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L’istruzione professionale dopo un percorso di 5 anni porterà l’allievo ad ottenere un diploma di istruzione secondaria superiore. Scompare il 3+2. Una strada fino al lavoro o all’università. Per tutti gli allievi fondamentale:
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L’istruzione professionale dopo un percorso di 5 anni porterà l’allievo ad ottenere un diploma di istruzione secondaria superiore. Scompare il 3+2
Una strada fino al lavoro o all’università Per tutti gli allievi fondamentale: • Una base comune di competenze culturali e professionali, previste dal profilo generale dell’indirizzo, integrate da competenze specifiche previste dai processi produttivi e dalle filiere di riferimento, nonché solide basi culturali;
Il nuovo assetto orario • 1.056 ore di lezione l’anno, articolate in 32 ore a settimana; • un’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi; • Un’area di indirizzo articolata in OPZIONI, che rispettino le effettive esigenze del lavoro e del territorio;
Ampi spazi di flessibilità: 25% nel primo biennio 35% nel secondo biennio 40% il quinto anno; • un raccordo più stretto con il mondo produttivo attraverso l’alternanza scuola - lavoro
Nuovi modelli organizzativi: Dipartimenti, Comitato tecnico scientifico, Ufficio tecnico.
Le nuove figure di arrivo • Questa semplificazione risponde alle esigenze del mercato del lavoro che non richiede FIGURE DI DETTAGLIO, ma sinergiche alle richieste di mercato. • Processo formativo in due tappe: • Acquisire una cultura professionale, cioè osservando direttamente la realtà di cogliere operativamente i processi culturali del lavoro;
2) Acquisire la specializzazione, cioè l’abilità tecnica per agire in quel determinato ambito, con le abilità e tecnologie richieste.
Quindi Competenze non tanto micro-settoriali, diviso in tante figure, ma ad ampio spettro che siano allo stesso tempo operative e culturali.
LA NOVITA’ • Istituzione dei Comitati di Indirizzo con la partecipazione anche delle imprese o di uomini di impresa, che operando su quella flessibilità oraria dà la possibilità di creare Opzioni Mirate.
Perché il nuovo professionale • L’impresa non può pretendere dalla scuola il Prodotto (allievo) Finito per sé, ma che possa formare una persona con una solida PREPARAZIONE che la orienti, con solide basi culturali e tecnico-pratiche, quindi nell’impresa con l’alternanza si completerà la formazione dando luogo a delle COMPETENZE SPECIFICHE.
Altre novità • Ripristinato l’istituto dell’Apprendistato: 1) diritto-dovere= completare gli studi a 18 anni; 2) professionalizzante che consente di conseguire una qualifica per il lavoro che si verrà chiamati a svolgere; 3) alta formazione = possibilità, dopo il diploma in quinta, di percorsi universitari.
NON CONFONDIAMO TECNICI E PROFESSIONALI • L’ISTRUZIONE PROFESSIONALE per sua caratteristica formativa: • creerà allievi dotati di un’ampia cultura e di capacità di applicazione, delle competenze tecnico-pratiche acquisite, all’interno del mondo del lavoro. • Un diploma che consente di accedere direttamente nel mondo del lavoro. • Oppure nelle Università.
Ancora per non confondere tecnici e professionali I NUOVO INDIRIZZI PROFESSIONALI: Non è più possibile normare per legge i programmi che i singoli istituti nel loro specifico indirizzo realizzeranno, ma per ogni materia, anche quelle di area comune, ogni istituto potrà articolare programmazioni più mirate alla settorialità che gli è specifica, grazie al 20% di autonomia e alle quote di flessibilità.
I NUOVO INDIRIZZI • 2 MACROSETTORI. 1° macrosettore: • Istituti professionali per il settore dei servizi, comprendenti: • Servizi per agricoltura e sviluppo rurale; • Servizi socio – sanitari; • Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; • Servizi commerciali (per l’azienda e per il turismo).
2° macrosettore • B. Istituti professionali per il settore industria e artigianato: • Produzioni artigianali e industriali; • Servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica.