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Il Mediterraneo. Civiltà e Imperi a confronto. Le sei lingue del Mediterraneo. Spagnolo, italiano/genovese, arabo (occidente) Greco, italiano/veneziano, turco (oriente) Lingua franca
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Il Mediterraneo Civiltà e Imperi a confronto
Le sei lingue del Mediterraneo • Spagnolo, italiano/genovese, arabo (occidente) • Greco, italiano/veneziano, turco (oriente) • Lingua franca • La lingua franca (un creativo misto di lingue e di termini tecnici), parlata da corsari, mercanti e marinai, è la vera lingua di comunicazione comune alle due sponde del Mediterraneo.
“Il mare è un deserto che si anima solo lungo le coste” (F. Braudel) • Nel Mediterraneo navigare equivale a seguire la costa (costeggiare, bordeggiare); • ci si ferma ogni sera in un porto diverso: porti, taverne, mercati, occasioni di scambio • Si abbandonano le coste solo a causa di tempeste, o per brevi tratti di navigazione “in linea retta” lungo tre rotte prestabilite: • rotta spagnola: Malaga – Baleari – Cagliari – Sicilia – Napoli • rotta veneziana: (Venezia – Otranto - Corfù) -Messina – Malta – Capo Matapàn – Candia – Cipro – Siria • rotta levantina: Rodi – Alessandria d’Egitto
Le tre rotte mediterranee 1. Rotta spagnola 2. Rotta veneziana 3. Rotta levantina
Il Mediterraneo non è patria di marinai né di pescatori (lo sono molto più l’Atlantico e i mari del nord) Il mare, poco pescoso, fornisce meno prodotti rispetto alla terra Solo i commerci sono vantaggiosi…per alcuni • Sono marinai (commercianti): marsigliesi, genovesi, veneziani, amalfitani, siciliani occidentali, dalmati, greci delle isole, siriani, algerini e tunisini (corsari) • Non sono marinai (ma pastori, agricoltori, montanari): corsi, sardi, calabresi, liguri
La tipica nave mediterranea: la galea (o galera), nave a remi bassa e leggera
Per costruire le navi ci vogliono i boschi Le navi pesanti hanno bisogno della forza dei rematori : galeotti e schiavi Per costruire le navi ci vuole il legname: quindi boschi vicini Chi li possiede? • Venezia (Bellunese) • Genova (Alpi Marittime) • Ragusa (Albania, Bosnia) • Marsiglia (Alpi Marittime) • Spagna (Pirenei) • Siria • Ottomani (Mar Nero, Anatolia)
I mari stretti, base della storia • “Il Mediterraneo non è un mare, ma una successione di pianure liquide comunicanti per mezzo di porte più o meno larghe” ( F. Braudel) • La “Manica mediterranea”, contesa fra Spagna e barbareschi • Mare delle Sirti (Sfax), barbaresco • Mar Ligure, genovese • Medio Tirreno (“MareEtrusco”), toscano e spagnolo • Basso Tirreno e Mar di Sicilia, spagnolo • Adriatico (mare chiuso), veneziano • Mar Egeo (Arcipelago greco), prima veneziano, poi turco Solo lo Ionio – pericolosissimo - è il vero “Sahara marittimo” Non dimenticare che nel Mediterraneo si affaccia anche il Mar Nero, “riserva protetta” prima bizantina e poi turca
Due bacini distinti Evidente è la divisione del Mediterraneo in due bacini distinti, separati all’altezza della penisola italiana, della Sicilia e della Tunisia Non è un caso che tutte le grandi battaglie navali della storia moderna – combattute fra Cristiani e Turchi - si siano svolte lungo un’ideale linea di confine fra i due bacini: • 1510, 1520, 1560: Gerba • 1511,1551: Tripoli • 1534: Corone • 1535, 1573, 1574: Tunisi • 1538: La Prevesa • 1565: Malta • 1571: Lepanto • 1572: Methoni • 1573, 1574: Biserta