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UN MONDO IN VIA DI URBANIZZAZIONE

UN MONDO IN VIA DI URBANIZZAZIONE. L’urbanizzazione. 1800: 1 abitante su 40 è urbanizzato; 1980: 1 abitante su 4 è urbanizzato; Tendenze future: Curva logistica di urbanizzazione. Il modello spaziale cambia. Latitudine media delle città milionarie: anni ’20 → 44°- 45°

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UN MONDO IN VIA DI URBANIZZAZIONE

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Presentation Transcript


  1. UN MONDO IN VIA DI URBANIZZAZIONE

  2. L’urbanizzazione • 1800: 1 abitante su 40 è urbanizzato; • 1980: 1 abitante su 4 è urbanizzato; • Tendenze future: Curva logistica di urbanizzazione

  3. Il modello spaziale cambia • Latitudine media delle città milionarie: anni ’20 → 44°- 45° anni ’80 → 34°- 45°

  4. ESODO RURALE ZONE AGRICOLE = RISORSA LIMITATA • Alto tasso di natalità della popolazione rurale (più manodopera  minori produzioni aggiuntive  calo delle rese). • Innovazione tecnologica: sostituzione di braccia con macchinari. • Cambiano i gusti: all’aumentare del reddito prodotto diminuisce la percentuale di esso destinata all’acquisto dei prodotti agricoli. • Prezzi relativamente bassi e fluttuanti dei prodotti agricoli.

  5. Perché le città crescono • Incremento naturale delle popolazioni • Fattori di “allontanamento” • Fattori di pull (attrazione)

  6. La città “attrae”Fattori di “attrazione” • Economie di agglomerazione (di scala e di specializzazione) abbassano i prezzi per unità di prodotto ed il costo di trasporto delle merci; la manodopera diventa sempre più specializzata • Fattori moltiplicatori: • Attività economiche di base e non di base • Urban base ratio (rapporto fra addetti all’export e popolazione totale) • Modello di Lowry (effetto domino)

  7. Il modello di Lowry

  8. Effetti dell’urbanizzazione Modello di sostituzione dei settori produttivi: società preindustriale, industriale, postindustriale.

  9. Implosione urbana Funzione soprattutto dell’accessibilità • Progresso nei trasporti (innovazione da Fred Hoyle). • Carattere differenziale (le città più grandi si “avvicinano” quelle più piccole si “allontanano”  divergenza fra città minori e convergenza di quelle maggiori).

  10. Esplosione urbana • Mutamento ritmi quotidiani di vita → differente organizzazione spaziale. • Progresso mezzi di trasporto → aumento della distanza fra la dimora e il luogo di attività.

  11. Jean Gottmann (Oxford university) • Studio delle città della costa orientale Usa. • Tre megalopoli: Boswash (80 mln di abitanti e 600 km di diametro), Chipitts (40 mln), Sansan (20 mln).

  12. Urbanizzazione: il modello USA I quattro stadi del modello di Brian Berry (Harvard university) • Fase mercantile. • Fase industriale. • Fase centro-periferia. • Fase di decentramento.

  13. FASE MERCANTILE 1700 • Sviluppo delle città portuali atlantiche prospicienti su acque profonde. • New York vince la concorrenza su Boston, Filadelfia e Charleston in virtù dell’esteso entroterra ben collegato. • New York diviene nodo centrale dei trasporti di merci di prima necessità dalle aree interne agricole verso i mercati di tutto il mondo.

  14. FASE INDUSTRIALE 1840-1850 • Rapida espansione dell’industria (mineraria di ferro e carbone). • Sviluppo delle aree dotate di queste risorse per l’industria (Buffalo, Cleveland, Detroit e Pittsburgh). • New York rafforza la propria posizione dominante e diviene il ponte dell’industria pesante sviluppatasi entro l’area avente per vertici Boston-Washington-St.Louis-Chicago.

  15. FASE CENTRO-PERIFERIA 1870 • Cresce ulteriormente il nucleo centrale degli USA e si accentua il contrasto con la periferia. • Si determinano processi circolari e cumulativi che accrescono la ricchezza del nucleo centrale (cfr. Europa centrale). • Crescita differenziale tra il nucleo centrale e il resto degli Stati Uniti.

  16. FASE DEL DECENTRAMENTO 1950 • Acquistano importanza le risorse relative al confort ambientale (clima solatio, ambiente non inquinato). • Fattori di spostamento della popolazione nelle aree sud-occidentali e meridionali del Paese (Texas e Florida): aumento dei redditi reali e maggior benessere e tempo libero. • Pensionati e lavoratori occupati nel settore R&S sono i destinatari di tale beneficio.

  17. La città cresce all’infinito? • Forze centripete: forze che alimentano la crescita della città, essenzialmente costituite dalle economie di agglomerazione. • Forze centrifughe: forze che allontanano la popolazione (inquinamento, delinquenza, ecc). • Limite alla crescita: le forze centrifughe sono maggiori di quelle centripete.

  18. CITTÀ AREA PROBLEMATICA • HABITAT: conferenza ONU tenutasi a Vancouver sul tema Gli insediamenti umani. • Problemi urbani affrontati: • Immigrazione; • Insediamenti abusivi; • Migrazione verso l’esterno; • Amministrazione cittadina; • Conservazione del CBD; • Sistemi di trasporto.

  19. IMMIGRAZIONE E ABUSIVISMO • Rapido incremento della popolazione  carenza di disponibilità edilizia urbana. • I Paesi appartenenti al Sud del mondo rispondono a tali esigenze abitative per mezzo di insediamenti abusivi. • Si tratta di costruzioni temporanee innalzate dagli stessi occupanti abusi intorno alla periferia dell’area edificata. • America Latina  favelas o ranchos; • Asia  bustees o kampong; • Africa  bidonvilles o shantytowns.

  20. EDILIZIA ABUSIVA • Negli ultimi anni le collettività urbane hanno mostrato atteggiamenti di tolleranza nei confronti degli insediamenti abusivi. • L’edilizia abusiva svolge un importante ruolo di transizione all’interno dell’evoluzione urbana. • Gli insediamenti abusivi agiscono da centri di raccolta per immigrati, e forniscono un’abitazione su misura delle disponibilità economiche delle popolazioni meno agiate. • Si riscontrano, però, livelli di comfort molto bassi e notevoli pericoli per la salute pubblica a causa dei carenti servizi igienici di base.

  21. GHETTI • Il termine ghetto descriveva in origine le aree destinate agli ebrei all’interno delle città medievali dell’Europa orientale e meridionale. • Oggi, invece, viene utilizzato per descrivere una parte delimitata della città occupata da uno specifico gruppo etnico o culturale. • Il ghetto mantiene la propria identità grazie alla coesione interna del gruppo (stessa lingua, religione) e al “muro” esterno costruito dal resto della comunità urbana. • Con la crescita della densità della popolazione urbana, cresce anche la pressione per uscire dal ghetto.

  22. MECCANISMO DI RIBALTAMENTO • Ipotizziamo un’area urbana abitata in massima parte da una comunità di bianchi e, solo per una piccola porzione, abitata da neri. • Quando il numero di case possedute dai neri o la loro frequenza scolastica raggiunge un livello critico, la comunità di neri tende a spostarsi nelle aree attigue. Possono così prodursi due eventi: • Rapida accelerazione degli spostamenti dei bianchi verso l’esterno; • Rifiuto dei bianchi di acquistare proprietà in quella data area. • Il meccanismo di ribaltamento consiste, quindi, nella sostituzione della popolazione residente in una determinata area.

  23. AMMINISTRAZIONE CITTADINA • L’Amministrazione pubblica di una città in rapida espansione deve affrontare una serie di problematiche inerenti l’edilizia, i trasporti, la sicurezza, i rifiuti. • Ondate di crescita successive hanno ridisegnato i confini delle aree urbane. • Le città si sono ampliate verso l’esterno in modo disordinato con l’annessione di aree diversificate. • La fusione di più comunità etniche e culturali all’interno di un’unica area metropolitana spesso ha condotto verso scontri sociali circa l’erogazione dei servizi pubblici.

  24. CONSERVAZIONE DEL CBD • L’espansione delle aree urbane ha prodotto un fenomeno di decentralizzazione delle attività commerciali e la nascita di estesi centri-acquisti localizzati fuori dalle città. • Il ruolo dei negozi all’interno del CBD ha subito un declino evidente. • I tentativi di recupero e restauro del centri cittadini non hanno consentito un’effettiva conservazione delle attività del centro. • L’ecosistemacittadino necessita di continui flussi di energia per sopravvivere

  25. B.A.R.T. • Nel 1972, nella baia di San Francisco fu inaugurata una ferrovia lunga 120 km denominata Bay Area Rapid Transit District allo scopo di fornire un servizio rapido per i pendolari che altrimenti avrebbero dovuto attraversare i trafficatissimi ponti. • Nonostante l’impianto avveniristico, il BART ha avuto un successo parziale. • Restano da risolvere problemi legati ai piani tariffari ed ai parcheggi auto nelle stazioni. • La decentralizzazione delle sedi di lavoro ha, inoltre, indotto ad una maggiore esigenza di flessibilità nei sistemi di trasporto pubblici.

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