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INTERVISTA AL GENIO DELL’ INFORMATICA DELLA “PORTA ACCANTO” di Francesco Prevedello. Presento ora l’intervista fatta a Daniele, Docente di Informatica, di Varese… insomma il mio genio della porta accanto…!!! Scopro, insieme a voi, quello che ha desiderato scrivere
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INTERVISTA AL GENIO DELL’ INFORMATICA DELLA “PORTA ACCANTO” di Francesco Prevedello Presento ora l’intervista fatta a Daniele, Docente di Informatica, di Varese… insomma il mio genio della porta accanto…!!! Scopro, insieme a voi, quello che ha desiderato scrivere a proposito dell’informatica e di come questa disciplina sia stata presente, e sia tutt’ora presente nella sua vita… Buona lettura e grazie a per il suo contributo!
1) QUANDO HAI INIZIATO AD AVVICINARTI AL COMPUTER E ALL’INFORMATICA? La prima volta che ho visto un computer è stato quando avevo sette o otto anni ed andai alla festa di compleanno di un compagno di scuola, il quale aveva la mamma che faceva la segretaria e possedeva un computer. L’unica cosa che facemmo quel pomeriggio fu giocare con quella macchina che agli occhi di un bambino sembrava stupenda e capace di ogni cosa.
2) QUALE E’ STATO IL TUO PERCORSO DI STUDI? Penso che sia proprio così che è nata in me la passione per scoprire e conoscere quali fossero le migliaia di cose possibili e realizzabili con i computer, ed è così che ho iniziato a seguire i primi corsi di informatica basilare negli anni delle Scuole Medi e poi mi sono iscritto ad una Scuola Tecnica con indirizzo “Perito Informatico” per arrivare a capirne sempre più, fino all’iscrizione presso la Facoltà di Scienze Matematiche per seguire il Corso di Laurea in Informatica.
3) COME E’ CAMBIATO IL TUO RAPPORTO CON L’INFORMATICA? Ho presto scoperto che l’informatica e i computer sono tutt’altro che i “giochini” che mi avevano affascinato quel pomeriggio da bambino ed ho visto che dietro a quei colori e a quelle belle figure, si celava un mondo un po’ strano fatto di numeri scritti per “gente con due sole dita”, strani oggetti chiamati file e tante impostazioni che se non accurate non fanno funzionare nulla di questo “strano mondo”. Con il passare del tempo, però, sono riuscito a padroneggiare le leggi che regolano i computer e la passione si è trasformata in quello che, oggi e domani, sarà il mio lavoro.
4) NEL TUO ATTUALE LAVORO QUANTO E’ IMPORTANTE L’INFORMATICA E IL COMPUTER? Attualmente questa mia passione, oltre che nello studio all’università, si sviluppa anche grazie al lavoro che sto svolgendo presso una scuola, come docente, cercando di trasmettere ai ragazzi, che mi sono stati affidati, l’interesse che ho io per questa materia.
5) OLTRE CHE PER IL LAVORO, UTILIZZI IL COMPUTER ANCHE NEL TEMPO LIBERO? Per me è difficile scindere quello che può definirsi lavoro dal divertimento nel tempo libero, perché di fatto il “lavoro”, che si può definire come il “dovere”, si intreccia indissolubilmente con il “piacere” dello scoprire nuove cose occupando anche il resto del tempo libero che ho durante la giornata. Per vederla con una battuta direi che: “lavoro nel tempo libero e mi diverto al lavoro!”.
6) QUALI SONO I PROGRAMMI CHE UTILIZZI MAGGIORMENTE? I programmi che utilizzo, come penso ogni persona che adopera il computer, sono i più comuni, ovviamente quello che cambia è l’uso che ne faccio. Ad esempio il comunissimo browser per la navigazione su internet, debitamente modificato per analizzare il traffico che scambiato e i codici che vengono eseguiti sulla mia macchina e sui server, diventa uno strumento utilissimo magari per aiutarmi nella progettazione e realizzazione di un nuovo sito internet.
Un altro esempio di programmi che uso è il pacchetto Office che adopero per realizzare i miei scritti, ma anche per analizzare dati mediante excel (che non è solo una tabella), creando formule complicate che si adattano all’automatizzazione di compiti come il calcolo dell’orario migliore per l’invio delle mie armate in un giochino online; ovviamente questo è per puro divertimento. Infine adopero software per la progettazione e creazione di programmi utilizzando i linguaggi più moderni per far fare ai computer ciò che prima non erano in grado di fare.
7) SECONDO TE E’ BENE AVVICINARE I BAMBINI FIN DA PICCOLI ALL’INFORMATICA? Ci accorgiamo ogni giorno di più, che l’informatica e i computer stanno cambiando la vita e il modo di relazionarsi delle persone, penso quindi che sia compito della scuola formare fin da bambini all’uso di questi strumenti, facendone capire le potenzialità d’uso che spaziano in campi anche differenti da quello ludico e dei divertimenti, basti pensare all’immenso patrimonio culturale e di conoscenze disponibile semplicemente facendo una ricerca con strumenti quali Google o Wikipedia.
8) CHE COS’ E’ L’INFORMATICA? Per capire che cosa sia l’informatica, voglio citare alcune frasi celebri: la prima è dell’olandese Edsger Wybe Dijkstra, famoso informatico, che a coloro i quali associano banalmente l’informatica allo studio dei computer rispondeva che: «L'informatica non riguarda i computer più di quanto l'astronomia riguardi i telescopi». Questo è per capire che un informatico non va considerato solo come una persona che passa la vita a coccolare una macchina fredda ma, come un astronomo usa il proprio strumento per osservare la bellezza delle stelle, così un informatico usa il proprio strumento per creare e osservare la bellezza e l’eleganza di un codice che altro non è che il risultato della sfida con la propria mente e le proprie capacità di deduzioni logiche.
Utilizzo, infine, le parole di Linus Torvalds (creatore di Linux), che nel libro "Rivoluzionario per caso" a riguardo dell’informatica dice: «Sono convinto che l'informatica abbia molto in comune con la fisica. Entrambe si occupano di come funziona il mondo a un livello abbastanza fondamentale. La differenza, naturalmente, è che mentre in fisica devi capire come è fatto il mondo, in informatica sei tu a crearlo. Dentro i confini del computer, sei tu il creatore. Controlli - almeno potenzialmente - tutto ciò che vi succede. Se sei abbastanza bravo, puoi essere un dio. Su piccola scala.». Sicuramente chi legge penserà che siano parole di una persona un po folle, e sicuramente nessun informatico è totalmente sano (deformazioni della professione penso), ma sicuramente sono abbastanza intriganti per far capire il motivo per cui mi sono appassionato tanto a questa scienza.
Elaborato realizzato da Francesco Prevedello (3506873) in occasione dell’Esame di “Didattica della Matematica” Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria 05 febbraio 2010 / Anno Accademico ‘09-10 Professore Giovanni Lariccia