390 likes | 559 Views
VISITE SUL CAMPO E CARATTERI GEO-MORFOLOGICI DI VOLTRI. Schiacciati tra i monti ed il mare. Appennino ligure. Fenomeni tettonici e deriva dei continenti. Anche qui cerchiamo di capire...con alcune notizie importanti. Un po’ di terminologia di base Laurasia, Gondwana e mar della Tetide
E N D
VISITE SUL CAMPO E CARATTERI GEO-MORFOLOGICI DI VOLTRI Schiacciati tra i monti ed il mare...
Fenomeni tettonici e deriva dei continenti. Anche qui cerchiamo di capire...con alcune notizie importanti. Un po’ di terminologia di base Laurasia, Gondwana e mar della Tetide L’oceano Tetide era un braccio oceanico che separava l’Africa settentrionale dall’Europa e dall’Asia . La Pangea, un supercontinente preesistente, si è divisa in due parti: Laurasia e Gondwana. La Laurasia si è formata circa 180 milioni di anni fa durante il neproterozoico . La Gondwana generatasi nel neproterozoico si è formata dall’unione di frammenti della Pangea si frammentò nel mesozoico dando origine agli attuali continenti dell’emisfero meridionale: Sudamerica, Africa, India, Antartide e Australia.
AMBIENTE LIGURIA E CARATTERI GEOMORFOLOGICI DI VOLTRI Il territorio della Liguria si sviluppa su una sottile striscia di terra larga dai 7 ai 35 Km, lunga circa 240 Km affacciata sul mar Ligure e delimitata a nord dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini. Le catene montuose sono il risultato di enormi masse rocciose che durante le varie fasi orogenetiche (nascita delle montagne) sono state deformate, traslate e impilate una sull’altra. In Liguria sono presenti due sistemi di appilamento: a ponente la catena alpina e a levante quella appenninica. Il confine tra i due settori si trova nella linea Sestri Voltaggio (lineazione tettonica). Esiste una linea di spartiacque a circa di 1000 metri di altezza sul livello del mare con il versante tirrenico più ripido rispetto a quello padano. Nel versante marittimo l’asse vallivo è parallelo alla linea di costa mentre nel versante alpino, l’asse vallivo è sub meridiano. Dal punto di vista geologico ci sono territori con caratteristiche delle rocce omogenee. Nell’area centro-occidentale prevalgono nell’area savonese litotipi appartenenti al “dominio brianzonese” (principalmente gneiss, anfiboliti, graniti, porfiroidi e successioni sedimentarie calcareo dolomitiche) mentre nel genovesato, fino al passo dei Giovi, si rilevano terreni di natura metamorfica (ofioliti e calcescisti) oltreché argilliti e successioni carbonatiche, lungo l’allineamento Sestri Voltaggio.
CARATTERI GEOMORFOLOGICI DI VOLTRI • Il gruppo di Voltri è un complesso di meta ofioliti (gruppo di rocce) e metasedimenti (rocce sedimentarie che mostrano di avere subito azioni metamorfiche) posizionato nel settore centro occidentale della Liguria. Strutturalmente è definito come un sistema di falde metamorfico, situato in posizione interna rispetto all’arco alpino occidentale. Nel gruppo di Voltri si trovano appilate unità originatesi in diversi ambienti della litosfera riconducibiliA: • Calcescisti • Meta basiti • Ultramafiti
Come è nato il gruppo Voltri? Le placche nel neozoico, che avevano dato origine al mar Tetide, cessano improvvisamente il loro movimento. Le scogliere coralline e i sedimenti depositati sul fondo oceanico ricevono spinte convergenti e riprendono il loro movimento verso la paleo-Africa e la paleo-Europa. Questo avvenimento decreta l’inizio della formazione della catena alpino-appenninica. I sedimenti e le rocce ripiegati e sovrapposti ricevono una forte pressione. Le scogliere coralline originano le Dolomiti, mentre le rocce del fondale oceanico, che si trovano nella zona delle alpi occidentali prendono il nome di “calcescisti con ofioliti” o “zona delle pietre verdi”. La zona delle “pietre verdi” è formata da rocce che appartenevano al fondale oceanico del mar di Tetide che sono state successivamente trasformate dal metamorfismo collegato al sollevamento alpino . Le”ofioliti” sono rocce che derivano dal fondale oceanico e dal mantello superiore. I calcescisti derivano per metamorfismo da sedimenti argillosi-calcarei che ricoprivano i fondali. Sono presenti talora, nei marmi derivati da scogliere coralline o algali. Le rocce che si incontrano appartengono soprattutto alla “zona dei calcescisti con pietre verdi”. Le rocce principali sono: • Serpentiniti: rocce basiche o ultrabasiche derivate dal metamorfismo e idratazione di antiche perioditi. • Prasiniti: formatisi per metamorfismo di antichi basalti . • Metagabbri: derivati dal metamorfismo non elevato di gabbri. • Calcesisti: Derivati dal metamorfismo da sedimenti calcareo-argillosi • Calcari e dolomie: derivate da trasformazione metamorfica di rocce. Da queste rocce si è estratta la calce. CARATTERI GEOMORFOLOGICI DI VOLTRI
ESISTONO STRETTI RAPPORTI TRA ASSETTO MORFOLOGICO E SITUAZIONE VEGETAZIONALE. Le coltri maggiori ubicate nelle fasce medie-basse dei versanti sono antropizzate a fasce coltivate a olivi o culture ortofrutticole e specialmente su quest’ultime si riscontrano fenomeni erosivi e fenomeni di dissesto attivi. Nelle coltri più potenti e lungo le fasce interessate da faglie si trovano aree soggette ad impregnazione idrica e segni di collasso attivi. La vegetazione, non presente oltre la fascia degli 800 metri, è prevalentemente costituita da conifere ed arbusti Sotto la linea dello spartiacque sono frequenti le falde di detrito dovute allo sfascimento dello strato roccioso. Sono i fenomeni erosivi dovuti al dilavamento delle acque superficiali che scavano corsi incisi e provocano erosione laterale del suolo. Le acque di infiltrazione sotto superficiale innescano fenomeni franosi di prima generazione. Numerose sono le frane in roccia specialmente su serpentinoscisti Nelle zone interessate dalle formazioni metagabbriche a causa della roccia meno alterata e quindi della migliore qualità si ha una buona condizione di stabilità generale. La nostra fascia costiera è inoltre prevalentemente stretta. Da Voltri ad Arenzano la costa diventa rocciosa, le valli hanno un andamento tortuoso con direzione principale nord-sud ed hanno estensione limitata. La valle del torrente Cerusa , ad esempio ha una geologia schematicamente abbastanza semplice: sino all’altezza di Fabbriche, la valle interessa la formazione dei calcescisti del Turchino e da Fabbriche sino allo spartiacque Tirreno-Padano incide la formazione delle ofioliti del monte Beigua qui rappresentate soprattutto dalla formazione dei serpetiniti.
MORFOLOGIA DELLE NOSTRE VALLI Entro queste due formazioni affiorano lembi dell’una e dell’altra con associati i meta gabbri. Se si osserva la valle ci si accorge subito che le forme dei versanti sono molto diverse in funzione della roccia in cui sono incisi ed in funzione della quota in cui ci troviamo. Troviamo valli a versanti molto ripidi ma nella formazione dei calcescisti essi sono meno acclivi ed hanno potuto essere terrazzati e coltivati mentre nelle serpentiniti le pendenze sono elevatissime e la vegetazione modesta salvo qualche accumulo di detrito di falda bene esposto. GRANDI QUANTITA’ DI PIOGGIA NELLE NOSTRE VALLI. PERCHE’? Un fatto rilevante è la grande quantità d’acqua disponibile anche in periodo estivo con un bacino che non raggiunge i 30 km quadrati . Questa condizione favorevole è dovuta alla concomitanza di due fattori: il primo è che a solo 8 km dal mare si erge una barriera di oltre 1000 m. di altezza . I venti meridionali caldi, saturi di umidità invadono la valle espandendosi rapidamente nel guadagnare quota e quindi raffreddandosi. L’aria più fredda può contenere una minore quantità di vapore acqueo rispetto a quella calda ed il vapore d’acqua in eccesso è costretto a condensare formando nubi e portando quindi NOTEVOLI QUANTITA’ DI PIOGGIA. Una parte di essa scorrerà in superficie, un’altra parte evaporerà anche per effetto dell’attività delle piante, un’altra parte si infiltrerà nel suolo e nelle fessure delle rocce, dalle quali verrà poi restituita anche molto tempo dopo le piogge. Inoltre in alto le rocce serpentinitiche molto fessurate e poco vegetate raccolgono acqua calda che si raffredda molto rapidamente. Anche questo permette un’ alta condensazione con portate di parecchi litri e intense piene dei torrenti.
Nelle nostre valli vi sono fenomeni idrotermali: in seguito a movimenti tettonici, l’acqua ricca di sali disciolti situata nelle fessure delle rocce, si riscalda ed evapora originando filoni minerali. Per questo lungo percorso si trovano numerose miniere ed acque termali. Nelle cave, a volte, si trova un’alta percentuale di magnesio . Da ciò comprendiamo che la maggior parte delle rocce derivanti dal metamoorfismo che fondamentalmente sono impermeabili permettono lo scorrimento dei fiumi, aumentando la velocità dell’acqua ingrossandone il corso. (tratto dal blog corsoci e da siti e testi specifici-cfr.prof. CEVINI) (tratto da wikipedia).
Il dissesto idrogeologico Abbiamo allora capito che esso è causato da più fattori che sono: • -IL TIPO DI ROCCIA • LA MORFOLOGIA DEL NOSTRO TERRITORIO • -GLI INCENDI BOSCHIVI ED IL DISBOSCAMENTO • -L’ABBANDONO DEL TERRITORIO CAMPANO • -L’INCURIA NEL TENERE PULITI I BOSCHI E I FIUMI • -LE FORTI PIOGGE Infatti quando piove forte si creano frane e alluvioni perché là dove mancano gli alberi mancano le radici che trattengono il terreno: perciò se il terreno non è trattenuto, scivola verso il basso creando così una frana che può essere di due tipi: • -COLATA quando è bagnata//-SCIVOLAMENTO quando ci sono delle rocce L’alluvione invece è causata da una grossa quantità di acqua che cade dal cielo in breve tempo.I torrenti e i fiumi si ingrossano velocemente portando con sè tutti i detriti che trovano lungo il loro cammino. Scendendo a valle la quantità d’acqua aumenta perché il fiume o il torrente principale ne riceve altra da torrenti, suoi affluenti. Quando il letto del fiume nel suo breve corso- come abbiamo già appurato le montagne da cui nascono i nostri torrenti sono molto vicine al mare- non riesce più a contenere la quantità d’acqua, questa esce dai suoi argini e inonda il territorio circostante. Spesso però a causare la fuori uscita dell’acqua dagli argini sono alberi e detriti di ogni specie che il fiume porta con sè e che vanno a incastrarsi – magari sotto un ponte-sotto un ponte formando una diga che non permette all’acqua di passare.Un sistema per impedire che questo possa accadere sono le BRIGLIE DI SELEZIONE. • Esse sono delle piccole dighe artificiali costruite lungo il percorso del fiume che ostacolano il passaggio dei tronchi d’albero più grossi.
IL TORRENTE CERUSA Il Cerusa nasce al passo del Faiallo, bagna la frazione di Fiorino e di Fabbriche e sfocia nel mar Ligure. Riceve quattro rii, i più importanti sono il Rio Secco e il Rio Gava. Geograficamente costituisce il confine fra la Riviera di Ponente e quella di Levante della regione ligure . Tuttavia l'uso corrente è quello di far iniziare la Riviera di Levante a partire dai quartieri orientali del comune di Genova. • IL TORRENTE LEIRA Il torrente Leiro (identificato meglio come Leira) nasce da Punta Martin che è alto 1.001 m., bagna la frazione di Acquasanta , il comune di Mele e sfocia a Genova – Voltri nel mar Ligure. Dopo Mele nel Leiro confluiscono i torrenti Goxsexio e Acquasanta. Geologicamente il suo bacino è interamente situato all’interno del “Gruppo di Voltri”. Il Leira ha dato luogo a drammatiche alluvioni: il 7 ottobre 1970 vi furono 14 vittime. In quella occasione le precipitazioni furono intensissime, oltre i 700 mm di pioggia in una sola giornata. Il 23 settembre 1993 il centro storico di Voltri venne sommerso da 3 metri d'acqua provenienti dal torrente. Sono anche note precedenti inondazioni, tra cui quelle del 1833, 1862, 1873 e e quelle più recenti del 2010. Il papà di Giulia Vallarino della 1C ha raccontato che il suo negozio di fronte alla chiesa di S. Ambrogio, durante l’alluvione era allagato e i banchi galleggiavano sull’acqua… Sono anche note precedenti e recenti inondazioni, tra cui quelle del 1833, 1862, 1873 e 2010. Tratto dal blog (sitografia WIKIPEDIA)e da testimonianze di Voltresi. LEIRA E CERUSA
Partendo dalla costa nei pressi di Voltri, cominciamo a risalire nell'entroterra seguendo il corso del torrente Leira, facendo una deviazione dopo pochi km per raggiungere il borgo dell'Acquasanta. Questo abitato immerso nel verde, sorge attorno al santuario mariano omonimo. Il nome Acquasanta deriva dalla presenza in zona di sorgenti termali e solforose, che hanno fatto considerare la zona sacra fin da tempi remotissimi. Sembra infatti che nel punto dove ora sorge la cappelletta del santuario, in epoca precristiana ci fosse un piccolo tempio dedicato al culto di uno spirito fluviale, una fata o una ninfa di nome Eja. • Una curiosa leggenda narra che il luogo fosse stato scelto per erigervi la cappella, perchè una notte gli abitanti del posto avrebbero visto una inquetante luminescenza provenire proprio dallo scoglio in mezzo al torrente. Questo sarebbe accaduto in un anno imprecisato, comunque antecedente al 1400, quando un luogo di preghiera cristiano venne effettivamente edificato. Stando ad alcune versioni del racconto, i paesani avrebbero scoperto che l'origine della luminescenza era una statua della Madonna, capitata chissà come sullo scoglio. • Altre versioni, molto meno mistiche, sostengono che la statua della Vergine venne portata dall'Oriente in seguito, da alcuni valligiani che andarono per mare. Ma allora cosa venne trovato all'origine dello spettrale bagliore? Semmai davvero in quel luogo venne rinvenuta una statuetta, questa quasi certamente raffigurava Eja, il cui culto era stato praticato nella zona per secoli. Evidentemente questa leggenda nasce dalla fusione di antiche consuetudini pagane mai del tutto abbandonate e leggende legate al mondo cattolico. Sempre ammesso che vi sia un fondo di verità. Miti e leggende...
Un'altra leggenda locale parla di una spettrale figura feminile, forse il fantasma di una strega, che si aggira nel greto del torrente durante le notti senza luna. L'entità sarebbe in cerca di rospi e altri ingredienti per poter realizzare i suoi filtri. Una volta che ha trovato quello che cercava, la sinistra figura si dirige velocemente verso un albero biforcuto nelle vicinanze, fondendosi con il suo tronco e scomparendo. • Infine, ricordiamo l'inquetante presenza che si manifesterebbe nella Ca' du Diau (Casa del Diavolo), palazzina ora sede delle locali terme. Negli anni '80 sarebbe stato avvistato in questi paraggi la figura di un prete, alto circa due metri. Di per sè non ci sarebbe stato nulla di strano, vista la vicinanza con il santuario, ma ad un più attento sguardo ci si sarebbe resi conto che quelli che spuntavano dalla tonaca erano piedi caprini, con peli e zoccoli! Della cosa si occuparono anche i quotidiani locali, ma dopo qualche tempo le apparizioni cessarono. Non definitivamente però, dato che pare che il misterioso prete diabolico si rifaccia vivo, di tanto in tanto... Miti e leggende...
Ci addentriamo sul campo...lungo il torrente muniti di schede e fogli per gli appunti!
Schede di osservazione per la visita alla spiaggia e al Cerusa
Relazione sul torrente Leira. Il tratto esaminato va dalla foce al ponte autostradale. Ci siamo posti le seguenti domande- guida: • CHI ? • QUANDO? • DOVE? Abbiamo percorso il tratto di strada che va DALLA FOCE DEL Leiro alla zona antistante il cimitero seguendo la scheda di osservazione IL FIUME (vedi BLOG) Abbiamo osservato che….Il corso d’ acqua è abbastanza lento, l’ acqua si presenta limpida con vegetazioni sommerse (muschio) e qualche arbusto superficiale. Il fondo è cementificato e presenta fango, vi si trovano anche rifiuti solidi vari: sacchetti di plastica, lattine, bottiglie ecc….. Recentemente gli argini sono stati alzati e il torrente è coperto da vari ponti, uno dei tanti era quello della ferrovia. Il torrente è sovrastato infatti dal vecchio ponte ferroviario e da quello più recente autostradale. L’enorme ponte dell’autostrada GENOVA-VENTIMIGLIA ha una strana base a forma di rombo con i vertici che vanno nel senso della corrente. Nel tratto esaminato c’ è uno scarico industriale vicino all’ autostrada, le cui acque sono torbide. Le sponde sono cementificate con alcune anse che sono talvolta utilizzate come discariche di rifiuti. La vita lungo questo primo tratto del torrente è scarsa data la mancanza di vegetazione; si osservano alcuni uccelli non stanziali ma di passaggio. RELAZIONE VISITE SUL CAMPO: IL LEIRA
Non si osservano pesci, rettili o invertebrati; in giro oggi non c’ era alcuna specie di mammifero. Il letto del torrente è coperto dal cemento e in mezzo all’ acqua c’è il suddetto pilone dell’ autostrada. Ci siamo chiesti perché abbiano cementificato questo tratto ed abbiamo deciso di andare in circoscrizione e chiederlo. Ci siamo anche domandati dopo quale alluvione tale opera è stata decisa. Nelle vecchie foto di Voltri a fine Ottocento e primo Novecento, che Nedo Gonzales ci ha donato e che abbiamo riportato su un power point nel nostro BLOG, il letto appariva ciottoloso e sabbioso. Risalendo lungo le rive abbiamo scoperto che lungo il torrente sorgevano industrie. Il Leira è un torrente; la differenza tra il torrente e il fiume e che il regime del torrente cambia a seconda del clima, delle stagioni, delle piogge, invece il corso del fiume è a regime più costante. Da un punto di vista geologico il bacino del Leira è interamente situato all'interno del "Gruppo di Voltri”.
Il giorno Mercoledì 30 Ottobre, noi della classe 1C ci siamo recati sul lungomare di Voltri per osservare la spiaggia e le condizioni climatiche in Autunno sulla riva del mare. Abbiamo osservato utilizzando al meglio i nostri sensi ed abbiamo descritto. Noi ci siamo accorti che sulla spiaggia c’era molto legname portato dal mare durante una mareggiata e abbiamo visto molti campioni biologici sia animali che vegetali. Nelle vicinanze c’erano molti edifici, tra i quali il teatro, la biblioteca e molti costruzioni -ex aziende voltresi- abbandonati. C’erano anche delle strutture turistiche di Voltri sulla costa per esempio il V.T.E.(Voltri Terminal Europa), che è il porto container e lì ci arrivano molte navi con tantissime merci. Sulla spiaggia c’erano anche molti campioni chimici e molte bottiglie di plastica che inquinano la spiaggia. Dopo aver percorso tutta la passeggiata lungomare siamo arrivati alla foce del Cerusa, che è popolata da tantissimi uccelli e papere. La foce del Cerusa, che è un torrente, è ad estuario, cioè si immette nel mare con una forma a imbuto. Quel giorno soffiava un vento da nord-est a sud-ovest, quindi era o Tramontana o Grecale, ma era debole. Il cielo era terso, ma l’aria era molto umida. Il mare era calmo con un grado di salinità basso. Sulla spiaggia c’erano delle persone che passeggiavano e un cane che correva sulla subbia fredda. Il cielo era dominato dai gabbiani e dai piccioni. L’acqua del mare era fredda e l’aria fresca. Nell’aria si sentivano voci umane, rumore del vento e del mare e l’abbaiare dei cani che percorrono la spiaggia solitari o con il padrone. VISITA ALLA SPIAGGIA DI VOLTRI
LA SPIAGGIA DI VOLTRI CON MOLTA LEGNA DEPOSITATA DALLA MAREGGIATA LUNGO LA RIVA Passeggiata e spiaggia
FORMAZIONE DELLA SPIAGGIA • E’ costituita dalla azione erosiva dei torrenti . Le diverse rocce che costituiscono i ciottoli rispecchiano più fedelmente le caratterisiche delle suddette rocce che si possono trovare lungo la valle: i cottoli verde omogeneo sono di serpentinite, quelli verdi con piccole macchioline bianche sono di prasinite, quelli bianchi e verdi grandi sono i meta gabbri e quelli grigi con patine lucenti sono rocce che appartengono alla formazione dei calcescisti. Anche i granuli di sabbia appartengono a queste formazioni. • Ecco l’antico letto del Leira Di che è fatta la nostra spiaggia??
Visita Muvita(parliamo di dissesto idrogeologico con gli esperti) Mercoledì 18 dicembre noi della 1C, con le professoresse Caviglia e Di Fresco, siamo andati ad Arenzano al museo Muvita per approfondire le cause del dissesto idrogeologico. Ora vi spieghiamo le cause e le sue conseguenze: Per generare un dissesto idrogeologico occorrono una o più cause scatenanti; queste possono essere naturali (alluvioni e terremoti) o per opera dell’uomo. Le cause determinate dall’uomo sono classificate come dirette, ad esempio la realizzazione di una strada di montagna, il restringimento di un alveo, o indirette come il disboscamento. Per prevenire il dissesto idrogeologico per prima cosa bisogna non abbandonare il territorio, terrazzarlo come facevano i contadini liguri una volta, piantare piante e alberi. Quando invece alberi e piante muoiono bisognerebbe subito intervenire per pulire il bosco perché in caso di incendio , il fuoco si propaga più velocemente. Invece in caso di forti precipitazioni, queste piante e arbusti abbandonati, potrebbero scendere a valle bloccando il corso del fiume e provocare così lo straripamento. Si possono costruire lungo i torrenti le briglie di selezione che sono delle dighe artificiali che servono per bloccare i detriti e gli arbusti e far defluire meglio l’acqua. Prima di costruire una casa bisogna consultare una carta (il cosiddetto piano di bacino, dove vengono rappresentate in rosso le zone a rischio alluvione e in verde quelle più sicure). Quando ci sono forti precipitazioni si possono vari tipi di frane del territorio: la frana di scivolamento quando si stacca una parte di terreno ; la frana di colamento quando la massa franata assume un aspetto molto simile a quello di un fluido ad alta viscosità. Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei processi morfologici che hanno un’azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo. Comprende tutti quei processi dall’erosione superficiali e del sottosuolo che possono causare eventi più catastrofici quali frane e alluvioni RELAZIONE SULLA VISITA AL MUVITA
USCITA DIDATTICA AL MUVITA raccontata da GuliaVallarino Quando abbiamo visitato il Muvita mi ha interessato molto il video sulle alluvioni. In questo video c’erano le riprese sul disastro causato dalla piena dell’acqua sul torrente Fereggiano nel 2011. Si vedevano auto trascinate via dalla corrente e ammucchiate sotto i ponti e contro i muri, grandi tronchi d’albero che galleggiavano e l’acqua dei torrenti che li portava via. In un filmato si vedevano automobili con persone a bordo che viaggiavano lungo strade dove l’acqua arrivava quasi a metà ruota . In un altro ancora si vedeva il livello dell’acqua salire lungo la strada. Dopo il filmato abbiamo commentato un POWER-POINT dove era descritto e spiegato il dissesto idrogeologico. Analizzando quanto imparato, si possono sottolineare alcune parole importanti. Dissesto idrogeologico, scomponendo le parole che lo formano, vuol dire: -DISSESTO= cosa non a posto -IDRO= acqua -GEOLOGICO=terra VISITA AL MUVITA
Riassunto per idee centrali Venerdi 17 gennaio 40 minuti dopo mezzogiorno un treno è deragliato per frana creata da un terrazzo crollato. Ora il treno è in bilico sul mare. Sul terrazzo franato era stato costruito un terrazzo con parcheggio “abusivo” (costruito senza permesso). Roberto Salta, il geometra di Andora che ha deposto il progetto è tutt’ora indagato per disastro ferroviario colposo. Nel 1962 è stato infatti concessa un’ autorizzazione per costruire il terrazzo insieme ad una casa, questa concessione l’ha fatta il Sindaco di Andora. Il terrazzo è stato ampliato 30 anni dopo la costruzione, ma dopo è subito diventato un parcheggio per le persone in vacanza. Il sindaco è in pensione da ormai qualche anno e cerca di riferire i dettagli della vicenda però non ricorda molto bene per via degli anni passati. Agli uffici del Comune non sono mai arrivate denunce per la costruzione della terrazza, quindi queta era considerata regolare. Nella zona del terrazzo franato a valle, c’è un altro terrazzo completamente abusivo . Pare che il proprietario avesse ceduto a Trenitalia l’appezzamento di terreno . Il sindaco, appena eletto, aveva istituito un ufficio per ridurre gli abusi e un controllore doveva vigilare su 42 kilometri di terreno, e quindi il terrazzo abusivo è sfuggito ai suoi occhi. Il sindaco attuale vorrebbe arrivare alla demolizione del terrazzo abusivo, ma la legge va rispettata e il proprietario potrebbe opporsi. Il giornalista osserva che dopo 5 giorni rimangono un treno, una frana, un terrazzo abusivo. Commento: ne abbiamo discusso in classe e abbiamo osservato che dovrebbero essere redatti e rispettati più adeguati PIANI DI BACINO e corretti PIANI REGOLATORI. UNA FRANA RECENTE AD ANDORALETTURA E COMPRENSIONE DELL’ARTICOLO DI QUOTIDIANO
ARTICOLO DI COMMENTO TRATTO DAL “SECOLO XIX” IL GIORNO 21/1/14 SCRITTO DA GIUSEPPE CONTE SUL DISASTRO DI ANDORA Per capire meglio l’articolo ci siamo posti le 5 domande...le 5W e abbiamo cercato le risposte. CHI?WHO? Gli abitanti della zona del dissesto e i viaggiatori del treno. CHE COSA? WHAT? A causa della frana di Andora un treno intercity ha bloccato la linea ferroviaria che unisce Ventimiglia e Milano. QUANDO? WHEN? IL 21 gennaio 2014 DOVE? WHERE? Ad Andora in provincia di Savona. PERCHE’? WHY? Avvengono dissesti idrogeologici in un territorio molto fragile da questo punto di vista come quello ligure. Il giornalista afferma che la Liguria è in pericolo idrogeologico. Molte strade sono state chiuse in più punti dell’Aurelia a causa delle frane. A causa della frana di Andora il locomotore dell’intercity ha bloccato la linea ferroviaria che unisce Ventimiglia e Milano. Giuseppe Conte lancia un appello alle persone liguri dicendo di evitare di costruire edifici «relativamente» utili e pensare a proteggere il nostro territorio. Conte suggerisce anche di non prendercela solo i con i mutamenti climatici, ma soprattutto con noi stessi perchè questi disastri avvengono anche per cause dovute allo scorretto intervento dell’uomo sul territorio; a parer nostro ha ragione, infatti troppo spesso inquiniamo l’ambiente con le nostre attivita’ quotidiane. Le “bombe d’acqua” secondo Conte sono una risposta che la natura dà alla guerra che l’uomo sta conducendo contro di lei, inquinandola, stravolgendola . Quando in Liguria piove molto i diastri aumentano. Il giornalista afferma che siamo noi a provocare questa debolezza idrogeologica ad esempio disboscando eccessivamente. L’abbandono progressivo dei campi rende il territorio ligure vulnerabile, il fenomeno del disboscamento priva il terreno del sostegno delle radici degli alberi. Conte dichiara anche che causa di frane e lutti sia la costruzione di edifici, che,secondo il piano di bacino sono situati in zone a rischio idrogeologico. Denuncia il comportamento degli uomini che spesso non pensano alla salva guardia del territorio ma solo al profitto. L’appello è stato lanciato a tutti noi cittadini liguri per salvaguardare la nostra terra: la Liguria.