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Confini e limiti

Francesco Micelli - Universit? degli Studi di Trieste. Il secondo e terzo modulo . I problemi della penisola balcanica sono visitati da due punti di vista:1- La ?questione dell'Adriatico" di Maranelli e Salvemini (1918) 2- La Jugoslavia di Cvijic (1918) e Ancel (1938)Una questione di confini e

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Confini e limiti

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Presentation Transcript


    1. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Confini e limiti 1- Il secondo e il terzo modulo 2- I confini secondo Ancel e Raffestin 3- I confini orientali d’Italia

    2. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Il secondo e terzo modulo I problemi della penisola balcanica sono visitati da due punti di vista: 1- La “questione dell’Adriatico” di Maranelli e Salvemini (1918) 2- La Jugoslavia di Cvijic (1918) e Ancel (1938) Una questione di confini e progetti sociali discussa da geografi serbi, italiani e francesi č insieme geografia storica e storia della geografia.

    3. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste I confini secondo Ancel e Raffestin Bibliografia minima. E. Dell’Agnese-E. Squarcina (a cura di), Europa. Vecchi confini e nuove frontiere, Utet, Torino 2005 Raccoglie 14 interventi con corredo bibliografico: tra gli altri C. Raffestin, Confini e limiti, pp. 5-18; L. Muscarŕ, Geografi,etnicitŕ e confini a Versailles, pp. 189-220; E. dell’Agnese-E.Squarcina, Il Brennero da confine naturale a cuore d’Europa, pp. 221-244; S. Zilli, Il confine italo-sloveno come confine relitto, pp. 245-262.

    4. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Confini e limiti secondo Raffestin Bibliografia essenziale per capire R. : Ancel, Les Frontičres, Parigi 1938; ISIG, Confini e regioni. Boundaries and Regions, Trieste 1973; Guichonnet-Raffestin, Géographie des frontičres, Parigi 1974; Claval, Espace et pouvoir, Parigi 1978. Per integrare la sua riflessione: Le Lannou, La Venetie Julienne, “Annales de Géographie”, LVI(1947), ma anche F. Cassano, Pensare la frontiera, “Rassegna italiana di sociologia”, XXXVI(1995), pp. 27-40; anche G. P. Cella, Tracciare i confini. Realtŕ e metafore della distinzione, Mulino, Bologna 2006. NB Dopo la teoria ci si immergerŕ nella storia del confine orientale d’Italia: l’utilitŕ dei concetti esposti ora pesante teoria dovrebbe diventare evidente.

    5. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste L’inquietudine della frontiera Cassano: le frontiere (da frons-frontis = fronte) “sono i luoghi in cui i paesi e gli uomini che li abitano si incontrano e stanno di fronte”, p. 27. Affrontare, confrontare, fronteggiare , affronto … 1- luoghi della divisione e della contrapposizione 2- uniscono in quanto separano, in quanto con-fini. Raffestin: “Il limite (limes) č l’espressione di un potere in atto” “Il limite č fondatore della differenza” “La linea di confine esprime il limite al di lŕ del quale uno Stato puň esercitare la sua forza coercitiva” E’ dunque l’ isobara politica di J. Ancel (1938): č convenzionale e non arbitrario. Confine naturale, confine nazionale dal sec. XVIII. Il Medioevo prediligerebbe relazioni personali a relazioni territoriali

    6. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste La fissazione dei confini terrestri R. distingue tre momenti della definizione dei confini (sec. XIX): 1- definizione (regole) 2- delimitazione (cartografia) 3- demarcazione (guardie armate) “I confini assumono funzioni il cui esercizio č evidentemente reso piů facile e piů efficace dall’esistenza di tracce precise” p.13. Il confine ha anche funzioni ideologiche: trasforma il confine in limite dell’impero, divide organizzazioni spazio-temporali. Funzioni essenziali dei confini: traduzione (indice o segnale di un’intenzione), regolazione (divide risorse), differenziazione (fonda differenze) e relazione (scambio), p.15. Di ogni confine ci si deve chiedere che cosa traduce, che cosa regola, che cosa differenzia, che cosa collega. “E’ il solo modo di passare da un’analisi idiografica ad un’analisi nomotetica, il solo modo per superare il particolare e giungere al generale” (p.16). NB Termini complessi in R. Omeostasia (equi-librio biologico), invarianza (proprietŕ costanti), idiografico-nomotetico (Windelband scienze fisiche e storiche).

    7. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste I confini orientali d’Italia O. Marinelli, La geografia in Italia. Discorso inaugurale (6-11-15), Firenze 1915 da Annuario Istituto di Studi Superiori 1915-1916. 1- p.6 “riconoscimento dell’importanza che le rappresentazioni cartografiche posseggono dal punto di vista militare”. 2- p.9 “l’importanza che ha attualmente la teoria dei cosě detti confini naturali, presso tutti i popoli il cui ideale politico č semplicemente quello nazionale”. 3- “tra i motivi che indussero l’Italia a partecipare alla presente guerra non ultimo fu quello di raggiungere i confini che “non sine aliquo divino numine” per dirla con Cicerone, la natura ci aveva assegnato”. 4- Scegliere “come confini linee geogr. opportune” riconoscendo che “la gloriosa missione delle Alpi non č ancora finita”(p.13).”L’incompleta conoscenza che da molti si ha dello stesso problema dei confini naturali d’Italia, quando si fa questione di nazionalitŕ dove č questione principalmente di sicurezza per tutto lo stato. p.19). Geografia. p.16 all’origine: geografia= disegno della carta= carta geografica; p.23 “Chi non ha l’abito di osservare e di ricostruirsi attraverso i disegni, i dati, le descrizioni ed i giudizi altrui la realtŕ delle cose, non potrŕ mai dare alcuna vita al suo insegnamento, e, come studioso, elevarsi al di sopra della piů pedestre opera di compilazione”; p.27 viaggi lontani: “lo studio del patrio suolo č cmq la base prima per la preparazione di chi vuol apprendere la geografia e tanto piů di chi vuole proficuamente allenarsi a viaggi in paesi inesplorati”; p.28: l’ignavia della Soc Geo It.

    8. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Il Friuli come tipo di regione naturale Olinto Marinelli, Il Friuli come tipo di regione naturale, “Riv.di G. didattica”, 1917, pp.156-163. p.157 la regione č “l’unitŕ territoriale che serve di base a qualsiasi descrizione”, che pertanto “deve avere necessariamente confini precisi”. Ivi, Il Friuli non č regione naturale nel senso comune di regione omogenea per certi caratteri fisici, ma lo č per la sua “posizione antropogeografica quasi indipendente”, per avere “una vita economica e civile in gran parte a sé”. p.163 “non ostante che dolorose vicende storiche ne abbiano impedito la riunione in unitŕ politica ed amministrativa”. Ivi, “E’ uno dei casi piů tipici nei quali il concetto di regione tradizionale si confonde con quello di regione naturale”:

    9. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Friuli, Trieste ed Istria I confini del Friuli. Occidente: Marca Trevigiana e Patria del Friuli con divisione fisico-dialettale al Livenza. Oriente: Risano (Formione), Timavo, Isonzo. p.159 il limite del Friuli estensibile all’intero bacino dell’Isonzo, alla vecchia contea di Gorizia. p.163 la posizione preminente di Udine, centro di una “regione che ha una propria vita economica interna”. p.162 “una non trascurabile vita commerciale interna”. Gorizia invece dipenderebbe dal “dualismo politico di una regione fisicamente unitaria” provocato da speciali congiunture storiche. pp.162-163 Le due grandi vie internazionali della Pontebba e del Carso non passano naturalmente né per Udine, né per Gorizia.

    10. Francesco Micelli - Universitŕ degli Studi di Trieste Il confine della Pontebba In quanto “utile agli studi filologici” la “Rivista della Societŕ Filologica Friulana” II(1921), pp. 372 pubblica Il confine della Pontebba di Olinto Marinelli Discussione con Paschini che ritiene “evidente” come il confine in etŕ romana stesse a Seifnitz. Lo spartiacque dai romani non fu ritenuto migliore del confine fluviale della Pontebbana in qs caso. Memento Rubicone, Formione, Arsa e Varo. Alla secolare funzione di confine politico la Pontebbana associa quello di “frontiera etnica”: Pontafel e Pontebba (welisch Pontafel e windisch Pontafel). Le due pontebbe costituiscono un’unica localitŕ abitata (p.37) ai lati opposti del rio Pontebbana. “Quali saranno le conseguenze economiche ed etniche dell’attuale spostamento del confine politico? Le seconde sono certamente piů facili a prognosticarsi delle prime” (p.38). Brevi notizie sui laghi della Carinzia italiana, “Mondo Sotterraneo”, XVIII(1922). p.15 “Nel lembo di Carinzia annesso all’Italia in seguito agli ultimi trattati di pace , sono compresi il lago di Raibl e i due di Fusine o Weissenfells” Ivi “Una esplorazione sommaria da me eseguita, assieme ai dott. Desio, di Caporiacco e Feruglio, il 5 settembre ultimo scorso, mi permise di costruire l’annesso schizzo”.

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