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DG Famiglia e Solidarietà Sociale

DG Famiglia e Solidarietà Sociale. POLITICHE SOCIALI E EMPOWERMENT DELLE FAMIGLIE Dr. ssa Marina Gerini ROMA 12 Maggio 2005.

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  1. DG Famiglia e Solidarietà Sociale POLITICHE SOCIALI E EMPOWERMENT DELLE FAMIGLIE Dr. ssa Marina Gerini ROMA 12 Maggio 2005

  2. Da Welfare State a Welfare Society:Il processo di riforma realizzato I Principi:Sussidiarietà (verticale e orizzontale), Solidarietà Libertà di scelta, Le Strategie:Piano Sociosanitario 2002-2004:un welfare più dinamico, più leggero, più sostenibile:dinamico (maggiore flessibilità dei servizi)leggero (potenziamento della domiciliarità rispetto all’istituzionalizzazione)sostenibile (crescita compatibile con le risorse economiche)

  3. La Regione esercita funzioni di regolazione, programmazione, coordinamento e indirizzo nel settore dei servizi sociosanitari e sociali verificandone l’attuazione sul territorioPer garantire l’appropriatezza degli interventi verso i bisogni della popolazione la regione programma gli interventi adottando strumenti e procedurevolti a promuovere la collaborazione degli enti locali edei soggetti intermedi presenti nella società FUNZIONI DELLA REGIONE

  4. PSSR 2002-2004: IL NUOVO RUOLO DELLA ASL( Dipartimento per le Attività Socio Sanitarie Integrate) • incremento della funzione di Programmazione, Acquisto e Controllo delle prestazioni sociosanitarie • graduale esternalizzazione ad Enti pubblici e Privati non profit dei servizi a gestione diretta • garante del cittadino e acquirente delle prestazioni • il distretto socio sanitario si configura come “area sistema”, per la presenza dei tre momenti specifici di intervento (sanitario, socio sanitario e sociale) e per la complementarità delle diverse reti d’offerta.

  5. Il PSSR 2002-2004Verso un welfare più leggero e dinamico modalità di sostegno finanziario all’autosoddisfacimento dei bisogni Buono ( sociale): provvidenza economica a favore dell’utente nel caso in cui l’assistenza possa essere prestata da un esso familiare o appartenente alle reti di solidarietà (vicinato-associazioni) Voucher( sociosanitario e sociale): provvidenza economica a favore dell’utente, utilizzabile solo in caso di prestazioni erogate da professionisti

  6. I titoli sociali: buono e voucher Oltre 14.000 persone ( e i loro familiari) hanno ricevuto un sostegno per l ‘impegno di cura verso i propri congiunti attraverso i titoli sociali erogati dai comuni 2003 2004 Buoni sociali 10.501 12.155 Voucher sociali 860 2050

  7. IL VOUCHER Socio-Sanitario Modalità organizzativa alternativa all’ADI tradizionale erogata da soggetti pubblici (ASL, ASP e privati) OBIETTIVI • Favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio della persona che necessita di prestazioni di lungoassistenza attraverso libera scelta dell’ erogatore. • 2. Favorire una competizione tra gli erogatori pubblici e privati accreditati regolata esclusivamente dall'utente.

  8. LA RIFORMA DEL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO RESIDENZE SANITARIO ASSISTENZIALI (RSA) 1995-2004 Incremento del numero di unità di offerta : + 32% (da 435 a 575) Incremento dei posti letto: + 44% (da 34.830 a 50.213) Incremento degli enti gestori non profit: +209% ( da 141 a 436*) * Di cui 270 fondazioni ex IPAB Nel 2004 le risorse pubbliche destinate a remunerare le prestazioni erogate in RSA sono stimate in 645,4 milioni di Euro, pari al 56% della spesa regionale per servizi sociosanitari

  9. LA SPESA SOCIOSANITARIA E LA SUA EVOLUZIONE L’incremento progressivo, negli anni, della quota del Fondo Sanitario Regionale, riservata ai servizi sociosanitari integrati, è dovuto alla crescita delle strutture dedicate alle persone fragili, in particolare delle Residenze Sanitario-Assistenziali per anziani ed, in misura minore, dei Centri Residenziali per disabili. E’ altresì aumentata l’attività relativa all’Assistenza Domiciliare Integrata

  10. LA SPESA SOCIALE ( FONDO SOCIALE REGIONALE E FONDO NAZIONALE POLITICHE SOCIALI )

  11. Spesa sociale dei Comuni

  12. L.R. 1/2003 LA RIFORMA DELLE I.P.A.B. 481 IPAB operanti in ambito sociosanitario e assistenziale presenti in Lombardia; nel corso del 2003 388 IPAB si sono trasformate in Fondazioni ( persone giuridiche di diritto privato non profit) 22 IPAB hanno originato, attraverso trasformazioni e fusioni, 14 Aziende di Servizi alla Persona (Pubbliche)

  13. FAMIGLIA: PROTAGONISTA DEL WELFARE AREA ANZIANI AREA MINORI OBIETTIVO: SOSTEGNO ALLA DOMICILIARIETA’ E RITARDO DELL’ISTITUZIONALIZZAZIONE OBIETTIVO: TUTELA DEL BENESSERE E SVILUPPO DEI SERVIZI PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA L.R.23/99 - potenziamento dei servizi socio-educativi (nidi famiglia, asili nido, nidi aziendali, banche del tempo, auto mutuo aiuto, progetti contro l’abbandono scolastico) • buono socio-sanitario • Voucher socio-sanitario L.R.23/99 AREA GIOVANI COPPIE OBIETTIVO: FORMAZIONE E SVILUPPO DELLE FAMIGLIE AREA DISABILI OBIETTIVO: GARANTIRE PARI OPPORTUNITA • progetti a sostegno • della genitorialità L.R.23/99 Contributi per l’acquisto di strumenti tecnicamente avanzati L.R.23/99

  14. L.R. 23/99 “POLITICHE REGIONALI PER LA FAMIGLIA” OBIETTIVI STRATEGICI • Favorire la formazione di nuove famiglie • Sostenere i ruoli genitoriali e facilitare l’accudimento dei figli • Prevenire e rimuovere difficoltà economiche e sociali • Sostenere la famiglia nei suoi compiti assistenziali ed educativi • Garantire il rispetto del diritto di libera scelta • Promuovere l’associazionismo familiare e l’auto-mutuo aiuto

  15. L.R. 23/99 “POLITICHE REGIONALI PER LA FAMIGLIA” • sposta l’asse di riferimento per il soddisfacimento dei bisogni sociali dai livelli istituzionali alla famiglia • valorizza le famiglie, le persone e le loro articolazioni nella società civile, quali soggetti promotori di iniziative a sostegno del welfare • riconosce la famiglia sia come beneficiario sia come soggetto erogatore di risorse

  16. La L.R. 23/99: un esempio di sussidiarietà orizzontale ( 2000-2004) • La Regione ha sostenuto con oltre 60 milioni di Euro la realizzazione di 3321 progetti ideati in risposta ai concreti bisogni delle famiglie , realizzati da più di 500 enti non profit • Dal primo bando del 2000 ad oggi: • il numero di Enti non profit coinvolti nella realizzazione dei progetti è cresciuto del 36% • l’associazionismo di solidarietà familiare è cresciuto in Lombardia del 33% ( da 367 a 489 associazioni ad oggi 600) • Le associazioni di solidarietà familiare rappresentano il 47% degli enti beneficiari dei finanziamenti

  17. "Cinque anni di legge 23" I bandi per la realizzazione dei progetti innovativi e sperimentali ai sensi della l.r. 23/99 hanno erogato complessivamente

  18. Sono stati attivati complessivamente 3.321 interventi/servizi

  19. UN CASO DI SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE Nido famiglia Nato il : febbraio 2004 A : Lonato (Brescia); comune di medie dimensioni – circa 11.000 ab. Segni particolari: finanziato dalla L.R. 23/99 Da : Associazione C.E.B.A., nata nel 2000 da genitori che volevano attivare un servizio di doposcuola attraverso il lavoro volontario e l’autofinanziamento dei soci L.R. 23/99 Servizi per la prima infanzia fascia 0-3 anni Comune di Lonato : scarsità di Servizi prima infanzia attivazione nido – famiglia coinvolgendo l’amministrazione comunale (processo bottom-up e non top-down)

  20. Modello organizzativo: 3 parole – chiave localizzazione = appartamento Familiarità numero bambini – utenti : 7 numero educatrici : 3, di cui una mamma orario Flessibilità modalità di frequenza formazione operatori Qualità rapporto operatori-utenti pasti (cuoca) Innovatività o funzioni consulenziali per i genitori: incontri con psicologa, presenza di logopedista, psicomotricista Il nido – famiglia di LONATO

  21. Lo sviluppo del servizio Finanziamento: 50% L.R. 23/99 20% bilancio comunale (affitto e gestione sede) 30% rette famiglie - autofinanziamento sponsorizzazioni private Inserimento graduale nella programmazione locale Creazione di reti di rapporto con altri servizi comuni limitrofi

  22. La mamma di Nicole ha commentato:“Una cosa più innovativa di questa non mi aspettavo di trovarla, quindi più di questo non mi aspettavo di trovare…noi abbiamo visto anche gli altri nidi, bene o male, come funzionano. Qui uno si sente a casa, anche perché sono pochi bimbi, perché si conoscono tutti…Siamo in un appartamento, l’atmosfera è familiare, hanno comunque tre insegnanti, che non sono poche…l’orario è flessibile, hai la possibilità di fare quello che vuoi, l’avevamo iscritta al nido comunale ma era un servizio proprio diverso, lì non c’era la possibilità andare solo al mattino, di fermarsi un paio d’ore…era un asilo più serio, era proprio l’asilo che entri, la struttura…invece qua sembra più di essere in famiglia; infatti dall’altro asilo l’abbiamo ritirata subito”

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