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Letteratura e Sport. 3. M. Zaccarello MMX. Competizioni sportive tra Medoievo e Rinascimento. Tenute in corrispondenza di eventi fausti per la comunità (matrimoni di regnanti, cessazioni di guerre, visite di importanti personaggi);
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Letteratura e Sport. 3 M. Zaccarello MMX
Competizioni sportive tra Medoievo e Rinascimento • Tenute in corrispondenza di eventi fausti per la comunità (matrimoni di regnanti, cessazioni di guerre, visite di importanti personaggi); • Finanziate e promosse da Signorie e comuni, ma spesso anche da singole famiglie abbienti, esse costituivano l’espressione dell’aristocrazia e delle classi dominanti; • Molti eventi accadevano in corrispondenza del Carnevale, importante nel calendario medievale, poiché corrispondeva alla fine/inizio d’anno (a Firenze e Venezia esso coincideva con la festa dell’incarnazione, 25 marzo).
Alcuni testi celebrativi di vittorie sportive • Angelo Poliziano, Stanze per la giostra (1475-1478), poema celebrativo della dinastia dei Medici, attraverso Giuliano-Iulio e una trasposizione mitica e leggendaria della Firenze del tempo; • Luigi Pulci, La giostra di Lorenzo il Magnifico (1469): protagonista della giostra fu il giovane Lorenzo di Piero de’ Medici che dedicò la propria vittoria a Lucrezia Donati, a cui forse alludeva anche la figura femminile raffigurata nel proprio stendardo. • In tali occasioni l’esercizio era inquadrato in un vero e proprio rituale cortese: i giovani si esibivano per le loro gentildonne predilette, e usavano donare loro le scatoline “d’amore”, con incise sul coperchio immagini allegoriche di gusto mitologico.
Esibizione guerresca (Poliziano, Stanze, II 26) • … quali i soldati che di fuor s'attendono, • quando sanza sospetto et arme giacciono, • per suon di tromba al guerreggiar s'accendono, • vestonsi le corazze e gli elmi allacciono, • e giù dal fianco le spade sospendono, • grappon le lance e' forti scudi imbracciono; • e così divisati i destrier pungono • tanto ch'alla nimica schiera giungono.
Jan van der Straet, detto StradanoGiostra a cavallo in S. Croce (c. 1590)
Il torneo • La parola torneo deriva dal verbo torneare che significa girare intorno, con tale termine si intendeva un combattimento collettivo tra squadre armate, il torneo poteva essere a piedi o a cavallo ed aveva un carattere fortemente agonistico. • Per allestire un torneo era necessario un grande spazio come una piazza che veniva recintata, e munita di vere scenografie a tema, che riflettevano i gusti dei Signori. • Per gli spettatori venivano allestite delle gradinate mentre per i giudici e gli ospiti d’onore venivano costruiti palchi appositi.
La giostra • Il termine giostra deriva da juxta che significa vicino e quindi dal verbo juxtare che significa avvicinarsi. Originariamente era un combattimento individuale corpo a corpo, gli scontri armati della giostra potevano essere a piedi o a cavallo. • Le giostre erano delle rievocazioni ludiche tese a ripercorrere i momenti salienti di antiche battaglie, avevano un carattere cortese ed erano improntate con lance e con spade spuntate, non affilate o con la punta fasciata. • Si trattava quindi di battaglie simulate in cui il Maestro di campo garantiva il rispetto delle regole tra Mantenitori e Venturieri. Il vestiario aveva un’importanza enorme perché in esso erano codificati i simboli araldici che venivano posti sugli scudi, sui cimieri e sulle gualdrappe.
Varie tipologie • giostra all’incontro in cui 2 avversari a cavallo si lanciavano uno contro l’altro cercando di disarcionarsi a vicenda; • giostra all’anello in cui il cavaliere galoppando di gran carriera doveva riuscire ad infilare con la lancia un anello sospeso a mezz’aria; • giostra alla quintana che aveva lo scopo di far esercitare i cavalieri principianti i quali dovevano colpire un tronco d’albero o un palo infisso nel terreno; • giostra al saracino che sorse dopo le crociate e fu caratterizzata da un bersaglio avente forma di soldato musulmano con un braccio teso e sorretto lateralmente da un perno. Il cavaliere doveva colpirlo nel viso per evitare che il Saraceno ruotando su se stesso lo facesse cadere; giostra con animali per i ceti intermedi in cui si dovevano ferire galli, gatti ed anatre fino a provocare loro la morte.
L’armeggeria • Esibizione non competitiva, non prevedeva lo scontro fisico; • I partecipanti a cavallo mostravano le proprie abilità nel maneggiare le armi, spesso con bersagli fissi; • La forma più comune, il “rompere aste”, consisteva in una carica con la lancia su bersaglio fisso (la lancia doveva rompersi per non sbalzare il cavaliere a terra).
Il palio • Una corsa di cavalli, chiamati berberi, che si svolgeva attraverso le vie cittadine, per terminare nella piazza della città • Il premio (palio = mantello in lat.) era un grande panno di seta pregiata che era posta al punto d’arrivo ed era il premio per il primo arrivato.
Il Palio di Siena • si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano (in onore della Madonna di Provenzano) e il 16 agosto il Palio dell'Assunta (in onore della Madonna Assunta). • Parallelamente ai palii dei nobili, i cittadini di Siena cominciarono ad organizzare, più o meno spontaneamente, altre competizioni nei modi più disparati. Si ricordano, a partire dal XV secolo, Palii rionali, Bufalate, Cacce ai tori, Giochi delle pugna, gioco dell'Elmora, giochi di San Giorgio, Asinate, Pallonate. • Molte di queste competizioni erano precedute da cortei, rappresentazioni allegoriche, carri trionfali a tema mitologico greco.
I terzi di Siena • Terzo di Città • Terzo di Camollia • Terzo di San Martino
Le 17 contrade di Siena • AquilaBruco Chiocciola Civetta Drago Giraffa Istrice Leocorno Lupa Nicchio Oca Onda Pantera Selva Tartuca Torre Valdimontone
Le 17 contrade di Siena • corrono di diritto le sette Contrade che non hanno corso il Palio corrispondente dell'anno precedente; • un mese prima del Palio (l'ultima domenica di maggio per il Palio di luglio e la prima domenica dopo il Palio di luglio per il Palio d'agosto) vengono estratte a sorte tre Contrade che vanno a completare il lotto di dieci; • le altre sette vengono estratte per stabilire l'ordine di sfilata nel Corteo storico e parteciperanno di diritto al corrispondente Palio dell'anno successivo (mantenendo questo ordine di estrazione);
Dante, Inferno, XXII, 1-12 • Io vidi già cavalier muover campo,e cominciare stormo e far lor mostra,e talvolta partir per loro scampo; • corridor vidi per la terra vostra,o Aretini, e vidi gir gualdane,fedir torneamenti e correr giostra; • quando con trombe, e quando con campane,con tamburi e con cenni di castella,e con cose nostrali e con istrane; • né già con sì diversa cennamellacavalier vidi muover né pedoni,né nave a segno di terra o di stella.
Boccaccio, Decameron, IV 9 • Dovete adunque sapere che, secondo che raccontano i provenzali, in Provenza furon già due nobili cavalieri, de' quali ciascuno e castella e vassalli aveva sotto di sé, e aveva l'uno nome messer Guiglielmo Rossiglione e l'altro messer Guiglielmo Gardastagno; e per ciò che l'uno e l'altro era prod'uomo molto nell'arme, s'amavano assai e in costume avean d'andar sempre ad ogni torniamento o giostra o altro fatto d'arme insieme e vestiti d'una assisa [armatura].
La giostra del Saracino (Arezzo) • Si tratta dell'evoluzione di un esercizio di addestramento militare che, simulando lo scontro bellico, vedeva un cavaliere armato di lancia affrontare un automa con le sembianze del nemico per antonomasia dell'Occidente cristiano: il Saracino