60 likes | 280 Views
Comunicazione umana e comunicazione animale. Continuità e discontinuità. Continuità. Comunicazione come passaggio di informazioni sullo stato del mondo (es. ape bottinatrice; richiamo di allarme)
E N D
Comunicazione umana e comunicazione animale Continuità e discontinuità
Continuità • Comunicazione come passaggio di informazioni sullo stato del mondo (es. ape bottinatrice; richiamo di allarme) • Comunicazione come comprensione delle intenzioni di azione dell’altro (es. espressione emotiva; coordinazione per scopo comune) • Nel caso dell’allarme: “altruismo” di chi lanciando il richiamo attira il predatore? NO!
Perché il segnale di allarme animale NON è altruistico • Il segnale è inflessibile (espressione emotiva innata) • Il segnale può provenire anche da un non co-specifico • Chi fugge ha appreso per condizionamento un sistema di segnalazione • Chi segnala esprime in modo fisso la sua emozione (paura del predatore) • MA: inganno!
Discontinuità • L’allarme tra umani • Può essere inflessibile, in modo del tutto analogo alla comunicazione animale (es. urla panico di fronte al fuoco) • Ma anche flessibile, creando un qualsiasi segnale codificato anche per l’altro • Referenza a un terreno comune “Io so che tu sai che io so”, cioè a un Noi (Grice, 1975) • Presuppone dunque una intenzionalità comunicativa condivisa
L’ipotesi di Tomasello • L’animale sociale può cooperare • Può anche fingere di cooperare • Ma non può progettare una comunicazione agita solo a favore dell’altro, né può comprenderla (diversa teorizzazione della mente?) • Esperimento dell’uso del deittico imperativo ma dell’incapacità di usare il deittico altruistico nei primati allevati in semi-cattività • Appena in grado di provare empatia, il piccolo umano invece aiuta spontaneamente, senza richiesta né premio (ma si irrita della mancanza di feed-back!)