1 / 45

D.Lgs. 81/2008

D.Lgs. 81/2008. Dr. Nicola Briga – Medico del Lavoro Dirigente Medico SPSAL – ASL Pescara NAPOLI, 9 febbraio 2009. LA PREVENZIONE. Il Datore di lavoro deve effettuare la VALUTAZIONE DEI RISCHI presenti nella propria attività lavorativa. Si devono valutare TUTTI I RISCHI ,

Download Presentation

D.Lgs. 81/2008

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. D.Lgs. 81/2008 Dr. Nicola Briga – Medico del Lavoro Dirigente Medico SPSAL – ASL Pescara NAPOLI, 9 febbraio 2009

  2. LA PREVENZIONE

  3. Il Datore di lavoro deve effettuare la VALUTAZIONE DEI RISCHI presenti nella propria attività lavorativa

  4. Si devono valutare TUTTI I RISCHI, nessuno escluso Quindi : rischi fisici, rischi chimici, rischi biologici, rischi di infortunio, rischi legati alle modalità di lavoro (MMC, movimenti ripetitivi…) e all’organizzazione del lavoro (turni, posture, stress …) detti anche RISCHI PSICO-SOCIALI

  5. COSA SI DEVE VALUTARE? Le 4 categorie potenzialmente rischiose : • ambiente e attrezzature di lavoro 2) progettazione dei compiti

  6. COSA SI DEVE VALUTARE? 3) Carico di lavoro e ritmo di lavoro (eccesso o difetto, impossibilità di controllo, mancanza di tempo) 4) Orario di lavoro (turni, notturno, protratto, non prevedibile)

  7. QUANDO VALUTARE ? • Valutazione di base Va fatta all’inizio di ogni attività lavorativa (quindi deve essere già stata effettuata in tutte le situazioni lavorative in essere) • Aggiornamento della valutazione • A) ogni volta che si verifica un cambiamento nel lavoro che incida sul rischio • B) ogni volta che il progresso delle conoscenze scientifiche , delle normative o delle tecnologie impongano un adeguamento dei livelli preventivi • C) a seguito di infortuni significativi o quado i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità

  8. INDIVIDUATI I RISCHI… METTERE IN ATTO TUTTI GLI INTERVENTI POSSIBILI AL FINE DI ELIMINARE (RIDURRE IL PIU’ POSSIBILE) TALI RISCHI

  9. PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI ALLA VALUTAZIONE 1) Interventi tecnici su macchine, attrezzature, impianti, locali. 2) Interventi organizzativi sulle modalità di lavoro (incluse procedure di sicurezza). 3) Interventi di controllo e monitoraggio sui comportamenti e sul mantenimento dei livelli di sicurezza. 4) Uso dei DPI adeguati. 5) Informazione, formazione e addestramento di lavoratori. 6) Sorveglianza sanitaria.

  10. SE NON SI RIESCE AD ELIMINARE I RISCHI COMPLETAMENTE… USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE: • COLLETTIVI • INDIVIDUALI

  11. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA: ATTI A TUTELARE CONTEMPORANEAMENTE TUTTI I LAVORATORI

  12. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: ATTI A TUTELARE IL SINGOLO LAVORATORE

  13. La mancata valutazione dei rischi occupa il primo posto nell’elenco delle violazioni alla normativa di legge che comportano la sanzione più pesante e temuta, cioè la sospensione dell’attività imprenditoriale

  14. LA VALUTAZIONE SI EFFETTUA CON: • INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DI RISCHIO •     VALUTAZIONE E QUANTIFICAZIONE DELLE • CAUSE DI RISCHIO • STUDIO E ADOZIONE DI MISURE IDONEE PER RIDURRE O ELIMINARE I RISCHI

  15. DEFINIZIONE DI RISCHIO Probabilità – possibilitàche si produca una alterazione dello stato di salute, in seguito all’esposizionead un determinato agente nocivo.

  16. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI • RISCHI PER LA SICUREZZA (infortuni) • RISCHI PER LA SALUTE (malattie professionali )

  17. ELEMENTI CARATTERIZZANTI UN INFORTUNIO SUL LAVORO: 1. OCCASIONE DI LAVORO 2. DANNO PSICO-FISICO (TEMPORANEO O PERMANENTE) 3. CAUSA VIOLENTA

  18. ELEMENTI CARATTERIZZANTI • UNA MALATTIA PROFESSIONALE: • OCCASIONE DI LAVORO • DANNO PSICO-FISICO PERMANENTE • CAUSA PROLUNGATA NEL TEMPO

  19. CAUSE DETERMINANTI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI • mancanza di formazione ed informazione • sottovalutazione del rischio da parte del lavoratore • condizioni stressanti per il lavoratore

  20. CAUSE DETERMINANTI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI • mancanza o erroneo uso di dispositivi di protezione • impiego di attrezzi inadeguati o non appropriati al lavoro • ciclo di lavoro irrazionale o condizioni ambientali non idonee

  21. RISCHI PER LA SICUREZZA • AREE DI TRANSITO – SPAZI DI LAVORO – SCALE • MACCHINE – ATTREZZI MANUALI • MANIPOLAZIONE – MOVIMENTAZIONE ED IMMAGAZZINAMENTO DI OGGETTI • IMPIANTI ELETTRICI

  22. RISCHI PER LA SICUREZZA • APPARECCHI A PRESSIONE • RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS • APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO • MEZZI DI TRASPORTO • PRESENZA DI ESPLOSIVI ED INFIAMMABILI • SOSTANZE CHIMICHE

  23. RISCHI PER LA SALUTE PRESENTI IN AMBITO LAVORATIVO • AGENTI FISICI • AGENTI CHIMICI • AGENTI BIOLOGICI • ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

  24. FATTORI DI RISCHIO DI TIPO FISICO • RUMORE • VIBRAZIONI • CONDIZIONI CLIMATICHE E MICROCLIMA • VIDEOTERMINALI • ILLUMINAZIONE • LASER • RADIAZIONI IONIZZANTI • RADIAZIONI NON IONIZZANTI

  25. RUMORE • FATICA UDITIVA • SORDITA’ • EFFETTI EXTRAUDITIVI

  26. VIBRAZIONI • OSTEOARTROPATIE • ANGIONEUROSI • SORDITA’

  27. FATTORI CLIMATICI E AGENTI ATMOSFERICI

  28. MICRO e MACROCLIMA • Disagio • Collasso cardiocircolatorio • Colpo di sole e colpo di calore • Congelamento e assideramento

  29. VIDEOTERMINALI

  30. UOMO - VIDEOTERMINALE POSTO DI LAVORO AL V.D.T. INSIEME CHE COMPRENDE LE ATTREZZATURE VDT, SEDIA, PIANO DI LAVORO, AMBIENTE DI LAVORO CIRCOSTANTE

  31. SCHERMO Buona definizione Grandezza sufficiente Distanza media visiva 60-80 cm. Immagine stabile Orientabile ed inclinabile No riflessi e riverberi • TASTIERA Inclinabile 10-15 gradi Superficie opaca Spazio sufficiente Simboli leggibili e a contrasto

  32. PIANO DI LAVORO Superficie poco riflettente Dimensioni sufficienti Supporto per documenti stabile e regolabile • SEDILE DI LAVORO Stabile Altezza regolabile (distanza ginocchio-pavimento) Schienale regolabile Basamento a 5 razze Poggiapiedi

  33. RISCHIO VDT • RISCHI PER LA VISTA • PROBLEMI LEGATI A POSTURA ED AFFATICAMENTO FISICO-MENTALE • CONDIZIONI ERGONOMICHE E DI IGIENE AMBIENTALE

  34. 2. FATTORI DI RISCHIO DI TIPO CHIMICO • SOLIDI POLVERI FIBRE • LIQUIDI • AERODISPERSI FUMI GAS VAPORI

  35. FATTORI CHIMICI • VIE DI PENETRAZIONE: • INALAZIONE  • CONTATTO CUTANEO • INGESTIONE

  36. APPARATO RESPIRATORIO • BRONCOPNEUMOPATIE • TUMORI POLMONARI • PATOLOGIE D’ORGANO “BERSAGLIO” • ALTRI TUMORI    

  37. ALLERGENI RESPIRATORI • ASMA BRONCHIALE • ALVEOLITE ALLERGICA

  38. ALLERGENI CUTANEI DERMATITI DA CONTATTO IRRITATIVE ALLERGICHE (DIC) (DAC)

  39. 3. FATTORI DI RISCHIO BIOLOGICO • VIRUS • BATTERI • MICOFITI ZOONOSI

  40. 4. FATTORI LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO • MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI • FATICA FISICA E MENTALE • MONOTOMIA • RITMI • RIPETITIVITA’ • TURNAZIONI

  41. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI • Attività che comportano la M.M.C. con i rischi, tra l’altro, di lesioni dorso-lombari. • Operazioni di trasporto o di sostegno di un carico comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare. • Lesioni dorso-lombari a carico delle strutture osteo-tendinee e nervo-vascolari.

  42. MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI • PATOLOGIE DEL RACHIDE VERTEBRALE

More Related