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Profili di filpol

Profili di filpol. Filpol non come impresa solitaria rivolta al perseguimento di verità, ma come una pratica pubblica , ‘diseducativa’ e connettiva :

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Presentation Transcript


  1. Profili di filpol • Filpolnon come impresa solitaria rivolta al perseguimento di verità, ma come una pratica pubblica, ‘diseducativa’ e connettiva: • diseducativa = nel senso della decostruzione ovvero la filosofia politica come una pratica che insegna a non vivere vite da automi, e che insegna a pensare da sé (Socrate)→ (PROFILO NEGATIVISTICO DI FILPOL); • connettiva = nel senso che attraversa le opinioni diverse che abitano e condividono lo spazio della polis, le opinioni divergenti dei più (dia-logos), unendo e separando, alla maniera di un ponte (Socrate, Hobbes, Locke, Rawls, Walzer)→ (PROFILO COSTRUTTIVISTICO DI FILPOL).

  2. Filosofia e politica in Walzer - I • Filosofia → critica connessa: • Tesi del critico esterno vs tesi del critico interno; • Posizionamenti dentro/fuori (caverna) = trade-off tra immersione e astrazione; • Tre sentieri di filosofia: scoperta, invenzione, interpretazione (caratteristiche, limiti); • Lavoro del critico connesso/fedeltà del critico connesso: il profeta come critico sociale (Amos vs Giona) e il rapporto tra critica e appartenenza. • Gli scopi della critica connessa: persuadere, cercare stabilità = riduzione dell’incertezza, costruzione di regimi politici stabili

  3. Filosofia e politica in Walzer - II • Cittadinanza critica e politica→ pluralismo, trasversalismo: • Fare (filosofia) politica comporta un certo grado di antagonismo, perchè: • è estremamente difficile conoscere tutti gli aspetti di una situazione; • è impossibile analizzare tutti i rischi, e le potenzialità; • è difficile prevedere le reazioni degli altri attori nel gioco della politica. • Tema: responsabilità in politica.

  4. Politica e contingenza: il problema della responsabilità e gli usi della crudeltà • - Cesare Borgia → eroe machiavelliano (cfr. episodio della pacificazione della Romagna, cap. VII Principe) = la politica (e la crudeltà) di Borgia interamente determinata dall’imperativo del bene pubblico = un uomo retto capace di fare cose malvagie = eroe senza qualità eroiche, politico e mortale, attore politico per eccellenza.

  5. L’uomo morale e il buon cittadino: il dilemma delle mani sporche • Socrate vs Machiavelli: • L’idea delle mani sporche conserva la percezione della colpa senza rinunciare alla responsabilità politica: ha un antecedente classico in Machiavelli, nell’”imparare a non essere buoni” – cap XVIII: “occorre che un Principe, finchè può, non si scarti dalla via del bene, ma che, all’occorrenza, sappia entrare in quella del male”. • Tesi dell’apprendimento del male: imparare a fare ciò che i più evitano in quanto moralmente riprovevole = imparare a prescindere da regole morali assodate. • Essere moralmente innocenti e fare la cosa giusta→ due percorsi non sovrapponibili, due impegni non sempre ricomponibili (il conflitto morale non è sistematicamente risolvibile): una società di santi non durerebbe un giorno (Walzer – cfr. con etica della responsabilità weberiana). • Dilemma delle mani sporche: si deve fare il male per conseguire il bene (= buoni risultati nell’arena politica)→ i buoni risultati non rendono il male un bene.

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