230 likes | 774 Views
COMUNICAZIONE INTERPERSONALE. LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE. Per comunicazione interpersonale si intende un processo di scambio che coinvolge almeno due persone e un contesto.
E N D
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Per comunicazione interpersonale si intende un processo di scambio che coinvolge almeno due persone e un contesto. Tale processo è interattivo, circolare, irreversibile, evolutivo e soggetto all’influenza di molteplici fattori: gli attori della comunicazione e la loro relazione, il contenuto che stanno trattando, il modo con cui se lo scambiano, il contesto in cui avviene l’interazione, gli obiettivi generali e individuali dell’incontro, le strategie di comunicazione dei singoli e la flessibilità con la quale reagiscono all’evoluzione del processo.
IL COMUNICATORE ESPERTO • È consapevole di sé, dell’interlocutore, del contesto • È responsabile di ciò che contribuisce a far accadere • Rispetta le regole del contesto • Ascolta per comprendere • Ragiona per ipotesi, è flessibile, aperto/a • Comprende le implicazioni emotive, è empatico/a, cortese • È orientato/a alla soluzione
Quali sono i fattori che influenzano il processo di comunicazione?
CHI COSA COME QUANDO DOVE QUANTO PERCHÉ
FATTORI DI EFFICACIA • L'identitàdei comunicanti: chi sono io e chi è l’interlocutore? • La relazione tra i comunicanti: che tipo di relazione abbiamo? • Il contenuto: quale tema possiamo, stiamo trattando? • Il modo espressivo: come ci stiamo esprimendo? • Il contesto: in quale luogo, situazione, per quanto tempo avviene l’interazione? • Le finalità: quali obiettivo ci siamo posti? • Le strategie: quali strategie stiamo adottando per raggiungere gli obiettivi?
APPROCCI ALLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE DEL COMUNICATORE RP • Pragmatico: quali effetti sto ottenendo, che impatto ho sull’interlocutore, che feedback mi sta dando? • Sistemico: chi sta influenzando chi? come posso influenzarlo per raggiungere i miei obiettivi? • Strategico: quali obiettivi voglio raggiungere? quale strategia mi consente di raggiungere gli obiettivi?
Primo assioma: L’IMPOSSIBILITÀ DI NON COMUNICARE Qualsiasi nostro comportamento, nel momento in cui viene percepito da un interlocutore diventa comunicazione L’abito denota l’appartenenza ad un dato ambiente e storia L’assenza dell’abito è ugualmente portatrice di significato Rembrandt - Lezione di anatomia del dott.Nicolaes Tulp- 1632
Secondo assioma: LIVELLI COMUNICATIVI DI CONTENUTO E DI RELAZIONE Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta-comunicazione.
Terzo assioma: LA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DI EVENTI La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.
Quarto assioma: COMUNICAZIONE NUMERICA E ANALOGICA Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma non ha nessuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura della relazione.
Quinto assioma: INTERAZIONE COMPLEMENTARE E SIMMETRICA Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.
I FATTORI DI EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE La consapevolezza della propria identità in relazione a quella dell’interlocutore La correttezza e la completezza del contenuto La congruenza tra gli aspetti verbali e quelli analogici L’uso appropriato del contesto e della situazione La pertinenza dell’obiettivo L’efficacia dello stile adottato La flessibilità
LA COMUNICAZIONE ANALOGICA:L’USO DELLA VOCE • La voce dà indicazioni su caratteristiche anagrafiche, sociali, di personalità ed emotive e varia per: • Tono:qualifica l’intenzione comunicazionale • Tempo:evidenzia la velocità, assoluta o relativa, dell’eloquio, l’uso delle pause • Timbro:caratterizza la persona • Volume:segnala distanza o aspetti relazionali ed emotivi
LA PROSSEMICA Distanza intima (0 - 45 cm) Distanza personale (45 - 120 cm) Distanza sociale (120 - 360 cm) Distanza pubblica (360 - …. cm)
FRASI Affermative/assertive Interrogative Dubitative Ipotetiche Controfattuali Imperative Dogmatiche
STILI DI COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Passivo: Io non valgo, merito/tu vali e meriti Assertivo: Entrambi valiamo, meritiamo, siamo degni Manipolativo: Mi piacerebbe che tu facessi spontaneamente ciò che non oso chiederti Aggressivo: Io valgo e merito/tu non vali e non meriti
REGOLE DI COOPERAZIONE CONVERSAZIONALE Quando gli interlocutori si incontrano sanno di avere degli scopi comuni. Conoscono più o meno i motivi del loro stare insieme. Le regole servono per favorire e regolare lo scambio: A livello pragmatico, danno chiarezza e completezza dei contenuti A livello relazionale, invitano a rispettare le regole sociali, etiche ed estetiche
REGOLE DI COOPERAZIONE CONVERSAZIONALE Sii esauriente. Dai le informazione sufficienti affinché l’altra persona capisca Sii veritiero. Non dire ciò che sai non essere vero Sii pertinente. Rimani nel tema che si sta trattando Sii perspicuo, chiaro e sintetico. Usa un linguaggio comprensibile dall’interlocutore
TIPI DI ASCOLTO • Passivo • Selettivo • Riflessivo • Attivo