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LA COMUNICAZIONE. La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili. Quadrio, Venini, 1997. La comunicazione.
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LA COMUNICAZIONE La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili Quadrio, Venini, 1997
La comunicazione • Il termine comunicazione deriva dalla parola “communis”: “mettere in comune” con altri informazione, idee, emozioni • Ogni cosa comunica e noi comunichiamo in ogni istante, anche se involontariamente e/o inconsciamente
La comunicazione • Comunicare è diverso da informare: il processo comunicativo non implica solo il trasferimento d’informazione ma anche un tentativo di persuasione dell’interlocutore al fine di modificarne comportamenti e atteggiamenti (scopo) • Comunicazione = informazione + azioni (convincere, promettere, sedurre, far immaginare e così via)
Informazione Comunicazione Messaggio unidirezionale Assenza di partecipazione Assenza di relazione Messaggio bidirezionale Partecipazione emotiva Empatica/distaccata Verbale/Non verbale
La comunicazione La comunicazione richiede tre attività: • Informazione: quando si comunica si compie una scelta tra alcuni elementi (selettività) • Atto del comunicare: obiettivi, mezzi, modalità di interazione • Comprensione: verifica del successo della comunicazione rispetto agli obiettivi
Quando apri la bocca preoccupati di quello che può venire fuori !!!
Le parole feriscono più della spada
Gorgia da Lentini (400 a.C.) “In medicina la parola può abolire il dolore, instillare la gioia, esaltare la pietà” Balint (1960) “Il medico stesso è un farmaco per il proprio paziente” Il medico può Guarire …….. qualche volta Alleviare il dolore spesso Consolare sempre La comunicazione in medicina
LA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE = RENDERE COMUNE TRASMISSIONE DI INFORMAZIONI STABILIRE LA QUALITA’ DELLE RELAZIONE
LA COMUNICAZIONE La comunicazione si avvale dell’uso simultaneo di differenti canali VERBALE NON VERBALE il linguaggio è strettamente intrecciato agli aspetti della comunicazione non verbale non tutto si può esprimere in modo adeguato con le parole
LA COMUNICAZIONE sono necessari 5 elementi insieme di regole che consentono di decodificare il significato di un messaggio emittente modalità di trasmissione del messaggio (vocale o non vocale) ricevente codice canale messaggio il compito può sembrare semplice ma capita spesso che le comunicazioni falliscano
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE E’ il linguaggio del corpo e si manifesta ogni volta che una persona trasmette informazioni ad un’altra attraverso lo sguardo, i gesti, la voce, utilizzando uno o più indicatori non verbali contemporaneamente “La comunicazione non verbale lascia filtrare contenuti profondi e parla come il linguaggio non sa parlare” (G. Gulotta, 1991)
ogni comunicazione avviene contemporaneamente su due piani: contenuto e relazione: Mediante le parole trasmettiamo delle informazioni e con i segnali del corpo diamo “informazioni alle informazioni” Paul Watzlawick
In questa era di informazione e comunicazione sempre più rapida e tecnologica non si presta abbastanza attenzione alla capacità di esprimersi in modo chiaro e corretto
La lingua è uno strumento di comunicazione e di espressione che ci permette di stabilire contatti con gli altri, di manifestare le nostre necessità, le nostre sensazioni, i nostri sentimenti, che ci mette in grado di far domande, di imporre la nostra volontà, di agire. E’ uno strumento che ci dà facoltà di rappresentare verbalmente realtà presenti o no al momento della comunicazione
LE FUNZIONI LINGUISTICHE di Jakobson
Parlare e comunicare: Linguaggio e comportamento Non c’è nulla di più nobile che riuscire a catturare l’attenzione delle persone con la parola, indirizzare le loro opinioni, distoglierle da ciò che riteniamo sbagliato e condurle verso ciò che apprezziamo Marcus Tullius Cicero 3 gennaio 106 AC- 7 dicembre 43 AC Tratte da “De Oratore”, “De Inventione”, “Orator”, “Brutus”
Requisiti per la comunicazione: • Conoscenza di quanto si parla • Selezione dei termini da usare • Conoscenza e comprensione di colui, coloro, a cui si parla • Gradevolezza e acume • Buona formazione culturale • Prontezza e capacità di sintesi nel rispondere
Requisiti per la comunicazione: • CAPACITA’ COMUNICATIVA: • Movimenti del corpo • Gesti • Espressione del volto • Controllo e modulazione della voce
Fattori della comunicazione: • -Pronuncia, respirazione e tono della voce • Uso della voce • Gestualità • Espressione del volto (in particolare lo sguardo)
MEDIANA: I MOVIMENTI OCULARI La direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti attività interiori Crea immagini visive, può voler dire che mente Accede alla memoria visiva: ricorda ALTO DX SX Crea immagini sonore: può voler dire che mente Accede alla memoria uditiva: ricorda Pensa a sensazioni cenestiche (relative al tatto) Ha un dialogo interiore BASSO
Comunicare e cercare di capire con chi comunichiamo in base a: • Cosa viene detto • Come viene detto • Linguaggio del corpo Le persone non sempre dicono quello che pensano o sentono
Linguaggio del corpo • Utlizzato in modo inconscio • Più importante del linguaggio verbale • 93% della comunicazione?
Cicerone (106 AC- 43 AC) • - Charles Darwin (1809-1882): 1872 The expression • of the emotions in man and animals • - Albert Mehrabian (1939) • Ray L. Birdwhistell (1918 – 1994) (Cinesica) • Edward T. Hall (1914)(Prossemica: disciplina che studia lo spazio e le distanze all'interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale). • Paul Watzlawick (1921-2007) studioso della pragmatica della comunicazione umana • Silvan Tomkins (1911-1991) • Paul Ekman (1934) www.paulekman.com
TESI PRINCIPALI di Darwin -Universalità dell’espressione, facciale e vocale, come prodotto dell’evoluzione della specie umana (i gesti sono per lo più convenzionali e culturalmente appresi) -Continuità della specie umana con quelle animali
C. Darwin : L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali -dimostra l'esistenza di ESPRESSIONI FACCIALI UNIVERSALI, presenti anche nei ciechi dalla nascita e simili a quelle degli animali. -formula TRE PRINCIPI generali dell’ evoluzione dei segnali non verbali: • 1) il principio dell' ASSOCIAZIONE UTILITARIA DI ABITUDINI o RITUALIZZAZIONE (un comportamento acquisisce funzione comunicativa perché i conspecifici lo usano come indizio predittivo e questo ha valore di sopravvivenza); • 2) il principio dell'ANTITESI (comportamenti opposti a quello che dà un certo messaggio comunicano il messaggio opposto) • 3) il principio delle RISPOSTE VEGETATIVE DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (tremare di paura o arrossire di vergogna sono espressioni di emozioni che vengono riconosciute come tali).
Aspetto verbale (parole e frasi): 7% • Aspetto vocale (timbro, tono, ritmo): 38%. • Movimenti del corpo (espressioni del viso in particolare, ma non solamente): 55% APPARE FONDAMENTALE “COME LO DICI” E NON “COSA DICI” Albert Mehrabian
7% 38% 55%
Discrepanza tra aspetto verbale, aspetto vocale e linguaggio del corpo
Tecniche di comunicazione Canale di percezione % di apprend. Verbale Solo udito 20% Grafica-gestuale-iconica Solo vista 30% Mista Udito+vista 50% Mista Udito+vista+discussione 70% Mista+ sperimentazione Udito+vista+discussione+uso 90% L'apprendimento varia al variare delle tecniche comunicative e dunque dei diversi canali di percezione.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE I SEGNALI NON VERBALI SONO MOLTO FREQUENTI CONNATURATI NEL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO NON SEMPRE È FACILE RICONOSCERNE IL SIGNIFICATO E AVERNE LA CONSAPEVOLEZZA
FUNZIONI DI PRODUZIONE, ELABORAZIONE E COMPRENSIONE DEL MESSAGGIO RIPETERE QUANTO DETTO VERBALMENTE SOSTITUIRE PARTI DEL MESSAGGIO VERBALE COMPLETARE E CHIARIRE IL MESSAGGIO VERBALE CONTRADDIRE IL MESSAGGIO VERBALE RINFORZARE IL CONTENUTO VERBALE DI UN MESSAGGIO
Prossemica- Cinesica- Paralinguistica- Digitale • Aptica • Ecc.
PROSSEMICA: gestione dello spazio come forma di comunicazione e di creazione di tensione. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
CINESICA: gestione della gestualità e della mimica. Vi sono degli atteggiamenti posturali, degli atteggiamenti mimici che possono rilassare o indisporre, possono lasciarci indifferenti oppure possono generarci tensioni ed emozioni.Ognuno di noi, nella vita quotidiana assume certe posture, certi atteggiamenti che possono generare tensione, rilassamento o indifferenza all'inconscio del nostro interlocutore . E' quindi di vitale importanza per essere abili comunicatori saper gestire la cinesica in modo da produrre emozioni. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
PARALINGUISTICA: insieme di tutti i valori tonali, i suoni, la cadenza, la velocità, il parlare con un tono concitato, incalzante in certi casi ad esempio eleva la probabilità che la suggestione venga accettata. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
DIGITALE: contatto fisico, l'annullamento della prossemica, toccare delle persone in un certo modo genera emozione, l'inconscio di alcune persone gradisce un contatto morbido, materno, carezzevole, quello di altre un contatto stringente a tenaglia e quello di altre ancora un contatto solo con la punta delle dita, penetrante Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
MODALITÀ COMUNICATIVE • Comunicazione verbale: utilizza le parole • Comunicazione non verbale: espressione del volto, gesti, tono della voce, etc. E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni. • Comunicazione simbolica il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc, costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione
Nonverbal communication • Messages sent by clothing, jewelry, tattoos, piercings, and body modifications.
I CODICI NON VERBALI: ASPETTO ESTERIORE • ASPETTO FISICO COMUNICA IMPORTANTI INFORMAZIONI RISPETTO AGLI INDIVIDUI E INFLUENZA LE IMPRESSIONI CHE GLI ALTRI POSSONO RIPORTARE sono diversi gli elementi non verbali che compongono l’aspetto esteriore: la conformazione fisica (altezza,peso,colore della pelle…), i tratti fisici del volto (occhi,naso,bocca…. ), gli abiti e il trucco e l’acconciatura ABBIGLIAMENTO
CINESICA Ray Birdwhistell (1918 –1994), antropologo statunitense. Pioniere nel campo della comunicazione non verbale, si è occupato in modo specifico del movimento e ha creato la cinesica, una metodologia che si occupa degli aspetti comunicativi appresi ed eseguiti attraverso i movimenti del corpo. Birdwhistell, rifacendosi alla linguistica descrittiva, sosteneva che tutti i movimenti del corpo hanno un senso (non essendo casuali), e che la grammatica di questo paralinguaggio si può analizzare analogamente al linguaggio verbale. Fonte: Wikipedia
Ha stimato che l’uomo è in grado di fare e di riconoscere circa 250.000 espressioni facciali. Analogamente ad Albert Mehrabian, Birdwhistell ha rilevato che la componente verbale della comunicazione tra due interlocutori è inferiore al 35% e che più del 65% è invece di natura non verbale.
Indipendentemente dalla cultura, parole e movimenti sono correlati in modo tanto prevedibile che, secondo Birdwhistell, un individuo esperto riesce in genere a descrivere i movimenti che una persona fa solo ascoltandone la voce. Sapeva persino individuare la lingua usata da un soggetto osservandone i gesti.
CINESICA Insieme di movimenti utilizzati per completare un discorso e aggiungere un significato maggiore all’argomento trattato. LA CINESICA SI SUDDIVIDE IN: Gesti Espressioni facciali Sguardi
GESTI Movimenti di qualsiasi parte del corpo,che possiedono un significante e trasmettono un significato I GESTI SI SUDDIVIDONO IN: EMBLEMI GESTI ADATTATORI GESTI REGOLATORI INDICATORI EMOZIONALI GESTI ILLUSTRATORI Gesti dotati di un significato preciso e socialmente condiviso Movimenti che manifestano con il corpo uno stato emotivo e riequilibrano uno stato di tensione Gesti che regolano un discorso e indicano un cambiamento nelle strategie di un discorso Gesti che hanno il compito di illustrare ciò che si sta dicendo Gesti legati a stati emotivi PUNTI PRESENTAZIONE POSIZIONE Segni della punteggiatura e segni che indicano l’alternarsi delle persone che parlano Grado di coinvolgimento di una persona durante un discorso Atteggiamento e attenzione di una persona durante un discorso