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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente Chiar.mo Prof. Fabio Facchinetti ASSISTENZA AL PARTO ED OUTCOME MATERNO-INFANTILE IN REGIME OSPEDALIERO: TOSAMAGANGA, TANZANIA
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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente Chiar.mo Prof. Fabio Facchinetti ASSISTENZA AL PARTO ED OUTCOME MATERNO-INFANTILE IN REGIME OSPEDALIERO: TOSAMAGANGA, TANZANIA RELATORELAUREANDA Dott.ssa Isabella Neri Nicole Porro CORRELATORE Dott.ssa Giulia Pedrielli Anno Accademico 2012/2013
Scopo dello studio: • Analizzare la realtà tanzaniana ponendo particolare attenzione alla salute materna ed infantile. • Delineare il profilo delle donne che accedono all’Ospedale della Diocesi di Tosamaganga nella Regione di Iringa, Repubblica Unita della Tanzania. • Valutare l’outcome della diade madre-bambino in relazione alla modalità di parto ed ai fattori di rischio.
La Repubblica Unita della Tanzania: uno sguardo d’insieme • 21 regioni continentali • 5 regioni Zanzibar • Tasso di crescita - 0,6% • Speranza di vita 55 anni
Piano di politica demografica nazionale: 1992 • Aumentare la consapevolezza a tutti i livelli delle interrelazioni tra popolazione, risorse,ambiente e sviluppo. • Ridurre la fertilità e i tassi di mortalità infantile per accrescere la speranza di vita alla nascita. • Raggiungere alti livelli di consapevolezza nei confronti dell’HIV e dell’AIDS. • Formare professori universitari ed insegnanti nella scuola secondaria con conseguente coinvolgimento delle famiglie nei processi di educazione e formazione dei figli. • Eliminare con urgenza le pratiche di mutilazione dei genitali femminili e altre dannose pratiche tradizionali. • Investire sulle organizzazioni non governative (ONG) e sulle organizzazioni basate sulla religione che si impegnano in attività legate alla costruzione di edifici, fornitura di servizi alla popolazione, compresa la difesa e garanzia del parto sicuro. 2006 • Rafforzare la preparazione del personale impiegato nei progetti di sviluppo. • Attuare dei piani di sviluppo socio-economici. • Coordinare e influenzare altre politiche. • Garantire uno sviluppo sostenibile con conseguente eradicazione della povertà. • Promuovere la parità di genere, l’uguaglianza, la giustizia di genere e l’emancipazione delle donne. • Migliorare l'utilizzo delle risorse e dell'ambiente. • Rendere i servizi sociali disponibili, accessibili per ogni individuo e di buona qualità. COSTANTE NECESSITA’ DI OTTIMIZZARE LE RISORSE
Salute materno-infantile • Il 97% dei bambini sono allattati al seno. • La metà dei bambini sotto i 3 anni di vita è allattata esclusivamente al seno per i soli primi 2,4 mesi. • Il 14% dei bambini tra i due ed i tre mesi riceve liquidi diversi dal latte materno ed 1/3 riceve alimenti complementari. • La maggior parte delle donne della Tanzania non esegue il numero consigliato di visite prenatali • Solo il 15% effettua almeno un controllo nel primo trimestre di gravidanza. • 1/3 delle donne non cerca personale sanitario per valutare il decorso della gravidanza fino al termine del secondo trimestre. • Tasso di fecondità, livelli di fertilità e contraccezione • Visite prenatali, assistenza al parto e puerperio • Mortalità infantile e neonatale • Mortalità materna
Piano strategico per la tutela della salute riproduttiva ed infantile 2008-2015 La buona salute è un importante risorsa essenziale per l'eliminazione della povertà e lo sviluppo economico. • OBIETTIVO : ridurre la morbilità e la mortalità materna, neonatale ed infantile, realizzando gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OMS).
Materiali e metodi: • L’ONG Medici con l’Africa Cuamm ha iniziato nel 2012 il programma quinquennale “Prima le mamme e i bambini”, che è attivo anche nell’Ospedale della Diocesi di Tosamaganga in Tanzania. • Raccolta dati nell’Ospedale della Diocesi di Tosamaganga. Sono state visionate e selezionate 500 cartelle clinicherelative ai parti dei mesi di gennaio, febbraio, marzo e metà aprile 2013. Per ogni cartella clinica sono state raccolte informazioni relative all’anamnesi della paziente, modalità del parto ed outcome materno e fetale.
Risultati • Il campione analizzato nella quasi totalità dei casi si avvicina alla realtà ospedaliera nel III trimestre di gestazione. • Il bacino d’utenza è vasto: ingressi ospedalieri da tutti i Distretti della Regione di Iringa.
Profilo materno Ospedale della Diocesi di Tosamaganga > 20 anni 1,3% 19-25 anni 9,6% Dati CedAP Emilia-Romagna 2011 • > 18 anni 10% • 19-25 anni 47,8%
25% VO non eseguita • 26,% VO > = 5 cm 31,2% TC vs 5% TC media nazionale
Peso alla nascita > 4000 gr 37,5% Indice Apgar I minuto di vita 7-10 83,3% V minuto di vita 7-10 91,7%
Assistenza attiva del secondamento: • 10 UI Ossitocina IM. • Clampaggio precoce del funicolo. • 22,4% trazione controllata del funicolo.
TC 100% Feti macrosomi 50% TC 71,4% Feti macrosomi 14,3%
Da gennaio a metà aprile 2013 sono stati registrati: • 16 decessi neonatali peri-partum • 23 neonati rianimati Indice Apgar > = 7 I minuto 65,2% V minuto 91,3%
Conclusioni I • Il tasso dei parti cesarei potrebbe indicare un interventismo determinato da una scarsa preparazione del personale presente nella Sala Parto. • Un intervento chirurgico aumenta l’utilizzo di risorse umane ed economiche e determina maggiori rischi per la paziente ed il nascituro, legati al parto o ad una prossima gravidanza, soprattutto nelle pluripare. • Il personale medico e sanitario locale necessita di formazione ed incentivi per lavorare con maggiore determinazione ed attenzione.
Conclusioni II • Semplificare le linee guida dell’OMS per meglio adattarle a questa realtà nella quale spesso le tecnologie sono ridotte. • Strumenti quali l’auscultazione del battito cardiaco fetale e l’assegnazione del punteggio Apgardovrebbero essere maggiormente accreditati per lavorare con consapevolezza, nonostante ciò la scarsa preparazione ed esperienza del personale porta a vederli come un limite o non proficui. • Probabilmente la formazione e l’aggiornamento potrebbero risultare il giusto investimento per ottimizzare l’utilizzo delle risorse, diminuire gli sprechi e favorire il benessere della diade madre e bambino.