulti
L’Infanzia nel Medioevo • Bambino immerso in un mondo orale • Inserito nella sfera sociale dell’adulto • Poteva accedere a quasi tutte le forme di vita comune proprie dell’adulto • A sette anni il bambino era a tutti gli effetti un uomo
L’Infanzia nel Medioevo • “E’ certo … che l’infanzia non viveva in un mondo separato. I Fanciulli partecipavano agli stessi giochi degli adulti e avevano in comune con loro giocattoli e storie favolose; trascorrevano l’esistenza sempre insieme” • Ad esempio Brueghel nei suoi dipinti ci mostra la convivenza degli adulti con i bambini ”
L’Infanzia nell’Età Moderna • Rinascimento una svolta del pensiero • Età di passaggio dal Medioevo alla storia moderna • Pittura,Scultura, Architettura • Scoperte Scientifiche (Invenzione della stampa) • Nuove teorie filosofiche, storiche e politiche • Con l’età moderna l’infanzia subisce un radicale processo di ridefinizione sociale e culturale
L’Infanzia nell’Età Moderna • Vittorino da Feltre (1373-1446)Fondò a Mantova la Casa Gioiosa, ideali umanistici • Indirizzare ognuno verso la disciplina più consona alla natura dell’allievo • Dare incarichi in relazione alle capacità dello scolaro
L’Infanzia nell’Età Moderna • Sviluppo dell’infanzia in Europa tra XVI e XVII secolo: • Livello di cultura e sensibilità si sposta dai paesi mediterranei verso l’Europa settentrionale • Protestantesimo favorevole alla diffusione della cultura di base attraverso la stampa al contrario del Cattolicesimo
L’Infanzia nell’Età Moderna • La scuola si sostituisce all’apprendistato tradizionale e introduce la specifica funzione di culturalizzazione e socializzazione • La famiglia assume una coscienza pedagogica e di educazione affettiva ed etico-comportamentale
L’Infanzia nell’Età Moderna • Famiglia e Scuola intervengono sul mondo dell’infanzia:- Bambino/figlio- Bambino/scolaro
L’Infanzia nell’Età Moderna • (1600)Locke (tabula rasa)concezione protestante • (1700) Rousseau (stato di natura) concezione romantica Sviluppano con diverse modalità il concetto di infanzia e le sue specifiche prerogative
L’Infanzia nell’Età Moderna • L’Illuminismo avviò un profondo mutamento di atteggiamento verso l'infanzia con un'attenzione reale alle sue esigenze specifiche. • Nella nuova famiglia borghese l'infanzia diveniva oggetto di premure specifiche, ma anche di controlli educativi più rigidi. • Tra '800 e '900 furono introdotte le prime misure di tutela legale dell'infanzia, specie per evitare il lavoro precoce nelle fabbriche.
L’Infanzia nell’Età Contemporanea Fine del XIX secolo 2 autori che avrebbero condizionato lo sviluppo delle argomentazioni per ogni discorso sull’infanzia: • Sigmun Freud(L’interpretazione dei sogni, 1899) • John Dewey(Scuola e società, 1899)
L’Infanzia nell’Età Contemporanea Nel corso del sec. XX matura il concetto di: • Infanzia come età decisiva nella formazione dell'adulto • Bambino come persona dotata di esigenze e sentimenti specifici da rispettare
L’Infanzia nell’Età Contemporanea • Diffusione di strutture pubbliche per la cura dell'infanzia: • Asili nido, istituzioni assistenziali, mediche, di tutela legale. • Regolati per legge gli aspetti connessi all'adozione e all'affido.
L’Infanzia nell’Età Contemporanea • 1924 Società delle Nazioni prima “Dichiarazione dei Diritti del fanciullo” (Dichiarazione di Ginevra) • 1948 “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” (ONU) • 1959 “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” (ONU) • 1989 “Convenzione sui diritti del fanciullo” (ONU) • 1991 Ratificano la “Convenzione” l’Italia e tutti i paesi del mondo (eccetto Somalia e Stati Uniti) • 1997 Lg. n. 285 “Piano d’azione del Governo Italiano” per l’infanzia e l’adolescenza • 1998 Marcia mondiale contro lo sfruttamento minorile