Scheda di autovalutazione del disagio psicologico

1. Scheda di autovalutazionedel disagio psicologico Dr. Evelino Trevisan  Associazione Volontà di Vivere Via Paruta 32 - Padova

2. Spunti operativi Idee da declinare • Anno di Inizio: 2000 • Costo annuo: 1000 Euro • Target di finanziamento: consentire una standardizzazione dei valori misurati dalla scheda • Campo di intervento: la prevenzione e la eventuale terapia del disagio/disturbo psicologico in Oncologia • Operatori coinvolti: Dr. Evelino Trevisan + un collaboratore Sondrio 14 - 15 Settembre 2007

3. Analisi del bisogno Idee da declinare • Non è mai facile valutare “quanto” soffre psicologicamente una donna colpita da cancro al seno. • Nella letteratura scientifica internazionale sono apparsi vari indici che si sono dimostrati utili a definire il livello di sofferenza ma rimangono non sistematizzati • La scheda di autovalutazione che proponiamo integra tali indici in modo sistematico ed offre pertanto uno strumento agile e discreto per consentire poi interventi psicologici mirati Sondrio 14 - 15 Settembre 2007

4. Sintesi del progetto Idee da declinare • Applicare in parallelo la Scheda di autovalutazione con test già standardizzati (ex. M.A.C. – H.A.D.) su campioni significativi di pazienti affetti da cancro al seno • Verificare nel tempo la attendibilità dei risultati • Valutare la pregnanza della capacità discriminativa sia su soggetti giovani (< 40 anni) che su soggetti anziani (> 65) colpiti dal cancro al seno • Estendere lo strumento ad altre tipologie di tumori Sondrio 14 - 15 Settembre 2007

5. Valutazione risultati Idee da declinare • E’ uno studio prospettico che si ripropone quindi di saggiare ad intervalli temporali variabili la validità dello strumento • Stiamo elaborando una versione della Scheda destinata agli Oncologi per consentire loro di valutare il livello di sofferenza psicologica • Vi è altresì il progetto di estendere tale strumento ad altri tipi di neoplasie Sondrio 14 - 15 Settembre 2007

6. Commenti Idee da declinare • Risponde ad una necessità “forte” tuttora inevasa: discriminare con affidabilità ma anche con facilità e discrezione il disagio psicologico (sindrome reattiva di adattamento) dal disturbo psicologico (psicopatologia) e consentire quindi di intervenire prontamente nella gestione di tale sofferenza fruendo della strategia più opportuna (training psicoeducazionale, gruppo di auto-aiuto, psicoterapia, etc.) Sondrio 14 - 15 Settembre 2007