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Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249. ing. Franco del Conte Socio AIPROS Coordinatore GdL Sicurezza & Qualità Segretario Generale ANIAB Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Bancari Past President Commissione Qualità Ordine degli Ingegneri di Roma.

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Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

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  1. Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249 ing. Franco del Conte Socio AIPROS Coordinatore GdL Sicurezza & Qualità Segretario Generale ANIAB Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Bancari Past President Commissione Qualità Ordine degli Ingegneri di Roma

  2. L’esigenza della Norma UNI 9127 D.Lgs 626/94 Art. 29 Statistiche degli infortuni e delle malattie professionali, comma 3: I criteri per la raccolta ed elaborazione delle informazioni relative ai rischi e ai danni derivanti da infortunio durante l'attività lavorativa sono individuati nelle norme Uni, riguardanti i parametri per la classificazione dei casi di infortunio e i criteri per il calcolo degli indici di frequenza e gravità e loro successivi aggiornamenti. La commissione Sicurezza dell’UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, il giugno scorso ha emesso la norma 9127 che, al di là dell’evoluzione del termine infortuni e delle sue possibili interpretazioni nello SCOPO ribadisce l’obiettivo primario della tutela e salute della sicurezza dei luoghi di lavoro e si propone di: • definire in maniera univoca e standardizzata l’infortunio sul lavoro • individuare i parametri e gli indicatori significativi per la prevenzione • consentire la comparazione dei dati a livello settoriale, territoriale e temporale, in tutti i settori di attività sia pubblici che privati. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  3. Le statistiche degli infortuni sul lavoro L’esigenza di un sistema informativo nazionale sui danni da lavoro occupa l’INAIL, l’ISPESL, le Regioni e le ASL ed è richiesto da quanti, in assenza di una prassi riconosciuta, non vorrebbero doversi affidare a valutazioni autoreferenziali. Per le attività a rischio, ancora più per quelle non normate come nel caso del rischio rapina, urge la necessità di creare una banca dati univoca su cui operi un osservatorio permanente di stakeholders garante dei dati stessi (INAIL, INPS, OSSIF, prefetture, istituti di credito, PPTT) che sappiano analizzare e proporre tutti i dati del settore in forma disaggregata, scientifica, trasparente. Fa particolarmente piacere che nella nota introduttiva della norma sia ribadito senza infingimenti l’impossibilità di attivare, senza parametri di valutazione condivisi, i presupposti fondanti dei sistemi di gestione: decisioni basate su dati di fatto (infortuni avvenuti, metodi statistici validati e non soggettivi), non si può migliorare ciò che non si sa misurare. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  4. Principi di gestione per la qualità ISO9000 Per guidare e far funzionare con successo un’organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall’attuazione e dall’aggiornamento di un sistema di gestione progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La gestione di una organizzazione comprende – tra altre discipline di gestione – la gestione per la qualità. La norma ISO 9000, identifica otto principi di gestione per la qualità (Quality Management) che possono essere utilizzati dall’alta direzione per guidare l’organizzazione verso il miglioramento dell’organizzazione. a) Orientamento al cliente b) Leadership c) Coinvolgimento del personale d) Approccio per processi e) Approccio sistemico alla gestione f) Miglioramento continuo Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione g) Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di informazioni h) Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  5. Le statistiche degli infortuni sul lavoro L’esigenza di metodi statistici per valutare le NON CONFORMITA’ lavorative che determinano o possono determinare gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali postume sono una necessità per un’organizzazione che opera in sistema di qualità certificato. L’esigenza di metodi statistici, condivisi per prassi ma meglio se definiti per norma, risulta oggi essenziale anche per tener conto delle innovazioni introdotte dalle Direttive Europee e recepite dagli stati membri (D.to Lgs. 38/2000) relativamente alla esigenza di nuovi parametri di valutazione: danno biologico, infortunio in itinere, estensione delle tutele assicurative ai dirigenti, agli atipici, agli sportivi. Ai fini del rimborso assicurativo, la norma introduce infatti una triplice articolazione che differenzia l’infortunio sul lavoro vero e proprio (2.1), dall’infortunio in itinere (2.2), dall’infortunio sul lavoro ed in itinere (2.3). Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  6. DEFINIZIONE DI INFORTUNIO ante UNI 7249 L’evento tutelato è l’infortunio per causa violenta in occasione di lavoro da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di tre giorni ha diritto all’indennizzo. Gli infortuni con prognosi inferiore a tre giorni di assenza dal lavoro non vengono indennizzati e nelle statistiche INAIL sono compresi nella definizione “ non indennizzati - di cui franchigie”; poichè da parte del datore di lavoro non vige l’obbligo, in presenza di un infortunio con una prognosi inferiore a tre giorni, della denuncia all’INAIL, i dati “ di cui franchigie” risultano sottostimati e quindi non attendibili. Per il datore di lavoro vige l’obbligo della segnalazione sul registro aziendale degli infortuni anche per infortuni che hanno causato un solo giorno di assenza dal lavoro. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  7. DEFINIZIONE DI INFORTUNIO post UNI 7249 • Infortunio sul lavoro: comprende ogni evento fortuito, avvenuto in occasione di lavoro, che abbia provocato una lesione fisica o psichica e comprende (EUROSTAT) le intossicazioni acute, gli atti intenzionali da parte di altre persone, gli infortuni occorsi durante il lavoro all’esterno dell’impresa anche se provocati da terzi, escludendo le lesioni deliberatamente autoprovocate, gli infortuni in itinere, le malattie professionali e gli infortuni esclusivamente dovuti a cause mediche. Esso definisce medicazione, l’infortunio sul lavoro che abbia comportato la sola medicazione con una ripresa immediata del lavoro e con il suo abbandono per la parte restante del turno lavorativo. • Infortunio in itinere: verificatosi nei tragitti da e per il posto di lavoro, includendo anche gli spostamenti per esigenze di mensa se questa è posta all’esterno dell’azienda stessa • Infortunio sul lavoro ed in itinere: nella cogenza della norma contenuta nel DPR 30 giugno 1965, n. 1124, comprende gli eventi lesivi, avvenuti per causa violenta (caratterizzata da dannosità, esteriorità – derivante dall’ambiente ove, in rapporto topografico e cronologico con l’attività esplicata, grava il rischio lavorativo, rapidità) ed in occasione di lavoro - al fine di produrre lavoro -, per l’integrità psico-fisica del lavoratore suscettibile di valutazione medico-legale. Nonostante la giurisprudenza abbia fissato per la rapidità una durata continuativa che non superi il turno giornaliero, le malattie infettive o parassitarie, in quanto definite virulenti, si intendono ricomprese. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  8. Infortunio INAIL Ai fini del processo valutativo interno dell’INAIL è attuata una ulteriore distinzione dell’infortunio stesso che tiene conto della possibile evoluzione dello stato della pratica di indennizzo: • notificato, • definito, • riconosciuto, • indennizzato: • per inabilità temporanea (se superiore a tre giorni oltre quello dell’infortunio), • per postumi dovuti a danni psico-fisici permanenti • non inferiori al 6% (indennizzo in capitale) • superiori al 16% con una rendita, per morte in presenza di superstiti. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  9. Incidente o infortunio Gli studi effettuati in questo campo dimostrano che ogni 330 incidenti di lavoro: 300 non danno luogo ad infortuni, sono cioè "mancati infortuni"; 27 provocano infortuni lievi per cui è sufficiente la medicazione; 3 danno luogo ad infortuni di una certa gravità con assenza dal lavoro. Gli infortuni gravi possono diminuire se studiamo i 300 incidenti o "mancati infortuni". Gli infortuni avvengono per una serie di elementi tra loro collegati: • fattori personali: problemi familiari che ci fanno diventare pensierosi, disattenti, nervosi, arrabbiati, stanchi; • azioni pericolose: atti non sicuri come non usare gli indumenti protettivi, correre invece di camminare, eccessiva familiarità, fretta; • condizioni tecniche di pericolo: cavi in tensione, attrezzi in cattivo stato, condizioni atmosferiche precarie, rumore, videoterminali, ecc. • incidente dall’ambiente operativo: l'ambiente, il contesto operativo, il luogo di lavoro introduce ulteriori pericoli e incidenti che possibili cause di d'infortunio non sempre fortunatamente lo determinano (un gradino rotto, un pavimento sdrucciolevole, un microclima inadatto) • Infortunio: se all’incidente si somma il lavoratore si determina l’infortunio. Evitare la circostanza è fare prevenzione che interrompe l’albero degli eventi senza conseguenze per le persone. Dal momento dell'incidente la situazione è fuori controllo, per evitare gli infortuni dobbiamo lavorare perché non avvengano incidenti. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  10. Il mancato infortunio Non sono presi in considerazioni i “piccoli” incidenti, ovvero quelli che non comportano denuncia all’Inail (dai piccoli tagli alle abrasioni, medicati con la cassetta del pronto soccorso) ma che vengono comunque annotati sul Registro. Tutti gli avvenimenti che vengono riportati nel registro e che non sono denunciati spesso non sono nemmeno analizzati, perdendo l’opportunità di illustrare dati statistici comparati nella Riunione Periodica annuale, non solo per prenderne atto ma anche per discutere e analizzare i piani annuali di miglioramento, per valutare il fabbisogno formativo di prevenzione almeno sui rischi occorsi che vada oltre gli obblighi normativi e legislativi. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  11. … e il rischio rapina? Già nell’art. 20 della legge 833/78 istitutiva del SSN, i casi atipici – quelli non ancora regolati da apposita norma come ad oggi il caso dei VDT, della movimentazione manuale dei carichi, del rischio incendi – venivano rinviati ad una successiva contrattazione e valutazione tra ASL e OOSS e Datori di Lavoro “ Gli interventi di prevenzione all'interno degli ambienti di lavoro, concernenti la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di misure necessarie ed idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori, connesse alla particolarità del lavoro e non previste da specifiche norme di legge, sono effettuati sulla base di esigenze verificate congiuntamente con le rappresentanze sindacali ed il datore di lavoro, secondo le modalità previste dai contratti o accordi collettivi applicati nell'unità produttiva.” Non così è avvenuto per il rischio rapina dove a fronte di circa 3000 eventi criminosi annui sono state inoltrate all’INAIL, per infortunio o danno permanente, meno di 150 richieste di indennizzo, delle quali solo 1/3 accettate e, quasi tutte quelle accettate risolte con un indennizzo una tantum in conto capitale. Oggi il rischio rapina è coperto dalla polizza INAIL come rischio generico aggravato, in quanto assunto necessariamente su di sé dal lavoratore specificatamente per finalità lavorative, da non confondere pertanto con il rischio elettivo che volontariamente viene assunto in difformità di disposizione del Datore di Lavoro o in via autonoma liberamente adottata. E’ evidente che il rischio rapina viene assunto dal lavoratore bancario proprio perché connaturato con l’obiettivo criminale della rapina, o del furto in analogia ai supermercati, o delle gioiellerie, estendibile così anche al negozio generico. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  12. Statistiche infortuni da rapina vs. Protocolli Nell’ipotesi che mediamente in una rapina siano coinvolte almeno quattro persone, il danno patito dal mondo bancario riguarderebbe circa 12.000 persone ogni anno senza trascurare che il danno psico-fisico da stress può insorgere anche molto dopo l’evento stesso. Il metodo proattivo vorrebbe che la condotta aziendale non fosse determinata dal semplice obbligo legislativo. In casi atipici come questo, che non risultano normati da specifica legislazione e sarebbero quindi soggetti ai soli obblighi generici della 626, la consapevolezza dell’esistenza degli aspetti critici e la volontà di garantire ai dipendenti ed ai frequentatori abituali o occasionali del proprio habitat lavorativo lo standard massimo di sicurezza proponibile dovrebbe diventare la regola di comportamento dell’azienda proattiva. La nuova UNI 7249 renderà più agevole per gli stakeholder valutazioni di compliance per la tenuta del registro infortuni, per la corretta ed efficace registrazione dell’evento rapina a tutela di tutti i presenti all’evento criminoso, valutando rischi ed opportunità. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  13. Cass. 22/3/02, n. 4129, pres. Mileo L'art. 2087 c.c., che, integrando le disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro previste da leggi speciali, impone all'imprenditore l'adozione di misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, …….. Il contenuto dell'obbligo di sicurezza include anche i rischi derivanti dall'azione di fattori estranei all'ambiente di lavoro inerenti alla località in cui si trova il posto di lavorononché i rischi collegati all'azione criminosa di terzi. Il risarcimento del danno spetta in solido alla società committente e all'appaltatore (datore di lavoro dei lavoratori infortunati) in base alla responsabilità sia contrattuale che extracontrattuale. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  14. Gestione del rischio Norma UNI 11230 – 28 marzo 2007 SOMMARIO La norma definisce i termini di base relativi al processo di gestione del rischio e costituisce un riferimento generale applicabile a tutte le organizzazioni, indipendentemente da tipologia, dimensione ed attività svolta, al fine di promuovere un approccio coerente per la descrizione del processo di gestione del rischio e l'utilizzo della terminologia pertinente. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  15. Norma UNI 11230 28mar07 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  16. LEGGE 3 Agosto 2007, n. 123 Art. 3.(Modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626) 1. Al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche: e) all'articolo 19,il comma 5 è sostituito dal seguente: "5. Il datore di lavoro è tenuto a consegnare al rappresentante per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, nonché del registro degli infortuni sul lavoro di cui all'articolo 4, comma 5, lettera o)."; Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  17. il Registro infortuni nel DPR 547 Il Registro è stato istituito con il DPR n. 547 del 1955 relativo alle “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”:art. 403 - Registro e art. 404 - statistiche degli infortuni. Il Modello di Registro, usato ancor oggi, veniva approvato con decreto ministeriale del 12 settembre 1958 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  18. il Registro infortuni nella 626 L’obbligo del Datore di Lavoro, dei Dirigenti e Preposti di tenere e compilare il Registro, annotandovi cronologicamente gli infortuni sul lavoro che comportano un'assenza dal lavoro di almeno un giorno con il nome, il cognome, la qualifica professionale, le cause e le circostanze dell'infortunio, nonché le data di uscita e di rientro sul posto di lavoro; I criteri (art. 29) per la raccolta ed elaborazione delle informazioni relative ai rischi e ai danni derivanti da infortunio durante l’attività lavorativa che, come individuati nelle norme UNI, riguardano i parametri per la classificazione dei casi di infortunio, nonché i criteri per il calcolo degli indici di frequenza e gravità. L’obbligatorietà della elaborazione statistica dei dati viene sancita dalla norma come la necessità di aggiornare il modello di Registro del 1958. Il Registro, da documento statico - semplice annotazione di fatti - diventa strumento dinamico che, in base alla nuova norma UNI, consente di effettuare analisi, ricerche, statistiche ed effettuare programmazione per il miglioramento previsto sia dalla 626 che dai sistemi qualità aziendali. Gli infortuni sul lavoro, cronologicamente annotati sul registro, consentono la rilevazione statistica annuale i cui dati (art. 4) devono essere nel DVR Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  19. dal Registro infortuni agli indici Anche nell’art. 10 della 626 - possibilità dello svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti del servizio di prevenzione e di protezione - è previsto che, tra i documenti da redigere ci sia anche “una relazione sull'andamento degli infortuni e delle malattie professionali della propria azienda elaborata in base ai dati degli ultimi tre anni del registro infortuni”. La norma UNI si basa, essenzialmente, sull’applicazione di una serie di indicatori definiti “indici”: a) Indice di incidenza b) Indice di frequenza c) Indice di gravità Per una corretta applicazione degli indici si deve partire, per ogni anno lavorativo, da alcuni dati di base che sono: a) numero dei lavoratori: media aritmetica tra il numero dei lavoratori in forza dal 1° gennaio al 31 dicembre; b) ore annuali lavorate: totale delle ore lavorate nell’anno; c) numero degli infortuni: sono quelli con assenza superiore a 3 giorni e che sono annotati sul Registro Infortuni; d) giorni infortunati: totale delle giornate complessive di assenza dal lavoro per gli infortuni di cui al punto (c). Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  20. Gli indicatori di qualità 626 Indice di Incidenza = n° Infortuni x 1.000/n° lavoratori quanti infortuni si sono verificati in un anno, in base al numero dei lavoratori Indice di Frequenza = n° Infortuni x 1.000.000/n° ore lavorate quanti infortuni si sono verificati, per ogni milione di ore lavorate, in un determinato periodo e/o in un determinato ambito ed a livello aziendale, confrontabili con quelli Inail elaborati per ambito territoriale e di comparto. Secondo la classificazione fornita dall’UNI, le categoria di infortuni comprendono quelli: - accaduti e risolti: nella giornata, con astensione di 1 giorno, da 1 a 3 giorni, oltre 3 giorni; - denunciati all’Inail; • definiti dall’Inail con indennizzo (inabilità temporanea assoluta, inabilità permanente, morte). La durata dell’inabilità esprime il numero delle giornate lavorative perdute a causa dell’infortunio: effettive (giornate di calendario dal primo all’ultimo giorno di assenza) o convenzionali (per i casi di inabilità permanente e mortali), espresse dalla formula grado inabilità riconosciuto dall’Inail÷100x7500. Indice di gravità= n° giorni totali infortuni x 1.000/n° ore lavorate quante giornate di assenza hanno comportato gli infortuni verificatisi in un certo periodo e/o ambito. La norma Uni prevede anche un altro indicatore di gravità, definito durata media: • per i casi di inabilità temporanea: giornate lavorative perse/n° infortuni • per i casi di inabilità permanente: grado % inabilità/n° infortuni Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  21. UNI 7249:2007 - spigolature La UNI 7249, del giugno 2007, costituisce la revisione della UNI 7249:1995 "Statistiche degli infortuni sul lavoro“ ed è prevista dall’art. 29 "Statistiche degli infortuni e delle malattie professionali" del Decreto Legislativo 626/94 come norma UNI di riferimento per la statistica. Per amor di verità, va detto che il riferimento del D.Lgs. n. 626/94 ai parametri UNI vale per i soli infortuni sul lavoro in quanto per quanto concerne le malattie professionali, i criteri per la raccolta e l’elaborazione delle informazioni relative a rischi e danni dovranno essere individuate con un apposito decreto dei Ministri del Lavoro e della Sanità. La revisione tiene conto degli sviluppi avvenuti con la pubblicazione del Decreto Legislativo 38/2000 che introduce varie modifiche delle norme assicurative (tra cui in via sperimentale la copertura del danno biologico), e prevede l´allineamento con la UNI 11046:2003 "Statistiche delle malattie professionali costituisce la revisione della UNI 7249:1995 "Statistiche degli infortuni sul lavoro” Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  22. La UNI 7249: 2007 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  23. La UNI 7249 INTRODUZIONE La presente norma tiene conto delle novità che sono state introdotte, negli anni più recenti, nel campo delle statistiche degli infortuni sul lavoro. A tal riguardo, il Decreto Legislativo 38/2000 ha comportato una rivisitazione delta materia assicurativa specifica ed inevitabilmente le architetture statistiche ne hanno risentito. Sono esempi di tale profonda revisione strutturale: - l'utilizzo del concetto di "danno biologico" che ha portato ad un ridisegno delle prestazioni spettanti all'assicurato che rimanga a di un infortunio con postumi di inabilità permanente; - l'ingresso in assicurazione di fasce di assicurati precedentemente esclusi dalla tutela obbligatoria come i dirigenti, i lavoratori atipici e gli sportivi; - l'estensione della tutela a eventi precedentemente esclusi da essa come l'infortunio in itinere. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  24. La UNI 7249 4 CRITERI DI AGGREGAZIONE DEI DATI INFORTUNISTICI Con riguardo alle diverse possibilità di aggregazione dei dati, l'uso consueto si rifà ai criteri comunemente utilizzati dagli Istituti assicuratori. In particolare, rispetto al fattore temporale, i casi di infortunio sono aggregati, di consueto, in relazione all'epoca di accadimento ("per competenza") o a una data (notifica o indennizzo} di completamento dell’iter amministrativo (“per esercizio”}. Il criterio "per competenza" aggrega i casi di infortunio secondo la data del loro accadimento, indipendentemente dall'epoca della notifica all'istituto assicuratore o della loro definizione clinica o amministrativa. Il criterio "per esercizio” aggrega i casi di infortunio secondo la data della loro notifica {"casi notificati") o della definizione amministrativa, indipendentemente dall'epoca del loro accadimento. Nota Il criterio “per esercizio" deve essere considerato come una possibilità accessoria di analisi dei fenomeno infortunistico, sussidiario quindi a quello “per competenza” che rappresenta il criterio più corretto a lini di prevenzione. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  25. La UNI 7249 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  26. La UNI 7249 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  27. La UNI 7249 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  28. La UNI 7249 Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  29. Il costo sociale degli infortuni Lo scorso 25 gennaio 2007, in occasione della Seconda Conferenza Nazionale Salute e Sicurezza sul Lavoro, l’INAIL ha diffuso i dati più recenti sull’andamento del fenomeno infortunistico in Italia tra cui il costo sociale degli infortuni sul lavoro: 41.600.000.000 €/anno Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  30. Quale metodologia per la raccolta dei dati? Come ci si infortuna? La risposta viene da European Statistics on Accidents at Work – ESAW, il progetto di armonizzazione delle statistiche europee degli infortuni sul lavoro avviato nel 1990 allo scopo di elaborare una metodologia per la raccolta di dati comparabili nell’Unione europea. L’obiettivo del progetto è quello di armonizzare i criteri e le metodologie da applicare nella registrazione dei dati relativi agli infortuni sul lavoro. Si tratta di criteri e metodologie sviluppati in più fasi, al fine di migliorare le tecniche di monitoraggio dell’applicazione delle misure aventi come finalità il miglioramento dell’ambiente di lavoro e la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori. ESAW/3, si dedica alle modalità di accadimento degli infortuni e da vari anni INAIL utilizza correntemente tale sistema europeo, fondato su otto variabili principali, in luogo del precedente basato su due sole variabili. In tal modo, si è enormemente rafforzata l’attenzione nei riguardi della catena di avvenimenti che precede l’istante fatale. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  31. La nuova strategia quinquennale per la salute e la sicurezza sul lavoro ha come obiettivo di ridurre di un quarto le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro, tenendo anche conto dei mutamenti che stanno facendo emergere nuovi rischi ed aumentare alcune malattie professionali. Malattie professionali e infortuni sul lavoro rappresentano un grosso onere per lavoratori e datori di lavoro. I quattro milioni di infortuni annui, sotto il profilo economico, rappresentano un costo enorme con considerevoli ricadute sui sistemi di previdenza sociale e sulle finanze pubbliche, Migliorare la produttività e la qualità del lavoro significa dare impulso alla crescita e alla competitività. I datori di lavoro devono sostenere i costi delle indennità di malattia, della sostituzione dei lavoratori assenti  e della perdita di produttività, in molti casi non coperti da assicurazione. i giovani, gli immigrati, i lavoratori più anziani e i lavoratori precari sono le categorie più fortemente colpite. Alcuni tipi di malattie sono in aumento, e soprattutto le patologie muscolo-scheletriche (lombalgie, lesioni articolari, lesioni da sforzi ripetuti) e quelle connesse a stress psicologici. La strategia per ottenere tale riduzione del 25% prevede una serie di azioni:• miglioramentoe semplificazione della legislazione in vigore e rafforzamento della sua applicazione concreta mediante strumenti non vincolanti (scambi di buone pratiche, campagne di sensibilizzazione, miglioramento dell’informazione e della formazione);• definizione e attuazione di strategie nazionali adattate alla situazione specifica di ciascuno Stato membro, rivolte ai settori e alle imprese più direttamente coinvolti e finalizzate a obiettivi nazionali di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali;• integrazione delle tematiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nelle altre politiche europee (istruzione, sanità pubblica, ricerca) e perseguimento di nuove sinergie;• individuazione e valutazione dei possibili nuovi rischi mediante un rafforzamento della ricerca, lo scambio di conoscenze e l'applicazione pratica dei risultati. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  32. Comunicato stampa, 5 dicembre 2006 QUARTA INDAGINE EUROPEA SULLE CONDIZIONI DI LAVORO: effettuata ogni cinque anni, fornisce uno sguardo valido nelle questioni di qualità del lavoro dal 1990. La quarta indagine presenta i punti di vista dei lavoratori su una vasta gamma di argomenti comprendenti l’organizzazione del lavoro, gli orari di lavoro, le pari opportunità, la formazione, la salute, il benessere e la soddisfazione del lavoro. Le interviste sono state svolte alla fine del 2005 con la partecipazione di circa 30 000 lavoratori in 31 paesi (l’UE25, i due paesi candidati all’adesione, Bulgaria e Romania, nonché Croazia, Norvegia, Svizzera e Turchia). Gli italiani sono meno soddisfatti del loro lavoro rispetto alla maggior parte dei lavoratori europei e se più della metà afferma che le proprie capacità professionali corrispondono pienamente alle mansioni sul lavoro, un solo lavoratore su cinque si è vista offrire una formazione sulle competenze professionali nei 12 mesi precedenti. Tra i lavoratori italiani il sintomo sanitario più comune associato al lavoro è lo stress. I lavoratori italiani si lamentano di sintomi sanitari legati al lavoro (mal di schiena, cefalee, affaticamento generale) analogamente alla media dei loro colleghi nei 25 paesi dell’Unione europea, ma un numero significativamente più levato di lavoratori italiani (27%), rispetto al resto dell’Europa (22%), menziona lo stress quale sintomo sanitario principale connesso al lavoro. In quanto alle prassi lavorative un lavoratore italiano su due (51%) godrebbe di sostegno e assistenza da parte dei colleghi rispetto ai due lavoratori su tre (67%) nel resto dell’Europa. L’assistenza da parte di un superiore gerarchico è ancor peggiore, il 34% rispetto al 56% per l’UE il 25%. E per il lavoro in gruppo solo quattro lavoratori italiani su dieci (39%) riferiscono che il loro lavoro comporta una costante collaborazione di gruppo. In Italia negli ultimi cinque anni vi è stato un deterioramento delle condizioni di lavoro, rispetto al resto dell’Europa, in contrasto evidente con la sfida di raggiungere migliori livelli di occupazione e di qualità del lavoro, così come definiti nei criteri di Lisbona. In Italia, le restrizioni per i fumatori sul luogo di lavoro sono risultate efficaci. e l’Italia presenta uno dei tassi più bassi di esposizione al fumo passivo sul luogo di lavoro, il 9% rispetto ad una media del 20% per l’UE. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  33. Anagrafe Nazionale dei Luoghi di Lavoro Nell'ambito dello sviluppo del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (S.I.PRE.), in collaborazione tra l'ISPESL ed il Dipartimento di Contabilità Nazionale ed Analisi dei Processi Sociali della Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università «La Sapienza» di Roma, integra le informazioni contenute in archivi amministrativo-previdenziali, (archivio aziende dell'INPS e registro ditte delle Camere di Commercio). Avvalendosii di un modello statistico, definito ad hoc in base alle risultanze del Censimento Generale dell'Industria, del Commercio, dei Servizi e dell'Artigianato curato dall'ISTAT, con cui è stato possibile, in particolare, determinare stime del livello occupazionale secondo la ripartizione degli addetti in impiegati ed operai. L’attività economica esercitata è espressa secondo la classificazione ATECO 2002. La diffusione dei dati avviene in rete avviene con strumenti realizzati con tecnologia OLAP, che abilitano l’utente a formulare, in maniera dinamica e interattiva, richieste alle banche dati incrociando, secondo le proprie esigenze, le diverse variabili disponibili. I risultati possono essere rappresentati sia in forma tabellare che, per una loro più immediata lettura, grafica (barre, torte, mappe territoriali) ed essere esportati in ambiente Excel per ulteriori, autonome elaborazioni. Sono presenti due profili d'accesso (Base e Istituzionale) in cui ci si può accreditare per Dimensioni di classificazione: territorio amministrativo (ripartizione, regione, provincia e comune), sanitaria (regione, ASL e comune), attività economica dell’azienda - ATECO 2002 (Sezione, Sottosezione, Divisione, Classe, Categoria) e classificazione aziendale per numero di addetti e per differenti Variabili di analisi: N. unità locali, N. addetti (distinti in impiegati e operai). Nell'area dedicata alle attività statistiche dell'ISPESL si possono trovare informazioni quantitative sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, sulle malattie professionali e sulle varie realtà produttive, che, nell'ambito della prevenzione sul lavoro, vanno intese in termini di esposizione (o esposti) a determinati rischi. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  34. Gli indici di frequenza calcolati dall’ISPESL Nella determinazione degli indici di frequenza e gravità degli infortuni ci sono serie difficoltà per l’ottenimento di stime di indicatori consolidate prima di ottenere risultati utili per gli interventi da attuare in ambito prevenzionale e/o nell’attività di ricerca, informazione e formazione. L’ISPESL riceve dall’INAIL il database degli infortuni sul lavoro, in base al DPCM 9.1.1986 in cui, unitamente alla qualifica professionale e assicurativa dell’infortunato e il codice Ateco dell’attività economica dell’impresa, compaiono solo gli eventi “definiti” ed “indennizzati”, con esclusione sia degli infortuni che hanno determinato un’assenza dal lavoro inferiore ai quattro giorni, sia di quelli di cui non si è conclusa la relativa pratica o si è conclusa senza indennizzo. Purtroppo tra i codici Ateco si hanno dati relativi alle sole attività industriali e gli indici di frequenza sono alimentati prevalentemente dalla categoria degli operai. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  35. Corte d'appello Milano 27/9/2002, Pres. Ruiz, Rel. Sbordone L'obbligo di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro di cui all'art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro l'adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie a tutelare l'integrità psico-fisica del prestatore secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica. La violazione di tale obbligo dà luogo, in caso di infortunio al lavoratore, a responsabilità contrattuale, che ribalta sul datore l'onere di provare di aver adottato tutte le misure richieste dal caso, mentre è escluso che il datore debba rispondere sulla base del mero presupposto dell'avvenuto infortunio, secondo un modello di responsabilità oggettiva alla costruzione ed alla interpretazione del citato articolo. Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

  36. …. un caso di eccellenza Lo scenario organizzativo proposto per la sicurezza tiene conto non solo della protezione obbligatoria di legge per i lavoratori dipendenti ed occasionali, gli eventuali visitatori esterni, ma anche il rischio esogeno dovuto ad elevate affluenze di pubblico in occasione di particolari circostanze che, nel caso di una agenzia bancaria, le numerose e prevedibili scadenze periodiche. Quale sarà la prima banca che vorrà redigere e distribuire alla propria clientela una Safety Card specifica dell’agenzia, testimoniando la sicurezza della propria filiale come una porta di calcio ben difesa o inviolata? Ing. franco del conte – Rilevazioni statistiche sugli infortuni: la nuova Norma UNI 7249

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