290 likes | 511 Views
DALLA “ BUONA AZIONE ” …AD UNO STILE DI VITA. “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" ( Madre Teresa di Calcutta ). SOLIDALI PERCHÉ …
E N D
DALLA “BUONA AZIONE” …AD UNO STILE DI VITA. “Quello che noi facciamoè solo una goccia nell'oceano,ma se non lo facessimol'oceano avrebbe una goccia in meno" ( Madre Teresa di Calcutta )
SOLIDALI PERCHÉ … É la bontà che ci rende ricercatori di giustizia, persone solidali, che crea legami di amicizia e di solidarietà in grado di superare le barriere fra le culture, le religioni, i sistemi politici, le società. La pace nasce dall’equilibrio ristabilito: chi ha fame è sfamato, chi è nel dubbio è ascoltato, a chi ha sbagliato è offerta una possibilità di cambiare, chi è malato è curato, chi è straniero è accolto, chi è in carcere non è abbandonato, chi è giovane ha un futuro.
Non accettiamo le migliaia di morti quotidiane per fame e malnutrizione, non accettiamo lo spreco delle risorse della terra. • Non accettiamo che solo una piccola fetta dell’umanità abbia accesso alle cure, all’istruzione, ai diritti universali, alle libertà politiche e religiose. • Non accettiamo che un cumulo immenso di risorse economiche sia bloccato dalla costruzione delle armi. • Non accettiamo un’economia senza regole, che va a caccia di profitti a qualunque costo, calpestando spesso la dignità e i diritti delle persone. • Non accettiamo le disuguaglianze e le discriminazioni. • Non accettiamo di vivere da rassegnati, disposti ad accogliere come inevitabile qualsiasi tragedia, qualsiasi sopruso, qualsiasi guerra perché - tanto si sa – così va il mondo.
SOLIDALI PER CHI … Per tutti i destinatari delle beatitudini: gli oppressi, cioè i poveri, del Sud del mondo e dei nuovi poveri del Nord (senza fissa dimora, immigrati, disoccupati, senzatetto, derelitti...). Coloro che hanno il respiro corto, che non ce la fanno più... coloro che sono tristi, i disperati (malati, anziani, minori, tossicodipendenti, portatori di handicap, carcerati...), e lo sono a causa dell'indifferenza dei fratelli, della violenza degli oppressori (per guerre, torture, violenze di criminali e mafiosi), a causa di lavori da schiavi, alienanti, pericolosi, dannosi... (nel Sud quanto nel Nord); Infatti non c'è nulla di più grande che «dare la vita per i propri amici» (Gv15,13). gli oppressori,cioè coloro che gettano nel bisogno e nella disperazione i nostri fratelli; coloro che sono ingiusti, indifferenti, violenti, guerrafondai. Infatti non c'è nulla di più grande che amare i nemici e pregare per essi (cfr.Mt5,44).
SOLIDALI QUANDO … • Incontrare gli altri non in un’oasi mentale, ma mentre camminiamo lungo le strade della storia. • Incontrare gli altri non nelle circostanze “infiocchettate”, perfette, sicure, ma tutte le volte che c’è bisogno di stringere le mani, anche se sporche, scorticate, nere. • Incontrare gli altri non quando fa comodo a noi, ma quando fa comodo a loro. • Incontrare gli altri non nel dì di festa, ma nell’ordinarietà feriale. • Incontrare gli altri non dall’alto verso il basso, ma da pari a pari. • Incontrare gli altri non con la maschera dei saccenti, ma a volto scoperto, presentando con franchezza le rughe del proprio cuore e delle proprie mani. • Incontrare l’altro non nel buio triste del dovere, ma nella luce gioiosa del dono • Incontrare l’altro qui, ora, non dopo e poi.
SOLIDALI COME … • ... con uno stile di vita alternativo • Che fare contro la povertà materiale di milioni di individui nel Sud del mondo e quella spirituale, psicologica e affettiva della gente del Nord? • Che fare per non rimanere immobilizzati dall'immensità dei problemi di uno sviluppo che sia compatibile con le leggi e i cicli della natura e con i bisogni materiali, intellettuali e spirituali di tutti gli esseri umani? • Che fare per far fronte ai problemi di una pace che rispetti e valorizzi le differenze culturali, geografiche, storiche e religiose dei popoli? • Che fare contro la fame, la guerra, la disonestà, le mafie, tangentopoli? • Che fare contro gli egoismi nazionali e regionali? • Che fare,da credenti,per non essere conniventi con il nostro «non fare», il nostro nasconderci come talpe sotto terra, con tutti quei progetti di morte che non sono compatibili con i progetti di vita del Regno di Dio?
Possiamo partecipare a realizzare le Beatitudini dando concretamente la nostra vita, cioè le nostre forze fisiche, mentali e spirituali, anche solo per un anno, per realizzare anche una sola Beatitudine. Il dono di un anno al progetto Beatitudini diventa un'azione nonviolenta in cui ognuno partecipa a un percorso comune, offrendo: la propria mente (cioè l'intelligenza) il proprio cuore (cioè spirito e affettività) le proprie forze (cioè le energie fisiche) adempiendo al comando di Dio: «Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze» (Dt 6,4).
Offrendo le proprie forze fisiche, ovvero le proprie abilità professionali: offrire le proprie abilità professionali in progetti concreti di solidarietà nei luoghi delle «Beatitudini infrante» insieme con associazioni e gruppi che a quei progetti stanno già lavorando (Caritas, Volontariato, Ambientalismo, Cooperazione Terzo Mondo, Pacifismo...); riconvertirei propri consumi attraverso la partecipazione a progetti nazionali (Commercio equo e solidale, Banca Etica, Bilanci di Giustizia, Libera...) atti a non collaborare con l'impoverimento del Sud del mondo (multinazionali), con le mafie (consumi, usura, minori a rischio...), con le guerre e gli armamenti.
Gino Strada EMERGENCY Muhammad Yunus IL BANCHIERE DEI POVERI Padre Alex Zanotelli
Offrendo la propria mente: mettendo la propria mente a disposizione per un servizio all'informazione(giornale, dossier...) su tutto ciò che riguarda la Beatitudine per la quale si fa promessa di impegno e alla formazione(educazione allo sviluppo, ambiente, nonviolenza, pace, legalità...); insieme con altri, può proporre questa stessa ottica e questi valori in contestiistituzionali con un'azione giuridico-legislativa (comuni, regioni, Parlamento, ministeri, provveditorati, università, sindacati...) per la modifica di ciò che opera ingiustizia e violenza.
Offrendo tutte le energie spirituali : La preghiera di intercessione collettiva, non solo per gli oppressi ma anche per gli oppressori, affinché mutino i comportamenti da Caino e diventino di nuovo fratelli, può essere realizzata, in date che sono memoria di eventi importanti per la giustizia, per la pace e per l'ambiente, facendo una sorta di adozione spirituale di quel popolo o gruppo umano oppresso e contemporaneamente dei suoi oppressori, capi di quella multinazionale, di quella famiglia mafiosa, di quella finanziaria... Perché la spiritualità, quando si trasforma nell'essere contempl-attivi, è la forma più alta di politica.
Per le strade deL mondo nel quartiere, a scuola, all’università, in famiglia, sull’autobus …. navigando, navigando …. provate a cercare nella rete!!!!!! SOLIDALI DOVE
shalom PNS AGESCI MOLISE