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LA COMUNICAZIONE EFFICACE NELLA GESTIONE DELLE RELAZIONI.
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LA COMUNICAZIONE EFFICACE NELLA GESTIONE DELLE RELAZIONI • Il termine COMUNICAZIONE deriva dal latino cum (con) e munire (legare, costruire) e dal latino communico (mettere in comune, far partecipe). Questo basta già a farci capire che la comunicazione non é un semplice trasferimento di informazioni da un emittente ad un ricevente.
LE TECNICHE DI COMUNICAZIONE • Ogni comunicazione contiene un aspetto di contenuto, la "notizia", i "dati" e un aspetto relazionale che definisce i rapporti tra gli interlocutori. La metacomunicazione definisce il modo in cui i dati vengono trasmessi e permette di capire come deve essere interpretato il messaggio. • Vi sono alcuni dati statistici che mostrano che in una comunicazione il contenuto ha un "peso" soltanto del 7%, il tono della voce del 38% e la gestualità del 55%.
Quindi tono della voce e gestualità definiscono con il 93% la relazione!Ciò che maggiormente influenza la comunicazione è perciò l'uso del corpo e della voce e non il contenuto!
1) LA POSTURA E GLI ATTEGGIAMENTI DEL CORPO Posizioni che la persona assume in un dato momento, i movimenti. (Esempi: Dondolarsi sulle piante dei piedi, accavallare le gambe, postura eretta o incurvata in avanti, tesa o rilassata, dritta od obliqua, protesa in avanti con il busto, il capo basso, le braccia conserte e rigide, ecc.)
2) LA PROSSEMICA: DISTANZA E POSIZIONE E' la scienza dello spazio umano definita da Hall nel 1966, ed è l'insieme delle osservazioni e delle teorie relative all'usoculturale che l'uomo e la donna fanno dellospazio; è lo studio del modo in cui viene strutturato inconsciamente il microspazio e l'osservazione delle distanze mantenute fra le persone nelle loro transazioni quotidiane.
Le distanze interpersonali possono essere: a) INTIMA (a contatto fisico; da 15 a 40 cm); b) PERSONALE (piccola sfera di protezione che un individuo crea attorno a sé; da 45 cm a 120 cm); c) SOCIALE (da 120 a 210 cm, fra persone che lavorano insieme; da 210 a 360 cm fra persone che non lavorano insieme); d) PUBBLICA (da 360 a 750 cm, fuori dalla cerchia che riguarda il soggetto; da 750 cm, personaggi ufficialmente di rilievo).
3) ESPRESSIONE VISO/OCCHI: CONGRUENZA E APERTURA Le parti più espressive del volto sono gli occhi e la bocca. La bocca può segnalare diversi stati emotivi, positivi o negativi, tramite chiusura o apertura (labbra aperte: sorpresa; semiaperte: ascolto; chiuse: riflessione; serrate: preoccupazione; serrate con le mascelle tese: rabbia). E' importante notare la congruenza delle espressioni della bocca con quelle degli occhi.
4) I GESTI • Emblematici: sostituiscono la parola. • Descrittivi: accompagnano ed illustrano il discorso rendendolo più vivido. • Di regolazione del comportamento dell'interlocutore: assenso, dissenso, permesso di procedere con un garbato annuire del capo. • Di adattamento: gesti finalizzati a dominare i propri stati d'animo o le emozioni (giocare con la collana, i baffi, ecc.). Possono essere emessi volontariamente o inconsapevolmente.
5) L'USO DELLA VOCE / PARALINGUISTICA • Tono: qualifica l'intenzione comunicativa (interrogativo, esclamativo, riflessivo, ecc..) • Tempo: evidenzia la velocità, l'uso delle pause e sottolinea, rinforza, accentua il contenuto verbale. • Timbro: è il colore del suono, ovvero la percezione acustica del suono vocale e caratterizza la persona (gutturale, nasale). • Volume: riguarda l'intensità sonora, che va regolata a seconda della distanza o vicinanza dell'interlocutore.
GLI STILI DI COMUNICAZIONE SONO QUATTRO: 1) PASSIVO 2) MANIPOLATIVO 3) AGGRESSIVO 4) ASSERTIVO
1) PASSIVO • Rinuncia ad esprimere le proprie idee; • Ha paura di offendere; • Teme di essere criticato/a; • Compiace, protegge; • Lascia decidere gli altri; • Non si difende; • Evita conflitti o contrapposizioni forti.
2) MANIPOLATIVO • Altera, distorce, trasmette in modo parziale e non pertinente, nel luogo o nel momento sbagliato le informazioni; • Seduce, dissimula emozioni e sentimenti, attribuisce pensieri, desideri, intenzioni, stimola sensi di colpa, di inadeguatezza, di vergogna, di vulnerabilità, di orgoglio, di prestigio.
3) AGGRESSIVO • Impone le proprie idee; • E' intollerante, giudicante, interpretativo/a; • Riconosce i propri diritti, ignora quelli degli altri; • Ipervaluta se stesso/a e sottovaluta gli altri; • Ricatta, minaccia, usa l'intimidazione.
4) ASSERTIVO • Riconosce e fa valere i propri diritti e riconosce e rispetta quelli degli altri; • Esprime le proprie posizioni, senza ansietà non necessarie, senza tentare di prevaricare gli altri; • E' libero/a di scegliere come relazionarsi; • Discrimina e contestualizza; • Rispetta le regole di cortesia, di cooperazione e di reciprocità.
SETTE REGOLE DELL'ARTE DI COMUNICARE 1) NON AVERE FRETTA DI ARRIVARE A CONCLUSIONI. 2) RICONOSCERE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA. 3) ASSUMERE LA PROSPETTIVA DELL'ALTRO. 4) UTILIZZARE E COGLIERE LE EMOZIONI PROPRIE E ALTRUI. 5) ADOTTARE UN ATTEGGIAMENTO ESPOLRATIVO E FLESSIBILE. 6) AFFRONTARE I DISSENSI COME OCCASIONI PER ESERCITARSI NELLA GESTIONE CREATIVA DEI CONFLITTI. 7) ADOTTARE UN APPROCCIO LEGGERO E DIVERTENTE.