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Seminario 12/10/13 Volontariato penitenziario nel III millennio: una risorsa in più?. Il volontariato penitenziario in servizio e in prospettiva Riscontri dalla ricerca in Piemonte e Valle d’Aosta Antonio De Salvia. Dati servizio A.V.P . Schede e questionari pervenuti: 52;
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Seminario 12/10/13Volontariato penitenziario nel III millennio: una risorsa in più? Il volontariato penitenziario in servizio e in prospettiva Riscontri dalla ricerca in Piemonte e Valle d’Aosta Antonio De Salvia
Dati servizio A.V.P. • Schede e questionari pervenuti: 52; • Schede senza indicazione di sesso ed età: 6; • 1 scheda non indica età, ma sono rilevabili tutti i dati successivi.
Tab.1 Età volontari penitenziari in servizio in rapporto al genere Coniugato/conviv: 25; Vedovo: 4; Separato/divor: 4; Single: 9; Religioso: 3; Non risponde:1.
Ore settimanali impegno A.V.P 8 = 1h sett. 6 = 2/3 h sett. 16= 4/8 h sett. 2 = 20h sett. 1 = 27h sett. • Tab.6 Tra servizio A.V.P. in carcere e in UEPE preferisci: • In carcere: 32 • In UEPE: 4 • Non risponde: 10 • Motivazioni • In UEPE perché mi dà modo di conoscere meglio gli operatori. • In carcere: • Mi piace rapporto umano con detenuti; • Contatto stretto coi detenuti; • Il contatto col disagio è immediato; • Ritengo di essere più utile; • Meno dispersiva l’attività; • Più facile distribuire orario di servizio; • Svolgo attività sia all’interno che all’esterno dell’I.P. • E’ più comodo; • Prioritario il sostegno ai detenuti perché non hanno voce.
Tab. 9 – Giovani A.V.P. : quali mansioni? Affiancamento colloqui; no colloqui individuali; Ascolto; Colloqui con giovani detenuti; Organizzazione attività socializzanti; Dipende dalle persone.
Tab. 11 – Test conoscenza dati situazione detentiva • Non risponde: 19 • Non conosco le “percentuali”: 2 • Indicazioni sbagliate (80% stranieri): 2 • Dati erronei (ergastolani 20%, 62%stranieri): 7 • Sbagliati tutti i riferimenti: 9 • Dati esatti (con approssimazione): 5 • Dati esatti riferiti al proprio istituto: 2
Tab.12 – Essere volontari significa: Testimoniare la fede con le opere; Svolgere compiti che l’A. P. non può svolgere; Dare risposte ai bisogni; Avere curiosità sana per l’altro; Imparare dagli altri; Restituire; Creare situazioni in cui il detenuto si sente persona; Impegnarsi per una causa giusta; “Visitare i carcerati”; Fare da ponte tra società e detenuti.
Tab.14 – La tua associazione A.V.P.: aspetti critici Non mi identifico in nessuno di questi aspetti; Mancano volontari; Scarsità di volontari presenti con costanza; L’Associazione è ben impostata e funzionale.
Volontariato e formazione Le opzioni possibili: Formazione limitata a “vademecum: cosa fare cosa/non fare”; Conoscenza leggi Riforma penitenziaria; Conoscenza cause individuali/sociali devianza e delinquenza; Tirocinio/accompagnamento al servizio.
Tab.17 – A.V.P. e confessione religiosa Sì, però devo anche avere una concezione laica per chi non è religioso;Il cristiano parte avvantaggiato.
Per essere A.V.P. è necessario o conviene professare fede religiosa?
Tab.18 – associazione e valutazione idoneità al servizio A.V.P. Sì, per rilevare capacità di equilibrio, autonomia, mediazione;Sì, per superare posizioni autocentrate; Sì, per offrire sostegno a volontario in difficoltà; Sì, per rilevare deterioramento capacità di relazionarsi.
Tab.21- A.V.P. e colloquio con detenuti Dipende dall’età del volontario e dall’esperienza di vita.
Tab.22 – Carcere = “fossa dei problemi”: come mantieni il tuo equilibrio? Attività anche all’esterno che mi aiutino a non farmi travolgere. Per chi dedica molto tempo; Non è il mio caso.
Tab.24 – In servizio preferisci operare All’interno si lavora da soli ma è indispensabile il contatto con gli altri.
Tab.25 – Nel rapporto col detenuto possibile relazioneinterpersonale di scambio Ricevo molto dai detenuti.
Tab.26- Dall’approvazione legge riforma penitenziaria (1975) è migliorato il riconoscimento servizio A.V.P.?
Tab.32- Volontariato e fenomeni sociali meritevoli di attenzione N.B. Sorprende la scarsa attenzione rilevata vero “prossimità e sostegno alle vittime di reato”.
Conclusioni • Rischi: • Prevalenza del “particulare”; • Frammentazione; • Personalismi; • Competitività; • Disorientamento; • Mancanza di coordinamento; • Chiusura; • Perdita di credibilità.
Il volontariatoL. n° 266/91 e l. reg. n° 38/94L. n° 354/75 e n° 663/86 • Spontaneità e non spontaneismo; • Gratuità e non pressapochismo/improvvisazione; • Professionalità e non professionista del volontariato; • Equiprossimità e non equidistanza tra vittima e autore di reato.
Concezione umanistica • Il volontariato (la solidarietà) è dote umana; • Per essere volontari non è necessario essere cristiani o professare altre religioni; • E’ sufficiente essere uomini e donne maturi, equilibrati, motivati, responsabili, preparati, capaci di relazionarsi, di lavorare autonomamente e in gruppo, adottando le modalità del lavoro di rete.
Il rapporto con l’altro –anche se è in detenzione- non si riduce mai alla sola andata, a senso unico; • Esso si traduce in dialogo, comunicazione, scambio, relazione; • “Fare del bene all’altro significa fare del bene a se stessi”. (D. Larson) • “Faccio il volontario per egoismo”. (Ing. BrunettiA.V.P.Vc) • Quello che tu puoi essere dà significato alla tua vita.
“ L’uomo è un essere in divenire” • Qualsiasi uomo – anche in stato di detenzione- non perde il proprio potenziale di modificabilità ed è essere cosciente e conoscente. • Ogni uomo –anche in detenzione- attraverso apporti, testimonianze, sollecitazioni –anche dei volontari- può acquisire più consapevolezza e capire chi è, ma soprattutto chi vuol essere e chi può essere.
“Metti in connessione molto stretta la funzione che svolgi con la persona che sei tu e le persone che sono gli altri che si rivolgono a te. • Nei tuoi rapporti con gli altri rispetta la dignità della persona che sei tu e la dignità delle persone che sono gli altri.
Volontariato e Cittadinanza attiva • Far “convivere le differenze”; • Ruolo di “coscienza critica” delle Istituzioni; • Ripudio della “liturgia della parola”; • Denuncia di contraddizioni, ingiustizia, disfunzioni; • Comprensione dei “sintomi precursori” del disagio (prevenzione); • Proposta di misure serie per ridurre sovraffollamento nelle carceri; • Difesa della connessione molto stretta tra etica (valori e principi), giuridicità (norme e diritti), prassi (applicazione di misure concrete).