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Storia della Geografia. Perchè la geografia è importante?. La geografia è la scienza che ci consente di trovare risposte alle domande sul mondo che ci circonda, sul dove e perchè sono le cose. La geografia è la rappresentazione di un territorio nei suoi aspetti: naturali e artificiali.
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Perchè la geografia è importante?
La geografia è la scienza che ci consente di trovare risposte alle domande sul mondo che ci circonda, sul dove e perchè sono le cose.
La geografia è la rappresentazione di un territorio nei suoi aspetti: naturali e artificiali.
Una Mappa è una foto istantanea di un’idea, di una selezione di concetti estratti dalla banca dati delle informazioni geografiche che è in costante evoluzione.
Che cos’è una Mappa ? Una Mappa è una rappresentazione grafica. Una Mappa è un modello in scala di oggetti spaziali. Una Mappa è un modo per rappresentare informazioni geografiche.
Le Mappe sono un mezzo universale di comunicazione facilmente comprensibile.
La simbologia geografica è varia a seconda dell’epoca storica e della cultura.
dalla preistoria... all’era contemporanea...
Nell’antichità per conoscere un territorio bisognava esplorarlo di persona. Chi si avventurava in un posto sconosciuto, raccontava ai membri del villaggio, raccolti attorno al fuoco, ciò che aveva visto.
Le prime Mappe Secondo la tradizione, le prime Mappe realizzate furono quelle dei pescatori polinesiani, che intrecciavano delle canne e le usavano come base: sulla superficie mettevano poi delle conchiglie per segnalare gli atolli.
Successivamente, per rendere più efficace la descrizione, l’uomo ha cercato di disegnare il territorio, rappresentando l’itinerario seguito per esplorarlo. Dapprima con disegni molto semplici, poi, via via che le conoscenze aumentavano, in modo sempre più dettagliato.
Gli indiani Pellerossa usavano disegnare su pelli di bisonte
Le mappe più antiche arrivate fino a noi risalgono al 2300 AC e sono Babilonesi incise su tavolette di argilla. Nell’antica Grecia, la cartografia era una scienza molto sviluppata. Il concetto di sfericità della terra era già ben noto ai filosofi greci fin dai tempi di Aristotele (circa 350 AC) e venne accettato da tutti i geografi.
In epoca romana l’impero si estendeva su gran parte del mondo allora conosciuto. Per governarlo furono rappresentate strade e luoghi su una mappa.
La cartografia greca e romana raggiunse il suo culmine con Tolomeo (circa 150 DC) che individuò metodi e strumenti che resteranno validi fino al Rinascimento.
La “Mappa del Mondo” di Tolomeo descriveva il Mondo Antico da 60°N a 30°S di latitudine. Notare l’uso delle linee di latitudine e longitudine e delle proiezioni.
Cartografia nel Medioevo Nel periodo medioevale, la cartografia è appannaggio degli Arabi. Dopo il 1400 in Europa sono soprattutto i Monaci Benedettini a dedicarsi a questa scienza, riprendendo le conoscenze tolemaiche e ampliandole con le nuove scoperte legate ai progressi della navigazione. E quindi le mappe europee furono dominate dal senso religioso: Gerusalemme veniva sempre disegnata al centro e l’Est era orientato verso l’alto della mappa.
Il Nord Atlantico fu inserito nella rappresentazione del mondo dopo l’esplorazione dei Vichinghi del XII secolo. Tutte le mappe erano disegnate a mano e ciò ne rendeva la distribuzione estremamente limitata.
Mappa Mundi della Cattedrale di Hereford in Inghilterra, del 1300 circa: Gerusalemme è al centro e l’Est verso l’alto.
La Mappa è del 1456, redatta da Al Idrisi, un discepolo musulmano alla corte di Ruggero II, Re delle due Sicilie. Comprende tutto il mondo conosciuto nel XII secolo. Il Sud è in alto. Per vederla più facilmente qui è ruotata.
Cartografia nel Rinascimento L’invenzione della stampa nel XV secolo ha permesso la diffusione delle mappe. Inizialmente le mappe furono stampate usando blocchi di legno intagliati. La stampa con piastre di rame incise apparve nel XVI secolo e rimase uno standard finchè non furono inventate le tecniche fotografiche.
I maggiori sviluppi nel campo della cartografia avvennero nel periodo delle Esplorazioni, tra il XV e il XVI secolo. I cartografi redigevano carte per la navigazione, che descrivevano le linee di costa, le isole, i fiumi, i porti e tutto quanto era di interesse dei naviganti. Queste mappe erano tenute in gran conto per scopi economici, militari, diplomatici e venivano spesso considerate come segreti nazionali o commerciali.
Le prime mappe dell’intero globo terrestre apparvero all’inizio del XVI secolo, a seguito dei viaggi di Cristoforo Colombo e degli altri esploratori verso il Nuovo Mondo. Gerardo Mercatore delle Fiandre (l’attuale Belgio) fu il principale cartografo della metà del XVI secolo. Sviluppò la teoria della proiezione cilindrica che tuttora viene usata per le carte di navigazione e per le carte del globo. Pubblicò nel 1569 una Mappa del Mondo basata su questa proiezione.
Mappa del Mondo di Waldseemüller, 1507. La prima carta che contiene il Nuovo Mondo appena scoperto. Questa mappa è basata sulla proiezione tolemaica e non mostra l’intero globo.
Dettaglio della Mappa del Mondo di Waldseemüller Raffigura il “Vecchio Mondo” e Tolomeo. Descrive il vecchio Mondo nella proiezione Tolemaica.
Mappa del Mondo di Rosselli, 1508 La prima mappa che mostra l’intero globo. E’ raffigurato un mitico continente del Sud e gli Oceani sono troppo piccoli. Tuttavia è una vera mappa del mondo!
Mappa del Mondo di Apiano, 1530 La proiezione tolemaica per intero dà luogo a questa mappa a forma di globo terrestre. Questo tipo di carte era diffuso durante il Rinascimento.
Mappa del Mondo di Van Keulen, 1720 circa L’ultima mappa redatta per la navigazione del mondo con la proiezione di Mercatore. In questa proiezione risulta una grande distorsione verso i poli che non sono quindi disegnati.
Cartografia Moderna Nel 1800 la cartografia acquisisce carattere di scientificità: l’applicazione del metodo scientifico, le misurazioni corrette e lo scambio di informazioni fra i governi permettono di redigere mappe corrispondenti alla realtà. Molte nazioni avviano programmi di cartografia nazionale.
Mappa del Regno di Danimarca, 1629 Janssonius L’elevato livello di accuratezza geografica è dimostrato dalle illustrazioni a margine che evidenziano la mappa.
Mappa del Mondo di Hondiu, 1630 In due emisferi, è il simbolo della Cartografia del Rinascimento.
Il Telerilevamento si può dire che ha inizio nel 1840 quando le mongolfiere acquisirono le prime immagini del territorio con la macchina fotografica appena inventata.
Probabilmente alla fine del 1800 la piattaforma più nuova era la rinomata flotta di piccioni che operava come novità in Europa.
Tuttavia, la maggior parte del mondo era poco noto fino al diffondersi dell’uso della fotografia aerea. La fotografia aerea diventò uno strumento riconosciuto durante la Prima Guerra Mondiale e lo fu a pieno durante la Seconda. L'entrata ufficiale dei sensori nello spazio cominciò con l'inclusione di una macchina fotografica automatica a bordo dei missili tedeschi V-2.
L'avvento dello Sputnik nel 1957 rese possibile il montaggio di macchine da ripresa su navicelle in orbita. I primi cosmonauti e astronauti documentavano con riprese dallo spazio la circumnavigazione del globo.
I sensori che acquisivano immagini in Bianco e Nero sulla Terra vennero montati su satelliti metereologici a partire dal 1960. Altri sensori sugli stessi satelliti potevano poi eseguire sondaggi o misure atmosferiche su una catena di rilievi. Quindi nel 1960 inizia il rilevamento satellitare, prima con i satelliti meteorologici, che dispongono di un numero limitato di informazioni e poi con quelli territoriali, che trasmettono informazioni più precise. Da una visione perfettamente tonda del globo, si passa ad una in cui la Terra appare schiacciata ai Poli.
Le informazioni telerilevate sono usate per scegliere le vie di comunicazione e le strategie di guerra, ma raccontano anche la storia del territorio, il taglio delle foreste, il cambio delle coltivazioni, l’erosione delle coste. Tuttavia le foto dall’alto hanno tolto spazio all’immaginazione: impossibile pensare a una valle sconosciuta o alle sorgenti misteriose di un fiume! La cartografia moderna si basa sulla combinazione di osservazioni al suolo e di telerilevamento.
Nell’era contemporanea, quindi, la geografia è rappresentata su vari tipi di carte:
Atlanti e mappamondi Carte geografiche:
…ma siamo anche aiutati da informazioni geografiche di varia natura, quali: • Immagini da satellite • Riprese aeree • e altro ancora..
E Quindi: Cos’è una Mappa? Le Mappe sono rappresentazioni realistiche del Mondo? No! Mai!
Le misure in campo sono soggette ad errori di accuratezza e precisione. Le foto aeree e le immagini da satellite ritraggono soltanto alcune porzioni dello spettro della luce che viene filtrato dalla atmosfera e dagli strumenti di misura.
Nessuna mappa può descrivere insieme tutte le caratteristiche fisiche, biologiche e culturali, anche per un’area piccolissima. Una mappa può descrivere soltanto alcune caratteristiche selezionate che in genere vengono rappresentate con simboli in accordo a uno schema di classificazione.
Quindi le mappe sono stime, generalizzazioni ed interpretazioni degli stati geografici reali.
Tutte le mappe vengono redatte in accordo ad alcune assunzioni di base, ad esempio il riferimento del livello del mare, che non sono sempre vere o verificabili.
Infine dobbiamo ricordare che ciascuna mappa è prodotta dall’uomo e quindi potrebbe essere soggetta ad errori di interpretazione.
A dispetto di tutto ciò le mappe si sono dimostrate essere ben adattabili ed utili nel corso di millenni di civilizzazione umana.