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ISM-Italia corso di formazione –training per attivisti “in e per” la Palestina ” Milano 17-18 marzo 2012 a cura di Diana C arminati. I movimenti di solidarietà in Italia ed Europa 2005-2011. Gli incontri europei sul BSD 1. 8 ottobre del 2005 a Bruxelles :
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ISM-Italiacorso di formazione –training per attivisti“in e per” la Palestina”Milano 17-18 marzo 2012a cura di Diana Carminati I movimenti di solidarietà in Italia ed Europa2005-2011
Gli incontri europei sul BSD 1 • 8 ottobre del 2005 a Bruxelles: si incontrano i rappresentanti di decine di Ong europee che lavorano nei Territori Palestinesi occupati e nella Striscia di Gaza, riuniti nel coordinamento ECCP • Nel comunicato finale si opta soltanto per il terzo punto, la richiesta ai propri governi di sanzioni contro Israele. Viene così ufficialmente lanciata la “Campagna per le sanzioni contro l’occupazione israeliana” • 29 ottobre 2005 a Montpellier • Incontro per il BDS svoltosi a Montpellier, Università III: “Per il diritto di sanzioni contro l’occupazione israeliana” con partecipazione di UJFP insieme a rappresentanti dei sindacati dell’insegnamento francese SNESUP, SNU, FSU, AFPS, APF e del Mouvement pour la paix. Viene presentata la “Campagna europea per “Sanzioni contro l’occupazione israeliana”.I cittadini devono esigere dai loro governi l’applicazione di sanzioni e sospensione degli accordi di associazione UE-Israele (com’era stato deciso dal Parlamento europeo nell’aprile del 2002).
Incontri europei sul BDS 2 • Si richiedeva inoltre ai propri governi: il blocco degli accordi militari tra Israele e i governi del mondo; il disinvestimento di tutte le società europee e internazionali che lavoravano per Israele, come Caterpillar, come CHR, società cementifera irlandese, la società CONNEX (tramvie); sanzioni dei prodotti delle colonie che non mettono etichette precise. • Si citano le organizzazioni ebraiche che approvavano l’idea di un boicottaggio selettivo (prodotti delle colonie). Si annuncia per il 2006 una “Campagna generale per il BDS …” (ma solo un boicottaggio selettivo e non totale dei prodotti di Israele). E si richiede la sospensione dei privilegi commerciali e della cooperazione scientifica. • 31 ottobre 2005 - Parigi • Riunione del JEPJ (JuifsEuropéens pour une PaixJuste), a cui è collegata la Rete ECO (Ebrei contro l’occupazione) italiana • Contro l’occupazione dura e violenta nei Territori palestinesi occupati chiedono la fine dell’occupazione con una pressione internazionale non violenta ma efficace.
Incontri europei sul BDS 3 • 2-3 dicembre 2005- Seminario Internazionale a Betlemme • Ad esso partecipano aderenti dell’AIC (Alternative Information Center) israeliano che approvano il sostegno alla campagna del BDS. Si afferma che il “boicottaggio si riferisce a iniziative contro l’acquisto o vendita di prodotti israeliani” • 7 marzo 2006. Documento BADIL (Resource Center for Palestinian Residency and Refugee Rights).Il documento riferisce che nel 6° Forum Sociale Mondiale svoltosi a Caracas l’ Assemblea dei Movimenti riunita ha approvato il BDS. Non viene specificato in quali punti.
Incontri europei sul BDS 4 • Atene, 4-7 maggio 2006, European Social Forum • Vi sono 7 seminari di analisi sulla situazione in Palestina (OPT) fra cui uno sulla Campagna per le sanzioni contro l’occupazione israeliana e 3 sessioni di lavoro. Vengono riscontrate “difficoltà dei movimenti per identificare una strategia comune”. • Nel Comunicato finale del lavoro del coordinamento si lanciavano le seguenti campagne: • Conferenza internazionale di Ginevra “Per una pace giusta… diamo forza al diritto internazionale” • Campagna europea contro il taglio dei fondi alle autorità palestinesi. Giornate di mobilitazione (7-9 luglio) contro il taglio dei fondi ANP • Rilancio della campagna ECCP “Sanzioni per Israele” • 9-16 novembre. Settimana contro il Muro e l’annessione di nuovi territori in Cisgiordania • Campagna per i prigionieri politici e per il rispetto della Convenzione di Ginevra • Rafforzare le missioni civili europee con maggiore presenzaorganizzazioni sindacali
Incontri europei sul BDS 5 • 26-28 maggio 2006, Ginevra - Conferenza internazionale “Per una pace giusta in Palestina e Israele”, organizzata da ECCP e ComitéPalestineUrgenceCPU (Svizzera) Vi partecipano oltre 200 rappresentanti di 30 organizzazioni nazionali dei paesi europei, di Israele, di Palestina, Libano, India e rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese. La Dichiarazione finale del 1° giugno 2006 presentava le conclusioni, le richieste e le iniziative: • - Condanna del taglio dei fondi della UE e USA e della politica di sanzioni contro il governo dell’ANP palestinese eletto democraticamente • - Richiamo al rispetto del Parere consultivo della Corte internazionale di Giustizia (2004) sul blocco della costruzione del Muro • - Mobilitazione per sanzioni politiche ed economiche, come la sospensione vendita armi e accordi associativi UE-Israele • - Sostegno al BDS (ma solo come appoggio a mobilitazioni cittadine che promuovano azioni per chiedere ai governi e la comunità internazionale difare pressioni su Israele
Incontri europei sul BDS 6 • 9 luglio 2009. Incontro organizzato da UnitedCiviliansofPeace all’ Aja su “The International Court ofJustice end Israel’s Wall: 5 years on”. Si incontrano giuristi, attivisti palestinesi e rappresentanti della società civile europea per il BDS . Intervengono Richard Falk, Omar Barghouti, Paul de Waart, JamalJuma (Stop the Wall), Jeff Handmaker, Hajo Mayer (EJJP e A DifferentJewish Voice), EyalHareuveni (B’tselem). • Si definisce l’impossibilità di altra soluzione se non il boicottaggio di Israele, per la sua continua violazione del diritto internazionale, per la sua immunità-impunità nell’agire illegalmente. • Fine Ottobre 2009. Incontro a Montpellier per organizzare a livello europeo la Campagna Stop Agrexco
La campagna del BDS in Italia 2006-2008 • 12-13 maggio 2006 - Biella- Seminario organizzato da ISM-Italia su “La dimensione della parola condivisa”, con interventi di IlanPappé, TanyaReinhart, AharonShabtai, Gideon Levy, JamilHilal, Omar Barghouti, MazinQumsiyeh, Giorgio S. Frankele altri. • Viene proposta per la prima volta la campagna palestinese del BDS-PACBI. • In generale, le campagne di alcuni gruppi all’interno del movimento pacifista italiano, variegato e frammentato soprattutto dopo la vittoria del governo Prodi (governo amico) e dopo la guerra di Israele in Libano dell’estate 2006, contro le forze Hezbollah, seguono la linea del coordinamento internazionale europeo di ECCP • Non rispondono né aderiscono al BDS se non a livello formale di enunciato. Si volgono piuttosto a sostenere, tra il 2005 e 2008, iniziative meno politicamente impegnative, almeno in Europa, quali quelle contro l’occupazione, oppure ideologicamente importanti per il mondo pacifista, quali quelle che cercano di costruire relazioni tra popoli “in conflitto”, o contro l’occupazione, come la resistenza nonviolenta contro il Muro, in particolare il sostegno alle manifestazioni a Bi’lin e Ni’lin. • Il Forum Palestina, che già a partire dal 2002 organizzava iniziative di boicottaggio, lancia nel suo sito una campagna per il BDS specificando anche, per settore, quali imprese commerciali italiane hanno interessi precisi con imprese israeliane.
Le proposte per il BDS-PACBI in Italia 2008-2010 • Torino, 5-6 maggio 2008 - seminario a cura di ISM-Italia: “Le democrazie occidentali ela pulizia etnica della Palestina”,, svoltosi all’Università di Torino, Facoltà di Scienze Politiche, come risposta alla Fiera del Libro di Torino, che aveva come “ospite” d’onore lo stato d’Israele nel 60° anniversario della sua costituzione con interventi di AharonShabtai, Jonathan Rosenhead, GhadaKarmi, Tariq Ramadan, Giorgio Frankel, Angelo D’Orsi, Domenico Losurdo, Gianni Vattimo, Massimo Zucchetti, Piero Gilardi, Diana Carminati. • Viene riproposto il BDS-PACBI da parte di J. Rosenthal (BRICUP) e GhadaKarmi. • Nel maggio 2010 ISM-Italia lanciava la campagna ICACBI (ItalianCampaignfor the Academic and Cultural Boycottof Israel). Alcuni attivisti hanno poi fatto molti tour in tutta Italia dal Nord sino alla Sicilia per parlare e proporre il boicottaggio. • Ci sono state finora 332 adesioni di cui 33 di docenti e ricercatori universitari e fra gli altri molti artisti e operatori culturali.
La ‘scoperta’ del BDS in Italia e il tentativo di raggirare i criteri di base - 2009 • A partire dalla primavera 2009, dopo il massacro di Gaza molti gruppi di solidarietà hanno ‘scoperto’ l’appello al BDS che la società civile palestinese aveva rivolto alla comunità internazionale il 9 luglio 2005 eche per anni essi hanno rifiutato. • In un incontro a Pisa a inizio ottobre 2009, viene richiesto da parte de*organizzator*di sottoscrivere un ennesimo documento, il documento europeo di Bilbao (31 ottobre 2008) sul BDS, che prevedeva nel suo ActionPlan, alcune distinzioni su come fare il BDS, ma “seguendo le sensibilità di ciascun contesto” (“in a gradual, sustainablemannerthatis sensitive tocontext and capacity”, più funzionale all’obiettivo di come fare BDS in Italia, cioè boicottando solo i prodotti dei territori occupati • lo stesso gruppo firmatario si è successivamente autonominato come BDS-Italia, e ha aggregato altri gruppi che hanno successivamente iniziato campagne di boicottaggio di prodotti dei Territori occupati palestinesi come Stop Agrexco, Stop ThatTrain e altre
PACBI e La campagna per il diritto allo studio dei palestinesi • Con le stesse modalità alcuni docenti universitari hanno organizzato nell’autunno 2009, una campagna alternativa a quella per il boicottaggio accademico e culturale di Israele, proposto dall’ISM-Italia nel luglio 2009, in un seminario a Roma, cui aveva partecipato uno dei promotori palestinesi Omar Barghouti, e che seguiva le indicazioni del PACBI palestinese. V. documento del PACBI del 17.2.2010, “Intellectual responsibility and the voice of the colonized” afferma: “It is responsibility of the boycott supporters to understand the broadly-accepted boycott criteria and guidelines upon which this boycott is based and adhere to it, rather then attempting to invent or suggest idiosyncratic criteria of their own, as the latter would undermine the Palestinian guiding reference for the global boycott campaign against Israel”. • L’ alternativa, firmata in seguito da moltissimi docenti perché poco impegnativa, è un programma di “educazione” dei palestinesi, che vuole informare i ‘sensibili’ universitari italiani su una situazione che essi dovrebbero conoscere da almeno un decennio. Si affermava di voler “procedere con gradualità per una iniziativa che non si richiami direttamente alla PACBI e sia centrata alla difesa del diritto all’educazione in Palestina” • In una dichiarazione pubblicata anche su “il Manifesto”, Danilo Zolo, uno dei proponenti, affermava che un boicottaggio delle Università israeliane era inaccettabile.
La sinistra italiana e i movimenti di solidarietà per la Palestina dopo gli accordi di Oslo e il discorso del “processo di pace” 1 • 1990-2000 - nel “contesto del processo di pace”, e degli accordi di Oslo si diffonde il ‘mito’ dei 2 stati per 2 popoli, del “fare ponti” e del “costruire il dialogo”, di “relazioni fra due popoli in conflitto”. Questo discorso continuerà nel decennio successivo e permane diffuso in molti gruppi di solidarietà • Non riconoscimento del diritto di resistenza di un popolo occupato • Non riconoscimento della asimmetria fra occupante e occupato • Non riconoscimento del sionismo come movimento coloniale e Israele come Stato coloniale, di esclusione e oppressione e razzista. Il problema del sionismo diventa sempre più un ‘tabù’ in Europa
La sinistra italiana e i movimenti di solidarietà per la Palestina dopo gli accordi di Oslo e il discorso del “processo di pace” 2 • L’antisionismo diventa antisemitismo: • v. il processo contro Edgar Morin nel 2004 dopo un suo articolo su Le Monde del giugno 2002 “Israele-Palestina: il cancro”. • v e il discorso di Giorgio Napolitano al Quirinale nel Giorno della Memoria il 25 gennaio 2007 • Dopo lo scoppio della 2a Intifada (2000) e dall’11.9.2001 aumento delle pressioni politiche per il sostegno incondizionato a Israele da parte delle organizzazioni più vicine ai sindacati e ai partiti della sinistra, soprattutto a partire dal 2006 (elezioni palestinesi del gennaio 2006, vinte dal partito di Hamas; assedio striscia di Gaza; guerra in Libano) • Clima pesante di propaganda nei media (giornalisti e commentatori tv), fra gli intellettuali e i politici di entrambi gli schieramenti per rivendicare il “diritto di Israele a esistere” e per la “sicurezza di Israele” • V. Anche formazione gruppo “Sinistra per Israele” con molti esponenti del Partito Democratico e intellettuali
Le conseguenze nella politica dei movimenti • Il sostegno acritico alla politica israeliana e al sionismo impedisce di vedere in questi lo strumento ideologico legato al ruolo dello Stato israeliano come “punta avanzata” del nuovo colonialismo occidentale in Medio Oriente e delle nuove guerre in Medio Oriente • Indebolimento delle sinistre e dei movimenti che non denunciano queste politiche come funzionali con le politiche del neoliberismo e del neoconservatorismo (e con i fondamentalismi religiosi occidentali) all’interno delle trasformazioni della globalizzazione sia: • a) contro i ‘nemici’ mediorientali e per la distruzione dei territori, l’annientamento delle popolazioni o l’espulsione nei nuovi ‘campi’, l’accaparramento delle risorse e l’occupazione di posizioni strategiche • b) per un attacco sul ‘fronte interno’ nei confronti del lavoro, dei giovani, degli immigrati e in particolare l’attacco ai diritti e ai movimenti di partecipazione dal basso
Bibliografia • www.ism-italia.org/2010/12/articoli-e-scritti-di-diana-carminati/ • D. Carminati, A. Tradardi, Boicottare Israele: una pratica non violenta, Derive/Approdi 2009 • Michel Chossudovsky, “Manufacturing Dissent. The AntiGlobalizationMovementisfundedby Corporate Elites”, Global Research, Settembre 2010 • Scritti di Pierre-YvesSalingue, sulla situazione dei movimenti francesi, in www. silviacattori.net. • Articoli di Omar Barghouti, in www. pacbi.org