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PROCESSI OCCUPAZIONALI NEL SETTORE AUTOMOTIVE Mauro Durando

PROCESSI OCCUPAZIONALI NEL SETTORE AUTOMOTIVE Mauro Durando Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro Massimo Tamiatti Agenzia Piemonte Lavoro. Torino, 29 maggio 2012. Analisi delle tendenze dell’assetto occupazionale e produttivo nel settore Automotive Ipotesi progettuale

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PROCESSI OCCUPAZIONALI NEL SETTORE AUTOMOTIVE Mauro Durando

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Presentation Transcript


  1. PROCESSI OCCUPAZIONALI NEL SETTORE AUTOMOTIVE Mauro Durando Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro Massimo Tamiatti Agenzia Piemonte Lavoro Torino, 29 maggio 2012

  2. Analisi delle tendenze dell’assetto occupazionale e produttivo nel settore Automotive Ipotesi progettuale Le comunicazioni obbligatorie sui flussi nel mercato del lavoro (avviamenti e cessazioni), gestite in Piemonte tramite l’applicativo gestionale su base regionale SILP, forniscono un’informazione di particolare interesse sotto il profilo dell’andamento congiunturale, consentendo non solo di valutare le dinamiche quantitative dei movimenti nel mercato del lavoro, ma offrendo anche, alla luce delle informazioni di dettaglio che contengono sulle caratteristiche del lavoratore e dell’impresa che lo assume, l’opportunità di cogliere alcune tendenze strutturali delle trasformazioni in atto nel sistema produttivo, rilevanti per le politiche industriali e del lavoro . In particolare, ad un’analisi delle caratteristiche socio-anagrafiche del lavoratore (in specie genere, classe di età, nazionalità) si aggiunge la possibilità di conoscere la qualifica professionale di ingresso e di far emergere non solo le tendenze della domanda, ma anche le trasformazioni del sistema produttivo: in un’economia nella quale la divisione del lavoro fra imprese (e fra diversi paesi) tende sempre più a caratterizzarsi per la specializzazione in compiti (più che prodotti), l’analisi delle figure più richieste permette di individuare le funzioni aziendali in sviluppo o in arretramento, monitorando quindi i processi di mutamento qualitativo del sistema produttivo. L’obiettivo del progetto è da un lato di sviluppare un’analisi della dinamica dei profili professionali rilevabili dai dati disponibili sul SILP, dall’altro di agganciare queste informazioni con quelle delle imprese contenute nei database che descrivono la struttura produttiva, come l’archivio statistico Istat ASIA, e alle informazioni sulla performance economica delle aziende interessate e sull’evoluzione del comparto sotto osservazione derivanti da indagini di settore per relazionare i movimenti in entrata ed uscita agli stock di occupazione e alla situazione economico e produttiva dell’area di attività indagata. Si ritiene a tal fine di dover condurre una preventiva sperimentazione per la verifica di fattibilità e la messa a punto della metodologia e delle procedure statistiche di riferimento, analizzando con questo approccio il settore Automotive, per il rilievo strategico che assume nell’economia regionale e in considerazione della fase di profonda trasformazione e ricomposizione che quest’area produttiva sta attraversando nel contesto del mercato globale. L’individuazione della filiera auto è complessa per la molteplicità delle attività coinvolte. Una stima è stata tentata a partire dall’individuazione di attività che hanno un diverso grado di connessione con il settore auto in termini di destinazione del loro fatturato complessivo (A. Enrietti, R. Lanzetti ‘Il ruolo della componentistica nella crisi Fiat, in Economia e politica industriale, n.116, 2002). con l’individuazione di tre aggregati merceologici che sottendono imprese con differenti gradi di coinvolgimento all’interno della filiera, così definite: - Core business (autoveicoli, carrozzerie, parti ed accessori) che risultano attività totalmente dedicate alla produzione di autoveicoli. - Funzionali (cuscinetti, accumulatori e apparecchiature elettriche, pneumatici). per le quali si può ipotizzare che il mercato auto rappresenti uno sbocco importante. - Connesse (le produzioni metalmeccaniche come le fusioni, la fucinatura, la produzione di viti e bulloni, altri prodotti in gomma e plastica, vetro, vernici, servizi di ricerca e sviluppo, ingegneria, certificazione). Ovviamente, mentre le attività del core business hanno un riferimento chiaro al mercato dell’automotive, per le altre attività solo alcune imprese operano su detto mercato e/ talvolta solo per porzioni di fatturato.

  3. Per questa ragione pare opportuno restringere l’analisi nella sopracitata sperimentazione alle attività del core business, il cui riferimento al settore automotive è certo, in relazione alla Divisione 29 del Codice Ateco 2007, che comprende la fabbricazione di autoveicoli, di carrozzerie, di accessori, parti e sedili per auto. Il progetto fa capo ad un gruppo di lavoro formato dalla Direzione Regionale Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale, dalla Direzione Regionale Attività Produttive, dall’Agenzia Piemonte lavoro e dall’Ires Piemonte, che apportano diverse competenze e punti di osservazione sulle tematiche citate che possono utilmente integrarsi, consentendo un utilizzo su più livelli dei risultati ottenuti, con riferimento alle rispettive missioni e operatività. Il progetto si avvale inoltre di una metodologia di tipo comparativo, messa a punto dall’ORML, mirante a razionalizzare le classificazioni delle professioni adottate a livello regionale (figure standard in uso in Piemonte), nazionale (ISTAT / ISFOL e le declinazioni delle figure previste nei vari CCNL) e internazionale (sistema ISCO 2008), in modo di dotarsi di criteri di lettura trasversale delle informazioni disponibili. In prospettiva, la metodologia di analisi, testata sul campo, potrà essere estesa ad altre componenti del sistema produttivo regionale. Alcune prime elaborazioni La presentazione seguente, predisposta come contributo al Convegno su Nuovi Scenari e Strategie dell’Industria Piemontese del 29 maggio scorso, fornisce un primo quadro delle piste di analisi che si intendono perseguire, tracciando un sommario bilancio occupazionale del comparto automotive nell’ultimo periodo, caratterizzato da una pesante contrazione della domanda di lavoro nel 2009 e da una successiva ripresa, che si va però spegnendo nella seconda metà del 2011. Nel prossimo futuro si prevede di consolidare i dati, ora elaborati per lo più come confronti su base semestrale, a livello annuo, con aggiornamenti periodici, introducendo alcuni indicatori utili ad una migliore comprensione delle dinamiche in atto e cercando, come previsto, di collegare queste informazioni con quelle sullo stock di occupati o di natura economica e produttiva disponibili alla Direzione Attività Produttive. L'elenco delle professioni è al link:http://www.regione.piemonte.it/lavoro/osservatorio/monografie.htm

  4. Nel semestre pre-crisi il metalmeccanico rappresentava il 59,3% degli avviamenti del settore industriale; tale percentuale si è drasticamente ridotta nel 2009 (47,3%) per poi crescere nel 2010 (49,6%). Nei primi sei mesi del 2011 il suo peso sul totale è tornato ad avvicinarsi ai valori del 2008 raggiungendo il 53,8% degli avviamenti del settore industriale. Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  5. Il grafico mette a confronto l’andamento del metalmeccanico con quello dell’industria manifatturiera, evidenziando il forte calo subito nel 2009, e i segnali di ripresa riconoscibili nel biennio seguente. Fonte: Elaborazione Apl su dati Silp

  6. Focus dell’indagine

  7. Nel comparto dell’automotive è soprattutto il ramo della componentistica (“Fabbricazione di parti e accessori”) a segnare una marcata ripresa nel I semestre 2011, mentre gli altri due rami non riescono a recuperare che in piccola parte le perdite subite nel 2009. Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  8. Il saldo fra movimenti in ingresso e in uscita dall’occupazione segnala una forte flessione di addetti nel 2009 e nel 2010, che si riduce nel 2011 Figure N. 4: Saldi tra avviamenti e cessazioni. Andamenti annuali (v.a.) Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  9. Il grafico presenta l’andamento nel quadriennio di tre indicatori chiave (n. di assunzioni e di persone ed imprese interessate). La ripresa è evidente, ma comporta un aumento di assunzioni pro-capite (da 1,21 nel 2008 a 1,43 nel 2010, con una discesa a 1,35 nel 2011), che indica una crescita della presenza di rapporti di lavoro più brevi e ripetuti. Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  10. Gli avviamenti si concentrano in provincia di Torino (69,1% del totale), ma un peso importante assumono anche le province di Cuneo (14,5%) e di Alessandria (6,5%) Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  11. Le caratteristiche socio anagrafiche delle persone avviate vedono la prevalenza di uomini (73%), di soggetti tra i 25 e i 34 anni (36,5%) di nazionalità italiana (82,9%) Genere Cittadinanza Classe di età Fonte : Elaborazione APL su dati SILP

  12. In questo comparto si fa un largo uso del contratto di somministrazione (62%). Il lavoro a tempo determinato standard e al 17% come il tempo indeterminato. L’apprendistato ha un rilievo marginale (1,6%). Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  13. La tabella successiva, riferita alle cessazioni dal lavoro, evidenzia come il peso dei contratti di breve durata (fino a 1 mese) sia aumentato dal 4,5% del I semestre 2008 al 41,0% del I semestre 2011, mentre il peso dei contratti più lunghi (oltre 1 anno) sia passato dal 68,7% all’30,1%. Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  14. Tra le professioni più richieste si segnala un grande utilizzo di personale non qualificato o semi-qualificato (33,4%), di Addetti alle M.U. (9,2%), di Conduttori di catene di montaggio automatizzate (4,8%), di Assemblatori (2,7%) e Montatori (2,7%). Si segnalano anche alcune figure trasversali, come il Personale di segreteria (5,8%) e gli Addetti al facchinaggio (3,2%). Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

  15. Prendendo in considerazione solo gli avviamenti ad elevato livello di qualificazione si rileva una presenza significativa dei Disegnatori industriali (12,6%), dei Tecnici del controllo qualità (8,9%), dei Contabili (6,6%), dei Tecnici meccanici (5,1%). Queste professioni sono poco più del 10% del totale nel Comparto. Fonte: Elaborazione APL su dati SILP

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