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Prevenzione in ospedale: promozione di una corretta alimentazione presso l’Azienda Ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta. E.Boccalone*, R.Capriello*, P.Boccalone* *Azienda Ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano – Caserta, Direzione Medica di Presidio Ospedaliero.
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Prevenzione in ospedale: promozione di una corretta alimentazione presso l’Azienda Ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta. E.Boccalone*, R.Capriello*, P.Boccalone* *Azienda Ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano – Caserta, Direzione Medica di Presidio Ospedaliero Tra le linee guida per la promozione di interventi preventivi nei luoghi di lavoro trovano senz’altro spazio interventi di promozione di corretti stile di vita alimentari. Per tale motivo durante gli anni 2008-2009 sono stati presi in carico dall’ Ambulatorio di Dietetica e Nutrizione Clinica, afferente alla Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, 50 dipendenti dell’Azienda Ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta. Tutti i soggetti presentavano a t0(prima visita) valori di BMI > 35 Kg/m2, glicemia > 158 mg/dL , colesterolo tot. > 300 mg/dL, colesterolo HDL < 39 mg/dL, trigliceridi > 350 mg/dL e circonferenza vita > 105 cm. (Figura 1) Tutti i soggetti (68% donne con età media 48,6 anni, 32 % uomini con età media 56,3 anni) sono stati trattati con dieta ipocalorica, ipolipidica, normoproteica all’85% del loro fabbisogno calorico giornaliero. Il 90% dei soggetti ha seguito il programma dietetico mostrando calo ponderale di oltre il 15% dopo il sesto mese (t1). (Figura 2) Il 60% dei soggetti continua ad essere seguito dal suddetto ambulatorio. Dall’anamnesi svolta è stata rilevata la costante cattiva abitudine alimentare in tutti i dipendenti esaminati, che si mostrava nel non rispettare né la distribuzione razionle dei pasti nel corso della giornata né il contenuto calorico degli stessi. Il dover “turnare” per lavoro ha portato i soggetti in esame a pasti veloci e non equilibrati. Ci si è proposti di iniziare uno studio più accurato e dettagliato insieme all’U.O.S Sorveglianza Sanitaria al fine di limitare i danni di tali cattive abitudini e stili di vita. Figura 2 Figura 1. Figura 1 Figura 2