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Un caso difficile: controllo delle immagini stellari in M45 L’obiettivo che avevo in mente era non tanto di produrre una immagine abbastanza profonda della nebulosità associata, ma sopratutto di rendere il contrasto di colori tra stelle e nebulosità.
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Un caso difficile: controllo delle immagini stellari in M45 L’obiettivo che avevo in mente era non tanto di produrre una immagine abbastanza profonda della nebulosità associata, ma sopratutto di rendere il contrasto di colori tra stelle e nebulosità. Durante l’acquisizione divenne subito chiaro che le stelle principali dell’ammasso saturavano poderosamente durante le sub di 8’ (con la 350D), apparendo troppo invadenti e perdendo ogni traccia di colore. Per superare questo problema ho acquisito un secondo insieme di immagini (17 sub per ogni pannello del mosaico) ad una esposizione più breve (30”). Ho utilizzato la procedura mostrata nel seguito per fondere i due insiemi di dati
Dopo la calibrazione, registrazione, correzione del background e approssimativo bilanciamento dei colori, ho eseguito un primo stretch non lineare di entrambi i dati (profondo 40x8’, e stelle 17x30”) mediante la funzione arcoseno iperbolico implementata in Iris. Per estrarre meglio la nebulosità il dato profondo ha subito uno stretch più pronunciato (asinh 0.003 12) di quello del layer delle stelle (asinh 0.001 6). Set stelle Set profondo
Maschera per la fusione Adesso i due data set devono essere fusi senza che si producano artefatti nelle regioni di confine. Il blending corretto è ottenuto mediante una maschera che permette una protezione della immagine lasciando trasparenti solo le stelle più luminose ed una zona circostante propriamente sfumata. La maschera è preparata in questo modo: Inizialmente si ottiene la luminanza sintetica unendo con pesi uguali i canali RGB. Dalla luminanza sono estratte solo le aree di luminanza più alta regolando in modo molto drastico i livelli mantenendo solo il 20§% superiore dell’istogramma. La nuova immagine è quindi fortemente clippata e contiene solo le stelle più luminose. Eventuali residui di nebulosità possono essere rimossi mediante un filtraggio wavelet. Infine questa immagine è passata attraverso un operatore di blurr gaussiano (raggio di 3.6 pixels) e poi si regolano i livelli per controllare il giusto grado di trasparenza delle aree più luminose.
Luminanza Dopo regolazione livelli Dopo i filtraggi
Fusione finale La fusione è ottenuta in Photoshop creando due layers. Lo sfondo è formato dal dato profondo mentre il layer superiore contiene solo le stelle più luminose. La maschera viene applicata al layer superficiale. A questo punto si possono aggiustare livelli e curve del layer superficiale avendo un feedback immediato relativamente al risultato finale. Infine, il layer superficiale è applicato con una trasparenza el 80% per migliorare ulteriormente la transizione morbida tra le aree.