170 likes | 366 Views
LICEO STATALE “ Vito Capialbi ” di Vibo Valentia A. S. 2010/2011. DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Giovanni Policaro Referenti: prof.sse Daniela Rotino e Daniela Cesareo Tecnico grafico: Emanuele Di Iorgi. Classe IV AL Indirizzo Linguistico. Alle origini del male.
E N D
LICEO STATALE “ Vito Capialbi” di Vibo ValentiaA. S. 2010/2011 DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Giovanni Policaro Referenti: prof.sse Daniela Rotino e Daniela Cesareo Tecnico grafico: Emanuele Di Iorgi Classe IV AL Indirizzo Linguistico Alle origini del male “ENDLÖSUNG:soluzione finale”
STORIA DEL RAZZISMO Razza significò dapprima semplicemente un lignaggio familiare. Solo con la fine del ‘600 il suo territorio semantico si ampliò fino a coprire l’umanità intera, intesa come suddivisibile in categorie fisiche. Nel ‘700 e ‘800 si affermò la catalogazione delle razze inferiori. Le teorie scientifiche della razza furono elaborate negli anni del colonialismo per rappresentare l’inferiorità dei diversi popoli della terra. Le teorie del secolo scorso non ebbero immediati risvolti pratici ,ma continuarono a circolare e formarono un’opinione pubblica: cioè contribuirono a creare la nostra identità di bianco superiore. Le parole “razzismo” e “razzista” furono coniate in epoca recente, negli anni trenta di questo secolo, per indicare la specificità di quel regime nazista che emanò leggi in difesa della razza ariana e praticò la sistematica eliminazione degli ebrei. Nella sua concezione originale, la parola “razzismo” fa dunque riferimento alla discriminazione di “puri e impuri” sul cui principio si erge la politica di uno Stato razzista. La parola antisemitismo si diffonde invece alla fine del ‘700 in riferimento agli studi sulle lingue semitiche: un secolo dopo, scomparsa la connotazione linguistica, se ne parlò in termini di razza. Prima si parlò di antigiudaismo (di matrice cristiana) che mirava alla conversione degli ebrei nel tentativo di salvare loro l’anima. Poi per antisemitismo si intese che l’ebreo andava combattuto ed eliminato. Le teorie razziste furono diffuse, in Francia e Germania, dal diplomatico Joseph Arthur de Gobineau e dal filosofo tedesco Karl Duhring . Il termine “semita” indica l’appartenenza al popolo ebreo e deriva da Sem uno dei figli di Noé Il razzismo degli scrittori latini Orazio satira IX vv.65 Tacito Historiae V liber cap.4/5 Joseph Arthur de Gobineau, autore del “Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane”
Verso il nuovo razzismo Dopo il 1918 sorsero i regimi totalitari in Europa “come risposta non occasionale ad una precisa richiesta di ordine politico e sociale presente diffusamente nel vecchio continente “(Gadi Luzzatto Voghera, storico). Sorse contemporaneamente l’antisemitismo nei confronti di un popolo non europeo e che invece si stava imponendo nella vita sociale, politica, intellettuale ed economica dei vari paesi: Mendelssohn, Heine, Disraeli, Marx, Freud, Einstein rappresentavano la rinascita culturale della comunità ebraica che voleva riscoprire, anche fuori della dimensione religiosa, la propria tradizione, la propria storia, la propria lingua
I PROTOCOLLI DI SION Uscirono per la prima volta nel 1905 in Russia, creati dalla polizia segreta zarista “Okrana”. Sono sotto forma di verbale di 24 sedute di un fantomatico congresso tenuto dai notabili ebrei per conquistare il dominio del mondo. LE ORIGINI DEL MALE Durante la sua detenzione in carcere per aver organizzato il putsch di Monaco nel 1923 Hitler dettò la sua autobiografia ”MeinKampf”( La mia lotta), naturale conseguenza del clima antisemita che ormai si respirava in tutta Europa e diffusa anche attraverso “I protocolli di Sion”. “L’attuale istigatore al globale annientamento della Germania è l’ebreo “. (Adolf Hitler) Alfred Dreyfus L’organizzatore: Adolf Hitler
Il razzismo in Italia La propaganda: nel 1937, i direttori di sei giornali satirici sono convocati al Ministero per la Stampa e la Propaganda per ricevere istruzioni per combattere ”l’ibridismo di razza”. Facendo apparire come inferiori fisicamente e moralmente le razze di colore, bisognava far divertire, per promuovere un’ mmagine negativa degli ebrei (o degli africani). Anche i fumetti rappresentano l’ebreo "ingannatore e furbo ", il nero, privo di intelletto, ma forte. Nel 1940 viene presentato alla Biennale di Venezia il film “Suss ,l’ebreo” con la regia di Veit Harlan; nel 1941 viene doppiato e distribuito in tutta Italia … la propaganda antiebraica Alessandro Pavolini Ministro della Cultura Popolare “Suss ,l’ebreo” Il Ministero della Cultura Popolare ( MinCulPop) venne istituito dal regime fascista il 22 maggio 1937. Aveva l'incarico di controllare ogni pubblicazione, sequestrando tutti quei documenti ritenuti pericolosi o contrari al regime e diffondendo i cosiddetti ordini di stampa (o veline) con i quali s'impartivano precise disposizioni circa il contenuto degli articoli, l'importanza dei titoli e la loro grandezza.
Le Veline Le Veline erano il mezzo di controllo del fascismo sulla stampa. Consistevano appunto in fogli di carta velina con tutte le disposizioni obbligatorie da seguire. Stralcio della velina originale (archivio privato) riguardante il discorso di Mussolini ai federali alla fine del 1938 dove si affronta il problema razziale
“… più ancora dei tratti somatici, più ancora delle strutture morfologiche, la razza italiana ha una sua assoluta individualità psichica e spirituale: quella che l’ambiente le ha offerto, quella che la natura, così varia, così profonda, così stupenda, le ha impresso, dandole così il dono della serenità, della giocondità, della laboriosità, dandole quella cerebralità spirituale che è il culto del bello, della scienza, della filosofia, il culto della forma e il culto del pensiero, il culto soprattutto della sua unicità, della sua grandezza e del suo destino, che fanno perciò del popolo italiano un’unità razziale compatta, omogenea e completa “ (Edoardo Zavattari, da "Ambiente naturale e caratteri biopsichici della razza italiana“) Manifesto per la difesa della purezza della razza La ricerca scientifica in Italia legata al razzismo Verso le leggi razziali “La decisa presa di posizione degli studiosi fascisti a riguardo dei problemi di razza è stata salutata, non vi è dubbio, con sincero entusiasmo da tutti gli italiani. Era tempo, difatti, che anche da noi si prendessero a scrutare con superiori propositi le qualità insite per motivi biologici nella nostra gente e si promovesse un movimento per convincere la generalità dei cittadini degli eccelsi motivi per cui è doveroso tramandare codeste qualità inalterate o se possibile migliorate (…) “ Razzismo, Lidio Cipriani
Limitazioni alla proprietà e all’attività commerciale e industriale • L’articolo 10 del Regio Decreto-Legge 1728 affermava: • “I cittadini italiani di razza ebraica non possono: • prestare servizio militare in pace ed in guerra; • esercitare l’ufficio di tutore o curatore di minori o incapaci non appartenenti alla razza ebraica; • essere proprietari o gestori, a qualsiasi titolo, di aziende dichiarate interessanti la difesa della Nazione, ai • sensi e con le norme (…), e di aziende di qualunque natura che impieghino cento o più persone, né • avere di dette aziende la direzione né assumervi, comunque, l’ufficio di amministratore o di sindaco ; • essere proprietari di terreni che, in complesso, abbiano un estimo di valore superiore alle cinquemila • lire; • essere proprietari di fabbricati urbani che, in complesso , abbiano un imponibile superiore a lire • ventimila”. (…) Il Regio Decreto-Legge n. 126, ad integrazione dell’art.10, conteneva le norme di attuazione e di regolamentazione dei limiti di proprietà immobiliare e di attività industriale e commerciale per i cittadini di razza ebraica.
PROVVEDIMENTI PER LA DIFESA DELLA RAZZA NELLA SCUOLA Articolo 1. All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorso anteriormente al presente decreto; né potranno essere ammesse all'assistentato universitario, nè al conseguimento dell'abilitazione alla libera docenza. Articolo 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica. Articolo 6. Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica “Al tempo delle Leggi razziali frequentavo la seconda ginnasio, che corrisponde alla seconda media attuale, e così, all’improvviso, non ho più potuto studiare. Non l’ ho saputo direttamente perché è successo in piena estate. Hanno detto che non potevamo più frequentare la scuola e io non sono più andata”. Miranda Cavaglion
La propaganda a scuola “Il I e il II libro del Fascista” sono dei volumi interamente dedicati all’ideologia e alla legislazione razzista, rivolti agli studenti. Nel capitolo XI del II volume, sotto forma d'intervista si definisce il significato di razza: D(domanda): ”A quale razza appartieni? -R( risposta) Appartengo alla razza ariana. D. Perché dici di appartenere alla razza ariana? - R. Perché la razza italiana é ariana. D. Qual é la missione della razza ariana?- R. La razza ariana ha la missione di civilizzare il mondo, e di farne incessantemente progredire la civiltà. D Perché il Regime Fascista ha preso i provvedimenti riguardanti gli ebrei? – R. I Provvedimenti sono stati presi per tutelare la purezza del sangue italiano e dello spirito italiano e per difendere lo stato contro le congiure dell’ebraismo internazionale. D. Qual é il primo dovere dell’Italiano che vive sui territori dell’Impero ?- R. Il primo dovere dell’Italiano che vive sui territori dell’Impero é quello di mantenere il prestigio di razza, mostrandone costantemente la superiorità agli indigeni “ Altro mezzo di propaganda fu la radio che celebrò la presunta superiorità della “razza italica”: nel febbraio del 1937 ci fu la prima trasmissione su argomento razzista – coloniale; nel 1938 si parlò di antisemitismo; nell’ottobre del 1941 l’EIAR mandò in onda cinque trasmissioni di propaganda antisemita partendo dal complotto ordito dagli ebrei ed esposto nei celebri “Protocolli dei savi di Sion”(documenti falsi ,costruiti negli ambienti reazionari della polizia segreta russa agli inizi del’900 e diffuso poi in Europa ). Divenne il libro più letto dopo la Bibbia!
Il 31 gennaio 1939 la Corte d’Appello di Addis Abeba condannava ad un anno di carcere un italiano reo di avere una relazione con una donna indigena;reo perché l’aveva amata e non “usata” per i suoi piaceri. Questo è uno degli esempi dell’atteggiamento italiano nei confronti degli etiopi,ritenuti inferiori. Razzismo coloniale
Razzismo coloniale Guerra d’Africa Lo sporco lavoro dei negri … Somalia, marzo 1936
Altri aspetti della propaganda: 1937: è fondato l’Istituto nazionale di cultura fascista “diretto da P.De Francisci, che ha come obiettivo la “costruzione “dell’uomo nuovo fascista 1938: esce “Il manifesto della razza ariana” Agosto 1938: catalogazione e definizione giuridica di ebreo(es.il discendente da due nonni ebrei poteva essere classificato ebreo o ariano se uno dei genitori non era ebreo 2/9/1938: espulsione degli ebrei dalle scuole e dalle università 17/9/1938: esclusione da tutte le attività lavorative 1940: escono ”I fondamenti della dottrina fascista della razza “ di G.Acerbo e la “Dichiarazione della razza italiana 1941: Julius Evola scrive ”Sintesi di dottrina razzista”; fonda la rivista “Vita italiana” , pubblica ”I Protocolli dei Savi di Sion” falso documento sul mito della cospirazione mondiale ebraica. Il programma di Evola si basava sull’insegnamento delle dottrine razziste nelle Università e su leggi più severe e criteri più rigorosi nei confronti degli ebrei, meticci e sanguemisti. 1941-43: sorgono i Centri per lo studio del problema ebraico collegati all’Ufficio per la Propaganda della Razza diretto da Luchini. I centri servirono per la raccolta dei dati sugli ebrei e contribuirono pertanto con i loro elenchi a rendere più facile la deportazione lo sterminio degli ebrei italiani. Dopo questa propaganda si passò alle vie di fatto: Marzo 1941: proibizione di ascoltare alla radio l’opera di G.Rossini 9/2/1942: data la difficoltà di espellere tutti gli ebrei, fu creata l’alternativa dei campi di lavoro o di internamento. 4/!/1944: confisca di tutte le proprietà e i mobili degli ebrei(persino gli spazzolini da denti)
“Dormivano tranquilli nei loro letti Lino Businco, Lidio Cipriani, Arturo Donaggio, Leone Franzi, Guido Landra, Nicola Pende, Marcello Ricci, Franco Savorgnan, Sabato Visco ed Edoardo Zavattari, quando il primo treno per Auschwitz partiva dalla stazione Tiburtina con il suo carico di uomini, donne, bambini da loro indicati come impuri di sangue e di pensiero, perciò da eliminare. Altri treni partirono nella notte, sempre di più, per i campi del non ritorno, e loro dormivano nei loro letti tranquilli. Continuarono a dormire nei loro letti mentre migliaia di innocenti venivano tirati fuori dai propri e deportati, non per una fatale perversità della storia ma per effetto dell’odio da loro predicato. Nessuno li dimentichi”. (Franco Cuomo. I dieci) …Solo 980 ebrei italiani, su 8.369 deportati, sono tornati dai campi di concentramento…
“Un destino che non dà tregua” CONCLUSIONE Vi sono numerosi tentativi oggi per dimostrare, arrampicandosi sugli specchi, che la Shoah, non é mai esistita. Molte sono le voci che affermano che i campi di concentramento nazisti non siano stati altro che campi di lavoro. Alcuni dicono :”Un genocidio vale l’altro, perché ricordare proprio quello ebraico?” Il diplomatico-scrittore Sergio Romano, ad esempio, nel suo libro “Lettera a un amico ebreo” ha di fatto svincolato chi teneva soffocato il suo antisemitismo. ”Finalmente é ora di piantarla con la geremiade dell’olocausto” afferma lo scrittore che aggiunge: ”Perché mai dovremmo considerare il genocidio come una minaccia incombente?” Inoltre rimprovera il fatto di averlo trasformato in “un genere storico permanente”. Per avallare l’assurdità di questa collocazione atemporale, vengono elencate stragi analoghe per dimensione o crudeltà come le vittime dello stalinismo, i conflitti interetnici della Bosnia o del Ruanda. Eppure, continua l’autore, mentre il ricordo di questi e altri massacri “impallidisce” o si appanna, l’olocausto continua ad agitare le coscienze. ”Non è più un episodio storico da studiare nelle particolari circostanze in cui quelle vicende ebbero luogo, ma é diventato un peccato del mondo contro gli ebrei, una colpa incancellabile di cui ogni cristiano dovrebbe chiedere perdono quotidianamente”.
Anche il presidente iraniano MahmudAhmadinejad afferma che l’olocausto è “una falsa leggenda”mentre lo storico britannico David Irving dagli anni ottanta continua a negare alcuni elementi fondamentali dell'Olocausto (come l'uso delle camere a gas per lo sterminio di massa) Eppure le prove ci sono, i testimoni(purtroppo ormai pochi) ci sono, ma anche questo é sintomo della nostra epoca: molti avvenimenti drammatici ed angoscianti possono apparire alle nuove generazioni come appannaggio di un passato a loro lontano. Oggi tutto si brucia rapidamente, non c’è tempo di riflettere e approfondire. Si corre. Ma è essenziale che quelle documentazioni restino nella memoria anche del nostro futuro, perché ci si possa misurare con esse; perché il nostro non sia un correre verso un’epoca che dimentica quanto si è sofferto in passato per arrivare al presente,anche con la tragedia della Shoah che é il punto di arrivo di un lunghissimo e feroce passato. Come non cogliere il valore permanente del ricordo e della memoria? Il verbo ricordare “ZAKHAR”, ricorre nella Bibbia ben 169 volte esso non si riferisce solo ad Israele, ma a tutti perché la memoria incombe su tutta l’umanità. La memoria deve divenire patrimonio di tutti.