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Parma, 1 marzo 2012 Maria Silvia Olivieri Servizio Centrale SPRAR. SPRAR.
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Parma, 1 marzo 2012 Maria Silvia Olivieri Servizio Centrale SPRAR
SPRAR Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è la rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono alle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo Gli enti locali, per l’attuazione dei loro interventi, si avvalgono della collaborazione delle realtà del terzo settore Il coordinamento dello SPRAR è affidato a una struttura tecnica, il Servizio centrale
SPRARoggi128 enti localiOltre 200 “enti gestori”151 progetti di accoglienza3.000 posti di accoglienza95% copertura regionale
SPRAR Il riferimento normativo: Art. 32, Legge n. 189/2002 Che introduce gli art. 1-sexies e 1-septies dopo (il sopravvissuto) art. 1 della Legge n. 39/1990
Chi accoglie lo SPRAR? Richiedenti protezione internazionale (richiedenti asilo) (def. ex art. 1 Convenzione Ginevra; Decreto legislativo n. 251/2007) Titolari di protezione internazionale (rifugiati e “sussidiari”) (def. ex art. 1 Convenzione Ginevra; Decreto legislativo n. 251/2007) Titolari di protezione umanitaria (def. ex artt. 5 comma 6 e 19 T.U Immigrazione; art. 32 Decreto legislativo n. 25/2008)
Obiettivo dell’accoglienza SPRAR Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale di inserimento socio-economico in vista della (ri)conquista della propria autonomia
Accoglienza integrata La rete dello SPRAR realizza interventi di accoglienza integrata accoglienza materiale (vitto, alloggio) servizi alla persona (assistenza socio-sanitaria, inserimento scolastico, apprendimento della lingua italiana, orientamento al territorio e ai suoi servizi, …) orientamento legale percorsi individuai di inserimento socio-economico
Lo SPRAR e l’Europa, elementi di originalità Identificati ruoli, responsabilità e competenze, a livello centrale come a livello territoriale (governance multilivello) Enti locali con ruolo centrale e attivo nei progetti di accoglienza Prossimità dei servizi e degli interventi rivolti ai beneficiari Collaborazioni strutturate con le realtà del terzo settore Reti territoriali e rapporti interistituzionali Posti di accoglienza diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale Progetti territoriali SPRAR strumentali per la costruzione e il rafforzamento della cultura dell’accoglienza
2010L’anno con il minore numero di arrivi via mare • 4.406 migranti arrivati via mare • 12.121 domande di asilo esaminate dalle CT • 6.855 persone accolte nello SPRAR • 2.500 persone segnalate allo SPRAR, ma senza una soluzione di accoglienza
I numeri dell’accoglienza SPRAR 2010 6.855 persone accolte: 76% sesso maschile e 24% sesso femminile 73% età tra i 18 e i 35 anni 75% singoli e 25% in famiglia Principalmente da Somalia, Eritrea, Afghanistan, Nigeria, Iraq 180 bambini e bambine nati in Italia 253 minori non accompagnati, di età sempre più giovane
I numeri dell’accoglienza SPRAR 2010 Obiettivo dello SPRAR è favorire un’uscita dall’accoglienza dopo l’avvio di un percorso di inserimento socio-economico e di autonomia: nel 2010 le uscite per “integrazione” o per decisione del beneficiario di lasciare l’accoglienza sono state pari al 63%
2011L’anno della c.d. “emergenza Nord Africa” • Nel 2011 accolte nello SPRAR 6.512 persone • 1.500 posti straordinari messi a disposizione della Protezione Civile • Collaborazione con le misure di accoglienza della Protezione Civile • GMA, scambio di strumenti e competenze
Prospettive di sviluppo per le linee guida dell’accoglienza Lo SPRAR non solo rilancia le proprie Linee guida come modello di accoglienza – in grado di superare gli interventi a bassa soglia – ma intende raffinarle ulteriormente per garantire una presa in carico sempre più qualificata