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ENPAM Mercato del lavoro e previdenza: nuovi strumenti di previsione e di programmazione. Roma, 25 giugno 2013. Aviana Bulgarelli. Una Strategia delle competenze per l’occupabilità e la continuità di reddito, l’innovazione e la crescita.
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ENPAM Mercato del lavoro e previdenza: nuovi strumenti di previsione e di programmazione Roma, 25 giugno 2013 Aviana Bulgarelli
Una Strategia delle competenze per l’occupabilità e la continuità di reddito, l’innovazione e la crescita • Priorità nell’agenda politica europea, dell’OCSE e internazionale • Creazione di una labour market intelligence e di una skills intelligence • Politiche di sviluppo e di utilizzo delle competenze
LE COMPETENZE AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA Unione Europea Europa 2020 (2010) – Nuove competenze per l’occupazione (2011) – Employment Package (2012) – Rethinking Education (2012) – Moving Youth into Employment (2012) OCSE OECD Skills Strategy (2011) – Better skills, Better Jobs, Better Lives(2012) - PISA (2013) – PIAAC (2013) – OECD Skills Outlook (2013) Banca Mondiale Eucation Strategy 2020: Investing in People’s Knowledge and Skills to promote development (2011)
Un salto di paradigma : dagli input agli outcome Il bagaglio di conoscenze, competenze cognitive, trasversali e specialistiche e capacità in possesso delle persone per svolgere al meglio dei compiti (CE, OCSE). Il complesso di competenze in un paese ne costituisce la dotazione di capitale umano Il concetto di competenza rappresenta un salto di paradigma: dall’input dei percorsi formativi formali (anni di istruzione e titoli di studio) all’outcome dell’ apprendimento che avviene nei percorsi formativi, professionali, sociali e individuali e durante tutto l’arco della vita
Creazione di una skills intelligence: la domanda di competenze E’ misurabile in modo indiretto attraverso l’occupazione per gruppi professionali e per livello di istruzione, in modo diretto attraverso le competenze cognitive, trasversali e specialistiche richieste dalle imprese e agite dai lavoratori (in Italia: Isfol professionioccupazione.isfol.it, Istat, Unioncamere ed altri; a livello internazionale: CE-Cedefop Skills needs forecasting e Enterprise Survey, Job Vacancies monitor, ESCO, euskillspanorama.ec.europa.eu ; PIAAC- OCSE Job requirement approach, skills@oecd.org ). Costruzione di reti di informazione sia a livello internazionale che nazionale. La domanda di lavoro verso professioni ad alta intensità di conoscenze e competenze cresce da 30 anni nella UE. L’occupazione ad alta specializzazione sostituisce il lavoro legato a compiti routinari sostituibili da procedure informatizzate. E’ un processo strutturale che accompagna e anticipa il progresso tecnologico, l’aumento di produttività e l’innovazione. Il cambiamento dei lavori si correla all’incremento della domanda per livelli d’istruzione terziari (accademici e non) e al consolidamento dei livelli intermedi, con una crescita di quelli professionalizzanti (VET).
Andamento delle professioni sanitarie Life science and health professionals Passato EU 27 : 2000-08 + 11% Italia: 2000-08 + 4% Fase recessiva EU 27 : 2009-11 + 2% Italia: 2000-08 - 4% Previsioni EU 27 : 2010-20 - 3% Italia: 2000-08 - 9% Life science and health associate professionals Passato EU 27 : 2000-08 + 28% Italia: 2000-08 + 33% Fase recessiva EU 27 : 2009-11 + 2% Italia: 2009-11 - 1% Previsioni EU 27 : 2010-20 + 12% Italia: 2010-20 + 12% Incremento del 26% (EU) e del 61% (IT) per titoli di studio terziari
Creazione di una skills intelligence: quali competenze per quali lavori Lavori e titoli di studio sono solo una proxi delle skills richieste e offerte. Per capire quali siano le competenze giuste per svolgere determinati compiti è necessario entrare nei contenuti delle skillse del loro continuo cambiamento. Le competenze non sono statiche, ma cambiano in rapporto alle tecnologie, ai prodotti e processi, all’organizzazione del lavoro, all’internazionalizzazione… Conoscenze e competenze sono legate ai fabbisogni settoriali, ma hanno sempre più anche caratteristiche trasversali ai settori e legate all’evoluzione della complessità delle informazioni necessarie per lavorare e vivere nel terzo millennio
Creazione di una skills intelligence: quali competenze per quali lavori In generale, la crescente complessità del lavoro in ambienti ricchi di tecnologie informatiche richiede non solo competenze ICT almeno di base, ma soprattutto competenze cognitive elevate. PIAAC-OCSE misura le information processing skillsdegli adulti e la loro relazione con il mercato del lavoro, l’occupazione e le professioni, la produttività, l’invecchiamento, il benessere personale e sociale.. PIAAC dimostra la forte correlazione positiva tra queste dimensioni e la capacità di accedere, analizzare, gestire, comunicare e utilizzare le informazioni (information processing skills) Indagini sui fabbisogni e audit di competenze nelle imprese evidenziano, oltre alle competenze specialistico-settoriali, fabbisogni trasversali per skills in problemsolving, comunicazione , lavoro in team e cooperazione, auto-organizzazione, intraprendenza, responsabilità, ovviamente ICT…
Creazione di una skills intelligence: quali competenze per i professionisti del settore sanitario • Professioni caratterizzate da elevata complessità e specializzazione in contesti di forte e continua innovazione ed uso delle tecnologie, evoluzione scientifica, internazionalizzazione sia dei professionisti che della clientela, sicurezza, obblighi legali e professionali. • Quindi oltre alle competenze specialistiche, fabbisogni che coniugano skills necessarie alla gestione della libera professione con le caratteristiche della professione: - forti information processing skills - imprenditorialità - management - Programmazione e Gestione finanziaria - ICT - Comunicazione anche in lingue straniere con pari e utenti - Cooperazione e lavoro in team con altri specialisti e tra medici e paramedici
Politiche di sviluppo e di utilizzo delle competenze Paradigma A: superamento della demarcazione dei luoghi dell’apprendimento. Ruolo chiave dei settori e delle imprese (studi professionali) nell’aggiornamento e nella generazione di nuove competenze non solo specialistiche, ma anche trasversali e cognitive Paradigma B: Partenariato tra settori e istituzioni formative (università) per adeguamento e costruzione di curricula pertinenti (tra cui la formazione all’imprenditorialità), tirocini in ambito curriculare e nelle fasi di transizione, apprendistato (di terzo livello), aggiornamento professionale Paradigma C: superamento delle tradizionali fasi di acquisizione di conoscenze e competenze, concentrate in età più giovane e prima dell’ingresso nel MdL. La formazione delle competenze, il loro aggiornamento, ampliamento e incremento impongono una prospettiva di apprendimento permanente Ciò implica la costruzione di una pluralità di percorsi formali e non, flessibili nella loro organizzazione, nelle modalità e nei tempi di somministrazione, mirati all’acquisizione di competenze certificate durante tutto l’arco della vita
Non solo istruzione: maggiori competenze fondative e specialistiche si acquisiscono nel lavoro
Politiche di sviluppo e di utilizzo delle competenze La costruzione di una skills intelligence è chiave per identificare i fabbisogni settoriali strutturali e costruire una strategia delle competenze basata non solo sulla costruzione di un’offerta formativa adeguata, ma su altri 2 pilastri (OECD) • l’attivazione dell’offerta di competenze incoraggiando le persone ad offrire le proprie skills sul mercato del lavoro e a non lasciarlo. Ciò implica politiche del mercato del lavoro e previdenziali • un utilizzo efficace delle competenze, sia attraverso servizi che permettano il miglior match tra le competenze offerte dalle persone e la domanda di lavoro, ma anche favorendo la domanda per lavori ad alto valore aggiunto e quindi ad alta intensità di conoscenze e competenze. Una governance in partenariato congiunto (whole of government) tra i settori e i decisori politici pertinenti (istruzione, lavoro, immigrazione, sviluppo economico,economia e finanze)