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Primi dati della ricerca sugli indicatori della sostenibilità a San Marino RICERCATRICI Francesca Giuccioli Simona Verità RESP. SCIENTIFICO Prof. Luigi Bruzzi. L’OSSERVATORIO DELLA SOSTENIBILITA’ NELLA RSM Un progetto del Coordinamento per l’Agenda 21 a San Marino Emanuele Guidi.
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Primi dati della ricerca sugli indicatori della sostenibilità a San Marino RICERCATRICI Francesca Giuccioli Simona Verità RESP. SCIENTIFICO Prof. Luigi Bruzzi L’OSSERVATORIO DELLA SOSTENIBILITA’ NELLA RSM Un progetto del Coordinamento per l’Agenda 21 a San Marino Emanuele Guidi
LE ORIGINI DEL PROGETTO • Nel febbraio 2000 ad Hannover – nell’ambito della Terza Conferenza Europea sulle città sostenibili - viene stipulato un accordo sull’adozione di “Indicatori comuni europei” verso un quadro della sostenibilità locale; • Nel novembre 2009 il Coordinamento Agenda 21 organizza il workshop EASW Scenari di Sviluppo Sostenibile a San Marino; • Nel 2009 viene sviluppato un Progetto Obiettivo per realizzare un Osservatorio della Sostenibilità; • Vengono bandite due borse di studio per la ricerca degli indicatori della sostenibilità: una finanziata dal Lions Club San Marino, l’altra dal Coord. Agenda 21; • Le borse di studio vengono assegnate a Francesca Giuccioli e Simona Verità, il lavoro è terminato nel maggio 2010; • Responsabile Scientifico della ricerca è il Prof. Luigi Bruzzi
OBIETTIVI OSSERVATORIO SOSTENIBILITA’ • Fornire informazioni obiettive e comparabili sui progressi conseguiti da una comunità in termini di qualità ambientale e sostenibilità; • Offrire sostegno agli Enti Locali nell’attuazione di scelte capaci di delineare uno sviluppo sostenibile; • Gli indicatori sono “integrati”, cioè prendono in esame sia gli aspetti ambientali, che quelli economici e sociali, riflettendo l’interazione tra i vari aspetti ; • L’obiettivo del monitoraggio è quello di acquisire la tendenza degli indicatori nel tempo, per verificare se le azioni intraprese siano adeguate a procedere nella direzione giusta; • Quindi la prima serie di indicatori rilevati fornisce il punto di partenza dal quale poi misurare gli scostamenti positivi o negativi rispetto all’obiettivo prefissato.
L’OSSERVATORIO DELLA SOSTENIBILITA’ DEVE • Osservare: rilevazione sistematica degli indicatori della sostenibilità del territorio, ricavandone le dinamiche di sviluppo e le possibili evoluzioni nel tempo e nello spazio; • Comunicare: l’Osservatorio non deve solo informare, ma essere capace di rielaborare le informazioni e divulgarle, allo scopo di sensibilizzare e promuovere una maggiore consapevolezza nell’opinione pubblica e nelle istituzioni; • Coinvolgere: tutte le componenti sociali ed economiche della comunità, onde individuare soluzioni condivise che consentano un continuo miglioramento della sostenibilità locale.
PERCHE’ UN OSSERVATORIO A SAN MARINO? • La sua dimensione statuale – ridotta, ma diversificata – si presta molto bene alla messa a punto di un osservatorio che ne studi la realtà economica, sociale ed ambientale; • La valutazione degli indicatori consentirà di definire il livello di sostenibilità di San Marino, nonché il suo posizionamento rispetto ad altri micro-stati o realtà limitrofe; • Ricercare uno sviluppo sostenibile consentirà di definire con precisione una serie di mete e di obiettivi desiderabili per la società, che tutti gli attori poi si impegneranno a conseguire; • Definire un percorso di sostenibilità farà maturare una visione globale del concetto di sviluppo, determinando strategie di crescita economica compatibili con le capacità ecologiche del territorio e la qualità della vita dei cittadini.
QUALI SCENARI PER SAN MARINO NEL 2020? • il modello sociale ideale verso cui tendere: una significativa presenza di giovani; un’adeguata presenza di popolazione attiva; una consistente presenza di anziani; un adeguato livello di natalità ed un livello di mortalità più contenuto possibile; un basso livello di incidenti stradali; contenuti tassi di delittuosità; adeguati livelli di spesa per spettacoli, acquisto quotidiani e libri, nonché un elevato livello dell’indice di dotazione infrastrutturale in campo culturale. • il modello economico ideale potrebbe essere definito da: un’adeguata presenza di attività imprenditoriali, elevati livelli di terziarizzazione, contenuta incidenza dei fallimenti, da livelli elevati di occupazione e da contenuti livelli di lavoro irregolare e di disoccupazione; un elevato livello di qualificazione della forza lavoro; sostenuti livelli di produttività, un elevato reddito disponibile; contenuti livelli di inflazione; un’equa distribuzione del reddito tra la popolazione; un significativo livello di risparmio espresso da consistenti depositi bancari; elevati livelli di investimento; un’elevata incidenza delle esportazioni sul valore aggiunto dell’area; una significativa offerta turistica ed elevati indici di infrastrutture relativi alle reti stradali, telefoniche, telematiche e sistemi di trasporto pubblico. • il modello ambientale ideale da perseguire: contenuti livelli dell’indice di densità abitativa; ridotto consumo di suolo agrario; utilizzo del territorio che ne tuteli la vocazione ambientale; una significativa incidenza della superficie agricola utilizzata; un limitato utilizzo di prodotti fitosanitari; una limitata presenza di superfici artificiali, di superfici a rischio idrogeologico, di superfici franabili od alluvionabili; assenza di stabilimenti a rischio antropogenico; un’adeguata presenza di verde e disponibilità di percorsi pedonali e ciclabili; un contenuto numero di automobili per abitante unito ad un basso numero di incidenti stradali; un limitato livello di consumi di energia elettrica, sia per uso domestico che per l’industria; una contenuta produzione di rifiuti per abitante a fronte di una crescente incidenza della raccolta differenziata; un adeguato risparmio idrico; ridotti livelli di mortalità per malattie tumorali e respiratorie. .
GLI INDICATORI SOCIO-ECONOMICI PaesePIL/capita PPP US$ Norvegia 53433 San Marino 47710 Stati Uniti 45592 Irlanda 44613 Svizzera 40658 Il PIL (Prodotto Interno Lordo) rappresenta la produzione di ricchezza di un Paese; è uno degli indicatori più usati
GLI INDICATORI SOCIO-ECONOMICI Lo H.D.I. (Indice di Sviluppo umano) esprime il livello di sviluppo raggiunto da una società umana
GLI INDICATORI SOCIO-ECONOMICI San Marino ha lo H.D.I. più alto al mondo, tiene conto di: PIL, Indice di Istruzione, Speranza di Vita
GLI INDICATORI SOCIO-ECONOMICI In Francia la Commissione Sarkozy ha calcolato un Indice di Benessere della popolazione Che tiene conto di otto parametri
INDICATORI CONSUMI ENERGETICI Totale: 155 ktep
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’l’Impronta Ecologica dei sammarinesi L’impronta ecologica di un campione di famiglie è di circa 5 ha/abitante, per soddisfare i consumi di tutti i sammarinesi occorrerebbe una superficie pari a circa 25 volte il territorio di San Marino
VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE • Il mondo diverrà sempre più “stretto”; • Le risorse saranno sempre più limitate; • Chi spreca non solo non è sostenibile, ma non avrà futuro … • Le nazioni più sostenibili, efficienti, e capaci di sviluppare “tecnologie pulite” potranno giocare un poker d’assi sul fronte della competitività, della sfida industriale e dell’attrazione dei capitali. • Il Paese deve fare sistema, ciascuno è chiamato a dare responsabilmente il proprio contributo;
VERSO UN FUTURO SOSTENIBILEche fare? • L’Amministrazione pubblica: • Creare un Osservatorio della Sostenibilità; • Definire degli scenari e degli obiettivi da perseguire; • Coinvolgere i portatori di interessi nelle scelte da compiere, poi sostenerle con adeguate politiche; • Le organizzazioni economiche ed imprenditoriali: • Realizzare una Vetrina della Sostenibilità; • Indirizzare e supportare le imprese verso una “green economy” (consorzi imprese, progetti …); • Fondazioni e/o Banche: • Creare una Borsa della Sostenibilità che faccia incontrare domanda ed offerta; • Istituire un premio per le realtà più virtuose “EcoTitano” • Finanziare i progetti più innovativi e sostenibili.