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Art. 7 decreto Legge 11/09 convertito in Legge n. 38 04/2009. Clausola di riserva (“salvo che il fatto costituisca più grave reato”). Condotte reiterate. Minaccia o molestia. art. 612 bis c.p. reato di atti persecutori. Perdurante grave stato d’ansia o paura.
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Clausola di riserva (“salvo che il fatto costituisca più grave reato”) Condotte reiterate Minaccia o molestia art. 612 bis c.p. reato di atti persecutori Perdurante grave stato d’ansia o paura Fondato timore per l’incolumità propria o di un congiunto o di persona cara Modifica delle abitudini di vita
arresto in flagranza consentito reclusione da 6 mesi a 4 anni (reato semplice senza aggravanti) custodia cautelare in carcere consentita
Predisporre una tutela per le vittime di condotte ossessive e persecutorie che, prese singolarmente spesso già integrano fattispecie di reato, per le quali non è previsto un adeguato meccanismo sanzionatorio nella fase acuta ratio della Legge:
focus non sui singoli reati ma sulla lesività complessiva di una condotta reiterata che incide sulla vita di relazione delle persone offese
fatto commesso dal coniuge Pena aumentata (fino a 1/3) fatto commesso da persona legata da vincoli affettiva alla parte offesa
fatto commesso ai danni di minore fatto commesso ai danni di disabile Pena aumentata (fino alla metà) fatto commesso ai danni di donne in gravidanza fatto commesso con armi o da persona travisata
delitto perseguibile a Querela bene tutelato:la libertà morale del soggetto passivo Termine6 mesi Querela revocabile
Danno di minore Danno di disabile Si procede d’UFFICIO Fatto commesso con altro delitto procedibile d’ufficio Reiterazione del reato da parte di soggetto ammonito
Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) Clausola di riserva (sussidiarietà) (salvo che il fatto non costituisca più grave reato) Prevalgono quando la condotta vessatoria è iniziata durante la convivenza ed è proseguita dopo l’allontanamento
Minaccia Molestia serialità Il requisito della serialità consente di fronteggiare delitti di natura persecutoria Reato abituale improprio (più condotte che singolarmente integrano altre figure di reato) il bene giuridico tutelato viene leso non dalla gravità dei singoli episodi ma dalla ripetitività delle condotte Recente sentenza cassazione: sufficienti anche solo 2 episodi
MINACCIA il danno minacciato può riferirsi al bene della vita, all’incolumità fisica al patrimonio, all’onore ecc. La minaccia può anche essere pronunciata in assenza della vittima, che può conoscerla per il tramite di altri. Conta che il contesto sia tale per cui la gente ha voluto produrre l’effetto intimidatorio
MOLESTIA Ripetute e gravi interferenze nella vita privata Petulanza, agire ripetitivo indesiderato e sgradito Atteggiamento di arrogante invadenza ed intromissione continua ed inopportuna nell’altrui sfera di libertà
Evento in forma alternativa o cumulativa perdurante e grave stato di ansia o di paura fondato timore per l’incolumità propria o di un congiunto o di persona affettivamente legata alterazioni delle abitudini di vita Stati di stress conclamati e obiettivamente interpretabili Reale offensività; no percezioni paranoiche o debolezze emotive o strumentalizzazioni
TENTATIVO DOTTRINA DIVISA Secondo la dottrina maggioritaria il tentativo non è configurabile
ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO: DOLO GENERICO COSCIENZA E VOLONTA’ DEL FATTO TIPICO Indifferente il fine che muove l’autore
SECONDO PARTE MINORITARIA DELLA DOTTRINA PER CONFIGURARE IL REATO E’ NECESSARIO IL DOLO SPECIFICO COSCIENZA E VOLONTA’ DI PROVOCARE: Paura o ansia Timore per l’incolumità Modifica abitudini di vita
282 ter c.p.p. introdotto dall’art. 9 del D.L. 11/09 MISURA CAUTELARE DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA Anche i luoghi frequentati dai congiunti, conviventi o persone legate affettivamente alla parte offesa Il Giudice può vietare allo stalker di comunicare con qualsiasi mezzo con le persone sopra indicate
AMMONIMENTO Art. 8 D.L. 11/2009 ATTO TIPICO DEL QUESTORE DI RILIEVO AMMINISTRATIVO CON CONSEGUENZE SUL PROCEDIMENTO PENALE La pena è aumentata fino a un terzo se il fatto è commesso da soggetto già ammonito Si procede d’ufficio se il fatto è commesso da soggetto già ammonito. Nell’ammonimento il soggetto va informato delle due conseguenze sopra indicate