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Conclusioni Workshop n. 1: La progettazione e la dimensione europea Montecatini 11 ottobre 2006. a cura di: Gabriella Orlando (USR Abruzzo) Alexandra Tosi (INDIRE). Difficoltà e strategie di miglioramento.
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Conclusioni Workshop n. 1: La progettazione e la dimensione europea Montecatini 11 ottobre 2006 a cura di: Gabriella Orlando (USR Abruzzo) Alexandra Tosi (INDIRE)
Difficoltà e strategie di miglioramento • Incostanza del partner che a volte abbandona il progetto senza comunicazione, o è latitante per lunghi periodi • Sistema di feedback sull’affidabilità delle scuole; • Conciliazione dei tempi e strutture tra le due scuole • Strategia pianificazione, coprogettazione condivisa e puntuale • Lavoro individuale dai singoli docenti senza riconoscimento e a volte non inserito nel pof o quantomeno non condiviso realmente • Migliorare la comunicazione con colleghi, cercare di coinvolgere più docenti e il dirigente scolastico • Presentazione dei risultati ai colleghi da parte degli stessi ragazzi • Incentivi economici alla scuola, in particolare relativamente alle attrezzature (un progetto senza finanziamenti non è appetibile) • Diffusione dei risultati e promozione complessiva (USR e Indire) • Incentivi di prestigio e visibilità dei risultati • Sfruttare l’entusiasmo dei nuovi arrivati o comunque coinvolgerli subito con orientamento e accoglienza
Difficoltà e strategie di miglioramento • Uso della piattaforma, troppo complicato • Segnalare il problema al gestore, fornire suggerimenti • La non conoscenza delle lingue straniere rende difficile il coinvolgimento di altri docenti • Farli lavorare in più lingue veicolari quando possibile o integrare con delle traduzioni da parte dei ragazzi coinvolti e degli insegnanti di lingua (se disponibili) • Mancanza di strumenti tecnici adeguati e/o supporto tecnico • Formazione/aggiornamento sulle nuove tecnologie da parte dei docenti • Resistenza dei colleghi e del DS (“non dare fastidio ai colleghi…”) • Difficoltà di gestire i ragazzi su internet • …
Valore aggiunto • Crescita dei ragazzi e entusiasmo/curiosità • Coinvolgimento dei genitori e parenti • Etwinning come metodologia didattica per implementare il pof e non come progetto aggiuntivo • Strumento più vicino alla realtà dei ragazzi, più interessante e accattivante rispetto alla lezione tradizionale (“…”) • Stimolo per apprendimento soprattutto delle lingue • Interdisciplinarietà e collaborazione con colleghi
Valore aggiunto • Collaborazione con altri colleghi e coinvolgimento consiglio di classe • Possibilità di continuare a usare le lingue straniere nel tempo anche se il programma della scuola non lo prevede (per es. nelle scuole tecniche) • Uso delle tic, non riservato solo ai programmatori o a chi ha ore di laboratorio ma a tutti gli alunni • Etwinning come metodologia di insegnamento soprattutto per inglese e informatica, rende l’apprendimento più facile e accattivante, non toglie nulla al programma • Miglioramento dell’apprendimento, gratificazione per il lavoro fatto, aumento della motivazione fino all’anno successivo • Innovazione in contesti socialmente deprivati • Etwinning come attività propedeutica e elemento di continuità per attività di altri progetti europei (Comenius, Leonardo…)
Come viene realizzata e messa in risalto la dimensione europea? • Lavori di gruppo “misti” • Scambio di informazioni e esperienze • Blog costruito insieme e interattivo e continuamente aggiornato dai ragazzi dei due paesi, accessibile a tutti • Fornire strumenti e materiali al partner per studiare e conoscere la propria realtà, invece di un semplice scambio di esperienze autonome
Come viene realizzata e messa in risalto la dimensione europea? • Collaborazione tra ragazzi e tra docenti per il raggiungimento di obiettivi comuni • Uso di più lingue in contemporanea • Videoconferenze ripetute nell’ora di lingua coincidente nei due paesi • Conoscenza di una realtà europea diversa, scambio di informazioni, ricerca attiva di materiali su internet e uso frequente delle mail
Elementi vincenti per una buona progettazione • Interesse dei ragazzi • Sviluppo di capacità di lavoro di gruppo, anche in contesti interculturali • Buona organizzazione, strutturazione e affidamento compiti (ruolo fondamentale svolto dal partner leader) • Forte interazione e partecipazione da parte dei ragazzi, metodologia più interattiva e cooperativa • Miglioramento del metodo di lavoro e del senso della ricerca
Elementi vincenti per una buona progettazione • Taglio pratico e operativo, più attraente per i ragazzi • Scambio di competenze tra scuole con specializzazioni diverse, o tra indirizzi della stessa scuola (per es competenze grafiche scambiate con scuole che non le hanno ma apportano elementi diversi e complementari per il progetto) • Flessibilità didattica • Lavoro in gruppo ma responsabilità individuali • Completamento di etwinning con scambio fisico • collegamento ad altri progetti, sinergie con altre attività già esistenti
“Condivisione entro un gruppo ristretto di persone di poche idee chiare, semplici innovative”