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La manovra finanziaria 2011 (DL 78/2010): presentazione. Roma, giugno 2010. La congiuntura nei Paesi avanzati. Nel 2008-2009 la peggiore recessione dal dopoguerra (PIL: Zona Euro -3,5%, USA -2,0%, Giappone -6,3%)
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La manovra finanziaria 2011 (DL 78/2010):presentazione Roma, giugno 2010
La congiuntura nei Paesi avanzati • Nel 2008-2009 la peggiore recessione dal dopoguerra (PIL: Zona Euro -3,5%, USA -2,0%, Giappone -6,3%) • Disoccupazione in forte crescita nella Zona Euro (dal 7,5% del 2007 al 9,4% del 2009) e negli USA (dal 4,6% al 9,3%), meno in Giappone (dal 3,9% al 5,1%) • Nel 2010 ripresa più forte negli USA (PIL +3,1%) e in Giappone (+1,9%) che nella Zona Euro (+1,0%) • Forte deterioramento dei conti pubblici: nel 2009 deficit elevatissimi (Zona Euro 6,3% PIL, USA 11,0%, Giappone 6,9%) e debito in netto aumento (Zona Euro 78,7% PIL, USA 83,2%, Giappone 217,6%)
La congiuntura in Italia • Nel 2008-2009 recessione più dura in Italia (PIL -6,3%) che nella Zona Euro (-3,5%) e negli USA (-2,0%). Nel 2009 il PIL per abitante è crollato al livello del 1999 • Disoccupazione in crescita: dal 6,1% del 2007 al 7,8% del 2009 (compresa CIG: dal 6,5% al 9,7%) • Nel 2010 in Italia ripresa modesta (PIL +0,8%) e tempi di recupero dei livelli 2007 del PIL molto più lenti (2015) che nella Zona Euro (2011) e negli USA (2010). Ulteriore crescita della disoccupazione • In Italia famiglie meno indebitate (41,7% PIL nel 2009) rispetto alla Zona Euro (62,0%) e agli USA (120,7%)
I conti pubblici in Italia • Tra il 2008 e il 2009: errori iniziali (abolizione ICI prima casa; salvataggio Alitalia; ripresa evasione fiscale); no politica espansiva anticrisi; netto deterioramento del saldo primario (da 2,5% a -0,6% PIL), del deficit (da -2,7% a -5,3%) e del debito (da 106,1% a 115,8%) • Le entrate in rapporto al PIL crescono (da 46,7% a 47,2%) grazie alle una-tantum (da 0,1% a 0,8% PIL) • I saldi peggiorano per l'andamento della spesa primaria corrente (da 40,5% a 43,5% PIL) e in c/capitale (da 3,7% a 4,3%). Marginale l'impatto dei decreti anticrisi (spesa corrente: +0,3% PIL) • Meno interessi passivi: da 5,2% a 4,7% PIL
La crisi finanziaria nella Zona Euro • Zona Euro: impennata del debito pubblico (69,4% PIL nel 2008, 78,7% nel 2009 e 84,7% nel 2010) • Ottobre 2009-maggio 2010: crisi finanziaria greca, tensioni negli altri PIIGS e rischio contagio generale; piano di sostegno finanziario UE e avvio di forti manovre correttive dei conti pubblici • Italia: no politiche espansive anticrisi; deterioramento dei saldi e debito pubblico in forte aumento (118,2% PIL nel 2010, record UE dopo Grecia); condizione meno fragile degli altri PIIGS per indebitamento di imprese e famiglie, bilancia dei pagamenti e sistema bancario
La manovra correttiva • Con il DL 78/2010 è stata anticipata a fine maggio la manovra correttiva di 1,6% PIL nel 2011-2012 (deficit 2012: da 4,3% PIL tendenziale a 2,7% programmatico) prevista dalla RUEF 2010 • Fonti: prevalgono i tagli di spesa (61% nel 2011; 59% nel 2012 e 68% nel 2013), che gravano innanzitutto sugli enti territoriali. Quasi tutte le maggiori entrate dovrebbero derivare dalla lotta all'evasione fiscale • Impieghi: la correzione dell'indebitamento netto assorbe la gran parte delle risorse (73% nel 2011; 94% nel 2012 e 97% nel 2013). I (limitati) interventi per lo sviluppo e l'equità sociale sono concentrati nel 2011
Le entrate • Potenziamento accertamento e riscossione • Divieto compensazione crediti • Fattura telematica • Nuovo redditometro • Imprese in perdita sistematica e “apri e chiudi” • Ritenuta 10% su interventi di recupero patrimonio edilizio • Adeguamento normativa OCSE su Transfer Price • Riduzione acconti IRPEF
Le spese • Riduzione 10% spese ministeri e presidenza consiglio • Contenimento redditi da lavoro AP • Risparmi spesa farmaceutica • Rateizzazione TFR per il pubblico impiego • Riduzione finestre pensionamento • Pensioni di invalidità (aumento requisiti e accertamento) • Riduzione trasferimenti erariali a comuni, province e regioni ordinarie e speciali
I punti critici della manovra (1) • UE: manovre di bilancio simultanee fortemente restrittive, con il rischio di indebolire la ripresa • In Italia impatto recessivo della manovra su PIL (-0,5% tra 2010 e 2012), occupazione, consumi e investimenti • Rigore: previsioni irrealistiche su maggiori entrate da recupero evasione fiscale (nel 2011 rappresentano il 79% delle maggiori entrate) e su minori spese da tagli lineari sui ministeri (già falliti in passato) e riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali (insostenibile)
I punti critici della manovra (2) • Squilibri nell'impatto sociale: nessun contributo da redditi alti e rendite finanziarie • Squilibri nell'impatto territoriale: peso eccessivo dei tagli a regioni ed enti locali (62% delle minori spese nel 2011), che compromettono il federalismo fiscale • Assenza di interventi per sviluppo: riequilibrio carico fiscale a favore di lavoro e impresa? Liberalizzazioni? Infrastrutture? Scuola, università e ricerca? Economia verde? Riforma PA? Mezzogiorno? • Assenza di misure per il lavoro e l'equità sociale: riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali? Politiche per i non autosufficienti?
Le proposte del PD (1) • Riforma fiscale per spostare il carico dal lavoro e dall'impresa ai redditi evasi e ai redditi da capitale: aliquota di riferimento al 20%; maggiori detrazioni per le donne lavoratrici; contributo annuale per i figli a carico; rilancio dei crediti d'imposta per la ricerca e il Mezzogiorno; maggiore franchigia IRAP per le PMI; potenziamento “forfettone” e revisione studi di settore • Allentamento del Patto di stabilità interno • Reintegrazione delle risorse per la scuola e la ricerca; sostegno al reddito per i giovani precari • Riavvio delle liberalizzazioni nell'energia, distribuzione, servizi bancari, professioni, trasporto pubblico
Le proposte del PD (2) • PA: razionalizzazione di uffici statali sul territorio, sedi universitarie, corpi di polizia, enti territoriali, costi della politica; centralizzazione acquisti; eliminazione normative in deroga per gli appalti • Contrasto all'evasione: limite a 2mila euro per la fatturazione elettronica; potenziamento redditometro; maggiorazione aliquota scudo fiscale; ripristino sanzioni per evasione accertata • Aliquota 20% per redditi da capitale (esclusi titoli stato); imposte sui redditi da capitale immobiliare ai comuni; maggiore tassazione attività inquinanti • Asta frequenze digitale terrestre; open source nella PA