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Riabilitazione cognitiva nei traumatizzati cranici

Riabilitazione cognitiva nei traumatizzati cranici. presentata da Cristiano Stea. QUAL’ E’ LO SCOPO DI QUESTA TESI ?. LA RIABILITAZIONE DI ALCUNI DEFICIT COGNITIVI CONSEGUENTI UN TRAUMA CRANICO CHIUSO (CHI).  PROBLEMI DI CONCENTRAZIONE ( ED IN GENERALE DEFICIT ATTENZIONALI )

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Riabilitazione cognitiva nei traumatizzati cranici

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Presentation Transcript


  1. Riabilitazione cognitiva neitraumatizzati cranici presentata da Cristiano Stea

  2. QUAL’ E’ LO SCOPO DI QUESTA TESI ? • LA RIABILITAZIONE DI ALCUNI DEFICIT COGNITIVI CONSEGUENTI UN TRAUMA CRANICO CHIUSO (CHI) PROBLEMI DI CONCENTRAZIONE (ED IN GENERALE DEFICIT ATTENZIONALI) LENTA ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE MEMORIA FACILE FATICABILITA’ IRRITABILITA’ Perdita di conoscenza superiore al minuto Cranio non esposto

  3. LA GRAVITA’ DEL TRAUMA VIENE CLASSIFICATA’ IN BASE A DEI PARAMETRI COME AD ESEMPIO LA SCALA DI GLASGOW. Punteggio Gravità del trauma 3-8 SEVERO 9-12 MEDIO 12-15 LEGGERO QUANDO IL PUNTEGGIO E’ UGUALE OD INFERIORE A 8 IL PAZIENTE E’ CONSIDERATO IN STATO DI COMA

  4. QUAL’E’ IL DECORSO POST-TRAUMATICO DI UNA PERSONA CHE HA SUBITO UN CHI ? ACUTO SUBACUTO CRONICO INTERVENTO E’ IN QUESTO PERIODO CHE EMERGONO CON CHIAREZZA I DEFICIT RESIDUI NELLE AREE COGNITIVE, EMOZIONALE E SOCIALE

  5. EPIDEMIOLOGIA DEL TRAUMA CRANICO 1 0 0 7 0 3 0 % 6 0 % ha meno di 3 0 anni 2 5 % ha meno di 15 5 0 0 TRAUMI CRANICI SEVERI PER IL 1998 DATI ELISOCCORSO F.V.G

  6. QUALI LE CONSEGUENZE SULLA VITA DELLA PERSONA COLPITA DA QUESTI DEFICIT FUNZIONALI: PERDITA DEL LAVORO PERDITA’ DI AUTONOMIA SITUAZIONE FAMILIARE C.H.I. …………... PROBLEMI DI INTERAZIONE GUIDARE…. CUCINARE... L’OBIETTIVO DELLA RIABILITAZIONE COGNITIVA E’ DI TENTARE DI AIUTARE QUESTE PERSONE A RECUPERARE, PER QUANTO POSSIBILE, LE FACOLTA’ COGNITIVE DEFICITARIE…….

  7. FACCIAMO UN ESEMPIO PIU’ CONCRETO: UNA LENTA ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE CHE PROBLEMI CREA IN UNA CONVERSAZIONE? SCOMPONIAMO QUESTO “COMPITO COGNITIVO” IN TRE SOTTOCOMPITI: 1-PERCEPIRE CORRETAMENTE L’INFORMAZIONE 2-COMPRENDERE L’INFORMAZIONE 3-COMPARARE L’INFORMAZIONE NUOVA CON LE VECCHIE CONOSCENZE CONTENUTE NELLA MLT E CLASSIFICARLA COME VECCHIA ( E QUINDI RICONOSCERLA) O COME NUOVA.

  8. OGNUNO DI QUESTI SOTTOCOMPITI DISPORRA’ DI UN PERIODO LIMITATO PER ESSERE COMPLETATO CON SUCCESSO DUE SONO I FATTORI DETERMINANTI PER PORTARE A BUON FINE QUESTA OPERAZIONE COGNITIVA: 1-LA VELOCITA DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE DEL SOGGETTO 2-LA VELOCITA’ CON CUI IL SUO INTERLOCUTORE CONVERSA (VELOCITA’ DI PRESENTAZIONE DELLO STIMOLO) UNA LENTA ELABORAZIONE SIGNIFICHEREBBE LA SICURA SOVRAPPOSIZIONE DELLE INFORMAZIONI CON LA CONSEGUENTE PERDITA’ DI SEGMENTI DI INFORMAZIONE O PEGGIO CON IL COMPLETO FALLIMENTO DELL’INTERA OPERAZIONE.

  9. INFORMAZIONE COMPITO 3 COMPITO 1 COMPITO 2 TEMPO (Sec)

  10. QUAL’ E’ IL BERSAGLIO DELLA MIA RIABILITAZIONE? • RIDURRE LA SOVRAPPOSIZIONE DEGLI INPUT SENSORIALI PROVOCATI DALLA LORO LENTA ELABORAZIOZIONE • AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE: INNALZANDO IL LIVELLO DI VIGILANZA E MASSIMIZZANDO QUINDI L’EFFICACIA DELLA SCANSIONE PARALLELA DELLA MEMORIA • MASSIMIZZARE LE RISORSE COGNITIVE RESIDUE INSEGNANDO AL PAZIENTE DELLE STRATEGIE

  11. COME E’ STATA FATTA LA RIABILITAZIONE? • FILMATI CHE SIMULANO SITUAZIONI QUOTIDIANE…(DURATA E CONTENUTO DI INFORMAZIONI VARIABILE) • COMPITO DEL PAZIENTE ERA DI RIPRODURRE L’INFORMAZIONE CONTENUTA NEL FILMATO SUBITO DOPO LA VISIONE

  12. PRIMA DELLA VISIONE DEL FILMATO VENIVANO DATI I SEGUENTI CONSIGLI: CONSIGLI VERBALI CON UNA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA RIDURRE LA SOVRAPPOSIZIONE DELL’INFORMAZIONE UN FOGLIO CON UNA LISTA DI STRATEGIE DA ADOTTARE DURANTE LA VIOSIONE AUMENTARE LA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE

  13. NON METTERE TUTTO IN UNA CASELLA, DISPONI DI PIU’ CONTENITORI IN CUI INSERIRE UNA PAROLA CHIAVE, QUESTO TI FACILITERA’ IL RECUPERO DELLE INFORMAZIONI EVITANDO LA LORO SOVRAPPOSIZIONE PAROLA CHIAVE 1 2 3 4 5 6 NON SOVRAPPORRE LE CASELLE IN QUESTO MODO! LE INFORMAZIONI SI SOVRAPPORRANNO E SARA’ PIU’ DIFFICILE RECUPERARLE

  14. SUGGERIMENTI: • CERCA DI FOCALIZZARE E RICORDARE GLI ELEMENTI PRINCIPALI DELLA STORIA • NON FARTI DISTRARRE DA PENSIERI IRRILEVANTI NON INERENTI AL COMPITO CHE STAI SVOLGENDO • CERCA DI IMMAGINARE LE COSE CHE VENGONO DETTE • SE PUOI ELIMINA GLI ELEMENTI DISTURBANTI DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL COMPITO

  15. ORGANIZZAZIONE DELL’ESPERIMENTO 5 GRUPPO SPERIMENTALE 10 5 GRUPPO DI CONTROLLO CONFRONTABILI PER: ETA’, SESSO, GRAVITA’ DEL TRAUMA E Q.I, TUTTI AD ALMENO UN ANNO DAL TRAUMA BASELINE TRATTAMENTO PLACEBO VALUTAZIONE

  16. QUALI I TEST USATI NELLA BASELINE? • MATRICI DI RAVEN P38 (ABILITA’ INTELLETTUALE) • TEMPI DI REAZIONE SEMPLICI E COMPLESSI (VELOCITA’ DI ELABORAZIONE DELLO STIMOLO) • TEST DI CANCELLAZIONE (ATTENZIONE SELETTIVA) • TRAIL-MAKING TEST (CAPACITA’ DI ALTERNARE LA PROPRIA ATTENZIONE SU COMPITI DIVERSI) • WECHSLER MEMORY SCALE (MEMORIA) • STROOP TEST (DODRILL’S FORMAT) VERSIONE COMPUTERIZZATA (VELOCITA’ DI ELABORAZIONE)

  17. COME E’ STATO VALUTATO L’EFFICACIA DEL TRATTAMENTO? 2 FILMATI PRIMA DEL TRATTAMENTO E 2 ALLA FINE DURATA 3 MINUTI PIU’ INFORMAZIONI MENO INFORMAZIONI LA PRESTAZIONE DEL SOGGETTO VIENE COSI’ CALCOLATA: PDR(%) = NUMERO INFORMAZIONI / INFORMAZIONI RIPRODOTTE X 100 COME E SE UN SOVRACCARICO DI INFORMAZIONE INFLUENZA LA PERFORMANCE IN SOGGETTI CHE HANNO UNA VELOCITA’ RIDOTTA NELL’ELABORARE L’INFORMAZIONE

  18. VALUTAZIONE FINALE: • FILMATI: PER VALUTARE EVENTUALI MIGLIORAMENTI NELLA PERCENTUALE DI RIPRODUZIONE, DOVUTI AL TRATTAMENTO • RIPROPOSTI TUTTI I TEST FATTI NELLA BASELINE (MENO LE MATRICI DI RAVEN; PER VEDERE SE C’ERANO DEGLI EFFETTI DI GENERALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO • PROPOSTO UN QUESTIONARIO (SICKNESS IMPACT PROFILE)

  19. IPOTESI DELLA RICERCA • PRESTAZIONE NELLA STORIA(-) MIGLIORE IN ENTRAMBI I GRUPPI ALLA BASELINE • GRUPPO SPERIMENTALE MIGLIORI LA PRESTAZIONE DOPO IL TRATTAMENTO, UN MIGLIORAMENTO ANCHE NELLA STORIA (+) = PAZIENTE GESTISCE MEGLIO LA PRESSIONE TEMPORALE • PRESTAZIONE GRUPPO DI CONTROLLO STABILE • VELOCITA’ DI ESECUZIONE(COMPRESI I TEMPI DI REAZIONE) NEI VARI TEST NON VARI, MA CHE IL GRUPPO SPERIMENTALE DIVENTI PIU’ ACCURATO • SI PREVEDE UN INFLUENZA POSITIVA SULLA PRESTAZIONE NEL WMS DOPO IL TRATTAMENTO PER IL GRUPPO SPERIMENTALE

  20. FILMATI ANALISI DELLA VARIANZA DISEGNO SPERIMENTALE 2 X 2 VARIABILI INDIPENDENTI (INFORMAZIONE, TRATTAMENTO) TRATTAMENTO SIGNIFICATIVO F (1,4) = 60.468; p< .0015

  21. BASELINE 41% 43% 57% 59%

  22. VALUTAZIONE FINALE 40% 45% 60% 55%

  23. STORIA (+) GRUPPO SPERIMENTALE GRUPPO DI CONTROLLO

  24. STORIA (-) GRUPPO SPERIMENTALE GRUPPO DI CONTROLLO

  25. VELOCITA’ DI ESECUZIONE DEL COMPITO ACCURATEZZA

  26. WECHSLER MEMORY SCALE GRUPPO SPERIMENTALE GRUPPO DI CONTROLLO 1 0 0 = PRESTAZIONE NORMALE

  27. MATRICI DI RAVEN P38 PAZIENTE QUESTIONARIO FAMILIARI CONFERMA IMPORTANTE DELLA VALIDITA’ ECOLOGICA DEL TRAINING

  28. OBIETTIVO PRINCIPALE DEL LAVORO: • MIGLIORARE ALCUNI ASPETTI DELLA FUNZIONALITA’ COGNITIVA DEL PAZIENTE, COMPATIBILMENTE CON LA BREVITA’ DEL TRATTAMENTO, LE CONCLUSIONI SONO…...

  29. CONCLUSIONI • NELLE STORIE (-), LA PRESTAZIONE E’ MIGLIORE. • GRUPPO SPERIMENTALE MIGLIORA SIGNIFICATIVAMENTE IN ENTRAMBE LE STORIE (DOPO IL TRATTAMENTO). • UN NETTO MIGLIORAMENTO ANCHE NELLA STORIA (+), POTREBBE INDICARE UNA AUMENTATA CAPACITA’ DI GESTIRE LA PRESSIONE TEMPORALE. • LE PRESTAZIONI DEL GRUPPO DI CONTROLLO RESTANO STABILI. • IL TRATTAMENTO NON INFLUENZA LA VELOCITA’ DI ESECUZIONE NEI COMPITI SEMBRA PERO’ INFLUENZARE L’ACCURATEZZA…(MIGLIORE CONCENTRAZIONE) • PROBABILE CHE UNA MAGGIOR CONCENTRAZIONE SUL COMPITO MIGLIORI LA PRESTAZIONE MNEMONICA.

  30. APPLICATO SISTEMATICAMENTE AL DI FUORI DEL LABORATORIO... NUOVA SPINTA MOTIVAZIONALE… EFFETTO DURATURO PROBLEMA ? FOLLOW-UP CORRELARE I DATI COMPORTAMENTALI CON TECNICHE DI NEUROIMMAGINE BREVITA’ TRATTAMENTO LIMITI…. NUMERO PAZIENTI ETEROGENEITA’DELLE LESIONI MAGGIORI RISORSE... ……...

  31. FINE

  32. Approcci differenti nella riabilitazione cognitiva • STIMOLAZIONE COGNITIVA:STIMOLAZIONE DIRETTA E RIPETUTA DELLE FUNZIONI DEFICITARIE TRAMITE COMPITI SPECIFICI. • STRATEGIE COMPENSATORIE:INSEGNAMENTO DI STRATEGIE ALTERNATIVE CHE COMPENSINO LE FACOLTA’ PERSE. • APPROCCIO COMPORTAMENTALE:RINFORZO POSITIVO DEI PAZIENTI PREMIANDOLI DURANTE IL COMPITO QUALORA IL LORO COMPORTAMENTO VERSO COMPITO SI RIVELI SUFFICIENTEMENTE BUONO.

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