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"Quasi per gioco: aperitivo poetico" Sabato 5 giugno ore 17 Centro Socio Culturale. lavori inviati inseguendo le ultime righe del libro "un po' di tutto un pò di niente di Alfredo Bettini. Improvvisamente la regia del sole di Alfredo Bettini. Ha zoccoli pesanti e fa rumore
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"Quasi per gioco: aperitivo poetico" Sabato 5 giugno ore 17Centro Socio Culturale lavori inviati inseguendo le ultime righe del libro "un po' di tutto un pò di niente di Alfredo Bettini
Improvvisamente la regia del soledi Alfredo Bettini Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro e accompagna i miei pensieri in questa fredda mattina d’autunno e un volto mi stordisce come fosse un rombo d’empietà un volto forse l’unico in cui lessi perfidia un nome raschiato dai miei ricordi e tornato qui ora e non so perché. Un affanno di tristezza doloroso, intenso e breve. Breve perché improvvisamente la regia del sole ha calato sulla luce del mattino un velo di nebbia e tutto s’è dissolto: il nome, il volto, la perfidia, gli zoccoli pesanti ed il rumore. Torna la giornata fredda d’autunno ma chi mi cammina dentro ha passi d’angelo.
Senza titolo diAngri Beatrice Ha zoccoli pesanti chi mi cammina dentro l'uomo del mio pensiero che con grandi passi conta la distanza che ci separa io e te non saremo mai un "noi" guardo il profilo della tua schiena mentre ti allontani per andare da lei. Vorrei tenerti con me, essere io la ragazza dei tuoi sogni.
Senza titolodi Angri Beatrice Ha zoccoli pesanti chi mi cammina dentro la pioggia scandisce questo ritmo, lento e inesorabile il cuore rallenta nel vedere gli alberi piegati dal vento cammino da sola in questa notte di tempesta ma in realtà non lo sono...... un ticchettio di passi mi segue sempre..... ma non me ne ero mai resa conto. Ora lo sento, è innegabile... non sono sola! anche quando intorno a me c'è solo buio le persone che amo, mi seguono con il pensiero se solo io lo desideri rimbombano dentro di me pesanti i miei passi ma non è più un rumore angosciate, ma è diventata la melodia che da ritmo alla mia danza verso i miei sogni.
Monica Busetti Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro. E' uno spazio troppo angusto per due battiti di cuore. Il blu di una moto riversa in una macchia rossa con l'urlo di una madre che vi si specchia dentro. Il marrone fangoso di un fiume nemico che sporca le immagini dei miei ricordi. La pioggia scrosciante sul sagrato di una chiesa che applaude alla mia felicità danzando con coriandoli bianchi. E' il vagito di un bimbo prematuro da cedere ad un ventre artificiale spingendo una carrozzina vuota. Immagini, colori e suoni che impregnano la mia anima senza abbandonarla mai.
Ferita nell’animadi Daniele Ardigo Ha zoccoli pesanti e fa rumore, chi mi cammina dentro. Mi trafigge ogni giorno, sempre nuovo è il dolore, come se mi lacerasse la pelle e il fuoco da me sprigionasse. Mi brucia la notte, mi tortura in sogno e, di nuovo, duole nella mia carne, ad ogni primo albore. Ti ho tradita: esistono parole che impugnano spade e che potrebbero trapassare una persona armata.
Incontrando l’alba in una giornata autunnaledi G. Fontana Ha zoccoli pesanti E fa rumore Chi mi cammina dentro. Lascia impronte di pietra Incede grave, lento… Cosi’ che io senta Pieno, inesorabile Lo scorrere del tempo. Eppur mi appaga l’animo Che tanto ebbe tormento E in me, oggi ascolto muoversi, Lieve e contento, il vento.
Senza titolodi Lameri Antonio Ho zoccoli pesanti e fa rumore: chi mi cammina dentro è una parte ingombrante di me che si chiama passato. Pronto in ogni momento a ricordarmi ciò che ero, perché è solo ascoltando il rumore del passato che vivo meglio il presente.
Amoredi Luisa Zuccotti Amore, amore, amore, con sti tempi bui fa rima con orrore. Fame, guerre, gemiti e disperazione ci giungono da ogni nazione. Mi duole il cuore, il sol pensare, che in orrore, orrore, orrore si è tramutata la parola amore.
Orodi Marina Fusar Imperatore Stasera “ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro” ed è nascosto fra i mille e diversi passi che hanno dato un senso al mio modo di essere. Chi mi cammina dentro è l’emozione di un gesto, è l’eco di una voce. «A suo marito – mi dice una signora in camice bianco – questo lo faccia lei ». E io, impaurita, passo la mano come una carezza intorno a quella lunga cicatrice, in mezzo a un intreccio di fili, con un farmaco che puzza, ma che farà bene al suo cuore. Un gesto che lega un bisogno di affetto e un desiderio di protezione. E tanto lega da diventare indimenticabile. Quella signora ci osserva, e prima di uscire dalla camera: «Momenti d’oro» ci dice. Noi lo sentiamo che quello è oro vero. Ed è forse anche per il valore di questo, come di altri momenti importanti, che abbiamo la fortuna di saper riconoscere e scegliere ciò che è prezioso e indistruttibile, quando c’è bisogno di forza, di sicurezza e di amicizia.
Grande vuoto di Mario Fraschini Luci piatte, grandi spazi. L’ambiente è intriso di personaggi che hanno lasciato qui il loro profumo interpreti di vicende a volte non capite. Qua e là scorgo i resti di scenografie: una seggiola, un drappo rosso, alcuni ceri,ombre inquietanti di rami secchi. Volto le spalle e scorgo poltrone nell’ombra e mi sento osservato da tanti occhi. Cammino su e giù in questo vuoto, guardo in alto e scorgo solo riflettori spenti… All’improvviso si accendono le luci, il palcoscenico si anima e comincia a vivere una nuova storia, un'altra commedia: quella della mia vita.
Senza titolodi Mario Garassino Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi ci cammina dentro, chi non mi interessa conoscere e del quale non so che farmene. Io, che vivo indipendente, che non accetto cosa rappresenta, che non credo nella sua esistenza. Lui, che ha creato un mondo di favole, che lo ha dato a mala gestione, a prepotenti e presuntuosi senza amore e senza scrupoli. Lui, che dell’amore ha fatto la sua unica vera proposta. E’ lui che mi cammina dentro. Come fare per potersene liberare? Contrastandolo continuamente, ricercando la verità che c’è in me, dando ad essa la dignità che merita, senza paura del raffronto costante. Verità mia contro quella rivelata. Viver umano senza ricerca del divino.
Senza treguadi Paola Ranalletti Lo sguardo esplora, la mente riflette La domanda emerge da sola, sempre. Stanchezza e tregua inesistente Poi lenta l’immagine si compone, la risposta appare chiara ed il cuore, per un istante, può fermarsi a contemplare attimi di incantato riposo prima che lo sguardo oltre la siepe Torni ad interrogarmi. Quanto galoppa questa mia insaziabile curiosità!
Senza titolodi Raffaella Lusvardi Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro … Mi fa domande senza confini, a cui, talvolta, so opporre solo i miei limiti, mi fa domande antiche, a cui la risposta è il capo di un gomitolo azzurro, nascosto nel cassetto della mia infanzia, che vorrei tenesse tra le sue dita e srotolasse piano piano negli anni, mi fa domande e domande a cui, talvolta, sento che non è importante rispondere, ma di più ascoltare, volgere la mente e il viso verso quel viso, accorgersi di come i suoi occhi sono ormai capaci di incontrare i miei, fissarlo, e così amarlo. “Guardami”. E nella muta domanda di mio figlio, e nello sguardo concesso, c’è ogni risposta senza confini.
Riparodi Rapuzzi Paola Ci vuole, talvolta, un momento di silenzio dietro una tendina leggera con merletto, in trasparenza un geranio sul terrazzo, mentre fuori… qualsiasi cosa capita.
Nonnadi Maria Luisa Rapuzzi La sera arriva sempre inesorabile e il vento della notte mi porta lontano, scompiglia i ricordi e confonde le idee. Ero seduta sul divano di cucina con i lacrimoni che mi scendevano, e tu eri seduta all'atro capo e allungavi una mano per una carezza di conforto, ma io non la volevo e così respingevo la parte più dolce della mia infanzia. Era facile allontanarti, ora che eri più debole, ora che il tuo corpo già tanto esile si stava esaurendo. Poi arrivò la sera della tua vita, fuori il freddo avvolgeva ogni cosa, ma in casa no, le tue preghiere sommesse mi scaldavano il cuore, poi ore di silenzio, e la notte un vento improvviso ha portato la tua anima altrove. Un vento che durò tutta la notte. Tu non c'eri più quando tornavo a casa da scuola. Il tuo posto sul divano, vuoto. Io ti avevo respinta e ora cercavo invano quella carezza.... Ma per fortuna la mattina, dopo il vento, il cielo è più limpido, tutto è più chiaro, si possono vedere le montagne, possono ricomporsi i ricordi. Ero piccola e correvo sotto la tua protezione cullata dalla filastrocca che mi cantavi. Mi affido ancora a te, e a volte una brezza leggera mi riporta la tua carezza.
Rigeneradi Rapuzzi Paola Ci vuole, ogni giorno, un momento di silenzio: intenso, dove tutto quello che fuori capita converge, operoso, ordinatore, calmo, accogliente, carico e di dolore e pena, e di speranza e vigore, per ricominciare, di nuovo, fuori.
Camminodi Dino Cremascoli • Cammino • Ha zoccoli pesanti • e fa rumore • chi mi cammina dentro… • …trapestio e clangore • Sceglie le facce • della medaglia • corregge e fa sbagliare • …trapestio e clangore • Crea paure • e fa coraggio • Mi vende le lacrime • poi le asciuga • Dopo innumerevoli • tragitti danteschi • traghetta nel mio girone dei sogni • lasciando gli zoccoli • a Caronte…
Rumoredi Dino Cremascoli • Rumore • Ha zoccoli pesanti • e fa rumore • chi mi cammina dentro… • …fuori non si sente – • Neanche chi ti bacia • lo sente, • però gli occhi lo dicono • e chi ti ama lo vede – • Solo lei può • trasformarlo in musica.
Senza titolodi Fabrizio Magnifico • Ha zoccoli pesanti e fa rumore • Chi mi cammina dentro. • Calpesta l’anima e interrompe il silenzi, • avvolge il dolore, l’odio. • Silenzio che fa rumore e non mi da pace, • mi toglie il respiro, la vita. • Che cosa ne sai tu, • del silenzio. • La barriera di mille battaglie dell’anima, • muro che non cede al mio assalto, • soldato partito perdente. • Io voglio essere. • Il fuoco che mi brucia l’anima • mi costringe a vivere. • Fiamma che geme e stenta • al gelo della tua voce, • ghiaccio nel tuo sguardo. • Stringo gli occhi, guardo il vento. • Giustificare. • Nascondere le lacrime. • Ma che ne sai tu, • Del silenzio