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Primo Repertorio Statistico dei Comuni della Sicilia: alcuni possibili confronti fra performance amministrative locali

Primo Repertorio Statistico dei Comuni della Sicilia: alcuni possibili confronti fra performance amministrative locali . GIUSEPPE NOBILE gnobile@regione.sicilia.it Regione Siciliana – Servizio Statistica ed Analisi Economica. POVERTÀ E VULNERABILITÀ Venerdì 11 novembre ore 16.00

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Primo Repertorio Statistico dei Comuni della Sicilia: alcuni possibili confronti fra performance amministrative locali

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Presentation Transcript


  1. Primo Repertorio Statisticodei Comuni della Sicilia: alcunipossibili confronti fra performance amministrative locali GIUSEPPE NOBILE gnobile@regione.sicilia.it Regione Siciliana – Servizio Statistica ed Analisi Economica POVERTÀ E VULNERABILITÀ Venerdì 11 novembre ore 16.00 Complesso monumentale dello Steri, Palazzo Chiaramonte, Sala delle Armi Piazza Marina, 61 - Palermo

  2. Oltre ad una serie di indicatori relativi al quadro socio economico dei comuni siciliani, il Repertorio contiene una sezione dedicata all’azione soggettiva delle amministrazioni locali, come desumibile dagli indicatori finanziari elaborati dal Ministero degli interni. A tali indicatori si può guardare per: Valutare la qualità di ogni singola gestione; Osservare la loro correlazione con altre performance Esempio : Indagine ISTAT sui Servizi sociali dei comuni Introduzione

  3. La qualità della gestione finanziaria Gli indicatori sono calcolati utilizzando la banca dati dei certificati consuntivi presso il Ministero dell’interno che riporta:

  4. Gli otto indicatori finanziari, calcolati come media dei valori del triennio 2006-2008 e raggruppati in sei classi di ampiezza demografica dei comuni da 0 a 5.000 ab. (199 enti) da 5.000 a 10.000 ab. (83 enti) da 10.000 a 30.000 ab. (77 enti) da 30.000 a 50.000 ab. (16 enti) da 50.000 a 100.000 ab. (11 enti) oltre i 100.000 ab. (4 enti) ci danno alcune importanti informazioni La qualità della gestione finanziaria

  5. Se si esclude la velocità della spesa, i comuni siciliani presentano in ogni fascia demografica valori peggiori rispetto alla media italiana, manifestando una maggiore dipendenza dalla finanza statale e regionale. La qualità della gestione finanziaria

  6. Questo gap con riferimento all’indice di intervento erariale raggiunge il valore più alto nella fascia demografica dei comuni oltre i 100.000 abitanti (+206 euro) e il valore più basso nei comuni da 50.000 a 100.000 abitanti (+63 euro), mentre con riferimento all’intervento regionale il valore più alto lo si riscontra nei comuni della fascia demografica più piccola (+ 227 euro) e il valore più basso nei comuni da 30.000 a 50.000 abitanti (+72 euro). In un contesto di scarsa autonomia e capacità della finanza locale, interessa tuttavia conoscere le situazioni che divergono, ossia le amministrazioni che mostrano migliori o peggiori performance rispetto alla media regionale. La qualità della gestione finanziaria

  7. E’ stata quindi condotta una ricerca più selettiva che enuclea gli indici di autonomia finanziaria e di velocità di riscossione delle entrate proprie Sulla base della coppia di valori relativa a tali indici per ogni comune si è proceduto, di conseguenza, al calcolo di un “indice sintetico standardizzato” espresso dalla somma delle dispersioni di detti valori rispetto alla media della classe. L’indicatore sintetico standardizzato è dato dalla seguente formula: [VRcomune-E(VR)]/Dev.St.(VR) + [AFcomune-E(AF)]/Dev.St.(AF)], dove VRcomune = Velocità di riscossione delle entrate proprie del comune, E(VR) = Media della velocità di riscossione delle entrate proprie, Dev.St.(VR) = Deviazione standard della serie della velocità di riscossione delle entrate proprie dei comuni appartenenti alla stessa classe demografica, AFcomune = Autonomia finanziaria del Comune, E(AF) = Media dell’autonomia finanziaria dei comuni appartenenti alla stessa classe demografica, Dev.St.(AF) = Deviazione standard della serie dell’autonomia finanziaria dei comuni appartenenti alla stessa classe demografica. La qualità della gestione finanziaria

  8. In base al valore assunto dall’indice standardizzato i raggruppamenti di comuni per fascia demografica sono stati classificati in ordine decrescente di rango. Performance finanziaria dei comuni fino a 5000 abitanti (primi e ultimi 10 della graduatoria) La qualità della gestione finanziaria

  9. Performance finanziaria dei Comuni da 5.001 e 10.000 abitanti (primi e ultimi 10 della graduatoria) La qualità della gestione finanziaria

  10. Performance finanziaria dei Comuni da 10.001 a 30.000 abitanti (primi e ultimi 10 della graduatoria). La qualità della gestione finanziaria

  11. Performance finanziaria di tutti i Comuni tra 30.001 e 50.000 abitanti. La qualità della gestione finanziaria

  12. Performance finanziaria di tutti i Comuni tra 50.001 e 100.000 abitanti. La qualità della gestione finanziaria

  13. Performance finanziaria di tutti i Comuni oltre 100.000 abitanti.. La qualità della gestione finanziaria

  14. In genere i dati della velocità di riscossione presentano una maggiore variabilità rispetto a quella dell’autonomia finanziaria, pertanto la nuvola dei punti appare più estesa orizzontalmente e vicina all’asse delle ascisse. Ciò denota una relativa maggiore rigidità del secondo indicatore che si pone come il più diffuso ostacolo ad una gestione virtuosa della finanza locale, con relative implicazioni di policy. La variabilità nella distribuzione territoriale dei valori degli indicatori finanziari può inoltre essere raffrontata con le performance dei comuni in termini di servizi sociali per valutarne la correlazione La qualità della gestione finanziaria

  15. I servizi sociali nei comuni AF • I comuni, come previsto dalla legge quadro di riforma dell’assistenza, n. 328 del 2000, sono titolari della gestione di interventi e servizi socio-assistenziali a favore dei cittadini, che esercitano singolarmente o in forma associata fra comuni limitrofi, in attuazione dei piani sociali di zona e regionali, definiti da ciascuna Regione • L’indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati dell’ISTAT raccoglie annualmente, anche tramite le regioni, informazioni sulle risorse impiegate e le attività realizzate nell’ambito della rete integrata di servizi sociali territoriali.

  16. I servizi sociali nei comuni AF • Nel 2008 i Comuni italiani, in forma singola o associata, hanno destinato agli interventi e ai servizi sociali 6 miliardi e 662 milioni di euro, un valore pari allo 0,42% del Pil nazionale. Per la Sicilia questo importo è stato pari a 354 milioni (0,41%), distribuito fra le utenze in proporzioni non difformi dalla media dell’Italia e con incidenza totale del 5,3% sulla spesa nazionale

  17. I servizi sociali nei comuni AF • Si tratta di un valore di 70,3 euro di spesa per abitante contro i 111,4 dell’Italia nel suo complesso • Il fatto che lo scarto negativo accomuna tutte le regioni del SUD induce a indagare sulla capacità dei relativi enti locali

  18. I servizi sociali nei comuni AF • Per quanto riguarda la Sicilia la spesa totale per abitante è peraltro in calo negli ultimi anni rispetto alla spesa nazionale • Spesa pro capite dei comuni in euro 2003-2008 Sicilia e Italia • Come si manifesta questa ridotta efficacia nei 390 comuni dell’Isola?

  19. I servizi sociali nei comuni AF • Attingendo ai dati dell’indagine ISTAT per il 2008 si ottiene la spesa per abitante di ciascun ente e si scopre che solo 21 comuni su 390 presentano un valore superiore a quello nazionale, 100 si collocano fra la media regionale e quella nazionale e 269 manifestano un valore inferiore alla media della Sicilia • Distribuzione dei comuni siciliani per volume di spesa pro capite

  20. I servizi sociali nei comuni AF • E’ possibile che tali performance siano correlate alle difficoltà evidenziate dagli indicatori finanziari? I test che abbiamo realizzato non avvalorano tale ipotesi • L’indice di correlazione da noi calcolato e che viene usato per valutare l’intensità della relazione fra due variabili (con valori compresi -1<0<1) mostra risultati prossimi allo zero per ciascuno degli indicatori utilizzati

  21. Il test è deludente per tutti gli indicatori e particolarmente per quello relativo ai trasferimenti erariali, ma si può ipotizzare: che ciò sia dovuto alla relativa esiguità degli importi che stiamo trattando rispetto ad altri tipi di trasferimenti e di risorse gestite; che i criteri della loro attribuzione, in base alle norme esistenti, siano indipendenti dalle vicende finanziarie e dall’autonomia degli enti e rimandano alla domanda sociale (?) che si manifesta a livello locale C’è materia per ulteriori ricerche con l’ausilio dei dati del Repertorio GRAZIE Conclusione

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