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La prevalenza delle disfunzioni urinarie nei pazienti ricoverati nei Centri di Riabilitazione Funzionale. Dr ssa Assunta Pizzi Responsabile UO Neurologia Fondazione Don C. Gnocchi, Firenze. USA. 37 %. (12-52 %). EUROPA. 26 %. (12-58 %). UK. 29 %. (8-90 %). ASIA. 20 %. (4-50 %).
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La prevalenza delle disfunzioni urinarie nei pazienti ricoverati nei Centri di Riabilitazione Funzionale Dr ssa Assunta Pizzi Responsabile UO Neurologia Fondazione Don C. Gnocchi, Firenze
USA 37 % (12-52 %) EUROPA 26 % (12-58 %) UK 29 % (8-90 %) ASIA 20 % (4-50 %) Prevalenza della Incontinenza Urinaria
Età 20-30 31 -40 41 –50 51 –60 > 60 - Saltuaria 9.1 % 24.1% 30.0% 25.0% 53.8% - Significativa* - 3.4% 15.0% 6.2% 23.0% - Quotidiana** - - - - 15.3% *2 episodi almeno nell'ultimo mese; **Almeno una fuga al giorno. Prevalenza dell'incontinenza urinaria su un campione non selezionato di 500 donne afferenti consecutivamente all'ambulatorio di 10 medici di medicina generale (Minocci et al., 1990)
prevalenza della incontinenza urinaria nellapopolazione femminile: -20-30% nella fascia giovanile -30-40% nella fascia di mezza età -30-50% nelle anziane problema socio-igienico
Epidemiologia incontinenza urinaria nel sesso maschile diversa prevalenza del sintomo : circa la metà rispetto a quella femminile. Tipologia, distribuzione per età e fattori di rischio differenti, ma non ancora studiati accuratamente. la prevalenza aumenta con l’età
Incidenza della IU nel sesso maschile : 9% annuo con netta prevalenza di incontinenza transitoria rispetto alla popolazione femminile 27% dei casi 11% dei casi >frequenza incontinenza da urgenza rispetto a quella da sforzo
prostata in fase infiammatoria e/o disturbi colitici maggiore incidenza di spine irritative da noxa flogistica locale di tipo cronico incontinenza da urgenza
RESIDUO POST-MINZIONALE > 150 ml RITENZIONE URINARIA Prevalenza in centri di riabilitazione Borrie et al. 2001 Canada 167 pz 11% Wu et al. 2005 Australia 319 pz 27% Ortopedici 44,5% Neurologici 23,5% Cardiorespir. 8,8% Riattiv.geriatrica 23,2% Garrett et al 1989 Usa 85 pz post-ictus 56% Kong e Young 2002 Singapore 80 pz “ 29% Dromerick e Eduards 2003 Usa 101 pz “ 37%
Correlata con: -sesso maschile -malattie neurologiche -deficit cognitivi -immobilizzazione -incontinenza urinaria -insufficienza renale (creatinina >12 mmol/L) -problemi prostatici e/o vescicali -farmaci anticolinergici (es. triciclici, oxibutina) Non correlata con: -durata ricovero -recente chirurgia -n° farmaci assunti -diabete ? -stipsi ? -età ?
Complicanze della RU • Infezioni urinarie: • residuo post-minzionale >400mL • rischio 38,9% • Incontinenza alla dimissione • Peggior recupero funzionale
La continenza urinaria e’ uno stato fisiologico garantito dalla interazione di 3 distretti corporei: • ilcervello che riconosce gli stimoli di riempimento vescicale, • il midollo spinale che governa i riflessi necessari alla funzione di serbatoio della vescica, • l’unità funzionale vescico-sfinterica che con la sua struttura muscolare rappresenta l’elemento “dinamico” del segreto della continenza. • Insieme ai 3 distretti corporei propriamente funzionali • ce ne è un quarto legato al sostegno meccanico • della vescica: il pavimento pelvico .
dopo lesione neurologica fase di vescica da shock = serbatoio in grado di riempirsi ma non di mandare al cervello uno stimolo e soprattutto non in grado di svuotarsi.
Col tempo 2 situazioni tipiche: • lesioni del midollo sacrale • dove si localizzano i centri • da cui parte l'impulso per la contrazione vescicale: • superata la fase di shock spinale, mancata ricomparsa dell'attività contrattile • la vescica rimane un serbatoio • in grado di riempirsi ma non di svuotarsi.
- lesioni del midollo al di sopra del tratto sacrale o dell'encefalo: i centri che controllano lo svuotamento della vescica ed il coordinato rilasciamento degli sfinteri sono integri ricomparsa dell'attività contrattile vescico sfinterica che non è però volontaria e coordinata iperreflessia vescicalecon dissinergia fra vescica e sfinteri che può, se non trattata in maniera corretta, diventare rischiosa per la funzione renale.
Vescica neurogena: • disfunzioni vescicali causate da lesione delle vie e centri nervosi che regolano il normale funzionamento della vescica ; • deficit più o meno grave della capacità di: • - trattenere l'urinaincontinenza • - svuotare la vescicaritenzione
Potenzialmente qualsiasi lesione neurologica che interessi il sistema nervoso centrale o periferico può influire sulla dinamica della minzione, alterandone il funzionamento : - morbo di Parkinson, - ictus cerebrale, - traumi cranici - traumi midollari, - sclerosi multipla, ecc.
circa il 75% dei pazienti alterato controllo volontario stimolo della minzione - urgenza: desiderio imperioso e poco controllabile di urinare;- disuria: insistente stimolo ad urinare senza poi riuscirvi;- nicturia: il paziente si alza più volte durante la notte per urinare; - iscuria paradossa: fuoriuscita di sole poche gocce di urina a causa di una vescica sovradistesa ed eccessivamente piena.
Disfunzioni urinarie nei soggetti con Morbo di Parkinson Prevalenza molto più alta di quanto riportato in letteratura: - 92.6 % : Disturbi di riempimento vescicale - 72.2 % : Disturbi dello svuotamento e post-minzionali - 70 % : Sintomi di vescica iperattiva - 57 % : Incontinenza da urgenza minzionale
Epidemiologia dell’ictus cerebrale • Incidenza: 196.000 nuovi casi/anno in Italia • Prevalenza: in Italia circa 913.000 pz. con ictus • Prognosi a 6 mesi: • - mortalità del 27% • - disabilità nel 30-44% • ( SPREAD 2005 )
Disfunzioni vescicali nell'ictus acuto sede ed entità entità e natura del danno cerebrale Disturbi più frequentemente riscontrati : -incontinenza urinaria, -ritenzione urinaria, -urgenza minzionale
1. danno a livello dei centri e delle vie nervose responsabili del meccanismo della minzione:; incontinenza e/o urgenza minzionale 2. deficit cognitivo e/o di linguaggio, con funzione vescicale integraincontinenza da mancato controllo superiore 3. concomitante neuropatia (p.es. diabetica ) o effetto di farmaci che provocano iporeflessia vescicale - incontinenza Meccanismi principali responsabili di incontinenza urinaria dopo un ictus:
L'incontinenza urinaria, nella fase acuta dell'ictus, è stata ripetutamente riportata come indicatore indipendente di: • rischio di morte, • disabilità grave, • destinazione del paziente dopo la dimissione • (istituzionalizzazione o meno)
Numero degli studi e affidabilità dei criteri predittivi del recupero funzionale (1960-2002)
INCONTINENZA Fattore prognostico negativo per l’outcome • Spesso consegue a lesioni vaste del lobo frontale (a volte insieme a lobo parietale o temporale) • Non sembra importante il lato della lesione • Non è chiara la relazione con l’outcome • Spesso si associa a deficit cognitivi • A volte associata a disturbi della coscienza fino al coma • (Brittain et al, 1998)
L’incontinenza non rappresenta di per sé una causa di morte, ma può costituire unrilevante problema per la • qualità della vita • - alterandol’autostima ed il vissuto corporeo del soggetto • limitandoo disturbando la vita sociale e lavorativa • Per soggetti non autosufficienti, gestiti a domicilio, ilcarico assistenziale imposto alla famiglia interferisce con la • qualità della vita dei familiari stessi.
L’incontinenza urinaria è una patologia che richiede COMPETENZA MULTISPECIALISTICA urologo neurologo ginecologo fisiatra geriatra pediatra….
COINVOLGIMENTOMULTIPROFESSIONALE Medico Infermiere Fisioterapista Ostetrica Assistente sociale… nel rispetto delle “specificità di intervento”
ruolodirettonella gestione della incontinenza • ruolo di supporto diagnosticoal medico • azione terapeutica ed educazionale • counselling adeguato al paziente