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Disturbi della crescita cellulare

Disturbi della crescita cellulare. Cambi di differenziamento: Metaplasie. Alterazioni dell’ architettura tissutale: Displasie. Epitelio pluristratificato non cheratinizzato. Caratteri di displasia, (grado massimo = = carcinoma in situ). Tumori benigni, Tumori maligni. malignità.

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Disturbi della crescita cellulare

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Presentation Transcript


  1. Disturbi della crescita cellulare

  2. Cambi di differenziamento: Metaplasie

  3. Alterazioni dell’ architettura tissutale: Displasie

  4. Epitelio pluristratificato non cheratinizzato Caratteri di displasia, (grado massimo = = carcinoma in situ)

  5. Tumori benigni, Tumori maligni

  6. malignità benignità

  7. Classificazione istologica dei tumori carcinomi -tumori derivati da epiteli di rivestimento (ad es. epidermide, epitelio esofageo, epitelio vescicale, ecc.) adenocarcinomi -da epiteli ghiandolari (ad es. mammella, epit. gastrointestinale, tiroide, ecc.) sarcomi -da tessuti connettivi e loro specializzazioni (ad es. tess. fibroso, adiposo, muscolare, osseo, ecc.)

  8. Il grado di differenziazione

  9. ?

  10. PERCHE’ ? Quali sono le cause del cancro ? Quali meccanismi provocano la comparsa di cellule neoplastiche ?

  11. Fattori che influenzano l’incidenza e la mortalità

  12. FEMMINE MASCHI

  13. Fattori ambientali: l’inquinamento chimico ed industriale

  14. Fattori ambientali: alcuni comportamenti “a rischio”

  15. I fondamentali studi di Cancerogenesi Sperimentale negli animali da laboratorio

  16. INDUZIONE SPERIMENTALE DI TUMORI NELL’ANIMALE DA LABORATORIO

  17. Dagli studi di Cancerogenesi chimica sperimentale è emerso che : - alcune sostanze chimiche possono dare tumori da sole (“cancerogeni completi”) - altre sostanze non producono alterazioni, finché lo stesso tessuto non viene esposto ad altre sostanze: le prime si definiscono “agenti inizianti”, le seconde “agenti promoventi” - è oggi chiaro che gli agenti inizianti provocano alterazioni a carico del DNA della cellula, mentre gli agenti promoventi in genere inducono stimoli alla proliferazione - durante questa proliferazione indotta da un promovente, si potranno manifestare anomalie nel comportamento di crescita cellulare, derivanti da alterazioni eventualmente prodotte dall’ agente iniziante a carico di geni che partecipano al controllo dei meccanismi del ciclo cellulare e della mitosi.

  18. Le Precancerosi (Lesioni Preneoplastiche)

  19. Precancerosi : condizioni dal significato analogo a quello delle lesioni pre-neoplastiche osservate dalla cancerogenesi sperimentale

  20. Leucoplachia

  21. Precancerosi : condizioni dal significato analogo a quello delle lesioni pre-neoplastiche osservate dalla cancerogenesi sperimentale

  22. EPITELIO CILINDRICO ECTOPICO

  23. Poliposi del Colon

  24. La trasformazione neoplastica : un processo cellulare Nelle cellule tumorali, a causa di mutazioni intervenute nei geni corrispondenti, sono alterate l’espressione e le funzioni di una o più proteine fra quelle che partecipano - a vari livelli - alla transduzione intracellulare di segnali extracellulari Queste proteine possono essere recettori della superficie cellulare, proteine citosoliche, fattori di trascrizione nucleari, proteine di ripara- zione del DNA, proteine che controllano l’entrata in ciclo e la mitosi, ed altre ancora

  25. Neoplasia: tutto dipende dal DNA

  26. Fattori causali nella comparsa delle neoplasie • FATTORI AMBIENTALI • Cancerogeni chimici • Radiazioni ionizzanti • Virus oncògeni • FATTORI ENDOGENI

  27. Fattori endogeni: genetici: le Neoplasie “Ereditarie”

  28. Neurofibromatosi di von Recklinghausen fibromi multipli delle guaine dei nervi periferici mal. ereditaria dominante

  29. Caratteristiche delle cellule tumorali maligne • invasività • capacità di dare metastasi • rapporto nucleo-citoplasmatico elevato • indice mitotico elevato • presenza di necrosi • grado di differenziamento variabile, spesso scarso • anomalie cromosomiche(casuali - raram. specifiche: es. translocazioni) • anomalie di espressione di geni(-> comparsa nel sangue di “marcatori”) • perdita dell’ ”inibizione da contatto”

  30. RIASSUMENDO I DATI A DISPOSIZIONE: • nel corredo genetico delle cellule NORMALI ci sono numerosi geni che • codificano per proteine che regolano la divisione cellulare; • questi geni si possono identificare con metodiche di biologia molecolare; • se ne conoscono diverse diecine, e prendono il nome di “proto-oncogèni”; • varie cause possono provocare mutazioni ed anomalie di funzionamento • di questi proto-oncogèni: 1) inquinamento del DNA cellulare con DNA virale; 2) mutazioni causate nel DNA cellulare da agenti chimici (“cancerogeni”); 3) mutazioni causate da radiazioni ionizzanti (ad es. raggi X, raggi gamma); 4) l’anormale funzionamento del proto-oncogène può derivare da sposta- menti di materiale genetico causati da riarrangiamenti cromosomici;

  31. un proto-oncogène mutato che comincia a funzionare male viene definito • “oncogène attivato”; • la cellula in cui uno o più proto-oncogèni si sono attivati presenterà anomalie • del comportamento proliferativo; • alcuni di questi proto-oncogèni codificano per proteine che eseguono la “manu- • tenzione” del DNA, ossia riparano le mutazioni che continuamente si verificano; • se mutano questi geni, il DNA resterà meno protetto da ulteriori mutazioni; • il risultato sarà un aumento ed un accumulo di sempre nuove mutazioni, col • rischio che vengano mutati ed “attivati” ulteriori proto-oncogeni; • si usa il termine “PROGRESSIONE NEOPLASTICA” per indicare questo • accumularsi di mutazioni, che rende la popolazione di cellule tumorali sempre • più eterogenea.

  32. Anomalie citogenetiche nelle neoplasie (“citogenetico” = dei cromosomi)

  33. Geni coinvolti • oltre agli oncogèni: • geni della riparazione del DNA • geni “oncosoppressori” (es. p53)

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